Peregrinatio Aetheriae: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: numeri di pagina nei template citazione
 
(14 versioni intermedie di 6 utenti non mostrate)
Riga 6:
|genere = Itinerarium
|lingua = la
|immagine = Galicia,_un_relato_no_mundo,_01-24b,_Viaxe_de_Exeria.jpg
}}
La '''''Peregrinatio Aetheriae''''' ("Pellegrinaggio di Eteria"), conosciuta anche come '''''Itinerarium Egeriae''''' ("Itinerario di Egeria"), è un testo [[Lingua latina|latino]] degli inizi del [[V secolo]]<ref>[[Luca Serianni]] e [[Giuseppe Antonelli (linguista)|Giuseppe Antonelli]], ''Manuale di linguistica italiana. Storia, attualità, grammatica'', ed Pearson Italia-Bruno Mondadori, Milano-Torino, 2011, ISBN 978-88-6159-474-6, p. 7.</ref>, nel quale una donna chiamata [[Egeria (pellegrina)|Egeria]], o Eteria, descrive il suo [[pellegrinaggio]] in [[Terrasanta]].
 
La parte centrale del testo originale, circa un terzo, priva dell'inizio e della fine, fu ritrovata nel [[1884]] dallo studioso [[Gian Francesco Gamurrini]] in un manoscritto dell'[[XI secolo]]<ref>Egeria, ''Diario di viaggio'', Paoline Editoriale Libri, 2006, [https://books.google.it/books?id=v1ylw71akHkC&pg=PA14 pag. 14].</ref>, scritto nell'[[abbazia di Montecassino]] e rinvenuto ad [[Arezzo]]<ref>Il manoscritto (VI,3) era conservato nella "Fraternità dei Laici" di Arezzo</ref>, che venne pubblicato per la prima volta nel [[1887]] dallo stesso Gamurrini<ref>Una delle altre edizioni è quella di Paul Geyer ("''S. Silviae, quae fertur. Peregrinatio in loca santa''", "in ''Itinera Hierosolymitana saeculi IIII - VIII'' (''Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum'', XXXIX), Vienna 1898), che attribuisce il testo a Silvia, sorella di Rufino.</ref>. Venti anni dopo, nel 1903, il benedettino dom Marius Férotin collegò il viaggio alla lettera di Del Bierzio e al manoscritto.<ref>{{cita libro|autore=Salvatore Bartolotta|autore2=Mercedes Tormo-Ortiz|url=https://revistas.um.es/estudiosromanicos/article/download/379691/275521%23:~|titolo=Egeria, testimone dello scambio tra donne nell'antichità cristiana|accesso=6 giugno 2024|dataarchivio=6 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240606171951/https://revistas.um.es/estudiosromanicos/article/download/379691/275521%23:~|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=P. A.|cognome=Vaccari|data=1943|titolo=« Itinerarium Egeriae »|rivista=Biblica|volume=24|numero=4|pp=388-397|accesso=2024-06-06|url=https://www.jstor.org/stable/42631637}}</ref>
 
Nel [[VII secolo]] il [[Valerio del Bierzo|monaco Valerio]], scrisse a sua volta una lettera in cui lodava l'autrice, fornendoci altre informazioni su di lei e sul suo itinerario. Altri testi successivi citano parti del testo perdute nel manoscritto di Arezzo, ma citate da Valerio.
Riga 19 ⟶ 20:
Il pellegrinaggio di Egeria si svolse sicuramente, sulla base dei riferimenti presenti all'interno del testo ad altri avvenimenti, tra il [[363]] e il [[540]], ma la data più comunemente accettata è il [[381]]-[[384]]. La parte del testo conservata descrive la fine della sua permanenza a Gerusalemme, dove si era trattenuta per tre anni. Il testo venne probabilmente redatto dopo la fine del viaggio, sulla base di appunti presi in precedenza e alcune descrizioni sembrano essere state redatte dopo il suo ritorno a Costantinopoli.
 
Egeria doveva essere una donna di una certa cultura e si dimostra interessata ai luoghi e ai costumi, e alle loro differenze rispetto a quelli del suo luogo di origine, e non solo agli episodi edificanti; accoglieva con un certo spirito critico le notizie che le venivano riportate dalle sue guide. È tuttavia pienamente cristiana e descrive solo edifici, situazioni e personaggi cristiani, senza alcun riferimento a quelli pagani. Pone una particolare attenzione alla [[liturgia]] ed è di grande interesse per gli studiosi la descrizione di quella della [[Settimana Santa]] utilizzata in quest'epoca a Gerusalemme.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilcattolico.it/rassegna-stampa-cattolica/formazione-e-catechesi/la-settimana-santa-raccontata-da-egeria.html|titolo=La Settimana santa raccontata da Egeria|sito=Il Cattolico, sito cristiano per i cattolici e gli uomini di buona volontà, amante della Chiesa e fedele al Magistero, cum Petro|lingua=it-it|accesso=2024-06-06}}</ref>
 
Scrive in un latino probabilmente colloquiale, distante da quello classico e sembra che il suo maggiore riferimento sia stata la [[Bibbia]], del cui stile si colgono gli echi in alcuni punti.
Riga 25 ⟶ 26:
Dal punto di vista linguistico il testo rappresenta una testimonianza dell'evoluzione del [[Lingua latina|latino]]: espressioni come "deductores sancti illi" ("quelle sante guide", con il significato di "''le'' sante guide") aiutano a far luce sull'origine dell'[[articolo definito]] nelle [[lingue romanze]].
 
==BibliografiaEdizioni critiche<ref>Egeria, ''Diario di viaggio'', Paoline Editoriale Libri, 2006, [https://books.google.it/books?id=v1ylw71akHkC&pg=PA115 pag. 115 sgg].</ref>==
* ''{{Cita libro|curatore=[[Gian Francesco Gamurrini]]|titolo=S. Hilarii tractatusTractatvs de mysteriis et hymni et S. Silviae AquitanaeAqvitanae peregrinatioPeregrinatio ad loca sancta'', [[Gian Francesco Gamurrini]] (a cura di), |url=https://archive.org/details/shilariitractat01petrgoog/page/n4/mode/2up|collana=Biblioteca dell'Accademia storico-giuridica|anno=1887|editore=Pacis 4,P. Cuggiani|città=Roma, 1887|lingua=latino|volume=Vol. IV}}
* ''S. Silviae Aquitanae peregrinatio ad loca sancta'' in ''Studi e documenti di storia e diritto'', anno IX, 1888, Roma, tipografia vaticana, 1888, [https://archive.org/stream/studiedocumentid09acca#page/96/mode/2up pagg. 97-174].
* ''[http://digital.library.upenn.edu/women/egeria/pilgrimage/pilgrimage.html The Pilgrimage of Silvia of Aquitania to the Holy Places circa 385 A.D.]'', J. H. Bernard (a cura di), Londra, 1891.