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=== Mitologia ed etnografia ===
{{Storia della Georgia}}
La Colchide viene citata in numerose opere della letteratura classica – le più antiche risalgano a [[Omero]], [[Eschilo]] e [[Pindaro]] – dalle quali emerge che, soprattutto in virtù della sua posizione geografica, nell'[[immaginario collettivo]] di molte popolazioni del [[Mediterraneo]] e del [[Vicino Oriente]] dell'[[età del bronzo]] e dell'[[età del ferro]] fosse percepita come una terra semileggendaria, misteriosa, remota e favolosamente ricca e fertile, dove si diceva fosse stata inventata la metallurgia. Secondo un'antica espressione proverbiale greca antica il tragitto per raggiungerla era considerato "il viaggio più lungo possibile". Infatti, la Colchide era il luogo più orientale dell'[[Ecumene]], la terra dove nasceva il [[Sole]] e dove [[Prometeo]] subì la propria punizione per avere rivelato all'umanità il segreto del fuoco, nonché una delle regioni da cui si diceva provenissero le [[Amazzoni]], ma era famosa soprattutto per essere l'ambientazione principale del racconto [[Epica|epico]] sull'impresa del recupero del [[vello d'oro]] da parte di [[Giasone (mitologia)|Giasone]] e gli [[Argonauti]]. La Colchide aveva per sua capitale Aia, sul fiume Fasi, ed era governata da re [[Eete]], figlio di [[Elio (divinità)|Elio]]. Eete aveva sposato [[Idia]] – dalla quale aveva avuto [[Apsirto]], [[Calciope (figlia di Eete)|Calciope]] e la maga [[Medea]] – e teneva appeso il vello d'oro in un boschetto sacro al dio della guerra [[Ares]]. Quando Giasone giunse in Colchide fu aiutato da Medea, protagonista dell'[[Medea (Euripide)|omonima]] [[tragedia greca|tragedia]] di [[Euripide]]. [[Apollonio di Rodi]], autore de ''[[Le Argonautiche]]'', la situava agli estremi del mondo conosciuto, descrivendola come un luogo che «giace oltre i limiti del mare e della terra»,<ref>Apollonio, ''[[Le Argonautiche (Apollonio Rodio)|Le Argonautiche]]'', II.417.</ref> e continuò ad assumere questo ruolo anche nei componimenti di autori successivi come [[Ovidio]] e [[Luciano di Samosata]]. Anche da un punto di vista etnografico emerge un quadro vago e difficile da decifrare. Le fonti [[Assiria|assire]] e [[Urartu|urartee]] menzionano sporadicamente il nome ''Qulḫa'' o ''Kulḫi'',<ref>O, Lordkipanidze. (1991). ''Archeology in Georgia'', Weinheim, 110.</ref> mentre in età classica diversi autori descrissero i Colchi come ripartiti in una serie di gruppi etnico-tribali, producendo un lungo elenco di etnonimi di etimologia incerta.<ref>
== Cultura materiale, identificazione etnica e organizzazione politica ==
Nel [[XIII secolo a.C.]], durante la [[Media Età del Bronzo|media età del bronzo]], la regione fu caratterizzata dalla [[cultura colchica|cultura materiale colchica]], la quale ha restituito tracce di opere di irrigazione nei bassopiani fertili, di fasi abbastanza avanzate nel processo di urbanizzazione, nonché di processi di fusione e lavorazione dei metalli per la produzione di utensili agricoli sofisticati. Nel record archeologico alla cultura colchica subentrò la successiva [[cultura di Koban]]. Riguardo
{{citazione|La Colchide sembra essere stata il primo stato caucasico in cui si sia realizzata l'integrazione tra i nuovi arrivati e può essere considerata non un regno proto-georgiano, bensì come un regno propriamente georgiano (georgiano occidentale). [...] Sembrerebbe naturale individuare gli inizi della storia sociale georgiana nella Colchide, la più antica formazione politica georgiana.|Cyril Toumanoff, ''Studies in Christian Caucasian History'', pp. 69 e 84|Colchis appears as the first Caucasian State to have achieved the coalescence of the newcomer. Colchis can be justly regarded as not a proto-Georgian, but a Georgian (West Georgian) kingdom. [...] It would seem natural to seek the beginnings of Georgian social history in Colchis, the earliest Georgian formation.|lingua=en|lingua2=it}}
Questa ipotesi non è stata avanzata solo sulla base di una coincidenza geografica tra l'antica Colchide e parte della moderna Georgia, ma anche su un serie di accostamenti etimologici tra gli etnonimi delle tribù colchiche presenti negli elenchi presenti nelle fonti classiche e termini cartvelici odierni: ''Bizeri'' e [[Bzyb (fiume)|Bzyb]], ''Coli'' e [[Gali]], ''Gugari'' e Georgiani, ''Lazi'' e [[Laz (popolo)|Laz]], ''Misimiani'' e [[Svaneti]],<ref>Si veda il confronto con l'endonimo svano ''mushaun''.</ref> e ''Sanigi''/''Sannoi''/''Tzannoi'' e [[Lingue zan|Zan]].<ref>{{En}} Charles Burney e David Marshal Lang, ''The Peoples of the Hills: Ancient Ararat and Caucasus''.</ref><ref>{{En}}Oliver Wardrop, ''The Kingdom Of Georgia: Travel in a Land of Women, Wine, and Song'' (Kegan Paul Library of History and Archaeology)</ref><ref>{{En}} W.E.D. Allen (1932), ''A History of the Georgian People: From the Beginning Down to the Russian Conquest in the Nineteenth Century''</ref><ref>{{En}} James Minahan, ''Miniature Empires: A Historical Dictionary of the Newly Independent States''</ref> Tuttavia, con lo stesso metodo alcuni di questi etnonimi si rivelerebbero chiaramente non cartvelici, dato che gli ''Abasgi/Apsili'' possono essere associati ai moderni [[Abcasi]],<ref>{{En}}Chirikba, V., "On the etymology of the ethnonym apswa 'Abkhaz'", in ''The Annual of the Society for the Study of Caucasia'', 3, 13-18, Chicago, 1991</ref><ref>{{En}}Hewitt, B. G., "The valid and non-valid application of philology to history", in ''Revue des Etudes Georgiennes et Caucasiennes'', 6-7, 1990-1991, 247-263</ref><ref>{{Fr}}''Grand Dictionnaire Encyclopédique Larousse'', tome 1, 1985, p. 20</ref> ''Calibi'' potrebbe essere associato alla divinità urartea [[Khaldi (dio)|Khaldi]], ''Taochi'' avrebbe un'etimologia [[Lingue armeniache|armeniaca]],<ref name="Kavtaradze" /> mentre ''[[Moschi]]'' e ''[[Tibareni]]'' andrebbero identificati con i termini assiri ''[[Muški]]'' e ''[[Tabal]]'', utilizzati nelle fonti per indicare, rispettivamente, il regno frigio e uno dei regni [[Neo-ittiti|neo-hittiti]]. Da un punto di vista archeologico, Donald Rayfield ha espresso cauto scetticismo riguardo all'ipotesi di una perfetta corrispondenza tra Colchi e proto-cartvelici, dato che nelle sepolture colchiche sembrano assenti attestazioni di onomastica cartvelici, mentre sarebbero riconoscibili antroponimi [[Lingue anatoliche|anatolici]], [[Lingue elleniche|ellenici]], [[Lingue iraniche|iranici]] e forse [[Lingua abcasa|abcasi]].<ref>{{En}}Rayfield, Donald (2012). ''Edge of Empires : A History of Georgia''. Reaktion Books.</ref>
Per quanto riguarda l'organizzazione politica, non esistono prove dirette dell'esistenza di una monarchia centralizzata come quella descritta nel mito greco. Tuttavia, è possibile ipotizzare che la Colchide potesse funzionare come una confederazione tribale con un monarca tendenzialmente elettivo. Secondo Ronald Suny il monarca governava con l'ausilio di ''skeptukhoi'',''<ref>{{En}}[http://bible-history.com/latin/latin_s.html ''sceptuchi'']</ref>'' individui posti capo dei vari gruppi tribali, i quali, però, godevano di una discreta indipendenza.<ref name="Suny" />
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