Conselve: differenze tra le versioni

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La [[Terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra d'indipendenza]] porta il Veneto entro i confini del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]: pur senza battaglie, l'esercito guidato da [[Enrico Cialdini]] transitò per Conselve. I 1224 maschi sopra i 21 anni poterono dunque partecipare al [[Plebiscito del Veneto del 1866|plebiscito del 1866]]. L'11 febbraio 1869 si registra la visita e la commemorazione dei caduti conselvani di [[Menotti Garibaldi]].
 
Nonostante il cambio di governo, si continuò lo sfruttamento della terra da parte dei proprietari con conseguente impoverimento della popolazione. Ad aggravare la situazione si aggiunsero le conseguenze del grave dissesto idrogeologico provocato da decenni di abbandono delle strutture di bonifica. La [[pellagra]], ad esempio, definita "morbus miseriae", era comunissima tra le classi povere e venne debellata solo a inizio Novecento. Anche la scolarizzazione era molto bassa: nel 1881 l'[[analfabetismo]] raggiungeva il 67% della popolazione<ref>{{Cita libro|autore-capitolo=Chiara Traverso|titolo=Conselve. Luogo Nobile del Padovano|capitolo=L'Ottocento a Conselve}}</ref>. Nel 1882 si verificò una devastante [[Alluvione del Polesine del 17 settembre 1882|inondazione dell’Adige e del Bacchiglione]] che portò nel Conselvano alla perdita della produzione agricola per due anni.
 
Causato dal progressivo peggioramento delle condizioni di vita iniziò in questo periodo la grande emigrazione, sia stagionale sia permanente, verso altri paesi dell’Europa ma anche verso l’America e l’Australia. Bisogna attendere l’inizio del XX secolo per assistere nel Conselvano alla crescita di un’imprenditoria locale con lo sviluppo a Conselve di industrie laterizie, officine meccaniche agricole, e di alcuni piccoli insediamenti artigianali di servizio.
 
I casoni di terra cruda e di paglia continuavano a essere il poco glorioso distintivo per Conselve: si registra l'azione energica, anche a mezzo stampa, contro queste abitazioni del Sindaco Franzolin, dal 1909 al 1913, e ancora con l'opera di risanamento della cassa rurale promossa dal governo fascista nel 1939.
 
Durante la [[prima guerra mondiale]] l'ospedale, le scuole e il Prà furono a totale disposizione degli eserciti e l'agricoltura fu fortemente danneggiata, mancando gli uomini da lavoro. Dopo la [[battaglia di Caporetto]] a Conselve si rifugiarono molti soldati (soprattutto italiani e cecoslovacchi), nonché cittadini e autorità padovane in fuga dai bombardamenti sulla città. I morti conselvani del primo conflitto mondiale furono 154.
 
Con l'avvento del [[Fascismo]] inizia lo [[squadrismo]] agrario: nel marzo del 1921 il [[Fasci italiani di combattimento|Fascio]] di Padova sedò uno sciopero dei mugnai in paese. A differenza di altri comuni (come a [[Cartura]] o [[Candiana]]) il paesaggio agrario non cambiò granché durante il Fascismo, se non per qualche casone abbattuto.<ref name=":3" />
 
Fatto poco comune fu, nel primo Novecento, il susseguirsi di due arcipreti a Conselve che divennero entrambi vescovi alla fine del loro mandato nel paese: il primo, [[Guido Maria Mazzocco]], divenne [[Diocesi di Adria-Rovigo|Vescovo di Adria]] nel 1937; il secondo, [[Giovanni Battista Dal Prà]], divenne [[Diocesi di Terni-Narni-Amelia|Vescovo di Terni]] nel 1948.<ref>{{Cita libro|autore-capitolo=Pierantonio Gios|titolo=Conselve. Luogo nobile del Padovano|capitolo=I due vescovi di Conselve}}</ref>
 
Anche durante la [[Seconda guerra mondiale]] i Conselvani diedero il loro tributo di sangue: 50 soldati morti, 20 dispersi (specialmente nella [[campagna italiana di Russia]]), 13 [[Partigiano|partigiani]] caduti durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]], 7 civili morti per causa di guerra. Inoltre, nel maggio del '43 un aereo da ricognizione italiano fu colpito da caccia nemici e precipitò nella frazione di Palù.<ref name=":3" /> Riguardo alla Resistenza, Conselve fu centro operativo e teatro di numerose azioni di ribellione al governo fascista. La "Brigata Azzurra", di 50 uomini, si concentrava in particolare su Conselve e venne solo in un secondo momento collegata con il [[Comitato di Liberazione Nazionale]]; aveva lo scopo di mettere in salvo i tanti prigionieri di guerra sbandati e di radunare gli ex militari renitenti alla leva delle [[Brigate nere]]. Era anche in azione la "Brigata Brunello Rutoli"<ref>{{Cita web|url=https://phaidra.cab.unipd.it/detail/o:34812|titolo=Brigata partigiana mista Brunello Rutoli. Relazione e cenni storici|autore=Brigata Rutoli, Marino Munari|sito=AIVSREC Busta 9 fascicolo 4.1|accesso=2 ottobre 2024}}</ref> e la "Brigata Garibaldi"<ref>{{Cita web|url=http://archivioresistenza.fondazionegramsci.org/resistenza-gramsci/detail/IT-GRAMSCI-HIST0004-0000481/Padova-Brigata-Garibaldi-Padova.html?index=4&startPage=0&query=&jsonVal=%7B%22jsonVal%22:%7B%22query%22:%22*:*%22,%22startDate%22:%22%22,%22endDate%22:%22%22,%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20,%22archivio%22:%22%5C%22Brigate+Garibaldi%5C%22%22,%22enti%22:%22Comando+generale+delle+brigate+Garibaldi.+Brigata+Garibaldi+Venezia%22%7D%7D&orderBy=&orderType=asc|titolo=Archivi della Resistenza|sito=archivioresistenza.fondazionegramsci.org|accesso=2 ottobre 2024}}</ref>, comunista, aiutata dai [[partigiani jugoslavi]]. In generale, i partigiani effettuavano sabotaggi alle comunicazioni (una grande centrale telefonica era stata costruita dai tedeschi in Via Fossalta), ma anche qualche assalto alle colonne militari. Per contrastare l'azione partigiana, i tedeschi realizzarono una rete di fortificazioni trincerate nella Bassa Padovana, tramite il lavoro forzato dell'[[Organizzazione Todt]], tra cui una che da [[Piove di Sacco]] arrivava a [[Lozzo Atestino]], passando per Conselve.
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Tra i personaggi bellici più importanti che operarono a Conselve si ricordano [[Mario Carità]], che con la temibile azione della [[Banda Carità]] frenava le azioni di Resistenza, e [[Albert Kesselring]] che, ospite a Villa Maldura di [[Pernumia]], convocò a Conselve una trentina di comandanti della zona<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Ferruccio Sabbion|titolo=Memorie di guerra dei Conselvani|anno=2010}}</ref>. Alle ore 14:30 del 28 aprile 1945, gli inglesi giunsero a Conselve; la gente era commossa e le campane suonavano a distesa. Dopo il voto fatto dai Conselvani alla Madonna nel 1944, che chiesero che Conselve fosse risparmiata dalla guerra, venne eretta l'attuale chiesetta nella frazione Beolo.
 
Un episodio singolare riguarda la storia delle campane del Duomo durante la [[seconda guerra mondiale]]: nel maggio del 1943 due campane vennero sequestrate per essere fuse e trasformate in armi da guerra, ma Monsignor dal PràPra, dopo l'[[Armistizio dell'8 settembre 1943|armistizio dell'8 Settembre 1943]], corse di persona a ritirarle dalla [[Fonderia Colbachini]] di [[Cervarese Santa Croce]] che le aveva prese in consegna. Le seppellì nel cortile della canonica e poi, nell'agosto del 1944 le fece installare nuovamente sulla torre campanaria.
 
In seguito alla tremenda [[alluvioneAlluvione del Polesine del novembre 1951]], Conselve ospitò 800 profughi e si registra la visita, il 18 Novembre dello stesso anno, del Presidente della Repubblica [[Luigi Einaudi]] e della moglie Aida<ref name=":4" />.
 
Almeno 300 nuclei familiari conselvani sono migrati altrove tra gli anni '20 e gli anni '70, in cerca di maggiori fortune<ref name=":3" />, specialmente nel [[Triangolo industriale]] e nel Nord Europa. Successivamente, si è avviato un processo che ha portato Conselve, assieme al resto del Padovano, a essere un territorio relativamente ricco e con molte attività industriali (ha aiutato, in questo senso, la costruzione dell'ampia zona industriale).
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==== Edifici religiosi ====
Il '''Duomo''', o [[Chiesa di San Lorenzo Martire (Conselve)]] è il principale edificio religioso della cittadina e ospita la sede del Vicariato del Conselvano. L'edificio antico sorse già nel X secolo, e la prima citazione scritta della chiesa risale al 1026, rendendola una delle più antiche della [[Diocesi di Padova]]. L'attuale chiesa è stata costruita abbattendo la precedente pieve, più piccola e a tre navate, fatta costruire nel 1194 da Alberto da Baone. La visita di [[Gregorio Barbarigo|San Gregorio Barbarigo]] del 1683 evidenziò la necessità di costruire una chiesa più ampia<ref name=":3" />. L'attuale aspetto del Duomo si deve a lavori che iniziarono nel 1720 e che terminarono nel 1748, quando fu consacrata dal cardinale Carlo Rezzonico, divenuto poi [[papa Clemente XIII]]. La facciata viene invece conclusa nel 1896, con cinque statue dello scultore [[Valentino Panciera Besarel]]. <ref name=":6">{{Cita libro|autore-capitolo=Chiara Ceschi|titolo=Conselve. Luogo nobile del Padovano|capitolo=La Parrocchiale di San Lorenzo}}</ref>Tra le varie opere d'arte conservate nel Duomo spicca la [[pala d'altare]] del ''Martirio di san Lorenzo'' (primi del Seicento), attribuitache un recente restauro ha permesso di attribuire alla scuola del [[Tintoretto]] o del [[Dario Varotari il Vecchio|Varotari]]<ref name=":6" />. La pala apparteneva al vecchio Duomo, del quale rimangono altre tracce (due colonne sormontate da putti esternamente all'edificio, nel lato orientale, e i primi due altari marmorei laterali in stile barocco). Sempre all’interno, si segnalano inoltre: l'altarei pregiati altari in marmo in stile rinascimentale su progetto della bottega di [[Alvise Tagliapietra]], l’artistica Via Crucis in terracotta incastonata sul dado del piedistallo delle lesene, due grandiose tele (20 m² ciascuna) infisse ai due lati del presbiterio: (a destra l'"''[[Ultima Cena nell'arte|Ultima Cena]]''" e a sinistra "''Il Sacrificio di [[Melchisedec]]")'' entrambe opera di [[Ludovico Seitz]], una ''Pentecoste'' di [[Baldassarre D'Anna]], sculture di [[Pietro Baratta]], ''Santa Maria Margherita La Coque e il Sacro Cuore'' di [[Luigi Morgari]], ''Battesimo di Cristo'' di [[Teodoro Matteini]], ostensorio d'argento dorato di [[Angelo Scarabello]], in canonica, ''Madonna col Bambino'' dell'ambito di [[Pietro Damini]]. Il campanile ha la base risalente all'antica pieve del 1194, la parte che dal basso arriva all'orologio è del XIV secolo e la sommità del '700.
[[File:Conselve Duomo.jpg|miniatura|301x301px|Interno del Duomo di San Lorenzo]]
L{{'}}'''oratorio di [[San Francesco]]''', inglobato nel complesso ex mulini Gentilini, un tempo era annesso a Villa Fante. La chiesetta conserva al suo interno una pala d'altare di anonimo artista veneto, risalente alla metà del Seicento che raffigura la ''[[Madonna col Bambino]] e [[san Francesco]]''. L'iscrizione murata sulla parete destra ricorda che il primo oratorio qui costruito fu fondato da [[san Prosdocimo di Padova]] e che fu bruciato dal passaggio nel 914 dagli [[Unni]], poi riedificato e ristrutturato nel 1653.
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==== Altro ====
'''La Loggia''', sede del Vicariato, fu eretta nel 1402, ricostruita nel 1541 e manomessa più volte, con l'aggiunta di un piano nel 1972. Del passato antico rimane solo il portale dell'antico oratorio, con un fregio con gli stemmi dei Vicari, mentre gli affreschi sono andati perduti coi lavori.
 
'''Palazzetto Ajaccio''', in Via Vittorio Emanuele II 40, fu di proprietà della famiglia Lazara. Sulla facciata laterale (anticamente la principale) si notano delle porte ad arco con mascheroni in chiave di volta. Fu scuola elementare, abitazione, osteria. Sul tetto a ponente si trova un bel camino veneziano, mentre sul muro meridionale vi è una lapide che ricorda il passaggio di [[Papa Pio VI]] a Conselve il 20 Maggio 1782, di ritorno da [[Vienna]].
 
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La '''chiesa di [[San Giovanni Battista]] Decollato di Palù''' è stata costruita nel 1574 per volontà di Giovanni Lazara come parte di una villa ora perduta. La chiesa fu restaurata nel 1647 e ospita la cappella sepolcrale della famiglia Lazara, progettata da [[Lorenzo Bedogni]]. Nel 1768, la [[Repubblica Veneta]] soppresse il convento di Sant’Agostino e incamerò i beni della chiesa, ma i Lazara vinsero la causa per la restituzione e la affidarono a sacerdoti mansionari legati a Conselve. Nell’antico oratorio è possibile ammirare, nella cupola, il prezioso affresco che il pittore emiliano [[Luca Ferrari]] realizzò nel 1640. Restaurato nel 2006, in esso sono raffigurati otto santi, ciascuno con i propri attributi, tra cui si distinguono san Nicola di Bari, san Gerolamo, sant’Antonio di Padova, san Francesco, san Giuseppe e san Carlo Borromeo<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/oratorio-di-san-giovanni-battista-decollato/|titolo=Oratorio di San Giovanni Battista decollato|sito=Progetto Frigus|lingua=it|accesso=16 dicembre 2023}}</ref>. Il piccolo campanile è l'unico resto dell'antico castello dei Lazara.
 
La '''Chiesa dei [[Sacri Cuori di Gesù e Maria]]''' della frazione Beolo è stata costruita dopo la [[Seconda guerra mondiale]] , a seguito del voto alla Madonna da parte degli abitanti. La parrocchia è stata fondata nel 1952 e inaugurata nel 1955; nel 1959 viene aperta la canonica e nel 1962 il complesso diventa autonomo. Infine, in occasione del [[Giubileo del 2000]] sono stati risistemati gli interni<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.difesapopolo.it/Atlante/Le-parrocchie-della-diocesi/Da-Abano-Terme-a-Bigolino/Beolo/La-storia-di-Beolo|titolo=La storia di Beolo|sito=La Difesa del Popolo|accesso=29 novembre 2024}}</ref><ref name="web.archive.org">{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20100529111004/http://www.conselve.it/frazioni.asp|titolo=Conselve|sito=web.archive.org|data=29 maggio 2010|accesso=29 novembre 2024}}</ref>.
[[File:Chiesa dei "Sacri Cuori di Gesù e Maria" della frazione Beolo (Conselve - Padova).png|miniatura|Chiesa dedicata ai Sacri Cuori di Gesù e Maria nella frazione Beolo]]
 
==== Altro ====
Il '''Casone di Via Beolo''' è l'unico [[Casone (architettura)|casone]] rimasto nel Comune di Conselve e risale alla fine dell'Ottocento. Conserva l'originale struttura in muratura, mentre il tetto è originale solo nella forma ma non nei materiali<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/casone-di-via-beolo/|titolo=Casone di via Beolo Conselve - provincia di Padova|sito=Progetto Frigus|lingua=it|accesso=16 dicembre 2023}}</ref>.