Guglielmo Zucchi: differenze tra le versioni

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|didascalia = Giovanni Battista Rossi, ''Effigie del beato Guglielmo Zucchi Alessandrino'', [[litografia]] (da [[disegno]] della prima metà del [[XVIII secolo]]), [[1879]], [[Alessandria]]
|note = Sacerdote
|mortonato = 7 febbraio [[1377Alessandria]], ?
|morto = [[Alessandria]], 7 febbraio [[1377]]
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione = 1438
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|AnnoMorte = 1377
|Epoca = 1300
|Attività = sacerdotepresbitero
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , venerato dalla [[Chiesa cattolica]] come beato
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==Biografia==
[[File:Beato Guglielmo Zucchi 2.jpg|thumb|Teca con i resti mortali del beato Zucchi conservata nel [[duomo di Alessandria]].]]
Guglielmo, la cui data di nascita rimane non documentata, nacque nel [[XIV secolo]] ad [[Alessandria]], all'interno di una famiglia che le fonti storiche successive hanno identificato con il nome di Zucchi. Le informazioni riguardanti la sua infanzia e adolescenza sono avvolte nel silenzio delle cronache. Si narra che, sin dalla gioventù, abbracciò la vita eremitica per un periodo, vivendo in solitudine e preghiera. Successivamente ordinato sacerdote, gli fu affidata la responsabilità di sorvegliare i lavori di ampliamento della [[Cattedrale di San Pietro (Alessandria)|cattedrale]] della città, assumendo l'incarico di prefetto della fabbrica<ref>{{Cita|Giuseppe Antonio Chenna|p. 44}}.</ref>.
 
La vita di Guglielmo si distinse per un fervente zelo religioso e un'impareggiabile dedizione alla [[carità]]. Una leggenda popolare narra che, nonostante donasse incessantemente ai bisognosi, la sua borsa non si svuotasse mai, permettendogli di continuare le sue opere di bene. Questo fenomeno miracoloso diede origine al modo di dire locale che equiparava la generosità inesauribile a "possedere la borsa di fra Guglielmo". Questa espressione divenne comune fra coloro che si trovavano sollecitati a offrire elemosine, solitamente replicando con umiltà di non disporre delle risorse prodigiose attribuite a Guglielmo.
 
Morì nella sua città natale il 7 febbraio 1377 e fu sepolto nel chiostro del convento domenicano di San Marco.
 
== Culto ==
La crescente venerazione da parte della popolazione locale portarono in seguito alla traslazione delle sue spoglie nella [[cripta]] della chiesa, per facilitarne l'accesso ai devoti. La procedura per la sua beatificazione prese avvio nel [[1438]], testimoniando il profondo impatto spirituale che Guglielmo ebbe lasciato nella sua comunità.
 
Il 30 aprile [[1662]], i resti di Guglielmo furono solennemente trasferiti sotto l'altare maggiore della chiesa<ref>{{Cita|Giuseppe Antonio Chenna|p. 197}}.</ref>, rimanendovi fino al 7 agosto [[1796]], quando le truppe francesi profanarono sanSan Marco. Successivamente, il 9 settembre [[1802]], fu possibile recuperare le reliquie e trasferirle nella cappella di San Giuseppe della antica [[Cattedrale di San Pietro (Alessandria)|cattedrale di san GiuseppePietro]] dell'anticodi duomoAlessandria. L'ordine di demolire il vecchio duomo, da parte di [[Napoleone Bonaparte]], portò il vicario vescovile, mons. Benevole, a custodire le reliquie di Guglielmo nel proprio oratorio privato, fino al loro ritorno sotto l'altare maggiore il 2 dicembre [[1810]].
 
I restauri della cattedrale nel [[1876]] necessitarono di un ulteriore spostamento temporaneo delle reliquie nella chiesa della santissima Trinità, fino al loro definitivo collocamento il 24 aprile [[1879]] all'interno di una teca in vetro nella cappella del Rosario del [[duomo di Alessandria]].
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{santiebeati|94527|Guglielmo Zucchi|27 febbraio 2024}}
 
{{Portale|biografie|cattolicesimo|medioevo}}
 
[[Categoria:SantiBeati per nomeitaliani]]
[[Categoria:Diocesi di Alessandria|Santi]]