Culdei: differenze tra le versioni
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I '''Culdei''' ([[Lingua irlandese|dalla lingua celtica]] ''Cuildich'' <small>lett.</small> "ritirato a parte”) successori del monachesimo irlandese, erano membri di comunità [[Cristianesimo celtico|cristiane]] [[Monachesimo|monastiche]] ed [[Eremita|eremitiche]] d'[[Irlanda]], [[Scozia]] e [[Inghilterra]] nel [[Medioevo]]. L'etimologia del termine, le persone da esso designate, la loro origine, le loro dottrine, la regola o le regole sotto le quali vivevano e i limiti della loro autorità e dei loro privilegi sono state tutte materie oggetto di controversie. Tutti ammettono, che (almeno inizialmente) i Culdei erano
==Nome==
Il nome erroremente considerato come una corruzione del [[Lingua latina|latino]] ''cultores Dei'', deriva dall’antico termine celtico Cuildich “ ritirato a parte”. In irlandese Céile Dé “ sposo di Dio “. Tale nome, ignoto a [[Beda il Venerabile|Beda]] (morto nel 735), pare antecedente al X secolo.<ref name="Treccani">{{EI|culdei}}</ref> Secondo [[Philip Schaff]], infatti, il termine appare per la prima volta nell'VIII secolo. Pur "dando origine a molte controversie e teorie insostenibili", probabilmente significa compagno
==Storia==
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Il più famoso culdeo fu [[Óengus di Tallaght]], che visse nell'ultimo quarto dell'VIII secolo ed è più noto come l'autore del ''Félire Óengusso'' , "Il [[martirologio]] of Óengus". [[Máel Ruain|Maelruan]], sotto cui visse Óengus, redasse una regola per i Culdei di Tallaght che prescriveva le loro preghiere, digiuni, devozioni e penitenze, ma non abbiamo testimonianze che questa regola fosse ampiamente accettata anche negli altri stabilimenti culdei. Si dice che [[Fedelmid mac Crimthainn]], re di Munster (820-846) fosse stato un eminente culdeo.<ref>[https://www.jstor.org/stable/20495158 F.J. Byrne, ''Irish Kings and High Kings'', pp. 211-212, Londra, 1973]</ref>
Secondo [[William Reeves (vescovo)|William Reeves]], i Culdei erano analoghi ai canonici secolari e occupavano una posizione intermedia tra il clero monastico e parrocchiale. Ad Armagh se ne contavano circa dodici, guidati da un priore. Erano il clero officiante delle chiese and e divennero i ministri
Tuttavia, dopo la morte di Maelruan nel 792, Tallaght è dimenticata, e il nome Ceile-De scompare dagli annali irlandesi fino al 919, quando i [[Annali dei Quattro Maestri|Quattro Maestri]] registrano che Armagh fu depredata dai Danesi ma che le case di preghiera, "con il popolo di Dio, cioè i Ceile-De", furono risparmiate. Successive annotazioni negli annali mostrano che c'erano Culdei a Clondalken, a Monahincha nel Tipperar e a Scattery Island.<ref name=Dalton/>
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===Scozia===
In Scozia i Culdei erano più numerosi che in Irlanda: tredici istituzioni monastiche erano popolate da loro, otto delle quali in collegamento con le cattedrali. I monaci ionani erano stati espulsi dal re [[pitti (popolo)|pittico]] [[Nechtan IV dei Pitti|Nechtan figlio di Derile]] nel 717. Non c'è menzione di Culdei in alcun monastero colombano, né in Irlanda né in Scozia, fino a molto tempo dopo il periodo di Columba: è nel 1164 infatti che si menziona che i Culdei sono a Iona ma in posizione subordinata.<ref>{{cita libro|cognome1=D'Alton|nome1=Edward|titolo="Culdees."}}</ref> I Culdei di [[Loch Leven (Kinross)|Loch Leven]] vivevano sull'[[Isola di St. Serf]], che era stata donata loro da un principe pittico, [[Bridei IV dei Pitti|Brudei]], inforno al 700.<ref>Sir Archibald Lawrie, ''Early Scottish Charters Prior to A.D. 1153'', Glasgow, 1905, n. iii.</ref> Nel 1093 cedettero la loro isola al vescovo di St. Andrews in cambio di vitto e vestiario perpetuo, ma il vescovo Roberto, nel 1144, trasferì tutti i paramenti sacri, libri e altre proprietà, insieme all'isola, ai canonici regolari appena fondati, nei quali i Culdei furono probabilmente
La cappella culdea di [[St. Andrews]] a Fife si può vedere a nord-est delle rovine della cattedrale e del muro della città. È dedicata a "Santa Maria sulla Rocca" (''St. Mary on the Rock'') ed è [[Pianta cruciforme|cruciforme]]. È usata dalle chiese locali di St. Andrews per la messa della mattina di Pasqua. Nei tempi antichi vi erano parecchie istituzioni culdee a Fife, probabilmente piccole e rozze strutture che alloggiavano 30 o 40 fedeli, ed è possibile che una struttura simile sorgesse sulla o vicino alla chiesa attuale. Nel 1075 d.C. fu concesso il decreto di fondazione della Chiesa di Dunfermline da re Malcolm III, e tra i possedimenti che egli conferì alla chiesa vi fu la contea di Kirkcaladinit, come era chiamata allora Kirkcaldy.<ref>[http://www.stbrycekirk.org/history/oldhistory.php Estratto da "St Bryce Kirk" (Kirkcaldy Old Kirk Building)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071008144531/http://www.stbrycekirk.org/history/oldhistory.php |data=8 ottobre 2007 }}</ref> [[Crínán di Dunkeld]], il nonno di [[Malcolm III di Scozia|Máel Coluim III]], era un abate laico, e la tradizione vuole che anche i membri del clero fossero sposati, benché diversamente dai preti della [[Chiesa ortodossa|Chiesa ortodossa orientale]], vivessero separati dalle mogli durante il periodo del servizio sacerdotale.<ref name="ReferenceA"/>
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=="Culdeo" nella narrativa==
* In ''[[The Railway Series]]'' del [[W.V. Awdry|rev. W. Awdry]] c'è una [[ferrovia a cremagliera]] chiamata ''Culdee Fell Railway'' ("Ferrovia della
* In ''Sun Dancing'' di [[Geoffrey Moorhouse]], le sezioni immaginarie contengono un racconto di particolare asceta culdeo.
* I romanzi ''Byzantium'', ''Patrick'' e la trilogia ''Celtic Crusades'' di [[Stephen Lawhead]] si concentrano sui Cele De.
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==Collegamenti esterni==
* {{EI|culdei|autore=[[Egidio Caspani]]|data=1931}}
* {{cita pubblicazione|cognome1=Gwynn|nome1=E. J.|cognome2=Purton|nome2=W. J.|data=dicembre 1911|titolo=The Monastery of Tallaght|rivista=Proceedings of the Royal Irish Academy|editore=Thesaurus Linguae Hibernicae|città=University College Dublin|volume=29C|pp=
* [http://www.ceilede.co.uk/ The Path of Culdee – The Living Celtic Spiritual Tradition]
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