Assistente sociale: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m clean up, replaced: Citazione necessaria → Senza fonte |
|||
(23 versioni intermedie di 19 utenti non mostrate) | |||
Riga 2:
{{L|diritto|arg2=professioni|dicembre 2013}}
Un '''assistente sociale''', nei vari [[ordinamento giuridico|ordinamenti giuridici]], è un professionista
== Storia ==
Con l'affermazione progressiva della famiglia come gruppo sociale intermedio, si diffusero i primi sistemi rudimentali di mantenimento, per
Le vedove erano alle dirette dipendenze dei diaconi anch'essi dediti al servizio della carità. Nel
▲Le vedove erano alle dirette dipendenze dei diaconi anch'essi dediti al servizio della carità. Nel [[787]] d.c. fu fondato a Milano il primo brefotrofio<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/brefotrofio/ Brefotrofio nell'Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Durante il [[medioevo]] i servi della gleba venivano nutriti e curati dal feudatario locale mentre con l'avvento dell'età moderna a causa dell'abolizione dei feudi nasceva il lavoro salariato. Sempre durante il medioevo occorre accennare alla fioritura di monasteri che diventano sempre più un punto di riferimento per i poveri in fuga delle campagne. A partire dal XV secolo, che chiude l'avvio a una nuova fase economica, i governi locali tentano di regolare l'economia a discapito dei gruppi di interesse quali le gilde e le corporazioni.
▲Con l'avvento dello Stato moderno (l'uomo diventa cittadino come soggetto di diritto e non più suddito come soggetto spirituale) e l'estensione dell'industria manifatturiera, il lavoro divenne usurante e si estesero anche al resto d'Europa i principi dell'ideologia liberale e del controllo sociale della [[povertà]] che «negli anni '40 era un problema di ordine pubblico, e negli anni '60 questione sociale»<ref>Moricola G., L'industria della carità, Napoli, Liguori, 1994, p.4</ref>. Quindi venne autorizzata una politica custodialistica il cui costo doveva gravare sui poveri stessi: sorsero una serie di edifici tra cui ospizi, manicomi e case di lavoro da cui le persone non potevano più licenziarsi. La secolarizzazione cioè il processo di trasformazione delle forme di vita religiosa a quella di tipo laica, fu accelerata con la soppressione degli ordini religiosi, prima e dopo la [[rivoluzione francese]], e dal movimento illuminista che insisteva sul diritto all'assistenza, sulla proibizione dell'elemosina e sul mutamento della carità privata all'assistenza pubblica.
Il passaggio dall'assistenza privata a quella pubblica avviene durante il XIX secolo quando sulla spinta degli ideali dell'[[illuminismo]] europeo si giunse a istituzionalizzare l'assistenza assicurando da una parte i servizi essenziali alla persona e allo stesso tempo ponendo sotto controllo il comportamento degli assistiti. In questo modo il servizio sociale assistenziale passa dal monopolio ecclesiastico alla competenza dello Stato laddove la figura del responsabile della cura non è più la religiosa ma l'assistente laico, cioè l'antenato storico dell'attuale figura dell'assistente sociale.
Riga 17 ⟶ 15:
La gestione della [[beneficenza]] durante l'occupazione francese diventa uno dei mezzi per assicurare il consenso: l'istituzione di pensioni a invalidi e vedove di guerra, la fondazione di orfanotrofi e ospedali militari, la costituzione di un fondo pensioni attraverso trattenute su tutti gli stipendi dimostrano come si tendesse a proteggere proprio quei ceti, borghesi civili e militari, che avevano sostenuto la politica napoleonica<ref>Botti G., Guidi L., Valenzi L., Povertà e beneficenza tra Rivoluzione e Restaurazione, Napoli, Morano, 1990.</ref>.
Il legislatore perciò ebbe bisogno di uomini (e donne) che mediassero per suo conto con l'elettorato. A tale scopo nel
Il concetto di “assistenza” fu introdotto da Cesare Correnti nel 1848, l'adozione del termine “servizio” avvenne su emulazione degli stranieri, e più precisamente dalla "I Conferenza internazionale di servizio sociale"<ref>Colombo U., (1954) Principi e ordinamento dell'assistenza sociale, Milano, Giuffrè, p. 2</ref> che si svolse a Parigi: «Il servizio sociale è, secondo la definizione di Guy de Mechois, l'arte che utilizza la conoscenza e la scienza delle relazioni umane e l'abilità di stabilirne, per mobilitare le capacità proprie
Con l'approvazione della legge 17 luglio 1890 n. 6972 (detta
Quando lo Stato assunse le funzioni relative all'assistenza pubblica, in Europa già sul finire del
Risulta che, oltre a Gregorio al Celio, un'altra scuola fu operativa per breve tempo organizzato dall'Istituto italiano per l'assistenza sociale a Milano in via Piatti, 4 diretta da Paolina Tarugi<ref>Salomon A., Die Ausbildung zum sozialen Beruf, Berlin, C.H.Verlang, 1927, p. 303; Fiorentino E. (1954) Note sul problema del personale tecnico per l'assistenza, ''Assistenza oggi'', 4, pp. 56-61, p. 57</ref> svolgendo il servizio sociale «a favore delle donne dei combattenti che erano state assunte al lavoro nei posti lasciati liberi dagli uomini sotto le armi»<ref>Zanolli R., Storia del servizio sociale aziendale in Italia e all'estero, “Incontriamoci”, 1958, p. 6</ref>.
Le assistenti sociali trovarono collocazione presso le aziende (media e grande industria), presso gli enti parastatali quali l'[[ONMI]] (opera nazionale maternità infanzia) che raccoglieva tutte le competenze del settore dell'infanzia, presso il Tribunale per i Minorenni e gli Istituti di osservazione (a partire dal 1934), presso gli enti pubblici assicurativi quali [[INPS]], [[INAIL]], [[INAM]],
«La nostra legislazione […] è costituita dal complesso delle norme giuridiche che riguardano l'assistenza, la previdenza e il servizio sociale: protezione per la maternità e infanzia, assicurazioni contro gli infortuni, assicurazione contro la vecchiaia, l'invalidità, malattia, disoccupazione involontaria, mutualità scolastica, collocamento dei disoccupati, istituzioni di assistenza e previdenza, Opera Nazionale Dopolavoro, scuole secondarie di avviamento professionale».<ref>Lama E., Recensione su Fantini O., Corso completo di legislazione sociale e del lavoro interna e comparata, Perugia, Regia Università, “Bibliografia fascista”, 1930, 7, p. 610-611</ref> Al 31 dicembre del 1942 il servizio sociale esisteva in 1308 fabbriche in favore di 900.000 operai<ref>Colombo U., principi e ordinamento dell'assistenza sociale, Milano, Giuffrè, 1954, p. 402</ref>.
Riga 33 ⟶ 31:
L'assistenza non si limitò al settore industriale. Fin dal 1935 gli uffici distrettuali di servizio sociale ubicati presso gli istituti di patronato si occuparono del servizio sociale per minorenni di condotta irregolare, ovvero abbandonati o fermati dalla pubblica sicurezza o comunque in attesa di provvedimento dell'autorità giudiziaria che era assolto e comunque non ritenuto socialmente pericoloso era affidato alle case di rieducazione tramite gli Udss, i più pericolosi invece erano relegati nei riformatori cioè il carcere minorile<ref>Di Benedetto M., Pittini F., Assistenza sanitaria sociale, Roma, Armando, 1959, p. 313</ref>.
Con la proclamazione dell'Impero
Nel
I costituenti decisero di conseguenza di esprimere il medesimo concetto con «dizioni diverse» e più precisamente nell'art. 38 dove si legge “assistenza” e nell'art. 117 dove si legge “beneficenza”<ref>Terranova F., Il potere assistenziale, Roma, Ed. riuniti, 1975, p. 117</ref>. La differenza è che «mentre la beneficenza ha sempre scopo di riparazione, l'assistenza avrebbe scopo di prevenzione e si avvicinerebbe alle varie forme di previdenza»<ref>Zanobini G., Corso di diritto amministrativo, Vol. V, Milano, Giuffrè, 1954, p. 534</ref>. Precedentemente «il mantenimento degli inabili al lavoro ha sempre trovato la sua disciplina giuridica nella legge di pubblica sicurezza» e nel codice civile artt. 2114 e 2123<ref>Zanobini G., Corso di diritto amministrativo, Vol. V, Milano, Giuffrè, 1954, p. 563</ref>. Secondo Ferdinando Terranova «le leggi che il fascismo ha posto in essere sono conservate intatte nell'ordinamento giuridico post-fascista»<ref>Terranova F., Il potere assistenziale, Roma, Ed. riuniti, 1975, p. 100</ref>. Nel 1949 fu avanzata la proposta di istituire un Ministero di assicurazioni sociali “che mira all'unificazione di tutte le istituzioni di protezione sociale”<ref>Cabibbo, E., Sulla proposta di legge per l'istituzione del ministero di assicurazione sociale, in “Informazioni sociali”, Acli, 1949, 3, p. 39, pp.39-40</ref>.
Negli
Negli
Nuovi aggiornamenti si ebbero negli
Una [[legge quadro]], che definisse l'assistenza sociale come obbligatoria per assicurare un livello minimo dignitoso della vita indistintamente, è arrivata solo nel
== Descrizione e caratteristiche ==
Svolge la propria attività nell'ambito della comunità, a favore di individui, gruppi e famiglie, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno, aiutando gli individui nell'utilizzo personale e sociale delle risorse, organizzando e promuovendo interventi e servizi e adattandoli alle particolari situazioni di bisogno, con particolare attenzione alle esigenze di autonomia e responsabilità delle persone, in un'ottica di valorizzazione di tutte le risorse della comunità. Ha il compito di valorizzare la persona, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità, li sostiene nell'uso delle risorse proprie e della società nel prevenire
== Nel mondo ==
=== Italia ===
L'assistente sociale è un [[professione|professionista]] che opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno
{{
Ciò si desume non solo dai contratti collettivi nazionali di lavoro (Comparto della Sanità) ove è ormai acquisita la dirigenza per gli assistenti sociali laureati nell'area dei servizi sociali, ma anche da leggi di settore nonché dai pareri favorevoli espressi dal [[Consiglio Universitario Nazionale]] al [[MIUR]], quando in occasione della partecipazione a pubblici concorsi non ha negato l'equiparazione della laurea in Servizio Sociale (corso quadriennale) alle lauree in Scienza della Politica, Giurisprudenza, Sociologia e Scienza dell'Amministrazione conseguite ai sensi della legge n. 341/1990.}}
Riga 61 ⟶ 59:
La figura non aveva mai avuto un pieno riconoscimento giuridico: infatti gli ''assistenti sociali'' erano essenzialmente dei privati. Inoltre non erano previsti particolari titoli né competenze.
Con l'emanazione del [[Decreto del presidente della Repubblica]] 15 gennaio
Inoltre, un apposito regolamento sull'esame di stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di assistente sociale venne emanato solo verso la fine degli
L'art. 3 della tab. XLIV allegata al decreto MURST del 23 luglio
Il
==== Formazione ====
La professione dell'assistente sociale può essere esercitata in forma autonoma o di [[rapporto di lavoro]] subordinato. Nella collaborazione con l'autorità giudiziaria, l'attività dell'Assistente Sociale ha esclusivamente funzione tecnico-professionale.
Per l'iscrizione di cittadini extracomunitari negli albi professionali si veda l'art. 26 del d.lgs 25 luglio
Il percorso formativo dell'assistente sociale è strutturato su più livelli:
Riga 88 ⟶ 86:
! Periodo !! Istituto !! Esame di Stato
|-
| 1920-1927 || Istituto italiano di igiene, previdenza
|-
| 1928-1943 || Scuola Superiore di Servizio Sociale di Gregorio al Celio || No
Riga 100 ⟶ 98:
| 2000-2007 || DM 509/99 laurea triennale e specialistica (3+2) || Sì
|-
| 2007-
|-
|2020-oggi
|DM 270/04 laurea triennale e magistrale (3+2)
|Sì
|}
==== Attività ====
L'assistente sociale generalmente opera in aree di conoscenza scientificamente fondate all'interno delle [[scienze sociali]].
Gli interventi dell'assistente sociale, in generale, si possono distinguere a seconda dei ruoli:
Riga 132 ⟶ 134:
* enti di risocializzazione:
** C.T.U. presso [[Tribunale dei minori|Tribunale per i minorenni]];
** [[Ministero della giustizia]] (ufficio servizi sociali minorenni -USSM- e servizio sociale adulti - UEPE, Ufficio Esecuzione Penale Esterna-)
** comunità di accoglienza
** [[amministrazione penitenziaria]]
* enti locali:
** [[Ministero dell'interno]]/[[Prefettura italiana|prefettura]], ecc.
** [[Regioni d'Italia|regione]], [[provincia]], [[comune]]
** strutture residenziali e semi-residenziali per anziani, adulti, inabili e minori,
** [[organizzazioni]] del [[terzo settore]] (o privato sociale), cooperative, fondazioni, associazioni, impresa sociale, centri sociali
Riga 144 ⟶ 146:
==== Retribuzione ====
Retribuzione in percentuale:<ref>Tognetti-Bordogna M., Lo sviluppo di carriera: il rapporto
{|border="1" cellspacing="1" cellpadding="9" align="center"
|-
Riga 159 ⟶ 161:
==== Il dibattito sulla figura ====
È stato osservato, riguardo
«Innanzi tutto osserviamo che si è scelto il sostantivo ''assistente'' invece che ''consigliere'' o ''consultore'' o ''consulente''. La ragione è che l'assistente sociale non si limita solo a consigliare ma opera e coopera insieme al soggetto assistito sia singolo che come gruppo. Ecco perché l'assistente è anche denominato operatore sociale o lavoratore sociale e la sua attività si richiama
Desta comunque perplessità il fatto che l'assistente sociale sia una professione di tipo intellettuale. Si potrebbe aggiungere ancora che alcune professioni come l'avvocato e il medico sono denominate “intellettuali” dal codice civile, mentre l'assistente sociale ha ottenuti i propri riconoscimenti in base a decreti legge quindi in ambito di diritto pubblico. È chiara, dunque, la prevalenza dell'elemento pubblico nel servizio sociale.
Riga 170 ⟶ 172:
* teorie behavioriste, che si concentrano sui pattern osservabili e utilizza teorie dell'apprendimento per analizzare e modificare il comportamento. Le teorie comportamentiste sono criticate per l'eccessivo meccanicismo e la discutibile eticità perché si focalizzano sugli obiettivi a discapito dei mezzi, es. modello task-oriented (L. Epstein);
* teorie cognitive, si riferiscono all'attività mentale delle persone e tende a utilizzare spiegazioni che si basano sul controllo razionale del comportamento delle persone, es. modello problem solving (H. Perlman);
* teorie eco-sistemiche, enfatizza l'adattabilità dell'uomo al suo ambiente e l'interazione
* teorie fisionomiche, derivate da Cesare Lombroso, si basano sulle caratteristiche biologiche ereditate dall'individuo, es. modello scientifico (F. Taylor), rating assessment (C. Bedaux).
* teorie prospettiche, offrono un modo di considerare il mondo e cambiare sé e il sociale. In particolare il modello del counselling, a opera di Rogers è focalizzato sulla relazione counselor-utente, accentua la non direttività dell'approccio e la considerazione asserativa dell'utente.
Riga 195 ⟶ 197:
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.cnoas.it|Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali}}
* {{cita web|https://www.ifsw.org/|International Federation of Social Workers}}
{{Controllo di autorità}}
|