Ferdinand Piëch: differenze tra le versioni

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{{F|imprenditori austriaci|aprile 2015}}
{{Bio
|Nome = Ferdinand Karl
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|GiornoMeseNascita = 17 aprile
|AnnoNascita = 1937
|LuogoMorte = Rosenheim
|GiornoMeseMorte = 25 agosto
|AnnoMorte = 2019
|NoteMorte = <ref name="morte">{{Cita web |url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2019/08/26/volkswagen-morto-ex-ad-ferdinand-piech_4b44a00c-6f64-4a16-9988-d275d2574bdc.html |titolo=Volkswagen: morto ex ad Ferdinand Piech |data=26 agosto 2019 |accesso=27 agosto 2019}}</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = imprenditore
|Epoca =
|Nazionalità = austriaco
|Immagine = Ferdinand Piech by Stuart Mentiply.jpg
|PostNazionalità =
}}
}} Dal [[16 aprile]] [[2002]] è presidente del consiglio di controllo di [[Volkswagen]].
 
}} Dal [[16 aprile]] [[2002]] al 25 aprile 2015 è stato presidente del consiglio di controllo di [[Volkswagen]].
== Vita ==
Piëch è uno dei nipoti di [[Ferdinand Porsche]], la cui figlia [[Louise Piëch|Louise]] ha sposato l'avvocato [[Vienna|viennese]] [[Anton Piëch]].
 
== Biografia ==
Piëch era uno dei nipoti di [[Ferdinand Porsche]], la cui figlia [[Louise Piëch|Louise]] ha sposato l'avvocato [[Vienna|viennese]] [[Anton Piëch]]. Dopo gli studi in [[ingegneria meccanica]] allaal ETH[[Politecnico federale di [[Zurigo]], conclusi con una tesi sullo sviluppo di un motore da [[Formula 1]], nel [[1963]] inizia la sua carriera all'interno di [[Porsche]] presso lo stabilimento di StuffenhausenZuffenhausen a [[Stoccarda]], dove ricopre prima la carica di responsabile del settore sviluppo e poi, nel [[1971]] di capo responsabile del settore tecnico.
 
Nel [[1972]] Louise Piëch e [[Ferry Porsche]] decidono che tutti i membri della famiglia devono ritirarsi da ogni tipo di carica dirigenziale ricoperta all'interno dell'azienda. Piëch allora apre un proprio studio di progettazione, per passare poi nello stesso anno in qualità di caporeparto dello sviluppo tecnico con mansioni speciali presso la sede di [[Ingolstadt]] di [[Audi]], società controllata da Volkswagen. Nel [[1975]] entra nel consiglio di amministrazione di Audi e nel [[1983]] ne diviene amministratore delegato. Sotto la sua guida Audi sviluppa la trazione integrale ''Quattro''.
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1972 mussten sich aufgrund eines Familienbeschlusses alle Familienmitglieder aus der Geschäftsführung bei Porsche zurückziehen. Piëch gründete daher zuerst ein eigenes Konstruktionsbüro ehe er noch im gleichen Jahr als Hauptabteilungsleiter für Sonderaufgaben der technischen Entwicklung bei der [[Volkswagen|VW]]-Tochtergesellschaft ''[[Audi NSU Auto Union AG]]'' in Ingolstadt eintrat. 1975 wurde er in den Vorstand berufen und avancierte 1983 zum stellvertretenden Vorsitzenden. 1988 wurde Ferdinand Piëch Chef des seit 1985 mit neuen Namen [[Audi]] AG firmierten Unternehmens, wo er maßgeblicher Gestalter des Markenbildes war. Entscheidende [[Innovation]]en waren unter anderem ein permanenter [[Allradantrieb]] („Quattro“) und der [[Turbocharged_Direct_Injection|TDI]]-Motor.
 
Il 1º gennaio [[1993]] Ferdinand Piëch viene nominato successore di [[Carl Hahn junior|Carl Hahn]] alla carica di presidente del consiglio di amministrazione di Volkswagen. In questo nuovo ruolo strappa a [[General Motors]] lo spagnolo [[José Ignacio López de Arriortua]], incaricandolo di approntare un programma di risanamento per l'azienda. Le misure di riduzione dei costi di López de Arriortua, incentrate sull'abbassamento delle spese verso i fornitori hanno effetto sul corto periodo, ma comportano anche un aumento dei problemi di qualità. Il manager spagnolo lascia poi Volkswagen nel [[1996]], anche in seguito all'accusa di [[spionaggio industriale]].
Am 1. Januar 1993 wurde Ferdinand Piëch als Nachfolger von [[Carl Hahn]] Vorstandsvorsitzender der [[Volkswagen AG]] in [[Wolfsburg]] und holte [[Jose Ignacio Lopez de Arriortua]] von [[General Motors]] zu VW. Dessen Kostensenkungsprogramm für die Zulieferbetriebe sanierte die Konzernfinanzen zwar kurzfristig, führte jedoch im Gegenzug zu Qualitätsproblemen. López geriet später unter den Verdacht der [[Industriespionage]] und verließ Volkswagen 1996.
 
Nel [[2002]] Ferdinand Piëch passa dal consiglio di amministrazione a quello di controllo dell'azienda di Wolfsburg, assumendo la presidenza di questo organo. Contemporaneamente egli avanza anche all'interno di Porsche fino a diventare membro del consiglio di controllo della società. È in questo periodo di doppia carica che avviene l'acquisto di Volkswagen da parte della più piccola Porsche: nel [[2005]] l'azienda di Stoccarda diventa proprietaria di circa il 21% delle azioni con diritto di voto di Volkswagen. In seguito ad un pronunciamento della [[Comunità europea]] che giudica illegale la [[Legge Volkswagen (VW-Gesetz)|legge]] che proteggeva Volkswagen da acquisizioni ostili, nel [[2007]] Porsche aumenta il proprio pacchetto azionario fino al 31% e all'inizio del [[2008]] dà il via libera all'acquisizione del restante 20% necessario per ottenere la maggioranza di voti. Nel marzo [[2008]] annuncia le proprie dimissioni dall'organo di controllo di Porsche, reagendo alle critiche avanzategli da più parti di [[conflitto d'interessi]].
Als weitere Leistungen Piëchs im VW-Konzern zu nennen sind der (während seiner Zeit als VW-Vorstandsvorsitzender jedoch wieder stark relativierte) Aufbau von Audi als Premium-Marke und der Auf- und Ausbau von [[Seat]] und [[Škoda Auto|Škoda]].
 
In qualità di comproprietario della [[Porsche Holding OHG]] con sede a [[Salisburgo]] e della Porsche di Stoccarda (le due società sono giuridicamente separate e distinte), di cui detiene circa il 13% del capitale azionario, Piëch era uno degli uomini più ricchi e influenti della Germania. A fine aprile 2015, dopo la "guerra" interna contro l'amministratore delegato di VW [[Martin Winterkorn]], si dimette da presidente del [[consiglio di sorveglianza]] di [[Volkswagen]].<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/economia/15_aprile_25/volkswagen-si-dimette-piech-finisce-guerra-con-winterkorn-6a9d2b3c-eb69-11e4-aaae-29597682dafd.shtml|sito=Corriere.it|titolo=Volkswagen, si dimette Piëch. Finisce la guerra con l’a.d. Winterkorn|data=25 aprile 2015|accesso=26 aprile 2015}}</ref>
Anzuführen sind auch die Entwicklungen des Dreiliter-[[VW Lupo|Lupo]] und eines straßentauglichen [[VW 1-Liter-Auto|Einliterauto]]s. Auch der Kauf der Nobelmarken [[Bentley]] und [[Bugatti]] fiel unter seine [[Ägide]]. Bis 2002 war Ferdinand Piëch Vorstandsvorsitzender von Volkswagen, seitdem ist er Vorsitzender des Aufsichtsrates. In der Zeit seines Aufsichtsratsvorsitzes bei der Volkswagen AG und seiner gleichzeitigen Mitgliedschaft im Aufsichtsrat bei der Porsche AG, erwarb die Porsche AG Anfang des Jahres 2005 einen Anteil von zirka 21 % der [[Aktie|Stammaktie]]n der Volkswagen AG und baute diesen bis Herbst 2007 auf 31 % aus.
 
Muore il 25 agosto 2019 all'età di 82 anni<ref name="morte" />.
Als Mitinhaber der Porsche Holding OHG in [[Salzburg]] und der [[Porsche|Dr.Ing. h.c. F. Porsche AG]] in Stuttgart (13 % der Stammaktien) verfügt Piëch über ein beträchtliches Vermögen. Er hat zwölf <ref>[http://www.swr.de/nachrichten/bw/-/id=1622/nid=1622/did=714398/6gufsj/ SWR] Portrait </ref> oder dreizehn Kinder <ref>[http://www.stern.de/sport-motor/autowelt/156569.html?p=6&nv=ct_cb Stern] Interview</ref> aus vier Beziehungen. Unter anderem lebte er zwölf Jahre mit Marlene Porsche, der später geschiedenen Frau seines Vetters Gerd Porsche, zusammen <ref> Portrait[http://www.faz.net/s/RubEC1ACFE1EE274C81BCD3621EF555C83C/Doc~E3AEB2A30FC7B4BFC92FB19C09C480A59~ATpl~Ecommon~Scontent.html FAZ.NET], 08. Dezember 2006</ref>. Er ist eine der wenigen Persönlichkeiten im deutschsprachigem Raum, die sich zu ihrer [[Legasthenie]] bekannt haben. Seit 1984 ist er [[Ehrendoktor]] der [[TU Wien]] und seit 1999 der [[ETH Zürich]]. 1999 wurde er [[Ehrenbürger]] der Stadt [[Zwickau]], sowie 2002 der [[Wolfsburg|Stadt Wolfsburg]].
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== Vita privata ==
[[en:Ferdinand Piëch]]
Padre di dodici<ref>[http://www.swr.de/nachrichten/bw/-/id=1622/nid=1622/did=714398/6gufsj/ Servizio] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929125516/http://www.swr.de/nachrichten/bw/-/id=1622/nid=1622/did=714398/6gufsj/ |date=29 settembre 2007 }} del canale televisivo tedesco [[Südwestrundfunk]] (in tedesco)</ref> o tredici<ref>[https://www.stern.de/sport-motor/autowelt/156569.html?p=6&nv=ct_cb Intervista] del settimanale tedesco [[Stern (rivista)|Stern]] (in tedesco)</ref> figli avuti da quattro relazioni diverse, è stato sposato con la seconda moglie Ursula Piëch dal 1984 sino alla sua morte e ha vissuto con lei a Salisburgo, in Austria. Ateo, ha dichiarato pubblicamente di essere affetto da [[dislessia]] e ha avuto una vasta collezione di auto che includeva due [[Bugatti Veyron]] regolarmente guidate da lui e dalla moglie.
[[de:Ferdinand Piëch]]
 
[[ja:フェルディナント・ピエヒ]]
== Riconoscimenti ==
[[nl:Ferdinand Piëch]]
{{Onorificenze
[[no:Ferdinand Piëch]]
|immagine = ITA OMRI 2001 GC BAR.svg
[[pt:Ferdinand Karl Piëch]]
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
[[sr:Фердинанд Пијех]]
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica italiana
[[sv:Ferdinand Piëch]]
|motivazione =
[[tr:Ferdinand Piëch]]
|data = 2 giugno 2015<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=336696|titolo=Dettaglio decorato Piëch Ing. Ferdinand Karl sul sito della Presidenza della Repubblica Italiana|accesso=26 agosto 2015}}</ref>
}}
Nel [[1984]] ha ricevuto la [[laurea ad honorem]] dell'[[Università tecnica di Vienna]] e nel [[1999]] quella del [[Politecnico federale di Zurigo]]. Dallo stesso anno è [[cittadino onorario]] di [[Zwickau]]. Nel [[2002]] è stato insignito della cittadinanza onoraria di [[Wolfsburg]], dove ha sede la Volkswagen.
 
== VitaNote ==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI]]
[[Categoria:Imprenditori automobilistici]]
[[Categoria:Gruppo Volkswagen]]
[[Categoria:Porsche]]