Piramide di Cheope: differenze tra le versioni

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|Utilizzo =
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|Epoca = 25502500 a.Cc. circa
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La '''Piramide di Cheope''' è la più antica e più grande delle tre piramidi principali della [[necropoli di Giza]]. È la più antica delle [[Sette meraviglie del mondo|sette meraviglie del mondo antico]] nonché l'unica arrivata ai giorni nostri. È costituita da almeno {{formatnum:2300000}} blocchi, ciascuno mediamente del peso di circa 2,5 tonnellate e, secondo gli egittologi, fu edificata in un lasso di tempo tra i 15 e i 30 anni.
 
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Nel periodo dell'[[Umanesimo]] nacque un nuovo interesse per il mondo antico, che veniva riscoperto soprattutto grazie allo studio dei testi degli autori classici; [[Ciriaco d'Ancona]], il padre dell'[[archeologia]]<ref name=Treccani>
* {{Cita libro |curatore = Edward W. Bodnar |curatore2 = Clive Foss |titolo = Cyriac of Ancona: Later travels |editore = Harvard University Press |città = Cambridge (Massachusetts) |anno = 2003 |isbn = 0-674-00758-1}} Bodnar chiama Ciriaco: «''the founding father of modern classical archeology''» ("il padre fondatore della moderna archeologia classica");
* [[Ranuccio Bianchi Bandinelli|R. Bianchi Bandinelli]], [[Massimo Pallottino|M. Pallottino]], E. Coche de la Ferté - Treccani, voce {{Treccani|archeologia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)|archeologia|citazione=...Ciriaco de' Pizzicolli (v. Ciriaco D'Ancona), che viaggiò in Grecia fra il 1412 e il 1448 ricercando e annotando opere d'arte e iscrizioni, può dirsi, in certo modo, il fondatore dell'archeologia in senso generale}}</ref>, disi distinse dagli altri umanisti perché affiancava lo studio degli antichi testi alla ricerca delle testimonianze materiali, come statue, epigrafi e monumenti, riportandone notizie nei suoi diari di viaggio (i ''Commentarii'') e nelle sue lettere. Per questo motivo, nel 1436, si recò in Egitto e raggiunse l'altipiano di Giza dopo aver navigato sul [[Nilo]]; confrontando ciò che vedeva con la lettura del [[Storie (Erodoto)#II libro (Euterpe)|secondo libro delle ''Storie'']] di [[Erodoto]], riscoprì la vera natura delle piramidi.
 
Ciriaco d'Ancona smentì così definitivamente la falsa identificazione della Piramide di Cheope con uno dei granai di [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]] e lasciò vari disegni del monumento e una relazione, riportata nei suoi ''Commentarii''. Grazie ai suoi numerosi viaggi in Grecia ed in Asia Minore, poté testimoniare inoltre che le piramidi di Giza erano l'unica delle [[sette meraviglie del mondo]] ad essere sopravvissuta nei secoli. Attraverso gli scritti di Ciriaco, queste notizie si diffusero prima negli ambienti umanistici italiani e poi tra gli studiosi europei<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciriaco-d-ancona_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=CIRIACO d'Ancona in "Enciclopedia Italiana"|accesso=30 agosto 2018}}</ref>.
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* {{cita web|url=http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/howard_vyse1842bd3/0004|titolo=Universitätsbibliothek Heidelberg - ''Appendix to Operations carried on at the Pyramids of Gizeh in 1837'', vol. III, Londra, 1842}}
</ref> penetrarono nelle altre quattro camere, cosiddette di scarico, al di sopra della camera di Davison, trovando diversi graffiti lasciati dai lavoratori edili, indicanti il nome Cheope, la prima testimonianza moderna che consentì l'assegnazione univoca della piramide a questo faraone<ref>Riccardo Manzini, ''Complessi piramidali egizi - Vol. II'', p. 121</ref>. Individuarono inoltre le aperture esterne dei condotti di ventilazione della camera superiore, che ripulirono. Con gli scavi sul lato est della piramide, portarono alla luce i resti del basolato del tempio funerario. Nel vano tentativo di trovare ulteriori aperture all'interno della piramide scavarono e fecero saltare con la dinamitedell'esplosivo una breccia sul lato sud.
[[File:Lepsius-Expedition-Cheops-Pyramide.jpg|thumb|upright=1.3|La spedizione prussiana in Egitto di [[Karl Richard Lepsius|Richard Lepsius]] celebra il compleanno di re [[Federico Guglielmo IV di Prussia|Federico Guglielmo IV]] sulla sommità della piramide di Cheope il 15 ottobre 1842]]
[[File:Flinders Petrie in Giza c. 1880.jpg|sinistra|miniatura|[[Flinders Petrie]] a Giza nel 1880]]
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I condotti di ventilazione nella camera superiore furono descritti già nel 1610, mentre i condotti della camera intermedia non sono stati scoperti fino al 1872. In quell'anno, Waynman Dixon, un ingegnere ferroviario scozzese, e il suo amico, il dottor James Grant, notarono una crepa nel muro sud della ''Camera della Regina''. Dopo aver spinto un lungo filo nella fessura, che indicava che probabilmente dietro la lastra vi era il vuoto, Dixon assunse un falegname di nome Bill Grundy per tagliare la lastra del muro. Venne così scoperto un canale rettangolare, mediamente di {{M|20.5|u=cm}} di larghezza e {{M|21.5|u=cm}} di altezza, il quale si snoda per quasi 3 metri all'interno della piramide, prima di curvare verso l'alto con un angolo di circa 39°.<ref name="measures">Probabilmente le misure attualmente più precise disponibili possono essere trovate sul sito del ''[http://www.cheops.org/ Progetto Upuaut]''</ref> Dato che la camera superiore aveva due cunicoli simili, Dixon misurò la posizione, analoga al cunicolo appena scoperto, sulla parete nord e, come previsto, Grundy trovò l'apertura del cunicolo gemello.
 
All'interno del cunicolo nord vennero scoperti tre manufatti: un piccolo gancio in bronzo, un'asta di legno (descritto come simile al legno di cedro) lungo {{M|12|u=cm}}, ed una sfera di diorite nera con inserti in bronzo. Questi oggetti rimasero nelle mani della famiglia Dixon fino agli anni '70, quando vennero donati al British Museum dove sono tuttora conservati e, dagli anni '90, esposti. Nel dicembre [[2020]]<ref>https://www.aljazeera.com/amp/news/2020/12/16/5000-year-old-great-pyramid-artefact-found-in-scotland</ref><ref>https://www.theguardian.com/uk-news/2020/dec/16/lost-artefact-from-great-pyramid-of-giza-found-in-cigar-box-in-aberdeen</ref> è stato datato al radiocarbonio il reperto in legno di cedro all'Università di Aberdeen<ref>https://www.smithsonianmag.com/smart-news/lost-great-pyramid-artifact-found-misfiled-museum-cigar-box-180976564/</ref><ref>https://www.abdn.ac.uk/museums/collections/egyptian-antiquities-451.php</ref> rilevando una datazione risalente esattamente (+/- l'errore statistico di 200 anni) al 3341 a.C.;<ref>https://www.abdn.ac.uk/news/14573/</ref><ref>https://www.bbc.com/news/amp/uk-scotland-north-east-orkney-shetland-55315623</ref> basandosi su questi dati si è ipotizzata una possibile costruzione della piramide ad almeno 500 anni prima.<ref>https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/artefact-egypt-pyramid-aberdeen-b1774758.html</ref> Gli archeologi ritengono però che tale cuneo, usato come attrezzo, sia stato riciclato da un pezzo di legno già antico, risalente a parecchi anni prima della costruzione della piramide.
 
Gli avventurieri inoltre accesero fuochi per convogliarne il fumo all'interno dei condotti, nel tentativo di scoprire dove questi conducessero. Il fumo ristagnò nel condotto nord, ma scomparve nel condotto sud e non fu visto uscire all'esterno della piramide.
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* {{Cita libro|titolo=Mathematics and Measurement |autore=Oswald A. W. Dilke |anno=1992 |ISBN=0-520-06072-5|editore=University of California Press}}
* {{Cita libro|titolo=Pyramid : Beyond Imagination. Inside the Great Pyramid of Giza |url=https://archive.org/details/pyramidbeyondima0000jack |autore=Kevin Jackson |autore2=Jonathan Stamp |anno=2003 |ISBN=978-0-563-48803-3|editore=BBC Worldwide Ltd}}
* {{Cita libro |titolo=Myths and Mythology of Ancient Egypt |url=https://archive.org/details/mythsmythologyof0000luci |autore=Lucia Gahlin |anno=2003 |ISBN=1-84215-831-7 |editore=Anness Publishing Ltd}}
* {{Cita libro|titolo=The Complete Pyramids |autore=Mark Lehner |anno=1997|editore=London: Thames and Hudson |url=https://archive.org/details/completepyramids0000lehn |ISBN=0-500-05084-8}}
* {{Cita libro |titolo=The Great Pyramid of Giza: Measuring Length, Area, Volume, and Angles |autore=Janey Levy|anno=2005|ISBN=1-4042-6059-5|editore=Rosen Publishing Group}}