Ferdinand Piëch: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 25 agosto
|AnnoMorte = 2019
|NoteMorte = <ref name="morte">{{Cita web |url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2019/08/26/volkswagen-morto-ex-ad-ferdinand-piech_4b44a00c-6f64-4a16-9988-d275d2574bdc.html |titolo=Volkswagen: morto ex ad Ferdinand Piech |data=26 agosto 2019 |accesso=27 agosto 2019}}</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = imprenditore
|Nazionalità = austriaco
|Immagine = FerdinantFerdinand Piech by Stuart Mentiply.jpg
}}
}} Dal 16 aprile [[2002]] al 25 aprile 2015 è stato presidente del consiglio di controllo di [[Volkswagen]].
 
}} Dal 16 aprile [[2002]] al 25 aprile 2015 è stato presidente del consiglio di controllo di [[Volkswagen]].
 
== Biografia ==
Piëch era uno dei nipoti di [[Ferdinand Porsche]], la cui figlia [[Louise Piëch|Louise]] ha sposato l'avvocato [[Vienna|viennese]] [[Anton Piëch]]. Dopo gli studi in [[ingegneria meccanica]] al [[Politecnico federale di Zurigo]], conclusi con una tesi sullo sviluppo di un motore da [[Formula 1]], nel [[1963]] inizia la sua carriera all'interno di [[Porsche]] presso lo stabilimento di Zuffenhausen a [[Stoccarda]], dove ricopre prima la carica di responsabile del settore sviluppo e poi, nel [[1971]] di capo responsabile del settore tecnico.
 
Nel [[1972]] Louise Piëch e [[Ferry Porsche]] decidono che tutti i membri della famiglia devono ritirarsi da ogni tipo di carica dirigenziale ricoperta all'interno dell'azienda. Piëch allora apre un proprio studio di progettazione, per passare poi nello stesso anno in qualità di caporeparto dello sviluppo tecnico con mansioni speciali presso la sede di [[Ingolstadt]] di [[Audi]], società controllata da Volkswagen. Nel [[1975]] entra nel consiglio di amministrazione di Audi e nel [[1983]] ne diviene amministratore delegato. Sotto la sua guida Audi sviluppa la trazione integrale ''Quattro'' e il motore diesel [[Turbocharged Direct Injection|TDI]].
Dopo gli studi in [[ingegneria meccanica]] al [[Politecnico federale di Zurigo]], conclusi con una tesi sullo sviluppo di un motore da [[Formula 1]], nel [[1963]] inizia la sua carriera all'interno di [[Porsche]] presso lo stabilimento di Zuffenhausen a [[Stoccarda]], dove ricopre prima la carica di responsabile del settore sviluppo e poi, nel [[1971]] di capo responsabile del settore tecnico.
 
Il 1º gennaio del [[1993]] Ferdinand Piëch viene nominato successore di [[Carl Hahn junior|Carl Hahn]] alla carica di presidente del consiglio di amministrazione di Volkswagen. In questo nuovo ruolo strappa a [[General Motors]] lo spagnolo [[JoseJosé Ignacio LopezLópez de Arriortua]], incaricandolo di approntare un programma di risanamento per l'azienda. Le misure di riduzione dei costi di LopezLópez de Arriortua, incentrate sull'abbassamento delle spese verso i fornitori hanno effetto sul corto periodo, ma comportano anche un aumento dei problemi di qualità. Il manager spagnolo lascia poi Volkswagen nel [[1996]], anche in seguito all'accusa di [[spionaggio industriale]].
Nel [[1972]] Louise Piëch e [[Ferry Porsche]] decidono che tutti i membri della famiglia devono ritirarsi da ogni tipo di carica dirigenziale ricoperta all'interno dell'azienda. Piëch allora apre un proprio studio di progettazione, per passare poi nello stesso anno in qualità di caporeparto dello sviluppo tecnico con mansioni speciali presso la sede di [[Ingolstadt]] di [[Audi]], società controllata da Volkswagen. Nel [[1975]] entra nel consiglio di amministrazione di Audi e nel [[1983]] ne diviene amministratore delegato. Sotto la sua guida Audi sviluppa la trazione integrale ''Quattro'' e il motore diesel [[Turbocharged Direct Injection|TDI]].
 
Il 1º gennaio del [[1993]] Ferdinand Piëch viene nominato successore di [[Carl Hahn junior|Carl Hahn]] alla carica di presidente del consiglio di amministrazione di Volkswagen. In questo nuovo ruolo strappa a [[General Motors]] lo spagnolo [[Jose Ignacio Lopez de Arriortua]], incaricandolo di approntare un programma di risanamento per l'azienda. Le misure di riduzione dei costi di Lopez de Arriortua, incentrate sull'abbassamento delle spese verso i fornitori hanno effetto sul corto periodo, ma comportano anche un aumento dei problemi di qualità. Il manager spagnolo lascia poi Volkswagen nel [[1996]], anche in seguito all'accusa di [[spionaggio industriale]].
 
Nel [[2002]] Ferdinand Piëch passa dal consiglio di amministrazione a quello di controllo dell'azienda di Wolfsburg, assumendo la presidenza di questo organo. Contemporaneamente egli avanza anche all'interno di Porsche fino a diventare membro del consiglio di controllo della società. È in questo periodo di doppia carica che avviene l'acquisto di Volkswagen da parte della più piccola Porsche: nel [[2005]] l'azienda di Stoccarda diventa proprietaria di circa il 21% delle azioni con diritto di voto di Volkswagen. In seguito ad un pronunciamento della [[Comunità europea]] che giudica illegale la [[Legge Volkswagen (VW-Gesetz)|legge]] che proteggeva Volkswagen da acquisizioni ostili, nel [[2007]] Porsche aumenta il proprio pacchetto azionario fino al 31% e all'inizio del [[2008]] dà il via libera all'acquisizione del restante 20% necessario per ottenere la maggioranza di voti. Nel marzo [[2008]] annuncia le proprie dimissioni dall'organo di controllo di Porsche, reagendo alle critiche avanzategli da più parti di [[conflitto d'interessi]].
 
In qualità di comproprietario della [[Porsche Holding OHG]] con sede a [[Salisburgo]] e della Porsche di Stoccarda (le due società sono giuridicamente separate e distinte), di cui detiene circa il 13% del capitale azionario, Piëch era uno degli uomini più ricchi e influenti della Germania. PadreA fine aprile 2015, dopo la "guerra" interna contro l'amministratore delegato di dodici<ref>VW [http://www.swr.de/nachrichten/bw/-/id=1622/nid=1622/did=714398/6gufsj/[Martin ServizioWinterkorn]], delsi canaledimette televisivoda tedescopresidente del [[Südwestrundfunkconsiglio di sorveglianza]] (indi tedesco)[[Volkswagen]].</ref>{{cita o tredici<ref>[httpsweb|url=http://www.sterncorriere.deit/sport-motoreconomia/autowelt15_aprile_25/156569volkswagen-si-dimette-piech-finisce-guerra-con-winterkorn-6a9d2b3c-eb69-11e4-aaae-29597682dafd.html?pshtml|sito=6&nvCorriere.it|titolo=ct_cbVolkswagen, Intervista]si deldimette settimanalePiëch. tedescoFinisce [[Sternla guerra con l’a.d. (rivista)Winterkorn|Stern]]data=25 (inaprile tedesco)2015|accesso=26 aprile 2015}}</ref> figli avuti da quattro relazioni diverse, ha dichiarato pubblicamente di essere affetto da [[dislessia]].
 
Muore il 25 agosto 2019 all‘etàall'età di 82 anni<ref doponame="morte" aver visitato un ristorante/>.
 
== Vita privata ==
A fine aprile 2015, dopo la "guerra" interna contro l'amministratore delegato di VW [[Martin Winterkorn]], si dimette da presidente del [[consiglio di sorveglianza]] di [[Volkswagen]].<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/economia/15_aprile_25/volkswagen-si-dimette-piech-finisce-guerra-con-winterkorn-6a9d2b3c-eb69-11e4-aaae-29597682dafd.shtml|sito=Corriere.it|titolo=Volkswagen, si dimette Piëch. Finisce la guerra con l’a.d. Winterkorn|data=25 aprile 2015|accesso=26 aprile 2015}}</ref>
Padre di dodici<ref>[http://www.swr.de/nachrichten/bw/-/id=1622/nid=1622/did=714398/6gufsj/ Servizio] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929125516/http://www.swr.de/nachrichten/bw/-/id=1622/nid=1622/did=714398/6gufsj/ |date=29 settembre 2007 }} del canale televisivo tedesco [[Südwestrundfunk]] (in tedesco)</ref> o tredici<ref>[https://www.stern.de/sport-motor/autowelt/156569.html?p=6&nv=ct_cb Intervista] del settimanale tedesco [[Stern (rivista)|Stern]] (in tedesco)</ref> figli avuti da quattro relazioni diverse, è stato sposato con la seconda moglie Ursula Piëch dal 1984 sino alla sua morte e ha vissuto con lei a Salisburgo, in Austria. Ateo, ha dichiarato pubblicamente di essere affetto da [[dislessia]] e ha avuto una vasta collezione di auto che includeva due [[Bugatti Veyron]] regolarmente guidate da lui e dalla moglie.
Muore il 25 agosto 2019 all‘età di 82 anni dopo aver visitato un ristorante.
 
== Riconoscimenti ==