El Greco: differenze tra le versioni
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[[File:Domenikos Theotokópoulos, called El Greco - The Assumption of the Virgin - Google Art Project.jpg|thumb|upright|''L'Assunzione della Vergine'' (1577–1579, olio su tela, 401 × 228 cm, [[Art Institute of Chicago]]) è uno dei nove dipinti che El Greco completò per il [[monastero di San Domenico di Silos]] a Toledo, la prima commissione che ricevette in Spagna]]
Nel 1577 si trasferì dapprima a [[Madrid]], quindi a [[Toledo]], dove realizzò le sue opere più mature.<ref name="Tazartges36">{{cita|''Encyclopaedia Britannica''|"Greco, El"}}; {{cita|Tazartes|p. 36}}.</ref> A quell'epoca Toledo era la capitale religiosa della [[Spagna]] e una città molto popolosa<ref group=nota>Toledo all'epoca doveva essere una delle città più popolose d'Europa. Nel 1571 aveva 62.000 abitanti.</ref><ref name="Plaka43-44" /> dall'«illustre passato, prospero presente e incerto futuro».<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Jonathan Brown|autore2=Richard L. Kagan|titolo=View of Toledo|rivista=Studies in the History of Art|volume=11|pp=19–30|anno=1982|lingua=en}}</ref> A Roma, El Greco si era guadagnato il rispetto di vari intellettuali, ma aveva anche dovuto affrontare l'ostilità di alcuni critici.<ref name="Tazartes36">{{cita|Tazartes|p. 36}}.</ref> Nel decennio del 1570 l'immenso monastero-palazzo de [[El Escorial]] era ancora in costruzione e [[Filippo II di Spagna]] incontrava difficoltà nel trovare validi artisti che realizzassero i molti dipinti di grandi dimensioni che dovevano decorarlo. Tiziano era morto, mentre Tintoretto, [[Paolo Veronese|Veronese]] e [[Antonio Moro]] avevano tutti rifiutato di andare in Spagna. Filippo aveva dovuto ripiegare su [[Juan Fernández de Navarrete]], artista di minore talento, le cui ''gravedad y decoro'' (''serietà e dignità'') erano però apprezzate dal re stesso. Navarrete però morì nel 1579; il fatto si rivelò un'occasione propizia per El Greco.<ref>{{cita|Trevor-Roper|pp. 62–68}}.</ref> Tramite Clovio e Orsini incontrò [[Benito Arias Montano]], un [[umanismo|umanista]] spagnolo nonché agente per conto di Filippo, il religioso [[Pedro Chacón]] e [[Luis de Castilla]], figlio di [[Diego de Castilla]] il diacono della [[cattedrale di Toledo]].<ref name="Plaka43-44">{{cita|Lambraki-Plaka|pp. 43-44}}.</ref> Grazie all'amicizia stretta con de Castilla si assicurò la sua prima grande commissione a Toledo. Arrivò in città nel luglio del 1577 e firmò un contratto per realizzare un gruppo di dipinti che dovevano decorare il [[monastero di San Domenico di Silos]] a Toledo e la celebre ''[[Spoliazione di Cristo]]''.<ref name="Irving">{{Cita web|autore=M. Irving|url=http://www.highbeam.com/doc/1P2-1827701.html|titolo=How to Beat the Spanish Inquisition|sito=[[The Independent]], archived at highbeam.com|data=9 febbraio 2004|accesso=20 agosto
El Greco non aveva progettato di stabilirsi definitivamente a Toledo, in quanto il suo obiettivo era di conquistarsi il favore di Filippo e riuscire a lasciare il segno come artista a corte.<ref name="Lambraki45">{{cita|Lambraki-Plaka|p. 45}}.</ref> Per questo riuscì a fare in modo di assicurarsi due importanti commissioni dal re: l{{'}}''Allegoria della Lega Santa'' e il ''Martirio di San Maurizio''. Tuttavia tali opere non piacquero al re, che decise di sistemare la pala di San Maurizio nella [[sala capitolare]], invece che all'interno della cappella per cui era stata commissionata. Pertanto decise di non affidare più commissioni a El Greco.<ref name="Scholz40">{{cita|Scholz-Hänsel|p. 40}}.</ref> I motivi esatti dell'insoddisfazione del re non sono chiari. Alcuni studiosi hanno suggerito che a Filippo non fosse piaciuta l'inclusione di persone viventi in una scena a soggetto religioso;<ref name="Scholz40" /> altri che l'opera di El Greco avesse contravvenuto a una regola fondamentale dell'epoca della [[Controriforma]], ovvero che in un'immagine il contenuto fosse predominante rispetto allo stile.<ref name="Plaka45">{{cita|Lambraki-Plaka|p. 45}}; {{cita|Brown|p. 98}}.</ref> Filippo seguiva con grande interesse le commissioni artistiche e aveva dei gusti molto definiti: anche una scultura raffigurante una Crocifissione di [[Benvenuto Cellini]], opera che si fece attendere a lungo, non incontrò il suo gusto e venne sistemata in un luogo meno rilevante. Il successivo esperimento di Filippo, che si rivolse a [[Federico Zuccari]], ebbe successo ancor minore.<ref>{{cita|Trevor-Roper|pp. 63, 66–69}}.</ref> Comunque sia andata, l'insoddisfazione di Filippo pose fine a ogni speranza di El Greco di ottenere il patronato reale.<ref name="BeM42" />
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