Gergo: differenze tra le versioni
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'''Gergo''' (per certi versi analogo a ''[[slang]]'', in [[Lingua inglese|inglese]], e ad ''[[argot]]'', in [[Lingua francese|francese]]) è un termine usato per definire delle [[Varietà linguistica|varietà di lingua]] che vengono utilizzate da specifici gruppi di persone e che si sono sensibilmente allontanate dalla lingua o dal dialetto parlato di norma in zona<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gergo_(Enciclopedia-dell%27Italiano)|titolo=gergo in "Enciclopedia dell'Italiano"|sito=www.treccani.it|lingua=it|accesso=14 luglio 2022}}</ref>.
== Descrizione generale ==
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==I gerghi in senso stretto==
Le caratteristiche fondamentali di un gergo vero e proprio sono:
* ''L'uso di una lingua base'' come può essere il dialetto del posto o la lingua ufficiale: il gergo non ha infatti una sua base indipendente (base che invece è presente in un dialetto o nell'idioma di una minoranza linguistica).
* Una differenza rispetto alla lingua originale sufficiente per poter parlare di
==Esempi==
{{F|linguistica|aprile 2015|assenza drammatica di fonti, in particolare nel lungo elenco di gerghi italiani.}}
A livello internazionale si ricorda il fenomeno di alcuni [[Cockney]] londinesi come il [[rhyming slang]], in cui alle parole o frasi vengono sostituite altre parole o frasi che fanno rima con esse (ad esempio ''apples and pears'' al posto di ''stairs'')<ref>{{Cita web|url=https://www.cockneyrhymingslang.co.uk/slang/apples_and_pears|titolo=Apples and Pears is Cockney Rhyming Slang for Stairs!|sito=The Cockney Rhyming Slang Blog|data=0001-01-01|accesso=14 luglio 2022}}</ref>. In [[Francia]], parlando il [[Verlan]], le parole vengono pronunciate all'inverso, anagrammando singole lettere o sillabe: lo stesso nome di questa parlata non è altro che l'inverso (pronunciato) dell'espressione francese ''l'envers''<ref>{{Cita web|url=https://www.francaisavecpierre.com/le-verlan/|titolo=LE VERLAN et ses principales expressions|autore=Pierre Prof|sito=Français avec Pierre|data=26 novembre 2017|lingua=fr|accesso=14 luglio 2022}}</ref>. Un fenomeno analogo (il "vesre", cioè "revés") si trova in molti vocaboli del [[lunfardo]] di [[Buenos Aires]], e in [[Grecia]] il podanà (Greco: ποδανά, cioè ανάποδα che significa inverso).
In [[Italia]] e nelle valli del [[
Per la maggior parte sono riconducibili alla [[lingua italiana]] o a uno dei suoi [[Dialetto|dialetti]], ma non mancano (e anzi sono talvolta comuni a gerghi anche geograficamente distanti) [[Lessema|lessemi]] di ascendenza [[Lingua albanese|albanese]] o [[Lingua greca|neogreca]], poiché queste attività ambulanti erano spesso esercitate da membri delle comunità [[Minoranza linguistica greca d'Italia|grecaniche]] o [[arbëreshë]]. Analogamente si spiega la presenza, nei gerghi di mestieri, di [[Prestito linguistico|prestiti]] dai gerghi parlati in Italia dalle comunità [[Zingari|zingare]], sia [[Rom (popolo)|Rom]] che [[Sinti]]: i primi, fra i quali i ''camminanti'' [[sicilia]]ni e i ''Kalderasha'', in genere esercitanti l'attività di [[Arrotino|arrotini]], ramai (appunto "calderai") o allevatori di cavalli, i Sinti invece noti come giostrai.
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* gerghi "cittadini" sono presenti a [[Milano]] (''amàr''), [[Parma]] e [[Biella]]
* i gerghi occitani ([[Provincia di Cuneo|CN]]): il ''grapiet'' degli arrotini di [[Bellino (Italia)|Bellino]], degli canapini della [[Valle Po]] e dei capellari di [[Elva (Italia)|Elva]]; il ''pantois'' dei pastori di [[Crissolo]]; il ''jergoun'' dei pastori di [[Roaschia]] e dei contrabbandieri di [[Ferrere (Argentera)|Ferrere]].
* i gerghi francoprovenzali: gergo di [[Usseglio]]; il ''dzargo'' dei spazzacamini di [[Rhêmes-Saint-Georges|Rhêmes]] e di [[Valsavarenche (comune)|Valsavarenche]], il ''djerc'' dei calzolai e segantini di [[Ayas]] ([[Valle d'Aosta|AO]]).
* il gergo arivaresco dei calderai di [[Vico Pancellorum]] (frazione del Comune di [[Bagni di Lucca]] ([[Provincia di Lucca|LU]]).
Dato che spesso i gerghi perdono in fretta la loro segretezza o cadono in disuso, alcune parole nate in un gergo possono, come detto, sopravvivere per poi passare alla [[lingua standard]]: è ad esempio il caso del termine ''cosa nostra'', parola che proviene dal gergo della [[mafia]].
==I gerghi in senso lato==
Accanto ai gerghi in senso stretto come li abbiamo visti finora, si parla anche di gerghi in senso lato, di ''parlata allusiva''.<ref>{{Garzanti|gergo}}</ref> Si tratta di parlate che effettivamente sono in qualche modo codificate e vengono usate da un determinato gruppo sociale; ad esse manca però l'elemento di segretezza. Fra i gerghi in senso lato si possono comprendere i linguaggi giovanili e i gerghi professionali.▼
▲Si tratta di parlate che effettivamente sono in qualche modo codificate e vengono usate da un determinato gruppo sociale; ad esse manca però l'elemento di segretezza. Fra i gerghi in senso lato si possono comprendere i linguaggi giovanili e i gerghi professionali.
===I linguaggi giovanili===
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* ''Darsi una punta'' oppure ''un puntello'', per dire "darsi appuntamento"
* ''Il nulla'', per dire che "non me ne frega"
* ''Marma'', per indicare una [[marmitta]]
* ''Tranqui'', con significato di stare tranquillo, avere la situazione sotto controllo
* ''Raga'', abbreviazione di "ragazzi".
Si tratta spesso di termini che hanno per oggetto il mondo dei [[tabù]] e la vita "altra" rispetto a quella familiare piccolo-borghese: [[sessualità]], [[droga]],<ref>Sul linguaggio dei giovani tossicodipendenti si veda [[Maurizio Trifone|Trifone, M.]], ''Aspetti linguistici della marginalità nella periferia romana'', Perugia, Guerra, 1993.</ref> mondo dei [[paninari]] e piccola malavita. Spesso, nel linguaggio corrente a livello internazionale, questi gerghi in senso lato vengono indicati con il termine di ''slang''.<ref name="Forconi">Forconi, A., ''La mala lingua. Dizionario dello 'slang' italiano. I termini e le espressioni gergali, popolari, colloquiali''</ref>
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Se possibile, il [[gruppo sociale]] di giovani cerca di prendere le distanze da un ''establishment'' di "benparlanti" e "benscriventi". Il linguaggio comune contribuisce così alla formazione di un'[[identità (scienze sociali)|identità]] di gruppo.<ref name="Forconi"/> Va comunque detto che i gruppi di giovani sono in grado di creare anche dei gerghi veri e propri e che certi termini ed espressioni hanno non di rado un ambito d'uso regionale (a [[Roma]] ad esempio non sono diffuse espressioni tipiche di [[Milano]], come ''bella lì'' o ''ma quanto sei avanti?'', così come a Milano non si sentono pronunciare frasi tipicamente romane, come ''una cifra'' o ''sto a rota''). Particolare, e analogo al ''[[verlan]]'' francese, è anche l'uso di inversioni (es. ''rosbi'' per "sbirro").
Parallelamente al linguaggio giovanile parlato, se ne è sviluppato anche uno scritto (vedi, ad esempio, il [[linguaggio degli SMS]]).
Dal [[2001]] sul [[sito internet]] de ''[[L'Espresso]]'' è presente la sezione [[Slangopedia]], un vocabolario on-line di espressioni gergali, colloquiali e giovanili della [[lingua italiana]] curato da Maria Simonetti ed aggiornato ogni due settimane con le nuove segnalazioni inviate dai lettori alla redazione.<ref>{{cita web|url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/400221|titolo=Slangopedia|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090525071850/http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/400221|dataarchivio=25 maggio 2009}}</ref> Sul linguaggio giovanile si può consultare anche il sito LinguaGiovani dell'[[Università di Padova]].<ref>{{cita web|url=http://www.maldura.unipd.it/linguagiovani|titolo=LinguaGiovani}}</ref>
Dal [[2020]] è disponibile [[Slengo]]<ref>[https://slengo.it ''Slengo, il dizionario di strada''], su slengo.it.</ref>, dizionario online dedicato al gergo, ai [[Neologismo|neologismi]] e ai [[Regionalismo (linguistica)|regionalismi]] nella lingua italiana<ref>[https://www.vice.com/it/article/slengo-dizionario-dello-slang-italiano/ ''È online il primo dizionario dello slang italiano. E puoi contribuire anche tu''], articolo riguardante il dizionario Slengo su VICE.com.</ref>. Si tratta di un dizionario partecipativo, in cui anche gli stessi utenti possono proporre le proprie definizioni e frasi di esempio, nonché termini correlati e indicazioni sull'eventuale regionalità del termine.
===I gerghi professionali===
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* gergo cinematografico (''cameo'', ''peplum'')
* gergo giuridico, "legalese","giuridichese" o "avvocatese"<ref>[[Amedeo Benedetti]], ''Mi rimetto alla clemenza della corte. Analisi, note e proposte di correzione del linguaggio giuridico italiano'', Genova, Erga, 2012.</ref> (''escutere'', ''ottemperare'', ''laudemio'')
* gergo informatico (''
* gergo televisivo (''bucare'' lo schermo, ''promo'', ''traino'')
* gergo medico<ref>[[Amedeo Benedetti]], ''Dica trentatré. Analisi, note e proposte di correzione del medichese'', Genova, Erga, 2012.</ref> (''ravvisare'', ''eradicare'', ''avvertire'' un dolore, ''assumere'' un farmaco)
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* gergo bancario<ref>[[Amedeo Benedetti]], ''Bancarese addio!'', Genova, Aba Libri, 2008.</ref> (''castelletto'', ''fido'', ''specimen'', ''budget'')
* gerghi di fabbrica
* gerghi dei commessi di negozio
* gergo burocratico
* gergo politico/sindacale (''tavolo di trattativa'', ''cabina di regia'',<ref>http://www.agi.it/politica/cabina_regia_governo-4328268/news/2018-08-31/</ref> ''traguardare'', ''governo ombra'', ''pieghe del bilancio'', ''tesoretto'', ''canguro''<ref>http://www.repubblica.it/politica/2016/02/16/news/scheda_supercanguro-133543398/</ref>)
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==I gerghi e le loro fonti nella storia==
Esempi di gergo in senso stretto nella storia dell'[[lingua italiana|italiano]] sono attestati sin dal [[Medioevo]]; i fenomeni del [[vagabondaggio]] e del [[brigantaggio]] erano, tanto in Italia quanto in altri paesi come la Francia, le cause principali dei fenomeni di codificazione gergale.<ref>Camporesi, P., ''Il libro dei vagabondi''</ref>
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*Rizza, S. Tabbarari a mašcu: ''viaggio nel gergo dei caminanti siciliani'' ("Quaderni di Semantica" 2/2012).
*Rizza, S. "Bbaccàgghiu" sic. e "parlèsia" nap.: due gerghi a confronto ("Quaderni di Semantica" 1/2014).
*Rizza, S. ''Concordanze e discordanze lessicali e semantiche fra'' u bbaccagghiu ''sic. e'' s’arromaniska ''di Isili'', (“Prospettive della Semantica” 2017-2018 pp.
*Sanna, C., ''Il gergo della camorra'', Palermo, il Vespro, 1978.
*[[Maurizio Trifone|Trifone, M.]], ''Aspetti linguistici della marginalità nella periferia romana'', Perugia, Guerra, 1993.
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* [[Linguaggio settoriale]]
* [[Varietà (linguistica)]]
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
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