Simone Signoret: differenze tra le versioni
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Considerata una delle più grandi attrici della [[storia del cinema]], dalla forte personalità e dalle straordinarie doti di interprete, nella sua lunga carriera la Signoret vinse, tra gli altri, un [[Oscar alla miglior attrice|premio Oscar]], un [[Premio César per la migliore attrice|premio César]], tre [[British Academy Film Awards|premi BAFTA]], un [[premio Emmy]], un [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]], il [[Prix d'interprétation féminine|Prix d'interpretation feminine]] al [[Festival di Cannes]] e l'[[Orso d'argento per la migliore attrice|Orso d'argento]] al [[Festival internazionale del cinema di Berlino|festival di Berlino]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/simone-signoret_(Enciclopedia-del-Cinema)|titolo=SIGNORET, Simone in "Enciclopedia del Cinema"|lingua=it-IT|accesso=2020-10-21}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.imdb.com/name/nm0797531/awards|titolo=Simone Signoret|sito=IMDb|lingua=en|accesso=2020-10-21}}</ref>. Lavorò con alcuni dei più grandi registi del suo tempo come [[Henri-Georges Clouzot]], [[Luis Buñuel]], [[Jack Clayton]], [[Antonio Pietrangeli]], [[René Clément]], [[Stanley Kramer]] e [[Moshé Mizrahi]].
Tra i suoi film più celebri, ''[[Casco d'oro (film)|Casco d'oro]]'' (1952), ''[[I diabolici (film 1955)|I diabolici]]'' (1955), ''[[Le vergini di Salem]]'' (1957), ''[[La strada dei quartieri alti]]'' (1959), ''[[Adua e le compagne]]'' (1960), ''[[La nave dei folli (film)|La nave dei folli]]'' (1965), ''[[Chiamata per il morto (film)|Chiamata per il morto]]'' (1966), ''[[L'armata degli eroi]]'' (1969), ''[[Le chat - L'implacabile uomo di Saint Germain]]'' (1971) e ''[[La vita davanti a sé (film 1977)|La vita davanti a sé]]'' (1977).
== Biografia ==
Figlia primogenita di [[André Kaminker]], [[ebreo]] [[Polacchi|polacco]], e della [[parigi]]na Georgette Signoret, Simone nacque a [[Wiesbaden]] che, pur in territorio tedesco, si trovava nel 1921 sotto l'occupazione francese seguita alla [[prima guerra mondiale]]. André Kaminker (1888-1961), inventore della [[traduzione simultanea]] (nel 1934 tradusse anche un discorso ufficiale tenuto da [[Adolf Hitler|Hitler]] a [[Norimberga]]), fu uno dei fondatori dell'Associazione internazionale interpreti (AIIC) e più tardi fu anche capo interprete del [[Consiglio d'Europa]]. Al tempo della nascita di Simone si trovava in [[Renania]] al seguito dell'[[esercito francese]]; nel 1923 Kaminker rientrò in Francia e si stabilì a [[Neuilly-sur-Seine]], sobborgo di [[Parigi]], dove Simone frequentò le scuole elementari, medie e superiori.
Dopo essersi trasferita con la famiglia in [[Bretagna]] nel 1939 per godere di una maggiore sicurezza durante la [[seconda guerra mondiale|guerra]], Simone tornò a Parigi nel 1941 e trovò lavoro come segretaria per ''Le nouveau temps'', rivista fondata da [[Jean Luchaire]], padre della sua ex compagna di scuola Corinne. Proprio grazie a Corinne, che aveva cominciato a recitare sul grande schermo, Simone fu introdotta nell'ambiente cinematografico e adottò come nome d'arte quello della madre. Nel 1943 conobbe [[Yves Allégret]], con cui si sposò nel 1948. Una prima figlia concepita con Allegret prima del matrimonio morì dopo pochi giorni, come racconta Signoret nella sua autobiografia. La loro figlia [[Catherine Allégret|Catherine]] nacque il 16 aprile 1946. Nello stesso anno Simone conquistò la popolarità grazie al ruolo da lei interpretato nel film ''[[L'albergo della malavita]]'', che le fruttò il [[Prix Suzanne Bianchetti|premio Suzanne Bianchetti]] nel 1947. Allégret le offrì i suoi primi ruoli importanti, tra cui quello della prostituta sfruttata in ''[[Dédée d'Anvers]]'' (1947).▼
▲Nel 1943 conobbe [[Yves Allégret]], con cui si sposò nel 1948. Una prima figlia concepita con Allegret prima del matrimonio morì dopo pochi giorni, come racconta Signoret nella sua autobiografia. La loro figlia [[Catherine Allégret|Catherine]] nacque il 16 aprile 1946. Nello stesso anno Simone conquistò la popolarità grazie al ruolo da lei interpretato nel film ''[[L'albergo della malavita]]'', che le fruttò il [[Prix Suzanne Bianchetti|premio Suzanne Bianchetti]] nel 1947. Allégret le offrì i suoi primi ruoli importanti, tra cui quello della prostituta sfruttata in ''[[Dédée d'Anvers]]'' (1947).
[[File:Tomb of Simone Signoret and Yves Montand.jpg|thumb|Tomba di Simone Signoret e Yves Montand]]
Era l'epoca d'oro di [[Saint-Germain-des-Prés (Parigi)|Saint-Germain-des-Prés]]; Simone frequentava il mondo intellettuale della [[Rive gauche]], portava pantaloni di flanella, maglioni a collo alto e fumava le ''Caporal''. Anticonformista, combattiva, devota alla causa della [[Uguaglianza sociale|giustizia sociale]], conobbe [[Jacques Prévert]]. Qualche anno dopo, Prévert le presentò un [[italia]]no arrivato in Francia da bambino, uno scaricatore di porto che [[Édith Piaf]] aveva scoperto e lanciato come cantante. Si chiamava Ivo Livi, poi [[Yves Montand]]. Nell'agosto 1949 Simone decise di lasciare Allégret e di andare a vivere con Montand, con cui si sposò il 22 dicembre 1951. Dopo alcuni film prestigiosi, oggi considerati dei classici, quali ''[[Il piacere e l'amore (film 1950)|Il piacere e l'amore]]'' (1950) di [[Max Ophüls]], ''[[Casco d'oro (film)|Casco d'oro]]'' (1952) di [[Jacques Becker]], ''[[I diabolici (film 1955)|I diabolici]]'' (1955) di [[Henri-Georges Clouzot]], e ''[[La selva dei dannati]]'' (1956) di [[Luis Buñuel]], nel 1960 ottenne l'[[Oscar alla miglior attrice|Oscar come migliore attrice protagonista]] per ''[[La strada dei quartieri alti]]''. Nello stesso anno, sotto la direzione di [[Antonio Pietrangeli]], vestì ancora una volta i panni di matura prostituta nel film italiano ''[[Adua e le compagne]]'' (1960), affiancata nel cast da [[Sandra Milo]], [[Emmanuelle Riva]] e [[Marcello Mastroianni]].
Durante il viaggio negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per accompagnare Yves Montand, che era stato scritturato per una serie di recital, la coppia Montand-Signoret ebbe occasione di conoscere [[Marilyn Monroe]], che andò a un concerto di Montand con il marito [[Arthur Miller]], e che poi lo impose come suo partner nel film ''[[Facciamo l'amore]]'', che avrebbe dovuto girare di lì a poco. Dopo aver presenziato alla cerimonia di premiazione degli Academy Awards, dove le fu consegnato l'Oscar per la migliore attrice di quell'anno, Signoret tornò in Europa. Fra Yves Montand, rimasto negli Stati Uniti per continuare le riprese del film, e Marilyn Monroe nacque un legame passionale che diventò in breve di dominio pubblico. "Se Marilyn Monroe è innamorata di mio marito, questo prova che ha buon gusto: ne sono innamorata anch'io", commentò ironicamente Signoret<ref>{{Cita web|url=https://ilblogdichiaraoscura.blogspot.fr/2014/07/cronaca-signoret-montand-complessi.html|titolo=ChiaraOscura|sito=ilblogdichiaraoscura.blogspot.fr|accesso=28 febbraio 2018}}</ref>. Tuttavia, al termine delle riprese e dopo la promozione del film, Montand si riconciliò con la moglie, e, nonostante i frequenti tradimenti dell'attore, non si lasceranno mai fino alla morte di lei<ref>{{Cita news|lingua=fr|url=http://www.parismatch.com/People/Marilyn-Monroe-et-Yves-Montand-l-amour-impossible-1190405|titolo=Marilyn Monroe et Yves Montand : récit d'une liaison dangereuse|accesso=28 febbraio 2018}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=fr|url=http://www.liberation.fr/cahier-ete-2015/2015/08/14/sans-temps-de-reflexion_1363543|titolo=Sans temps de réflexion…|pubblicazione=Libération.fr|accesso=28 febbraio 2018}}</ref>.▼
▲Durante il viaggio negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per accompagnare Yves Montand, che era stato scritturato per una serie di recital, la coppia Montand-Signoret ebbe occasione di conoscere [[Marilyn Monroe]], che andò a un concerto di Montand con il marito [[Arthur Miller]], e che poi lo impose come suo partner nel film ''[[Facciamo l'amore]]'', che avrebbe dovuto girare di lì a poco. Dopo aver presenziato alla cerimonia di premiazione degli Academy Awards, dove le fu consegnato l'Oscar per la migliore attrice di quell'anno, Signoret tornò in Europa. Fra Yves Montand, rimasto negli Stati Uniti per continuare le riprese del film, e Marilyn Monroe nacque un legame passionale che diventò in breve di dominio pubblico. "Se Marilyn Monroe è innamorata di mio marito, questo prova che ha buon gusto: ne sono innamorata anch'io", commentò ironicamente Signoret<ref>{{Cita web|url=https://ilblogdichiaraoscura.blogspot.fr/2014/07/cronaca-signoret-montand-complessi.html|titolo=ChiaraOscura|sito=ilblogdichiaraoscura.blogspot.fr|accesso=28 febbraio 2018}}</ref>. Tuttavia, al termine delle riprese e dopo la promozione del film, Montand si riconciliò con la moglie, e, nonostante i frequenti tradimenti dell'attore, non si lasceranno mai fino alla morte di lei<ref>{{Cita news|lingua=fr|url=http://www.parismatch.com/People/Marilyn-Monroe-et-Yves-Montand-l-amour-impossible-1190405|titolo=Marilyn Monroe et Yves Montand : récit d'une liaison dangereuse|accesso=28 febbraio 2018}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=fr|url=http://www.liberation.fr/cahier-ete-2015/2015/08/14/sans-temps-de-reflexion_1363543|titolo=Sans temps de réflexion…|pubblicazione=Libération.fr|accesso=28 febbraio 2018}}</ref>. Anche Signoret sarà invitata in America ad interpretare alcuni film: ''[[La nave dei folli (film)|La nave dei folli]]'' (1966) di [[Stanley Kramer]], ''[[Chiamata per il morto (film)|Chiamata per il morto]]'' (1967) e ''[[Il gabbiano (film 1968)|Il gabbiano]]'' (1968), entrambi di [[Sidney Lumet]], ''[[Assassinio al terzo piano]]'' (1967) di [[Curtis Harrington]]. In seguito sceglierà ruoli forti e determinati, spesso in film di denuncia civile come ''[[La confessione (film 1970)|La confessione]]'' (1970) di [[Costa-Gavras]].
Nel 1977 la sua interpretazione in ''[[La vita davanti a sé (film 1977)|La vita davanti a sé]]'' di [[Moshé Mizrahi]] e tratto dall'omonimo romanzo di [[Romain Gary]], le varrà il [[Premi César 1978|premio César 1978]] come [[Premio César per la migliore attrice|migliore attrice]], mentre il film vinse l'[[Oscar al miglior film in lingua straniera|Oscar al miglior film straniero]]. Narra la storia di Madame Rosa, ex prostituta ebrea, residente in un quartiere dove coabitano neri, arabi ed ebrei. Scampata al campo di concentramento, decide di allevare i figli delle colleghe. In miseria, alla fine dei suoi giorni, ha accanto a sé uno di loro, Momo. Nel 1976 Simone Signoret pubblicò la sua [[autobiografia]], ''[[La nostalgia non è più quella di un tempo]]'', e nel 1985 il romanzo ''[[Addio Volodia]]''. L'ultimo film da lei interpretato, ''L'Etoile du Nord'', risale al 1981. Successivamente la sua salute iniziò a deteriorarsi e una grave malattia della [[retina]] la rese progressivamente cieca. Morì il 30 settembre 1985, all'età di 64 anni, nella villa di [[Autheuil-Authouillet|Autheuil-sur-Herne]] che lei e Montand avevano acquistato nel 1954 dopo i primi grandi successi. In seguito Montand si sposò di nuovo, ma alla morte fu sepolto insieme a Simone Signoret.
== Filmografia ==
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* ''Boléro'' regia di Jean Boyer (1941)
* ''L'Ange de la nuit'', regia di [[André Berthomieu]] (1942)
* ''[[L'amore e il diavolo]]'' (''Les Visiteurs du soir
* ''Le Voyageur de la Toussaint'', regia di [[Louis Daquin]] (1942)
* ''[[Adieu Léonard]]'', regia di [[Pierre Prévert]] (1943)
* ''Béatrice devant le désir'', regia di [[Jean de Marguenat]] (1943)
* ''La Boîte aux rêves'', regia di [[Yves Allégret]] (1943)
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====Film e documentari su Simone Signoret====
*''[[Le dee dell'amore]]'' (''The Love Goddesses'') documentario di [[Saul J. Turell]] - filmati di repertorio (1965)
* ''[[Mémoires pour Simone]]'', regia di [[Chris Marker]] (1986)
== Opere letterarie ==
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==Doppiatrici italiane==
Nelle versioni in [[Lingua italiana|italiano]] delle opere in cui ha recitato, Simone Signoret è stata [[Doppiaggio|doppiata]] da:
*[[Andreina Pagnani]] in: ''I diabolici'', ''Le vergini di Salem'', ''La
*[[Lydia Simoneschi]] in: ''Casco d'oro'', ''Teresa Raquin'', ''Parigi brucia?'', ''Assassinio al terzo piano'', ''La mia legge''
*[[Anna Miserocchi]] in: ''La confessione'', ''L'evaso'', ''Police Python 357'', ''La vita davanti a sé''
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*[[Noemi Gifuni]] in: ''Swiss tour''
*[[Lilla Brignone]] in: ''Adua e le compagne''
*[[Dhia Cristiani]] in: ''L'anno crudele''
*[[Franca Valeri]] in: ''Confetti al pepe''
*[[Adriana De Roberto]] in: ''L'armata degli eroi''
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