Engelbert Dollfuß: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Engelbert Dollfuss
|immagine = Engelbert Dollfuss 1-E-652.jpg
|didascalia =
|carica = [[Cancellieri federali dell'Austria|Cancelliere d'Austria]]
|mandatoinizio = 20 maggio [[1932]]
|mandatofine = 25 luglio [[1934]]
|predecessore = [[Karl Buresch]]
|presidente = [[Wilhelm Miklas]]
|successore = [[Kurt Alois von Schuschnigg]]
|carica2 =
|mandatoinizio2 = 20 maggio [[1933]]
|mandatofine2 = 25 luglio [[1934]]
|predecessore2 = ''carica istituita''
|successore2 = [[Ernst Rüdiger Starhemberg]]
|carica3 = Ministro
|mandatoinizio3 =
|mandatofine3 =
|predecessore3 = [[
|successore3 = [[
|primoministro3 = ''Se stesso''
|partito = [[Partito Cristiano Sociale (Austria)|Partito Cristiano Sociale]]<br />(fino al 1933)<br />[[Fronte Patriottico (Austria)|Fronte Patriottico]]<br />(1933-1934)▼
|carica4 = Ministro dell'Agricoltura e delle Foreste dell'[[Austria]]
|mandatoinizio4 = 18 marzo [[1931]]
|mandatofine4 = 25 giugno [[1934]]
|predecessore4 = [[Andreas Thaler]]
|successore4 = [[Ernst Rüdiger Starhemberg]]
|primoministro4 = ''Se stesso''
▲|partito = [[Partito Cristiano
|professione = [[Politico]]
|alma mater = [[Università di Vienna]]
}}
{{militare
|Nome =
|Immagine = Chancellor Engelbert Dollfuss.jpg
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 4 ottobre 1892
|Nato_a = [[Texingtal]]
|Data_di_morte = 25 luglio 1934
|Morto_a = [[Vienna]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura =
|Nazione_servita = {{AUT-HUN}}
|Forza_armata = [[Imperiale e regio esercito]]
|Unità = [[k.k. Landesschützen|Kaiserschützen]]
|Anni_di_servizio = 1914 - 1918
|Grado = [[Oberleutnant]]
|Guerre = [[Prima guerra mondiale]]
|Campagne = [[Fronte italiano (1915-1918)]]
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Engelbert
|Cognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Texingtal
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|Attività = politico
|Nazionalità = austriaco
|PostNazionalità = , [[Cancellieri federali dell'Austria|cancelliere]] durante l'[[austrofascismo]], dal
}}
==Biografia==
===I primi anni===
Nacque nella [[Bassa Austria]] dalla relazione tra
Cattolico devoto fin dalla tenera età, nel
Quando scoppiò la [[
===Verso la cancelleria===
Nel 1919 lavorò come segretario dell'associazione dei contadini austriaci (Bauernbund) e venne inviato a studiare economia all'Università di Berlino: nella capitale tedesca conobbe Alwine Glienke (1897-1973), una donna proveniente da una famiglia protestante, che sposò nel 1921 e da cui ebbe tre figli, un maschio e due femmine (una delle femmine morì in età adolescenziale). Nel 1922 conseguì la laurea in giurisprudenza e venne assunto come segretario della Camera dell'Agricoltura della Bassa Austria, di cui divenne direttore nel 1927.
Negli anni successivi si distinse come uno maggiori esponenti del [[Partito
Le sue concezioni politiche non erano contrarie all'[[Stato autoritario|autoritarismo]], al quale improntò la sua azione di [[governo]] una volta raggiunta, il 20 maggio
A un anno esatto dalla nascita del suo gabinetto fondò, con l'aiuto del [[principe]] [[Ernst Rüdiger Starhemberg]], il ''[[Fronte Patriottico (Austria)|Vaterlandfront]]'', un partito che riuniva sotto un'unica bandiera i numerosi partiti politici austriaci della [[Destra (politica)|destra]] e che si ispirava al [[partito Nazionale Fascista|partito fascista italiano]]. Dopo aver stroncato, con una dura e sanguinosa [[repressione]], la [[rivolta]] dei [[quartiere|quartieri]] operai di [[Vienna]], cercò di appoggiare la sua politica a quella dell'[[
===
[[File:Suvic-+-Dolfuss Roma,-genn-.jpg|thumb
Ispiratore della politica antisocialista del cancelliere
▲[[File:Suvic-+-Dolfuss Roma,-genn-.jpg|thumb|left|upright=0.8|Roma, gennaio 1934. Incontro tra il sottosegretario agli Affari Esteri italiano, Fulvio Suvich, ed il Cancelliere austriaco Dolfuss durante le trattative con l'Italia]]
I contatti fra i due governanti erano frequentissimi. Nell'aprile del [[1933]] Mussolini si recò a [[Vienna]] ed indusse lo statista a formare il [[Fronte Patriottico (Austria)|Fronte Patriottico]], una falange fascista al di sopra dei partiti. Anche nella seconda metà dell'anno i contatti fra Dollfuss e Mussolini furono sempre più frequenti. Alla fine di giugno del 1933 Dollfuss, in seguito all'acutizzarsi della tensione tra ''Heimwehren'' e nazisti, si recò a [[Roma]] per conferire con Mussolini. Successivamente una lettera del [[Duce]] lo rassicurava che qualunque cosa potesse accadere, l'aiuto italiano non sarebbe venuto a mancare.▼
▲I contatti fra i due governanti erano frequentissimi. Nell'aprile del
Ben presto Dollfuss tornò ancora in Italia, il 19 agosto del 1933 arrivò a [[Riccione]] ed ebbe un primo colloquio con il Duce nell'appartamento del [[Grand Hotel Riccione|Grand Hotel]] dove soggiornava. Mussolini diede al cancelliere austriaco precise direttive: introdurre nel governo elementi delle ''Heimwehren'', dare carattere dittatoriale al governo, creare un commissario straordinario per Vienna e fare [[propaganda]] su larga scala: il tutto doveva essere preceduto da un acceso discorso.▼
▲Ben presto
Mussolini in effetti entrò così minutamente negli affari austriaci per contrastare il progetto nazista dell'''Anschluss'', essendo allora ancora molto diffidente nei riguardi del [[movimento (sociologia)|movimento]] tedesco e del suo capo [[Adolf Hitler]]. Il 17 marzo [[1934]] Dollfuss tornò ancora ufficialmente a Roma ove siglò per conto dell'Austria i cosiddetti "Protocolli di Roma", un'intesa a tre fra Austria, Italia e [[Ungheria]] che prevedevano sia facilitazioni doganali fra i paesi contraenti, sia una collaborazione militare in caso di necessità.▼
▲Mussolini in effetti entrò così minutamente negli affari austriaci per contrastare il progetto nazista dell{{'}}''Anschluss'', essendo allora ancora molto diffidente nei riguardi del [[movimento (sociologia)|movimento]] tedesco e del suo capo [[Adolf Hitler]]. Il 17 marzo
Con l'avvento di Hitler al [[potere]] in [[Germania]], tuttavia, la posizione di Dollfuss si era fatta sempre più difficile. Contrario all'''Anschluss'' richiesta dai nazisti tedeschi ed austriaci, non poté opporvi l'appoggio delle [[Classe sociale|classi]] popolari che si era ormai alienato: per questo il ''[[Fronte Patriottico (Austria)|Vaterländische Front]]'', il Fronte Patriottico da lui fondato nel [[1933]], non poté evitare il ''[[Colpo di Stato|putsch]]'' nazista che il 26 luglio [[1934]] giunse ad un soffio dalla conquista del potere.▼
▲Con l'avvento di Hitler al [[potere]] in [[Germania]], tuttavia, la posizione di
=== L'attentato e la morte ===
{{Vedi anche|Putsch di luglio}}
[[File:DollfussEnGinebra1933.jpeg|thumb|Dollfuss a [[Ginevra]] nel 1933.]]▼
Nonostante la morte di Dollfuß, il colpo di stato fallì. Forze fedeli alla Repubblica austriaca, guidate dal
Mussolini ordinò inoltre che quattro [[Divisione (unità militare)|divisioni]] italiane<ref>Quattro, secondo William Shirer, ''op. cit.'', pag. 308; tre, secondo [[Winston Churchill]], ''The second world war'', Volume I ''The gathering storm'', 6º capitolo '' The darkening scene, 1934'', pag. 89)</ref> raggiungessero il [[passo del Brennero|Brennero]] (''L'Italia vigila con l'arma al piede'', intitolarono i giornali). Telegrafò poi a Starhemberg: ''L'[[indipendenza]] dell'Austria per la quale egli è caduto è un [[principio]] che è stato difeso e sarà difeso dall'Italia ancora più strenuamente''. Poi annunciò al mondo: ''L'Austria non si tocca'' e fece sostituire nella piazza di [[Bolzano]] la statua di [[Walther von der Vogelweide]], un [[trovatore]] germanico, con quella di [[Druso maggiore|Druso]]. Fu questo il momento di maggior attrito tra il fascismo ed il nazionalsocialismo, e lo stesso Mussolini scese più volte in campo per ribadirne le differenze.
Alle prime notizie Hitler esultò ma immediatamente dopo, sorpreso dalla reazione italiana e convinto di non poter ancora affrontare un conflitto con le potenze dell'[[Europa occidentale]], declinava ogni responsabilità, dichiarando ufficialmente il proprio rammarico per l'uccisione del Primo ministro austriaco. Sostituì l'[[ambasciatore]] a Vienna con [[Franz von Papen]] ed impedì ai congiurati, che dopo la sconfitta avevano ripiegato verso il [[confine]], di entrare in Germania, disponendo anche la [[radiazione]] dal partito nazista austriaco dei capi del medesimo che si erano compromessi con il tentativo di [[colpo di Stato]]<ref name=Lamb1/>.
[[File:La Stampa - 26 luglio 1934 -- Dollfuss - July Putsch.png|centro|miniatura|Prima pagina de ''[[La Stampa]]'' del 26 luglio 1934, annunciante l'assassinio di Dollfuss il giorno prima, la reazione di Mussolini e l'accusa diretta nei confronti di Hitler.]]
=== Eventi successivi ===
A
==Onorificenze==
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dello Speron d'Oro (Stato della Città del Vaticano)
|collegamento_onorificenza = Ordine dello Speron d'Oro
|data = 20 settembre 1933
}}
{{Onorificenze
|immagine =
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano (Stato della Città del Vaticano)
|collegamento_onorificenza = Ordine Piano
|data = 3 giugno 1933
}}
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|nome_onorificenza=Croce al merito militare di III classe con decorazione di guerra (Impero austro-ungarico)
|collegamento_onorificenza=Croce al merito militare (Austria)
}}
{{Onorificenze
Riga 110 ⟶ 136:
|nome_onorificenza=Croce per la truppa di Carlo (Impero austro-ungarico)
|collegamento_onorificenza=Croce di Carlo per la truppa
}}
| immagine = Med._Lesomiliti_1.JPG
| nome_onorificenza = Medaglia ai feriti di guerra (Impero austro-ungarico)
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== Bibliografia ==
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== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
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|carica = [[Cancellieri federali dell'Austria|Cancelliere federale dell'Austria]]
|immagine = Flag of Austria.svg
|periodo = 20 maggio
|precedente = [[Karl Buresch]]
|successivo = [[Kurt Alois von Schuschnigg]]
}}
{{Cancellieri d'Austria}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie
[[Categoria:Cancellieri austriaci]]
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