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|slogan = ''Put a tiger in your tank!'' (Metti una tigre nel tuo serbatoio!)
 
 
 
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[[File:Esso Kanata.jpg|thumb|Una stazione di servizio Esso in Canada]]
La '''Exxon''' (conosciuta anche come '''Esso''', stilizzato in '''Ɛsso''', in passato in alcune zone '''Ɛnco''') è stata una [[Industria petrolifera|società petrolifera]] statunitense, fusasi con la [[Mobil]] nel 1999 per formare [[ExxonMobil]], uno dei più grandi colossi dell'industria petrolifera mondiale, tuttora detentrice del marchio "Esso".
 
==Storia==
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Nel 1911 il gruppo Standard Oil fu sciolto e suddiviso in sette società regionali indipendenti, ognuna con i diritti al marchio "Standard" in alcuni stati. La Standard del New Jersey acquisì i diritti in [[New Jersey|quello stato]], nel [[Maryland]], [[Virginia Occidentale]], [[Carolina del Nord]], [[Carolina del Sud]] e [[Distretto di Columbia]].
 
Durante la [[prima guerra mondiale]], la compagnia impegnò 41 petroliere per i rifornimentorifornimenti agli [[Alleati della prima guerra mondiale|alleati europei]].<ref name=":4" />
 
Per tutto il decennio successivo la società crebbe significativamente; nel 1919<ref name=":02" /> Jersey Standard acquisì il 50% di
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Negli anni '30 la compagnia sfruttò importanti giacimenti scoperti in [[Texas]].<ref name=":4" />
 
Nel 1933, Jersey Standard e [[Mobil|Socony-Vacuum]] (la futura Mobil Oil) unirono i loro interessi in oriente con una [[joint venture]] paritaria, la "Standard-Vacuum" (Stanvac), che operava in 50 paesi dall'[[Africa orientale]] alla [[Nuova Zelanda]]; fu sciolta nel 1960<ref name=":4" />.
 
Nel 1937 la società aveva filiali produttive in [[Venezuela]], [[Colombia]], [[Perù]], [[Messico]], [[Argentina]] e Romania, e possedeva raffinerie in vari paesi, tra cui [[Aruba]], [[Canada]], Francia, [[Regno Unito]], Romania, Perù, Messico e Argentina.<ref>{{Cita libro|autore=Eliana Passega|titolo=Donde va e dove viene il petrolio|anno=1940|editore=Zanichelli}}</ref>
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Durante la [[seconda guerra mondiale]], 93 navi della compagnia furono affondate durante operazioni belliche.<ref name=":4" />
 
Dopo la [[crisi di Suez]], le autorità del [[Regno Unito]] commissionarono alla società la costruzione di navi [[Superpetroliera|superpetroliere]], al fine di ridurre la necessità di scali della flotta, la prima delle quali ad essere realizzata fu la [[Esso Northumbria]], varata nel [[1969]] (all'epoca risultava la più grande nave costruita nel Regno Unito).<ref>{{Cita web|url=https://www.thefreelibrary.com/Tyne-built+ships+which+sailed+to+stardom;+in+association+with+RBS.-a0176646276|titolo=Tyne-built ships which sailed to stardom; in association with RBS. - Free Online Library|sito=www.thefreelibrary.com|accesso=2024-05-25}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.aukevisser.nl/uk/id198.htm|titolo=Esso Northumbria - (1970-1982)|sito=www.aukevisser.nl|accesso=2024-05-25}}</ref>
 
Nel 1960 la compagnia prese definitivamente il controllo della Humble Oil, che assorbì le attività delle società Esso Standard, Carter, Pate e Oklahoma Oil.<ref name=":02" /> Nello stesso anno, furono interrotte le attività della Stanvac, spartite tra le due compagnie proprietarie, Exxon e [[Mobil]].<ref name=":4" />
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Exxon Chemical Company divenne una organizzazione di importanza globale nel 1965, e nel 1999 era uno dei maggiori produttori e venditori di alcheni, composti aromatici, [[polietilene]] e [[polipropilene]], oltre che di prodotti particolari come [[elastomero|elastomeri]], [[plastificante|plastificanti]], [[solvente|solventi]], [[alcoli]] e resine adesive. Era anche leader nella tecnologia dei catalizzatori [[metallocene|metalloceni]] per la produzione di polimeri unici ad alte prestazioni.
 
Nel 1998, Exxon e Mobil hanno firmato un accordo di 73,7 miliardi di dollari per unirsi e formare una nuova compagnia chiamata [[ExxonMobil|Exxon Mobil Corporation]]; la fusione è stata completata il 30 novembre [[1999]] e l'accordo è stato annunciato il giorno successivo. Il nuovo gruppo continua ad utilizzare entrambi i marchi per la vendita dei suoi prodotti e per le stazioni di servizio.
 
===Il disastro ambientale della ''Exxon Valdez''===
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Negli anni '30 la società produce anche [[sciolina]].<ref>{{Cita pubblicazione|data=novembre 1934|titolo=Standard Ski-Wax|rivista=Standard-Notiziario della Società Italo-Americana per Petrolio|volume=rivista conservata presso il [[Museo Fisogni]]|numero=11}}</ref>
 
Nel 1938 la SIAP cambia nome in ''Standard'' ''Società italo americana pel petrolio''.<ref name=":1" />''
 
Nel 1941, in seguito allo scoppio della [[seconda guerra mondiale|guerra]] con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], la società viene sequestrata<ref name=":0" />; sarà restituita alla Standard solo nel 1946''<ref name=":1" />'', quando assume il nome di ''Standard Italo Americana Petroli''. Nel 1950 la società cambia nuovamente denominazione in ''Esso Standard Italiana''; la Esso italiana avvia una politica di espansione, con l'apertura di impianti e il varo di diverse petroliere''<ref name=":0" />''. Prodotto di punta del dopoguerra è il supercarburante ''Esso Extra''.''<ref name=":1" />''
 
Nel 1948, sul territorio di [[Priolo Gargallo|Priolo]]-[[Melilli]]-[[Augusta (Italia)|Augusta]], in [[provincia di Siracusa]], l'imprenditore italiano [[Angelo Moratti]] avvia la costruzione di [[Polo petrolchimico siracusano|una raffineria di olii minerali]], entrata in servizio nel 1953 con la denominazione ''RASIOM-Raffinerie Siciliane Olii Minerali''; nel 1961 viene acquistata dalla Esso''<ref name=":1" />'' e nel 1972 avviene la fusione definitiva, con la nuova denominazione ''Esso Italiana Raffineria di Augusta''. Da notare che la Esso in [[Sicilia]] si trova in quello che viene definito il "triangolo industriale" (i tre comuni sopra elencati) del siracusano. Detta zona ha subito un forte inquinamento industriale a causa di una scarsa politica di salvaguardia della natura e della salute.<ref>{{cita web|url=http://www.qds.it/3347-la-corte-ue-chi-ha-inquinato-deve-pagare-la-bonifica-di-priolo.htm|titolo=La Corte Ue: chi ha inquinato deve pagare la bonifica di Priolo|accesso=10 marzo 2010}}</ref>
 
In generale, tra il 1946 e il 1962 la Esso investe in Italia oltre 115 miliardi di lire, in maggioranza (51%) concentrati nel settore della [[Raffinazione del petrolio|raffinazione]]; buona parte di questi investimenti, circa il 40%, riguarda zone industriali nel [[Italia meridionale|Sud Italia]] e nelle [[Isole dell'Italia|isole]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|autore2=|autore3=|data=settembre-ottobre 1962|titolo=Investimenti Esso in Italia|rivista=Esso Rivista|numero=}}</ref>.[[File:Belluno Esso.jpg|miniatura|Una stazione Esso a Belluno; dal 2017 i benzinai Esso in Italia, pur conservando il marchio, si separano dal gruppo [[ExxonMobil]]]]Dal 1965 al 1984 la Esso italiana ha finanziato e curato la realizzazione, pubblicazione e diffusione della serie di documentari aventi come titolo ''[[L'Italia vista dal cielo]]'', realizzati da [[Folco Quilici]], trasmessi nel 1977 dalla [[RAI]]<ref>{{cita web|url=http://www.esso.com/Italy-Italian/PA/news_IVDC_FULL.aspx|titolo=L'Italia vista dal cielo|accesso=16 agosto 2008}}</ref> e restaurati nel 2002''<ref name=":1" />''; già nei primi anni '50, inoltre, la compagnia aveva finanziato i ''Concerti Sinfonici Esso'', trasmessi sempre sulle reti radiofoniche della RAI''<ref name=":1" />''. Nei primi anni sessanta stipula un accordo con l'azienda di giocattoli milanese ''[[Co-Ma]]'' permettendo a quest'ultima di realizzare modellini di [[Stazione di servizio|stazioni di servizio]] marchiate Esso. Sempre nello stesso periodo, la compagnia mette a disposizione anche una serie di video didattici sulla [[fisica]] e sulla [[chimica]] per le scuole italiane''<ref name=":0" />''; realizzati da università straniere, la versione in italiano è curata dalla Commissione Nazionale per i corsi pilota in Fisica<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Esso|autore2=|autore3=|titolo=Film per la Fisica n. 0116 - Eventi Casuali|rivista=|volume=pellicola 16 mm conservata al [[Museo Fisogni]]|numero=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=sSlpx032Mhc|titolo=PSSC - 01. Tempo e orologi - YouTube|accesso=6 novembre 2020}}</ref>.
 
Nel 1971 viene costruito ad [[Augusta (Italia)|Augusta]] un nuovo impianto per [[Lubrificante|lubrificanti]], il più grande in [[Europa]].
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Nel 1986 l'impianto di [[Vado Ligure]], realizzato nel 1925, subisce un'importante ristrutturazione, per un costo di oltre 40 miliardi; diventa negli anni '80 e '90 uno dei principali siti della Esso in Europa.<ref>{{Cita pubblicazione|data=aprile 1997|titolo=Cento anni d'esperienza nei lubrificanti|rivista=Qui Touring|numero=4}}</ref>
 
Nel 1992 anche la Esso inizia la vendita in Italia della propria [[Benzina verde|benzina senza piombo]]''<ref name=":0" />''.
 
Nel 2000, in seguito alla fusione tra [[ExxonMobil|Exxon]] e [[Mobil]], nasce in Italia la ''ExxonMobil Mediterranea'', [[holding]] con funzione di coordinamento per le singole società dell'Europa meridionale e del [[Nordafrica|Nord Africa]]''<ref name=":1" />'' e unita alla Esso italiana nel 2009<ref name=":2" />. Sempre a seguito della fusione, nel 2003 il capitale della società sale a 78,9 milioni di euro, con l'incorporamento della ''Mobil Oil Italiana''<ref name=":1" />''.
 
Nel 2011 la Esso italiana conta circa 630 dipendenti, un traffico di 1000 navi all'anno e 8,8 milioni di tonnellate di raffinazione annua.<ref>{{cita web|url=http://www.esso.it/Italy-Italian/PA/about_what_refinery_augusta_development.aspx|titolo=La raffineria e il territorio}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.esso.it/Italy-Italian/PA/about_what_refinery_augusta_keydata.aspx|titolo=La raffineria in cifre}}</ref>
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In [[Impero tedesco|Germania]] la compagnia apparve come sussidiaria della Standard Oil il 25 febbraio 1890, col nome di ''Deutsch-Amerikanische Petroleum Gesellschaft'' (DAPG), fondata a [[Brema]] cdagli imprenditori tedeschi Franz Ernst Schütte, Carl Schütte e Wilhelm Anton Riedemann, e da John D. Rockefeller.
 
Nel 1891 l'azienda rilevò l'attività di importazione di petrolio di Edmund Siemers, mentre a metà del decennio acquisì la metà delle azioni della raffineria di petrolio di Brema (in seguito ''raffineria di Mineralöl, ex August Korff'' ). All'inizio del XX secolo il petrolio veniva venduto con il marchio ''Dapol'' e la benzina con il marchio ''Dapolin''. Nel 1904, la Standard Oil rilevò il 50% delle azioni della società e trasferì la sede ad [[Amburgo]]. Dal 1923 la società avviò la costruzione di una rete di [[Stazione di servizio|stazioni di servizio]] nel [[Repubblica di Weimar|paese]].<ref name=":5" />
 
Nel 1928 fu lanciato il marchio ''Esso'' per la [[Benzina con piombo|benzina super]], arricchita con il 10% di [[benzene]]. Durante [[Crisi economica del 1929|la successiva crisi economica]], la DAPG acquisì numerose azioni della ''Oelhag'' (di cui divenne azionista al 50% nel 1938) e della [[Atlantic Oil Company|''Atlantic Company'']].
 
Nel 1931 la benzina ''Dapolin'' fu ribattezzata ''Standard'' e poi definitivamente ''Esso'' nel 1937<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20170426060321/http://www.arctofilz.de/devforum/thema.php?board=11&thema=11|titolo=Deutscher Eisenbahn-Verein › Kleinbahnmuseum › Haltetafel,Warnkreuze {{!}} Klein- und Privatbahn-Forum|sito=web.archive.org|data=2017-04-26|accesso=2024-01-04|dataarchivio=26 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170426060321/http://www.arctofilz.de/devforum/thema.php?board=11&thema=11|urlmorto=sì}}</ref>''.'' Nel 1935 la compagnia aveva in [[Germania nazista|Germania]] 18.327 distributori di benzina (32,7% della quota totale).
 
In seguito all'[[Anschluss|annessione dell'Austria]] nel 1938 e alla successiva riorganizzazione del settore, la ''[[Mobil|Vacuum Oel AG]]'' di [[Vienna]] e la sua raffineria di Kagran furono assegnate alla DAPG.<ref>Rainer Karlsch, Raymond G. Stokes: ''Faktor Öl. Die Mineralölwirtschaft in Deutschland 1859–1974''. Verlag C. H. Beck, München, 2003. pag. 199.</ref>
 
Con il passaggio all'economia di [[Seconda guerra mondiale|guerra]] nel settembre 1939, tutte le società di vendita di oli minerali furono riunite nel ''Arbeitsgemeinschaft Mineralölverteilung'' (AMV) e la benzina veniva senza marchio. La DAPG era ancora considerata una "società tedesca" e figurava nell'elenco delle società attive nel campo della difesa.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20190323020951/http://reformed-theology.org/?reqp=1&reqr=|titolo=reformed-theology.org|sito=web.archive.org|data=2019-03-23|accesso=2024-01-04|dataarchivio=23 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190323020951/http://reformed-theology.org/?reqp=1&reqr=|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 1950 la DAPG, rimasta presente nella [[Germania Ovest]], venne rinominata ''Esso AG''<ref name=":5" />'' e nel 1999 trasformata in ''Esso [[Germania|Deutschland]] GmbH.''
 
Il 1°º ottobre 2018 la rete di stazioni di servizio passò al gruppo britannico EG.<ref>{{Cita web|url=https://corporate.exxonmobil.de/Neuigkeiten/Newsroom/Presseinformationen/2018/1001_Verkauf-abgeschlossen-Deutsches-Esso-Tankstellennetz-wird-von-EG-betrieben|titolo=Verkauf abgeschlossen: Deutsches Esso Tankstellennetz wird von EG betrieben {{!}} ExxonMobil Deutschland|sito=ExxonMobil|lingua=en|accesso=2024-01-04}}</ref>
 
== Utilizzo dei marchi ==
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Il [[marchio]] ''Humble'' fu usato nelle stazioni di rifornimento del [[Texas]] per diversi decenni, poiché le operazioni erano sotto la direzione della affiliata [[Humble Oil]], e verso la metà-fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] si espanse in altri stati sud-occidentali, inclusi [[Nuovo Messico]], [[Arizona]] e [[Oklahoma]].
 
Nel [[1960]], la compagnia prese il pieno controllo della ''Humble Oil and Rifining co''. e riorganizzò la società. Il marchio ''Enco'' fu introdotto da Humble nel [[1960]] in [[Ohio]], ma fu presto rimosso dopo che la [[Standard Oil of Ohio]] (Sohio) protestò poiché ''Enco'' (acronimo per "ENergy COmpany") sembrava troppo simile ad ''Esso'', anche perché ne utilizzava la medesima grafica. A questo punto, le insegne delle stazioni di rifornimento in Ohio vennero sostituite da ''Humble'', finché il nome fu cambiato definitivamente in ''Exxon'' nel 1972.
Dopo essere stato rimosso dall'Ohio, il marchio ''Enco'' fu tuttavia introdotto in altri Stati "non-Esso". Nel [[1961]], le stazioni ''Humble'' in Oklahoma, Nuovo Messico e Arizona furono ribattezzate ''Enco'', e nel 1962, anche le stazioni di servizio del Texas abbandonarono il marchio ''Humble''. Nel frattempo, Jersey diffuse il marchio ''Enco'' alle stazioni in tutto il centro-ovest e il nord-ovest, che fino ad allora erano state gestite da affiliate come Carter, Pate e Oklahoma.
 
Nel 1963, la Humble fu avvicinata dalla Tidewater Oil Company, una della maggiori compagnie lungo le coste occidentale e orientale, con l'offerta di comprare la divisione raffinazione e marketing sulla [[West Coast (Stati Uniti d'America)|West Coast]]. Con questa mossa la Humble avrebbe acquisito un grande numero di stazioni e una raffineria in [[California]], che a quell'epoca rappresentava il mercato in maggior espansione in campo petrolifero. A bloccare l'operazione intervenne però il Dipartimento di Giustizia e nel 1966 le attività della Tidewater sulla costa occidentale furono cedute alla [[Phillips Petroleum]]. L'espansione della Humble in California e negli stati occidentali avvenne comunque, anche se con una diversa strategia: la compagnia iniziò a costruire nuove stazioni e a modificare il marchio di quelle esistenti da ''Humble'' ad ''Enco'' e acquistò inoltre un consistente numero di stazioni dalla Signal Oil nel 1967, e da lì a poco fece seguito l'apertura di una nuova raffineria a [[Benicia]] nel 1969.
 
Nel 1966, in seguito alle proteste sollevate dalla Standard Oil del Kentucky (a quel tempo una affiliata della [[Chevron Corporation|Standard Oil della California]]), il dipartimento di giustizia intimò ad Humble l'interruzione dell'uso del marchio ''Esso'' per diverse stazioni in molti stati sud-orientali. Per la fine del 1967, tutte le stazioni in ognuno di quegli Stati cambiarono marchio in ''Enco''.
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Il logo rettangolare ''Exxon'' con la striscia blu in fondo e le lettere rosse con le due "X" collegate fu creato dal designer [[Raymond Loewy]]. Le "X" collegate sono incorporate anche nel logo della ExxonMobil<ref name=":12">{{Cita pubblicazione|autore=|autore2=|autore3=|coautori=[[Museo Fisogni]], Circuito Lombardo Musei Design|anno=2020|titolo=Grafica on the Road - L'immagine della benzina|rivista=|volume=opuscolo di approfondimento|numero=|pp=8, 9}}</ref>. La [[mascotte]] di Exxon è una tigre.
 
 
== Note ==