Franco Teodoro: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Francesco
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Svolge attività di grafico dal 1960 come art-director in agenzie e studi di Torino e poi come freelance. Nel 1967 prende vita a Torino lo studio di design e architettura con Piero Gatti e Cesare Paolini. Nel 1979 si trasferisce in Toscana, a Campagnatico in provincia di Grosseto, dove prosegue l’attivitàl'attività di grafico e designer mantenendo la collaborazione con aziende italiane e studi di Torino e Milano.
 
==Biografia==
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Dal 1965 al 1975, durante la lunga frequentazione con la Abet, il suo lavoro di design spazia dalla ricerca di nuovi colori, decorazioni e finiture del laminato plastico allo studio di nuove applicazioni nel settore dell'architettura d'interni e degli elementi di arredo, fino agli allestimenti nel Salone del Mobile di Milano e alle Eurodomus di Genova, Torino e Milano.
 
Nel 1967 nasce il gruppo di lavoro con [[Piero Gatti]] (1940-2017) e [[Cesare Paolini]] (1937-1983), con un piccolo studio in piazza Hermada, a Torino. La loro collaborazione porta i tre designer a partecipare a M.I.A. Mostra Internazionale dell'arredamento di Monza nel 1968, dove ricevono il primo premio ''[[ex aequo]]'' con il prototipo di MIA '68, contenitore rotante (ideato con l'architetto Guido Drocco). Nello stesso anno presentano il prototipo della [[poltrona Sacco]] ad Aurelio Zanotta, che decide di produrla e presentarla al Salone del Mobile di Parigi nel 1969<ref>France Soir, 20 janvier 1969</ref>. Sacco viene selezionato nel 1970 per il [[Premio Compasso d'oro]], che viene poi vinto nel 2020 come premio alla carriera del prodotto.
La poltrona è presente in molte collezioni permanenti tra cui il [[Museum of Modern Art]] di [[New York]] fin dal 1972, il [[Victoria and Albert Museum]] di [[Londra]], il [[Museo d'Israele]] di [[Gerusalemme]], il [[Museo delle arti decorative]] di [[Praga]], il [[Museum für angewandte Kunst (Monaco di Baviera)|Museum für angewandte Kunst]] di [[Monaco di Baviera]], il [[Kunstgewerbemuseum]] di [[Berlino]], il [[Museum für Angewandte Kunst (Colonia)|Museum für Angewandte Kunst]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]], il [[Museum für angewandte Kunst]] di [[Vienna]], il [[Taideteollisuusmuseo Konstindustrimuseet]] di [[Helsinki]], il [[Musée des Arts Décoratifs]] di [[Parigi]], il [[Triennale Design Museum]] di [[Milano]], il [[Museo d'arte di Tel Aviv]], il [[Musée National d'Art Moderne]] di Parigi, il [[Thessaloniki Design Museum]] di [[Salonicco]], il [[Brücke-Museum]] di Berlino, il [[Powerhouse Museum]] di [[Sydney]], il [[Philadelphia Museum of Art]] di [[Filadelfia]], lo [[Shiodome Italia Creative Center]] di [[Tokyo]].
 
Entrano così a pieno titolo nel campo del Radical design<ref>https://www.lofficielitalia.com/arte/radical-design-movimento-artistico-italy-the-new-domestic-landscape</ref>, (dividendo la scena con [[Joe Colombo]], [[Eleonore Peduzzi Riva]], [[Luigi Caccia Dominioni]]) e nella storia del design<ref>Alfondo Grassi, Anty Pansera, ''Atlante del design italiano 1940/80'', Fabbri, Milano, 1980, p. 160</ref> industriale Sacco è tuttora in catalogo e oggetto di punta dell'azienda Zanotta<ref>Stefano Casciani, ''Mobili come architetture. Il disegno della produzione Zanotta'', a cura di Morozzi, C., Arcadia, Milano, 1984, pp. 72, 90, 91, 188</ref>.
 
Parallelamente si avvia la collaborazione di Teodoro con l’Azienda Comus [[Bontempi (azienda)|Bontempi]]-[[Farfisa]] che durerà più di venticinque anni, dove affronta il tema della progettazione altamente industrializzata di strumenti musicali elettronici, dal giocattolo allo strumento musicale professionale di alta qualità tecnica.
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Nel 2003, con il ritorno in Piemonte, il nuovo studio di Francesco Teodoro sarà ad Almese, provincia di Torino. In questo periodo inizia la collaborazione con l'[[Istituto Europeo di Design]] di Torino e, poiché ogni nuovo incontro per Teodoro è foriero di nuovi stimoli, la conoscenza dell’attore [[Eugenio Allegri]] lo porta nel campo della grafica teatrale.
 
Muore di [[leucemia]] a Torino il 18 aprile 2005.
 
==Attività professionale==
 
* 1960, inizia l’attività di grafico a Torino
* 1967, prende avvio la collaborazione con Piero Gatti e Cesare Paolini, aprendo uno studio di design e architettura a Torino con i quali si dedica a:
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* 1979, si trasferisce in Toscana dove continua l’attività professionale, mantenendo una collaborazione sporadica con Piero Gatti.
* 1980-1998, consulente e grafico per GIUNTI EDITORE, Firenze.
* 1989/2002, allestimento mostre: “Talete”<ref>Piero Gatti, Cesare Paolini, Teodoro Francesco, 1968-1988, Talete 1 Introduzione al design, Comune di Grosseto, Grosseto, 1989</ref>, Fortezza di Grosseto; “Relitti di storia” (Fortezza di Grosseto, Museo Civico di Rosignano M.mo); “La Casa Rossa” (Castiglione della Pescaia, GR); mostra “Collezione Ferretti” (Grosseto), “Guglielmo d’Aquitania” (Castiglione della Pescaia); “L’invenzione della Maremma”; “Le carte del Gran Duca” (Fortezza di Grosseto); “La natura illustrata” (Fortezza di Grosseto)
* 2003, nuova residenza ad Almese (TO)
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</ref>.
 
Inoltre l'Archivio annovera innumerevoli lucidi e progetti esecutivi su carta che testimoniano la collaborazione con case di produzione di strumenti musicali elettronici<ref>Farfisa Museum, [https://www.comune.camerano.an.it/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/7 Camerano] (AN), si tratta di una mostra permanente dei principali e più importanti strumenti musicali prodotti dalla prestigiosa ditta Farfisa che ha prodotto ed esportato in ben 90 paesi nel mondo. </ref>, di oggetti di design domestici, di allestimenti di stand, di mostre attraverso soluzioni geniali ispirate anche a materiali nuovi e malleabili. L’archivio è inoltre ricco di documentazione fotografica e tecnica che ripercorre negli anni la storia di un lavoro di equiped'équipe con Gatti e Paolini e, alla scomparsa di Paolini nel 1983, un percorso individuale aperto però anche a nuove collaborazioni insieme a Gatti.
 
Dall’ArchivioDall'archivio emergono inoltre con chiarezza quelle che sono state le costanti della riflessione di Teodoro, legate da una parte a un discorso critico nei confronti della società consumistica, delle grandi case di produzione, della concorrenza straniera a favore delle realtà locali, delle piccole imprese, della creatività individuale e dall’altra di rivisitazione della tradizione attraverso l’uso di materiali poveri, eco/compatibili, di redesign a partire da oggetti utilizzati in altri campi diversi da quello dell’arredamento, di riflessione su un design che traduce i cambiamenti in atto nella società.
 
==Premi e attestati==
* 1968, primo premio ex aequo e medaglia d'oro della Camera di Commercio industria-agricoltura e artigianato agli architetti Drocco-Gatti-Paolini-Teodoro per M.I.A.- Mostra Internazionale dell’Arredamentodell'Arredamento di Monza
 
* 1970, Tarama, (1°º PREMIOpremio M.I.A. MONZAMonza)
* 1968, primo premio ex aequo e medaglia d'oro della Camera di Commercio industria-agricoltura e artigianato agli architetti Drocco-Gatti-Paolini-Teodoro per M.I.A.- Mostra Internazionale dell’Arredamento di Monza
* 1970, Selezione Compasso d’Orod'oro, Sacco, prodotto dalla Zanotta
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* 1971, 2º Concorso Nazionale Prototipi di Pordenone - attestato GATTIGatti PAOLINIPaolini TEODOROTeodoro del 12/09/1971
* 1970, Tarama, (1° PREMIO M.I.A. MONZA)
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* 1970, Selezione Compasso d’Oro, Sacco, prodotto dalla Zanotta
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* 1971, 2º Concorso Nazionale Prototipi di Pordenone - attestato GATTI PAOLINI TEODORO del 12/09/1971
*
* 1973, Premio BIO 5, Lubiana
* 2020, [[Premio Compasso d'oro]], premio al prodotto: Sacco, prodotto dalla Zanotta<ref>XXVI Compasso d'oro, ADI-Associazione per il Disegno Industriale, Milano, 2020</ref>
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* 2020, COMPASSO D’ORO, premio al prodotto: SACCO, prodotto dalla Zanotta
 
==Note==
==Collegamenti esterni==
<references/>
 
* Marta Teodoro, ''[https://www.youtube.com/watch?v=z9HfjhdUxE0 Una seduta sulla poltrona Sacco]'', GAM, Torino, 23 marzo 2016
* Marta Teodoro con Ernaldo Data, ''[https://www.archivissima.it/2021/gli-archivi/628-archivio-francesco-teodoro Generazioni Sacco]'', Archivissima, 2021
* https://it.wikiqube.net/wiki/Bean_bag_chair
 
==Bibliografia==
* Victor Papanek, ''Progettare per il mondo reale'', Mondadori, Milano, 1970, p. 113-114
 
* "Argomenti e immagini del design", gennaio/febbraio 1971, editrice Brianza
* ''Italy: the new domestic landscape achievements and problems of Italian design'', a cura di Emilio Ambasz, New York: The Museum of modern art ; Di Centro Di, Firenze, 1972
* Luciano Rubino, ''Quando le sedie avevano le gambe'', Bertani, Verona, 1973
*
* Jocelyn de Noblet, ''Design'', Stock-Chene, Parigi, 1974, pp. 269-289
* Edward Lucie-Smith, ''Furniture'', Idea Books, Londra, 1979, p. 197
* Enzo Frateili, ''Il disegno industriale italiano (1928-1982). Quasi una storia ideologica'', Torino: Celid, 1983
* "I quaderni di Domus", ''Poltrone e divani'', ottobre 1984, Domus, Milano n. 2
*
* "100 idees", febbraio 1984, n. 124
* Andrea Branzi, ''La casa calda'', Idea Books, Milano, 1984, p. 75
* Franco Semenzato, ''1900-1984, Mobili, arredi e oggetti vari'', Marsilio, Venezia, 1985, p. 65
* Radice-Restany-Monnier-Besacier-Rouzaud-Marcade, ''Caravelles. Quadriennale Internationale de Design'', Studio Totem, Grenoble/Lyon/St-Etienne, 1986, p. 74
* Penny Sparke, ''Furniture'', Bell & Hyman, 1986, p. 96
* Ezio Manzini, ''La materia dell'invenzione'', Arcadia, Roma, 1986, pp. 154-234
* "Ottagono", rivista trimestrale di disegno industriale,Milano, marzo 1986, p. 56
* Enzo Frateili, ''Presentazione in Continuità e trasformazione. Una storia del design italiano, 1928-1988'', Milano: Alberto Greco Editore, 1989
*
* Piero Gatti, Cesare Paolini, Teodoro Francesco, ''1968-1988, Talete 1 Introduzione al design'', Comune di Grosseto, Grosseto, 1989
* Anty Pansera, ''Il design del mobile italiano dal 1946 ad oggi'', Laterza, Roma.Bari, 1990, pp. 71-109
*
* "Marie Claire", luglio 1991, n. 7, p. 165
* ''Le varie età dei linguaggi. Mobili italiani 1961-1991'', a cura di Claudio Donà, Cosmit, Milano, 1992, p. 102
* Sembach-Leuthäuser-Gossel, ''Möbeldesign des 20. Jahrhunderts'', Taschen Verlag, Colonia, 1993, p. 202
* ''Un'avventura internazionale. Torino e le arti 1950/70'', catalogo a cura di Ida Gianelli, Germano Celant, Paolo Fossati, Charta, Milano, 1993 pp. 68, 69, 74
* Velio Abati, ''Chi è Francesco Teodoro'', Il Gabellino. 13, Grosseto, Dossier n. 14, giugno 2006
*
* Corrado Barontini, ''Un designer per amico'', Il Gabellino. 13, Grosseto, Dossier n. 14, giugno 2006
*
* ''Pop design: fuori scala, fuori luogo, fuori schema'', a cura di Luisa Bocchietto, Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, [2008]
*
* ''SuperDesign : Italian radical design 1965-75'' a cura di Maria Cristina Didero ; introduction by Evan Snyderman ; essays by Catharine Rossi, Deyan Sudjic, New York : R & Company : Monacelli Press, c2017
*
* Elena Dellapiana, ''Da dove vengono i designer (se non si insegna il design)? Torino dagli anni Trenta ai Sessanta'', QuAD, 1, 2018, pp. 237-249.
*
* ''Radical Italian Design 1965-1985. The Dennis Freedman Collection'', a cura di Cindi Strauss con un saggio di Germano Celant, Houston, The Museum of Fine Arts; New Haven; Yale University Press, Londra, 2020
*
* ''XXVI Compasso d'oro'', ADI-Associazione per il Disegno Industriale, Milano, 2020
 
==Collegamenti esterni==
==Note==
* Marta Teodoro, ''[https://www.youtube.com/watch?v=z9HfjhdUxE0 Una seduta sulla poltrona Sacco]'', GAM, Torino, 23 marzo 2016
<references/>
* Marta Teodoro con Ernaldo Data, ''[https://www.archivissima.it/2021/gli-archivi/628-archivio-francesco-teodoro Generazioni Sacco]'', Archivissima, 2021
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