Gina Labriola: differenze tra le versioni

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{{On|scrittori|marzonovembre 2018|}}
{{Bio
|Nome = Gina
|Cognome = Labriola
|Sesso = F
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|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1931
|LuogoMorte = MarsigliaAubagne
|GiornoMeseMorte = 2 aprile
|AnnoMorte = 2011
|NoteMorte = <ref>https://www.ginalabriola.org/it/gina-labriola.</ref><ref>http://www.basilicatanotizie.net/cronache/comuni/34-senisese/850-gina-labriola-un-ponte-tra-oriente-e-occidente.html.</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
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|Attività2 = pittrice
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità =
|Immagine =
}}
==Biografia==
 
== Biografia ==
Laureata in lettere classiche a [[Bari]], risiedeva stabilmente a [[Parigi]], da cui spesso si allontanava per tornare nel suo studio di [[Chiaromonte]] e per raggiungere i figli che risiedono in diverse città europee. Ha vissuto undici anni in [[Iran]], lavorando presso l'Istituto Italiano di Cultura di [[Teheran]], collaboratrice dell'[[Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente|IsMEO]] (Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente), corrispondente dell'[[ANSA]] e lettrice presso l'[[Università di Teheran]]. Si è poi spostata in [[Spagna]], a [[Barcellona]]. Ha insegnato Lingua e Letteratura italiana presso l'[[Università di Rennes]], in [[Bretagna]].
 
Ha lasciato numerose pubblicazioni, dalla [[narrativa]], alla [[saggistica]], alla [[poesia]]. Si è dedicata anche alla [[pittura]], trascrivendo e illustrando su seta alcuni suoi testi poetici: queste tele sono state esposte in vari Paesi d'[[Europa]].
 
A [[Chiaromonte]], in un antichissimo [[catoio]] di proprietà della sua famiglia, ha realizzato un grande atelier di pittura su [[seta]], dove ha raccolto le testimonianze di tutti i suoi viaggi e delle sue patrie, oggi un vero e proprio [[museo]] della sua lunga attività poetica e pittorica.
Le sue opere sono state tradotte in [[lingua persiana|persiano]], [[lingua francese|francese]], [[lingua inglese,|inglese]] e [[lingua spagnola|spagnolo]]. Ha ricevuto numerosi e prestigiosi premi. Numerose le tesi di [[laurea]] che le sono state dedicate in diverse università italiane.
 
Alla notizia della morte improvvisa di Gina Labriola nella notte tra il 3 e il 4 aprile del 2011, così scriveva [https://cianciomariapina.wordpress.com/ Maria Pina Ciancio], che sul suo LucaniArt Magazine aveva in più occasioni segnalato la rilevanza della poesia della lucana Labriola nel [[letteratura|panorama letterario]] contemporaneo: “''Quello che so con certezza rientrando da [[Roma]], dopo 5 ore di pensieri rincorsi al finestrino, è che Gina non è raccontabile. Unica e speciale in tutto, chi ha trascorso qualche ora con a lei è stato sicuramente investito dall'empito della sua energia vitale, dal sorriso sempre pronto, dall'ironia leggera e spiazzante sulla vita, sulla morte e sul destino. È per questo che adesso non riesco a pensarla diversamente che nel suo cat-atelier (catoio-atelier [a Chiaromonte]) come lei stessa amava definirlo, alle prese con sete e pennelli tra voli di parole e polveri d'argento annodati al filo di un pensiero.'' ''Niente è mai abbastanza.”.'' E’ sempre Maria Pina Ciancio a delineare un profilo di Gina Labriola in una lettera a lei dedicata nella stessa occasione: ''“…All’età in cui ti ho conosciuta non amavi più tanto leggere poesia (quella contemporanea si intende). Ritenevi che si fosse perduta la grammatica e la sintassi e che talvolta le composizioni risultassero ostiche e incomprensibili. Tu eri per la semplicità e la chiarezza “che la poesia si capisca!” ripetevi. E proprio sul conto dei poeti sapevi essere parecchio dura, spietata e talvolta canzonatoria. Già, non avevi una buona opinione dei poeti, di quelli giovani soprattutto condannavi la loro bòria e la loro presunzione, degli altri i loro atteggiamenti e le loro pose innaturali, colme di narcisistica vanità. Credo che quello che definivi puro “sfogo parolaio” che potesse sostituire la psicanalisi a costo inferiore, fosse innanzitutto un’autoironia di te stessa e della poesia (in genere) per le disattenzioni e le incomprensioni che la nostra società le riservava. Non ti piaceva l’appellativo di poetessa, preferivi che ti considerassero, come tu stessa dicevi, “una cantastorie”. E avevi nelle vene il talento della cantastorie, ma l’animo, la gentilezza, la sensibilità erano del poeta e della poesia…”.''
 
È sempre Maria Pina Ciancio a delineare un profilo di Gina Labriola in una lettera a lei dedicata nella stessa occasione: ''…All’età in cui ti ho conosciuta non amavi più tanto leggere poesia (quella contemporanea si intende). Ritenevi che si fosse perduta la grammatica e la sintassi e che talvolta le composizioni risultassero ostiche e incomprensibili. Tu eri per la semplicità e la chiarezza “che la poesia si capisca!” ripetevi. E proprio sul conto dei poeti sapevi essere parecchio dura, spietata e talvolta canzonatoria. Già, non avevi una buona opinione dei poeti, di quelli giovani soprattutto condannavi la loro bòria e la loro presunzione, degli altri i loro atteggiamenti e le loro pose innaturali, colme di narcisistica vanità. Credo che quello che definivi puro “sfogo parolaio” che potesse sostituire la psicanalisi a costo inferiore, fosse innanzitutto un’autoironia di te stessa e della poesia (in genere) per le disattenzioni e le incomprensioni che la nostra società le riservava. Non ti piaceva l’appellativo di poetessa, preferivi che ti considerassero, come tu stessa dicevi, “una [[cantastorie]]”. E avevi nelle vene il talento della cantastorie, ma l’animo, la gentilezza, la sensibilità erano del poeta e della poesia….''
==Opere==
 
=== Opere poetiche===
=== Poesia ===
*''Istanti d'amore ibernato'', Editori Laterza, Bari 1972.
* ''AlveareIstanti did'amore specchiibernato'', [[Editori Laterza]], Bari 19741972.
* ''In uno specchioAlveare ladi fenicespecchi'', Editori Laterza, Roma-Bari 19801974.
* ''IstantiIn d'amoreuno specchio la ibernatofenice'', Editori Laterza, Roma-Bari 19721980.
*''Fantasma con fauto'', Edizioni La Madia D'Oro, L'Aquila 1983.
* ''PoésieFantasma surcon soi/efauto'', ScenaEdizioni illustrataLa EditriceMadia D'Oro, RomaL'Aquila 19881983.
* {{fr}} ''Poésie sur soi/e'', [[Scena illustrata]] Editrice, Roma 1988.
* {{fr}} ''L'exil immobile'', introduzione e traduzione di Philippe Guérin, in collaborazione con l'Università di Rennes, Edizioni La Folle Avoine, Bedée-Bretagna.
* ''Poesie su seta'', Arti Grafiche Racioppi, Chiaromonte-Potenza 2000.
 
===Opere teatraliTeatro ===
* ''Istanti d'amori ibernati'', Commedia in due atti con Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Edizioni l'Oleandro, 1996.
 
===Opere diNarrativa narrativa===
* ''Il diavolo nel presepe'', [[Interlinea edizioni|Interlinea]], Novara 1999.
* ''Le storie della pignatta'', Il Grappolo, Salerno 2001.
 
=== Critica e traduzioni ===
* ''Sette profili'' (Poeti contemporanei italiani), Ediz Franklin, Teheran, 1970.
* ''Nel paesaggio mentale'' (Antologia di poeti italiani), Gambrinus, Lille, 1987.
* ''Poesia francese di frontiera'' (nell'Antologia europea di [[Fabio Doplicher]]), STILB, Roma, 1990.
* ''Iran quasi un amore'' (Poesia persiana) Edizioni Poetica, Edisua, Salerno, 1990.
* ''Dal Sinni alla Senna'' (Saggio su [[Isabella Morra]]), Edizioni Osanna, Venosa, 1991.
* ''L'aube est toujours nouvelle'' (Traduzione di ''E'È fatto giorno'' di [[Rocco Scotellaro]] in collaborazione con Armand Monjo), Ed. Maison de la Poésie, Nord/pas de Calais, Beuvry 1994.
* ''Metaponto'' (Le poéte so/urcier) Saggio su [[Albino Pierro]] - Traduzione in collaborazione con Philippe Guérin, Ediz. Orphée La Difference, Parigi 1996. 199
* {{lingue|fr|de}}''Defense de Stationner'' (Divieto di sosta, Halteverbot) di Armand Monjo, Ediz. in francese, italiano,tedesco, En Foret, Druck, Vogel, Stamsried (Germania) 1998.
 
==Bibliografia Note ==
<references/>
*Le lucane, I percorsi di scrittura femminile in Basilicata, di Rosa Maria Fusco, Romeo Porfidio Editore.
*Saggio su "L'Iran e la poesia di Gina Labriola" di Monir Taha, in Journal of the Faculty of Letters, University of Teheran, Vol.XXXII 3 (1976).
*Le rose e i terremoti di Ettore Catalano, Osanna, Venosa 1986.
*La svolta della rivolta (in La rivolta dei poeti di Raffaele Nigro) Poesia e narrativa del '900 lucano, di A. Lotierzo, A. Piromalli, R. Nigro, T. Spinelli- Antonio Capuano Editrice, 1988.
*La Lucania e il suo patrimonio culturale, a cura di Giuseppe Appella e Francesco Sisinni, Leonardo-De Luca Editori.
*Antologia "Arte e cultura lucana", a cura del M.O.V. Lucania, Lauria, 2000.
*Antologia della Regione Basilicata, "Voci di donne lucane", Potenza, 1996.
*Da qui, Antologia della poesia e dei poeti mediterranei, acura di Giuseppe Goffredo, Ed. Argo, Lecce 1993.
*Donne e poesia nella cultura lucana del Novecento, di Lorenza Colicigno Laraia, in ''Poeti e scrittori lucani contemporanei'', Humanitas, 1994, p. 302.
 
== Bibliografia ==
* ''Le lucane, I percorsi di scrittura femminile in Basilicata'', di Rosa Maria Fusco, Romeo Porfidio Editore.
*Saggio su "''L'Iran e la poesia di Gina Labriola"'' di Monir Taha, in ''Journal of the Faculty of Letters, University of Teheran'', Vol.XXXII 3 (1976).
* ''Le rose e i terremoti'' di Ettore Catalano, Osanna, Venosa 1986.
* ''La svolta della rivolta'' (in ''La rivolta dei poeti'' di Raffaele Nigro) Poesia e narrativa del '900 lucano, di A. Lotierzo, A. Piromalli, R. Nigro, T. Spinelli- Antonio Capuano Editrice, 1988.
* ''La Lucania e il suo patrimonio culturale'', a cura di Giuseppe Appella e Francesco Sisinni, Leonardo-De Luca Editori.
* Antologia "''Arte e cultura lucana"'', a cura del M.O.V. Lucania, Lauria, 2000.
* Antologia della Regione Basilicata, "''Voci di donne lucane"'', Potenza, 1996.
* ''Da qui'', Antologia della poesia e dei poeti mediterranei, acuraa cura di Giuseppe Goffredo, Ed. Argo, Lecce 1993.
* ''Donne e poesia nella cultura lucana del Novecento'', di Lorenza Colicigno Laraia, in ''Poeti e scrittori lucani contemporanei'', Humanitas, 1994, p. &nbsp;302.
 
==Collegamenti esterni==
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