PDVSA: differenze tra le versioni
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La produzione di petrolio cessò totalmente per più di due mesi. L'accesso al cuore del sistema informatico dell'azienda, gestito da una società chiamata ''Intesa'', il cui 60% delle azioni è detenuto dall'azienda statunitense [[Science Applications International Corporation|SAIC]], era disponibile solo ad un ristretto numero di persone decise dalla SAIC, che avevano tutte aderito alla sciopero. Una volta riacquisito il controllo del sistema informatico la direzione della PDVSA accusò ''Intesa'' di aver cambiato i codici di accesso da remoto senza autorizzazione e di aver effettuato operazioni di [[sabotaggio]] atte a bloccare o danneggiare gli impianti.<ref>[http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1286477 La Linux box che salvò il Venezuela], articolo di Punto Informatico del 5 agosto 2005</ref><ref>{{cita web|url=http://www.pdvsa.com/index.php?tpl=interface.en/design/readsearch.tpl.html&newsid_obj_id=2091&newsid_temas=0.|titolo=DVSA rejects OPIC blackmail because of INTESA case <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>
Oltre alla perdita economica si ebbero gravi danni alle complesse strutture di raffinazione ed estrazione petrolifera (un paese con pozzi "anziani", che necessita di delicate tecnologie come la reiniezione di vapore nei pozzi e altre tecnologie di estrazione ad alta profondità). In seguito il governo licenziò in tronco 19.000 impiegati e ristabilì parzialmente la produzione con quadri e tecnici provenienti dall'esercito e da altri rami del governo venezuelano. L'[[Organizzazione internazionale del lavoro]] (ILO) chiese al governo venezuelano di intraprendere "una indagine indipendente che accertasse le accuse di detenzione e tortura dei lavoratori in sciopero", nei mesi durante i quali si svolse questo sciopero.<ref>[http://www.un.org/apps/news/storyAr.asp?NewsID=10242&Cr=Myanmar&Cr1=&Kw1=Venezuela&Kw2=&Kw3= UN labour agency discusses repression in Myanmar, China, Colombia, Venezuela]</ref> Lo sciopero ha causato un danno macroeconomico sostanziale, spingendo in alto la disoccupazione del 5%, che arrivò ad un picco superiore al 20% di disoccupati, nel marzo del 2003.<ref>
=== Le esportazioni di petrolio in Cina ===
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==Presidenti di PDVSA==
* Manuel Quevedo (
* Nelson Martínez (agosto-novembre 2017).
* Eulogio Del Pino (2014-2017).
* [[Rafael Ramírez (Venezuela)|Rafael Ramírez]] (2004-2014) Ministro dell'Energia e Petrolio (2005), [[M.Sc.]] [[Politica energetica]] - [[UCV]], [[B.Sc]] [[Ingegneria meccanica]] - [[Universidad de Los Andes (Venezuela)|ULA]].
* [[Ali Rodriguez|Alí Rodríguez Araque]] (2002-2004) Ministro dell'Energia (1999), Segretario Generale dell'[[OPEC]] (2001), [[Licenciatura|Lic.]] [[Economia]] - [[UCV]].
* [[Gastón Parra Luzardo]] (2002) Vice-[[Rector]]-Academica - [[Universidad del Zulia|LUZ]] (1980-1984), Decano della Scuola di [[Scienze sociali|Scienze Sociali]] - LUZ (1972-1975). Lic. Economia - LUZ.
* Guaicaipuro Lameda (2001) [[Brigadiere generale]] dell'Ejército de Venezuela.
* Héctor Ciavaldini (2000).
* Roberto Mandini (1999).
* [[Luis Giusti]] (1994
* [[Gustavo Roosen]] (1992
* Andrés Sosa Pietri (1990
* [[Humberto Calderón Berti]] (1983-1984) Ministro dell'Energia (1979-1982).
== Società controllate all'estero ==
*[[Citgo|Citgo Petroleum Corporation]], USA - Citgo è controllata al 100% da PDVSA.
*[[Ruhr Oel]], [[Germania]] - PDVSA detiene il 50% della Ruhr Oel, l'altra metà appartiene alla divisione tedesca della [[BP (azienda)|BP]] (Veba Oel).
*[[Nynas Petroleum]], Svezia - la PDVSA controlla il 50% della Nynas, assieme alla finlandese [[Neste Oil]] Oyj che detiene l'altro 50%.
*Bahamas Oil Refining Company (BORCO), Bahamas - PDVSA ha il pieno controllo di questo terminale di immagazzinamento di petrolio nei Caraibi.
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