Régis Debray: differenze tra le versioni

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{{S|filosofia|data=novembre 2024}}
{{F|giornalisti francesi|arg2=scrittori francesi|luglio 2013}}
{{Bio
|Nome = Jules Régis
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|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = giornalistafilosofo
|Attività3 = funzionario
|AttivitàAltre = , [[professore]] e [[intellettuale]]
|Nazionalità = francese
|Immagine = Regis Debray-2016.jpg
}}
==Biografia ==
Prese parte, insieme con una cinquantina di [[guerriglia|guerriglieri]], al fallito tentativo di [[rivoluzione]] in [[Bolivia]] di [[Ernesto Guevara]]. Dalla fine degli anni sessanta viene sospettato, insieme con l'artista e rivoluzionario [[Ciro Bustos]], di essere uno dei "traditori" del Che. Arrestati entrambi dall'[[esercito boliviano]] qualche mese prima<ref>Il manifesto appello per la liberazione di Debray fu firmato da decine di intellettuali europei, tra cui gli italiani [[Vasco Pratolini]], [[Giuseppe Ungaretti]], [[Alberto Moravia]], [[Federico Fellini]], [[Pier Paolo Pasolini]] e [[Ignazio Silone]]: "World figures plead for Regis Debray." Times [London, England] 11 Dec. 1969: 8.</ref> della cattura e della morte di Guevara, avrebbero collaborato rivelando la presenza di Guevara in Bolivia.
 
== Biografia ==
Molte biografie sul Che scagionano Debray da questa accusa e indicano in Bustos il [[delazione|delatore]] che permise la cattura del rivoluzionario [[Argentina|argentino]], cui fece seguito la morte.
[[File:Regis Debray.jpg|thumb|Debray negli anni '60]]
Attivo politicamente negli anni 1960 al fianco di [[Che Guevara]], fu imprigionato e torturato più volte in [[Sud America]], anche durante l'[[Guerriglia del Ñancahuazú|ultima avventura boliviana]] del guerrigliero argentino<ref>Il manifesto appello per la liberazione di Debray fu firmato da decine di intellettuali europei, tra cui gli italiani [[Vasco Pratolini]], [[Giuseppe Ungaretti]], [[Alberto Moravia]], [[Federico Fellini]], [[Pier Paolo Pasolini]] e [[Ignazio Silone]]: "World figures plead for Regis Debray." Times [London, England] 11 Dec. 1969: 8.</ref>. Successivamente è diventato un autore prolifico, distinguendosi nel campo delle scienze dell'informazione come fondatore della mediologia e della rivista ''MédiuM''. Nel 2002 ha fondato l'Institut d'étude des religions et de la laïcité, un istituto universitario pubblico per l'insegnamento dei fenomeni religiosi nella scuola laica. È stato membro dell'[[Académie Goncourt]] dal 2011 al 2015. Ha abbandonato l'ideologia [[comunista]] dopo gli anni '80, diventando un [[Conservatorismo|conservatore]] [[Gollismo|gollista]].
 
== Opere (parziale) ==
Nel 2001 [[Erik Gandini]], [[Tarik Saleh]], [[Mårten Nilsson]], [[Lukas Eisenhauer]] e [[Johan Söderberg]] hanno realizzato un film-documentario dal titolo ''Sacrificio. Chi ha tradito Che Guevara?'', nel quale, attraverso interviste esclusive e accurate ricostruzioni storiche, affermano che il vero traditore del rivoluzionario argentino è stato proprio il francese. La prova inconfutabile è una lettera privata inviata dallo stesso Debray al suo avvocato nei giorni della cattura, in cui affermava che aveva raggiunto un accordo segreto con l'esercito boliviano. L'avvocato decise di rendere pubblica questa lettera. Il comportamento poco disponibile ed evasivo di Debray durante la breve intervista contenuta nel documentario sembra confermare tale tesi.
* ''La gringa'', (''La neige brûle'', Grasset 1977), traduzione di Tilde Riva, Milano: Bompiani, 1978.
* ''[[Lo Stato seduttore]]'', 1993.
* ''Vita e morte dell'immagine. Una storia dello sguardo in Occidente'' (''Vie et mort de l'image: une histoire du regard en occident'', Gallimard, 1992), traduzione di Andrea Pinotti, Milano: Il castoro, 1998.
 
== Premi ==
Nel 1977 ha vinto il [[Prix Femina]] con ''La neige brûle''<ref>{{Cita web|url=https://booknode.com/liste/laureats-du-prix-femina|titolo=Lauréats du Prix Femina|lingua=fr|accesso=22 settembre 2023}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
== Opere (parziale) ==
* ''[[Lo Stato seduttore]]'', 1993
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Gran premio di letteratura dell'Accademia francese}}
{{Che Guevara}}
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