Architettura blob: differenze tra le versioni
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[[File:Guggenheim-bilbao-jan05.jpg|thumb|Il [[Guggenheim Museum di Bilbao]], di [[Frank Gehry]], [[Spagna]], [[1997]].]]
L
== Origini del termine
Il termine 'architettura blob' è stato coniato dall'architetto Greg Lynn nel [[1995]] nei suoi esperimenti di disegno digitale con [[binary large object|oggetti binari di grandi dimensioni]]<ref>In [[lingua inglese|inglese]] '''''B'''inary '''L'''arge '''OB'''ject''.</ref> o BLOBs. Ben presto un discreto numero di architetti e di designer d'arredo iniziarono a sperimentare con software BLOB per creare nuove e inusuali forme. Nonostante il suo organicismo, l'architettura blob sarebbe impensabile senza uno strumento del genere o altri programmi [[Computer-aided design|CAD]] similari. Gli architetti definiscono le forme manipolando gli algoritmi del modello computerizzato. Alcune funzioni [[Computer-aided design|CAD]] d'aiuto nello sviluppo di questo design sono [[NURBS]], modellazione libera di superfici, e digitalizzazione di modelli scolpiti strettamente correlato con la [[tomografia computerizzata]].<ref>John K. Waters, ''Blobitecture: Waveform Architecture and Digital Design''(Rockport, 2003).</ref>
== Precedenti ==
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== Esempi ==
Nonostante l'interpretazione stretta di ''architettura blob'' (cioè quella progettata con il supporto del calcolatore), la parola, in particolare nell'uso comune, viene ad essere associata con una serie di costruzioni curve o di forma strana compresi il [[Guggenheim Museum di Bilbao]] ([[1997]]) e l'[[Experience Music Project]] ([[2000]]) di [[Frank Gehry]], oltre a queste, che in senso stretto non sono costruzioni di tipo blob, anche se sono state progettate con i più avanzati strumenti di progettazione assistita da elaboratore, in particolare il [[Computer-aided design|CAD]] [[CATIA]].<ref name="Waters">{{cita libro|cognome=Waters |nome=John K. |titolo=Waveform Architecture and Digital Design |url=https://archive.org/details/blobitecturewave0000wate |annooriginale=2003 |editore=Rockport Publishers |lingua=Inglese |isbn=1-59253-000-1 }}</ref> La ragione di ciò è che sono stati progettati attraverso dei modellini fisici piuttosto che mediante la manipolazione di algoritmi al computer. La prima vera costruzione blob può essere considerata quella realizzata nei [[Paesi Bassi]] da [[Lars Spuybroek]] (NOX) e da Kas Oosterhuis. Chiamata il ''padiglione dell'acqua'' (1993-1997), non solo ha un design completamente computerizzato per mezzo di [[Computer-aided design|CAD]], ma anche un interno completamente interattivo in cui i suoni e le luci possono essere trasformati dai visitatori.
Un'altra costruzione che può essere considerata un esempio di ''architettura blob'' è la [[Kunsthaus Graz|Kunsthaus]] di [[Graz]], Austria, disegnata da [[Peter Cook (architetto)|Peter Cook]] e [[Colin Fournier]] ed inaugurata nel [[2003]]. Altri esempi sono le rare escursioni sul tema di [[Herzog & de Meuron]] nella loro [[Allianz Arena]] ([[2005]]). Dal [[2005]], Norman Foster ha evoluto il suo stile verso l{{'}}''architettura blob'' come si può vedere nel disegno della libreria filologica presso la ''[[Freie Universität Berlin|libera università di Berlino]]'' o il [[Sage Gateshead]].
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Greg |nome=Lynn |titolo=Folds, Bodies & Blobs : Collected Essays |annooriginale=1998 |editore=La Lettre volée |lingua=Inglese |isbn=2-87317-068-9 }}
* Herbert Muschamp. ''[
* Wiliam Safire. ''On Language: Defenestration''. «The New York Times», 1º dicembre 2002. 41.
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* {{cita web|http://www.archandweb.com/scritti/nardini_4.htm|Engines of form - I motori della forma- di Marco Nardini}}
{{Storia dell'architettura}}
{{portale|architettura}}
[[Categoria:Architettura
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