(Una versione intermedia di un altro utente non mostrate)
Riga 35:
==Biografia==
Membro dell'"Akademischer[[Associazione AlpenvereinAccademica München"Alpina di [[Monaco di Baviera]], laureato in architettura esercitò la professione a [[Schleißheim]]. Era appena sposato da pochi mesi quando partì per l'impresa dell'[[Himalaya]]. Martin Pfeffer dopo aver messo in mostra le sue qualità di scalatore sulle Alpi, non mancò alla chiamata per la [[spedizione alpinistica tedesca al Nanga Parbat del 1937]] guidata da [[Karl Wien]]. Fu selezionato con [[Hans Hartmann]] e [[Günther Hepp]] in quanto membri del prestigioso '"Akademischer Alpenverein München" e poiché avevano già svolto un ruolo chiave nell'organizzazione delle due precedenti spedizioni al [[Nanga Parbat]] nel 1932 e nel 1934. Tutti i membri della spedizione appartenevano alla cerchia di amici del capo spedizione [[Karl Wien]]: [[Günther Hepp]] e [[Adolf Göttner]] erano stati con lui nella regione del [[Sikkim]] in India settentrionale nel 1936; [[Rupert Fankhauser]] dal [[Tirolo]], aveva stretto amicizia con lui nelle scalate più difficili del [[Wilder Kaiser]]; [[Peter Müllritter]] era stato sul [[Nanga Parbat]] già nel 1934: in quell'occasione era stato lo spettatore impotente, in alto sulla montagna, del disastro per i suoi amici; e ora sarebbe stato il fotografo ufficiale della spedizione. Il professor [[Karl Troll]], il geografo e botanico, era stato con Wien per molti mesi negli altipiani dell'[[Africa orientale]]. Era una squadra potente e godeva del sostegno di tutta la nazione tedesca. Vienna aveva personalmente selezionato un ottimo team di [[sherpa]] l'anno precedente e gran parte dell'attrezzatura era già stata spedita. Le speranze del successo erano alte<ref name="Von Herbert Rösler 1937">Von Herbert Rösler, Thale am Harz, Das Ein kleiner Bodengecko erzählt von einer Bergsteiger-Tragödie: Das kurze Leben des Adolf Göttner (1914-1937), 2024.</ref>.
Martin Pfeffer morì il [[15 giugno]] con altri sedici alpinisti, solamente [[Uli Luft.]] il fisiologo della squadra sopravvisse, travolto da una valanga di ghiaccio al campo IV sul [[Nanga Parbat]] a un'altitudine di 6.200 m. a soli 1.940 metri dalla vetta del monte. Una piccola cornice sospesa dalla cresta orientale del [[Rakhiot Peak]] si staccò e, raccogliendo un'enorme valanga sul suo percorso lungo e relativamente pianeggiante, si diressero direttamente al campo IV, seppellendo gli uomini lì mentre dormivano nelle tende<ref name="Peter Mierau 2006">Peter Mierau: ''Nationalsozialistische Expeditionspolitik. Deutsche Asien-Expeditionen 1933–1945''. Herbert Utz Verlag, München 2006, ISBN 3-8316-0409-6 (zugl. Dissertation, Universität München 2003).</ref><ref name="Hermann Schaefer 1987">Hermann Schaefer: ''Die weiße Kathedrale. Abenteuer Nanga Parbat.'' Nymphenburger, München 1987, ISBN 3-485-01697-7.</ref>. Fu una delle tragedie più grandi nella storia degli [[ottomila]]. Pfeffer tenne un diario della spedizione che poi fu rinvenuto e recuperato dai soccorritori e consentì di ricostruire gli avvenimenti di quei giorni<ref name="Von Herbert Rösler 1937">Von Herbert Rösler, Thale am Harz, Das Ein kleiner Bodengecko erzählt von einer Bergsteiger-Tragödie: Das kurze Leben des Adolf Göttner (1914-1937), 2024.</ref><ref name="Peter Mierau 2006">Peter Mierau: ''Nationalsozialistische Expeditionspolitik. Deutsche Asien-Expeditionen 1933–1945''. Herbert Utz Verlag, München 2006, ISBN 3-8316-0409-6 (zugl. Dissertation, Universität München 2003).</ref><ref name="Hermann Schaefer 1987">Hermann Schaefer: ''Die weiße Kathedrale. Abenteuer Nanga Parbat.'' Nymphenburger, München 1987, ISBN 3-485-01697-7.</ref>.