Linum usitatissimum: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Paulatz bot (discussione | contributi)
m Tassobox 3/3
mNessun oggetto della modifica
 
(203 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{stub piante}}
{{Tassobox
|nome=Lino comune
|colore=lightgreen
|statocons=NE
|nome=Linum usitatissimum
|immagine=Illustration Linum usitatissimum0.jpg
|statocons=
|didascalia=''Linum usitatissimum''
|immagine=[[Image:Illustration Linum usitatissimum0.jpg|200px|NAME]]
|didascalia=Linum usitatissimum
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|dominio= [[Eukaryota]]
|regno=[[Plantae]]
|sottoregno=[[Tracheobionta]]
|superdivisione=[[Spermatophyta]]
<!-- PER LE PIANTE: -->
|superdivisione=
|divisione=[[Magnoliophyta]]
|sottodivisione=
<!-- PER GLI ALTRI ESSERI VIVENTI: -->
|superphylum=
|phylum=
|subphylum=
|infraphylum=
|microphylum=
|nanophylum=
<!-- PER TUTTI: -->
|superclasse=
|classe=[[Magnoliopsida]]
|sottoclasse=[[Rosidae]]
|ordine=[[Euphorbiales]]
|infraclasse=
|superordine=
|ordine=[[Malpighiales]]
|sottordine=
|infraordine=
|superfamiglia=
|famiglia=[[Linaceae]]
|genere=[[Linum (botanica)|Linum]]
|sottofamiglia=
|specie='''L. usitatissimum'''
|tribù=
<!-- CLASSIFICAZIONE APG IV -->
|sottotribù=
| FIL?=x
|genere='''Linum'''
|regnoFIL=[[Plantae]]
|sottogenere=
|clade1=[[Angiosperme]]
|specie='''usitatissimum'''
|clade2=[[Mesangiosperme]]
|sottospecie=
|clade3=[[Eudicotiledoni]]
|clade4=[[Eudicotiledoni centrali]]
|clade5=[[Superrosidi]]
|clade6=[[Rosidi]]
|clade7=[[Eurosidi]]
|clade8=[[COM (clade)|COM]]
|ordineFIL=[[Malpighiales]]
|famigliaFIL=[[Linaceae]]
|sottofamigliaFIL=
|tribùFIL=
|sottotribùFIL=
|genereFIL=[[Linum (botanica)|Linum]]
|specieFIL='''L.&nbsp;usitatissimum'''
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=[[Linneo|L.]]
|binome=Linum usitatissimum
|bidata=1753
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
|triautore=
|trinome=
|tridata=
<!-- ALTRO: -->
|sinonimi?=
|sinonimi=
|nomicomuni=
|suddivisione=
|suddivisione_testo=
}}
<!-- VECCHIO TASSOBOX. Può essere rimosso a mano:
{{Tassobox_titolo | colore = lightgreen | nome = Linum usitatissimum}}
{{Tassobox_immagine | immagine =[[Image:Illustration Linum usitatissimum0.jpg|200px|NAME]] | didascalia = Linum usitatissimum}}
{{Tassobox_inizio_info | colore = lightgreen}}
{{Tassobox_info_regno | tasso = [[Plantae]]}}
{{Tassobox_info_divisione | tasso = [[Magnoliophyta]]}}
{{Tassobox_info_classe | tasso = [[Magnoliopsida]]}}
{{Tassobox_info_ordine | tasso = [[Malpighiales]]}}
{{Tassobox_info_famiglia | tasso = [[Linaceae]]}}
{{Tassobox_info_genere | tasso = ''Linum''}}
{{Tassobox_info_specie | tasso = '''''usitatissimum'''''}}
{{Tassobox_fine_info}}
{{Tassobox_piede_nomenclatura_binomiale | colore = lightgreen| nome = Linum usitatissimum| autore = Linneo| data = }}
{{Tassobox_fine}}
FINE VECCHIO TASSOBOX-->
 
[[File:Flax seeds.jpg|thumb|right|Semi di lino]]
Il '''linum usitatissimum''' o lino comune fa parte della famiglia delle [[Linaceae]] che comprende tra gli 80 e i 130 tipi di piante distribuite ovunque nel mondo, alcune sono coltivate per uso ornamentale
Il '''lino comune''' (''Linum usitatissimum'' <small>[[Linneo|L.]], 1753</small>) è una [[Plantæ|pianta]] della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Linaceae|Linacee]]<ref name=POWO>{{cita web |lingua=en |titolo=Linum usitatissimum |sito=Plants of the World Online |editore=Royal Botanic Gardens, Kew |url=https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:544772-1|accesso=10/12/2022}}</ref>.
 
== Descrizione Storia==
È stata una delle [[prime colture domesticate]]: fin dall'antichità è stato ampiamente coltivato in [[Etiopia]] e in [[Egitto]]; in una grotta, nella [[Georgia|Repubblica della Georgia]], sono state trovate fibre di lino tinte, databili al 30000 a.C.<ref>{{Cita news|url=http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=112726804&sc=fb&cc=fp|titolo=These Vintage Threads Are 30,000 Years Old|pubblicazione=NPR.org|accesso=02 gennaio 2017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Michael|cognome=Balter|data=11 settembre 2009|titolo=Clothes Make the (Hu) Man|rivista=Science|volume=325|numero=5946|pp=1329-1329|lingua=en|accesso=02 gennaio 2017|doi=10.1126/science.325_1329a|url=http://science.sciencemag.org/content/325/5946/1329.1}}</ref>
Il lino comune è un arbusto alto tra i 30 e i 60 cm con fusto eretto e privo di nodi e ramificato nella parte finale con [[foglia|foglie]] lanceolate e alternate e piccoli fiori azzurri.
La [[radice (botanica)|radice]] è un corto [[fittone]] e i [[seme|semi]] sono ovali e di colore arancione.
 
Si stima che la coltivazione del lino, probabilmente originario della zona compresa tra il [[Golfo Persico]], il [[Mar Caspio]] e il [[Mar Nero]], risalga a circa 8.000 anni fa, ma si può dire che la sua storia abbia avuto inizio nell’epoca [[Neolitica]], tra il 3000 e il 1000 a.C.. Intorno al 3700 a.C., dall’ [[Egitto]], dove se ne utilizzava l’olio per confezionare unguenti e le fibre per l’abbigliamento e per fasciare le [[mummie]], si esportava a [[Roma]], in [[Grecia]], in [[Irlanda]], in [[Inghilterra]], in [[Bretagna]] e anche in [[Spagna]]. In seguito la coltura e la lavorazione della sua fibra si svilupparono in tutto l’[[Impero romano]]. A partire dal 1700 a.C., le esportazioni di lino stigliato e tessuto raggiungono l’[[India]] e poi la [[Cina]].
== Coltivazione ==
Il lino viene coltivato sia per le [[fibra|fibre]] che per i semi. Dai semi si ricava l'olio che in passato era utilizzato come fissativo in [[pittura]] e per il trattamento del legno nel [[restauro]] di mobili.
 
La coltivazione e lavorazione del lino richiedono molta acqua e dunque la coltivazione si è diffusa laddove maggiori erano le disponibilità idriche. Fra il XII ed il XIV secolo il lino si estese dai paesi del [[bacino del Mediterraneo]] alla [[Francia]], alle [[Fiandre]], all'Inghilterra, alla [[Germania]], alla [[Russia]]. Nel XVII secolo gli artigiani protestanti delle Fiandre si trasferirono nelle province settentrionali dei [[Paesi Bassi]] e quelli francesi in Irlanda e [[Scozia]], imprimendo ulteriore sviluppo al settore. Nella prima metà del XX secolo, la localizzazione dell'industria continua ad accentrarsi nell'Irlanda del Nord, in Scozia e nello [[Yorkshire]], in Germania che importa materia prima dal Belgio, dalla [[Lituania]], dalla Russia e dalla [[Lettonia]], filati dalla [[Cecoslovacchia]], dal Belgio, dall' [[Estonia]] ed esporta tessuti per lo più negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
Oggi l'olio di lino viene utilizzato anche nell'alimentazione come integrato per le elevate qualità nutrizionali: è un sostituto molto più economico dell'olio di [[merluzzo]].
 
L’età moderna segnò l’inizio del suo declino con l’affermazione di fibre naturali alternative (principalmente il [[Gossypium|cotone]]) e successivamente delle fibre sintetiche. In [[Europa]], dopo aver raggiunto la massima espansione verso la metà del XIX secolo, andò progressivamente perdendo terreno. Nel XXI secolo la coltivazione del lino in Europa copre 75.000 ettari ed il Nord della Francia è leader mondiale nel settore delle fibre di lino. Apparso nel continente nordamericano circa quattrocento anni fa, il lino si è diffuso in tutto il continente<ref name="Manuale di coltivazione">{{Cita web|url = https://agronotizie.imagelinenetwork.com/materiali/Varie/File/Mario_Rosato/manuale-coltivazione-lavorazione-lino-ramie-kenaf.pdf|titolo = Manuale di coltivazione e prima lavorazione del lino e altre piante da fibra Dicembre 2007 |autore = Laura Bacci ed Altri|sito = |editore = Regione Toscana Giunta regionale ISBN 978-88-95597-07-2|lingua = it|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url = https://www.treccani.it/enciclopedia/lino_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo = Lino|autore = Ernesto SESSA - Domenico Lanza - Aristide CALDERlNl - Ugo LA MALFA|sito = Treccani|editore = Enciclopedia Italiana (1934)|lingua = it|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref><ref name="Le lin et le chanvre européen">{{Cita web|url = http://news.europeanflax.com/celc/|titolo = Le lin et le chanvre européen|autore = |sito = LA CONFÉDÉRATION EUROPÉENNE DU LIN & DU CHANVRE - CELC|editore = |lingua = fr|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
Le fibre del lino sono usate fin dall'antichità. Nell'area [[Mar Mediterraneo|mediterranea]] si hanno prove della coltivazione e dell'utilizzo di lino risalenti a oltre 6.000 anni fa mentre l'introduzione nel Nord-[[Europa]] avvenne in epoche preromane.
 
== Caratteri botanici ==
La fibra è morbida, flessibile e più resistente di quella del [[cotone]] che però presenta costi di produzione inferiori, motivo per cui il cotone ha progressivamente soppiantato l'utilizzo del lino.
[[File:Fiore di lino.JPG|thumb|Fiore di lino coltivato in vaso]]
È una pianta erbacea annuale con un ciclo vegetativo di tre-quattro mesi, ha [[radice (botanica)|radice]] fittonante ed è alta tra i 30 e i 60&nbsp;cm con fusto eretto, molto fragile, ramificato nella parte finale. Nella [[Corteccia (botanica)|corteccia]] del fusto sono presenti da 20 a 35 fasci di fibre della lunghezza di 20–50&nbsp;mm e di 16-25 μm di diametro. I fasci di fibre sono avvolti in sostanze gommose, dette [[pectine]], che li fanno aderire alle [[cellule]] della corteccia. Le [[foglia|foglie]] sono alterne, [[sessili]] o brevemente picciolate, lanceolate, intere, strette, glabre. I [[fiori]] sono solitari o riuniti in corimbi, grandi, di colore azzurro-cielo<ref>Esistono varietà con colorazioni di bianco, giallo, rosa, cremisi e porpora, violetto, blu.</ref> con 5 sepali, 5 petali e 5 stami gialli. La [[Antesi|fioritura]], scalare, dura dai 10 ai 20 giorni. I [[frutti]] sono [[capsula (botanica)|capsule]] ciascuna contenente due [[Seme|semi]] di piccole dimensioni, leggeri, lisci, piatti, lucidi, e di colore dal bruno scuro al giallo paglierino, a seconda delle varietà, e ricchi di olio.
 
Il lino da fibra comprende forme a taglia alta, stelo elastico, fibre lunghe e duttili, [[infiorescenze]] ridotte, semi piccoli, mentre quello da olio comprende forme a taglia ridotta, a portamento rigido, con steli brevi e robusti, ramificati alla base, con semi più grandi<ref name="Lino - Linum usitatissimum">{{Cita web|url = https://www.agraria.org/coltivazionierbacee/lino.htm#:~:text=Tecnica%20colturale&text=La%20semina%20avviene%20da%20met%C3%A0,per%20il%20lino%20da%20seme). |titolo = Lino - Linum usitatissimum L. Atlante delle coltivazioni erbacee - Piante industriali|autore = |sito = Agraria.com|editore =|lingua = it|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url = https://www.crpv.it/doc/5144/LinoOlio.pdf|titolo = Lino da olio, le varietà e la tecnica colturale|autore = ROBERTO COLOMBO e MARA POLI|sito = |editore = |lingua = it|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
[[Categoria:Dicotiledoni]]
 
== Esigenze ambientali, operazioni colturali e post-raccolta ==
[[de:Lein]]
 
[[es:Lino]]
=== Esigenze ambientali ===
[[en:Flax]]
 
[[eo:Lino]]
La coltura del lino è diffusa in tutti i continenti, in situazioni edafiche e climatiche anche molto differenti. Il lino da seme viene coltivato in una gamma abbastanza ampia di condizioni, mentre il lino da fibra richiede abbondante umidità e [[clima]] fresco durante la stagione di crescita e caldo e secco durante la raccolta.
[[fr:Lin]]
 
[[nl:Vlas]]
La [[temperatura]] ottimale per la coltivazione è intorno ai 10&nbsp;°C per la germinazione del seme, 15&nbsp;°C per la fioritura e 20&nbsp;°C per la maturazione; le temperature superiori ai 30&nbsp;°C sono mal sopportate. Il lino da tiglio sopporta male condizioni di carenza idrica soprattutto nella prima metà del ciclo e predilige [[terreni]] tendenzialmente acidi, non salini, ricchi e profondi, ben strutturati, possibilmente di medio impasto o leggeri, ben drenati, ma con buona ritenzione idrica. L’eccesso di [[azoto]] ne può favorire l’[[allettamento]], cui va soggetto<ref name="Manuale di coltivazione"/><ref name="Flax Linum usitatissimum L.">{{Cita web|url =https://hort.purdue.edu/newcrop/duke_energy/Linum_usitatissimum.html|titolo = Flax Linum usitatissimum L. - Handbook of Energy Crops. unpublished. 1983|autore = James A. Duke|sito = Purdue University, New Crops Resource Online Program|editore = |lingua = en|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
[[nds:Flass]]
 
[[pt:Linhaça]]
=== Tecnica colturale ===
[[sv:Lin (växt)]]
 
Il lino è una coltura molto tecnica che richiede know-how ed alcune attrezzature specifiche.
 
Nella [[rotazione]] il lino da fibra apre la rotazione o succede a un [[Prato (agricoltura)|prato]] o a un [[cereale]] vernino, mentre quello da seme segue una coltura da rinnovo. È bene che il lino non torni sullo stesso terreno prima di cinque-sei anni, per evitare la [[stanchezza del terreno]] e prevenire lo sviluppo di [[parassiti]] e [[malattie]]. Gli [[insetti]] più frequenti e dannosi sono le altiche e i [[tripidi]]. Tra i parassiti fungini, ''Botrytis cinerea'', agente del marciume grigio, che è il più dannoso, ''Pythium'' sp., ''Asterocystis radicis'', ''Thielaviopsis basicola'', [[oidio]] e [[sclerotina]].
 
Le quantità di [[fertilizzanti]] da apportare alla coltura da fibra sono contenute: non più di 40-50 Kg/ha di [[azoto]], 70 Kg/ha di [[fosforo]] ed altrettanti di [[potassio]]. La [[semina]] va realizzata in [[primavera]], su un suolo ben preparato con un’[[aratura]] profonda e un paio di [[erpicature]], per assicurare una [[germinazione]] rapida, regolare e un buon sviluppo del sistema radicale delle piantine. In Canada si è sperimentata con successo la coltivazione con lavorazione presemina minima o nulla. L’investimento ottimale, che si aggira attorno a 1.800-2.000 piante per metro quadrato, si può ottenere seminando - alla profondità di 2–4&nbsp;cm - 120-140 Kg di seme su file distanti 8–10&nbsp;cm. Per conseguire un raccolto pulito dalle infestanti, si praticano [[diserbi]] in pre-emergenza. Negli ambienti semiaridi, la coltura necessita due o tre interventi irrigui.
 
La [[raccolta]] si effettua quando il terzo inferiore dello stelo ha perduto le foglie. Le piante devono essere estirpate dal terreno in modo da assicurare la massima lunghezza utile della fibra, presente anche nella radice. Le piante vengono disposte in andane, esposte all’azione del [[sole]], della [[rugiada]] e della [[pioggia]] e rivoltate periodicamente per favorire la [[macerazione]] della corteccia, che serve a disgregare la pectina permettendo alle fibre di separarsi dal resto dello stelo. Alla macerazione presiedono speciali [[enzimi]] prodotti da [[batteri]] che proliferano negli steli stesi sui campi dopo l'estirpazione (macerazione a terra). La macerazione si può anche conseguire immergendo i fusti tagliati in acqua stagnante. La raccolta delle andane si realizza alla conclusione della macerazione. La resa varia da 35 q/ha (in [[Italia]]) a 68 quintali ad ettaro (in Francia) di [[paglia]] essiccata. Tutte le operazioni colturali sono eseguite con mezzi meccanici.
 
Per la coltura da olio si impiegano una semina più rada con 80–90&nbsp;kg/ha di seme e una concimazione azotata più elevata. La raccolta si esegue con la [[mietitrebbiatrice]] da grano, quando le capsule si sono imbrunite; la resa può arrivare a 20-25 q.li/ha<ref name="Manuale di coltivazione"/><ref name="Le lin et le chanvre européen"/><ref name="Lino - Linum usitatissimum"/><ref name="Flax Linum usitatissimum L."/>.
 
===Operazioni post-raccolta===
Dopo la macerazione, gli steli vengono sottoposti all’essiccamento, poi alla sgranatura, alla gramolatura (maciullatura della paglia) e alla [[stigliatura]], con la quale si separano le fibre tessili dal restante materiale corticale e legnoso. la filaccia che se ne ricava viene distinta in fibre lunghe (il "lungo tiglio") e corte (la "stoppa"). Il lungo tiglio è sottoposto alla [[pettinatura]] per eliminare i frammenti corticali e legnosi rimasti impigliati nelle fibre. Alla pettinatura segue la filatura. I semi, destinati alla semina dell’anno seguente, sono separati dalla paglia con una sgranatrice<ref name="Manuale di coltivazione"/><ref name="Flax Linum usitatissimum L."/>.
 
==Cultivar==
Nel mondo ci sono circa 10.000 linee pure o [[Ecotipo|ecotipi]] conservati nelle collezioni. Ci sono più di 200 [[Varietà (biologia)|varietà]] coltivate nell'elenco OCSE per il commercio internazionale; nell'Unione Europea ce ne sono 180.
 
In tutto il mondo esistono 84 banche di risorse genetiche vegetali di lino. Le principali collezioni nazionali (compreso il lino selvatico, circa 200 nel mondo) sono in Russia, Romania, Canada, [[Etiopia]], Stati Uniti, Cina e Francia.
 
Le varietà moderne di lino da tiglio si caratterizzano per l’importanza dello stelo unico, il corto ciclo vegetativo, la resistenza all’allettamento ed ai parassiti, la produttività e le qualità tecnologiche delle fibre. La gamma delle varietà è molto ampia ed i criteri di scelta dipendono dalle condizioni specifiche di coltivazione, tenendo presente i problemi delle malattie e la natura dei suoli<ref name="Manuale di coltivazione"/>.
 
==Posizione nell’ecosistema==
 
Secondo il Rapporto della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo del 20 maggio 2008 “la coltivazione del lino ha effetti positivi sulla diversità degli ecosistemi e offre un benefico stacco ambientale per la qualità del suolo, la biodiversità e i paesaggi”<ref name="Le lin et le chanvre européen"/>.
 
Il lino è una specie da considerarsi a basso impatto ambientale, infatti non solo richiede ridotte concimazioni, ma la robustezza della sua fibra allunga il ciclo di vita dei prodotti ottenuti e anche alla fine del ciclo, essendo 100% naturali, sono totalmente biodegradabili. È considerato miglioratore del terreno, perché ha un basso bisogno di input, quali fertilizzanti, antiparassitari e diserbanti, e soprattutto per l’apparato radicale che si sviluppa in profondità, apportando un miglioramento della struttura e della fertilità del terreno<ref name="Manuale di coltivazione"/>.
 
==Produzione e scambi commerciali==
 
===Produzione===
 
Nel mondo sono coltivati circa quattro milioni di ettari di lino dei quali 3,5 milioni per la produzione di olio.
 
Il lino da fibra rappresenta meno dell'1% della produzione mondiale di fibre tessili. L'UE (Francia, Belgio, Paesi Bassi e Germania) partecipa per il 75-80% alla produzione mondiale di fibra su una superficie che è passata da 55.000 ettari nel 2010 a 147.000 ettari nel 2021, per soddisfare una dinamica domanda globale. Una parte significativa della produzione viene effettuata anche nell'Europa dell'Est.
 
Ciò va messo in relazione con l’incremento della redditività della filiera: negli ultimi anni (dal 2016 al 2021), con una resa da 1,0 a 1,5 tonnellate di fibre lunghe per ettaro, i margini lordi del lino sono stati, in media, da tre a quattro volte superiori a quelli di colture convenzionali come grano e colza<ref>{{Cita web|url =https://normandiemaine.cerfrance.fr/latelier/lin-marche-porteur/|titolo = Le lin : une culture résiliente dans un marché porteur|autore = |sito = l’atelier des Etudes Economiques - CERFRANCE|editore = |lingua = fr|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
 
La produzione mondiale di semi è passata da 1,9 milioni di tonnellate nel 2010 a 3,4 milioni di tonnellate nel 2020, anno in cui il maggiore produttore è il Kazakhstan con il 31% del totale, seguito da Russia, Canada, Cina e India (dati FAOSTAT - FAO).
 
===Commercio internazionale===
 
La Cina è il principale importatore di fibre di lino ed il principale produttore ed esportatore di filati e tessuti in tutto il mondo. Altri paesi importatori sono l’India, il Brasile ed il Messico.
 
== Usi ==
Il lino è coltivato sia per i suoi semi sia per la sua [[lino (fibra)|fibra]]. Mediamente il 70% del prodotto da fibra è costituito da paglia, il 12% dal seme ed il restante 18% dalla pula.
 
[[File:58-aspetti di vita quotidiana,abbigliamento lino,Taccuino Sa.jpg|miniatura|Taglio di tessuto di lino, ''[[Tacuina sanitatis]]'', XIV sec., Roma, Biblioteca Casanatense]]
 
=== In cucina ===
I principali prodotti alimentari che si ricavano dai semi di lino sono la [[farina]] e l'olio; la farina è di colore scuro. I semi - ricchi di acidi grassi a catena lunga - possono essere consumati anche in purezza, integri e secchi, oppure ammollati in acqua e consumati appena germogliano. I semi bagnati diventano leggermente viscidi, ma ciò non ne inficia le proprietà nutritive.
 
I semi contengono circa il 50-60% di olio. In abbinamento con l’olio d’oliva, l’olio di semi di lino riesce a soddisfare completamente il fabbisogno giornaliero del complesso di acidi grassi ed è usato come integratore alimentare.
 
=== In medicina ===
I semi di lino erano conosciuti nella medicina popolare come [[lassativo]]; alcuni studi moderni sembrano confermare la validità di tale uso<ref name = NCCAM>{{cita web |lingua=en |url=https://nccam.nih.gov/health/flaxseed/ |titolo=Flaxseed and Flaxseed Oil |accesso=14 ottobre 2009 |editore=National Center for Complementary and Alternative Medicine |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091020175400/http://nccam.nih.gov/health/flaxseed/ |dataarchivio=20 ottobre 2009 |urlmorto=sì }}</ref>. Oggi, in fitoterapia l'olio di lino è anche consigliato come antinfiammatorio ed emolliente. Il lino contiene [[Omega-3]], [[Omega-6|6]] e [[Omega-9|9]] e si ritiene che possa alleviare il [[diabete]] stabilizzando il livello di zuccheri nel sangue, ma il consumo eccessivo può ostacolare l'azione di alcuni medicinali somministrati oralmente, a causa del suo contenuto di fibre<ref>{{en}}{{Cita pubblicazione | cognome =Dahl | nome =WJ | coautori =Lockert EA Cammer AL Whiting SJ | titolo =Effects of Flax Fiber on Laxation and Glycemic Response in Healthy Volunteers | rivista =Journal of Medicinal Food | volume =Vol. 8 | numero =No. 4 | pp =508-511| mese=dicembre| anno =2005 | url = http://www.liebertonline.com/doi/abs/10.1089/jmf.2005.8.508 | doi = 10.1089/jmf.2005.8.508| accesso=14 ottobre 2009}}</ref>. I semi sono inoltre usati nella medicina popolare per realizzare [[cataplasma|impiastri]] contro la [[tosse]] secca<ref>{{Cita web
|url = http://www.figliadellerborista.it/tosse.html
|titolo = Contro la tosse
|autore =
|data =
|accesso = 22 aprile 2016
}}</ref>.
 
=== Nell'industria tessile ===
[[File:Scanning Electron Microscope image of contents of pendant, showing unprocessed flax fibres (FindID 256636).jpg|thumb|left|Fibre di lino non lavorate al microscopio]]
 
La paglia viene ritirata dai trasformatori che provvedono alla sua lavorazione per estrarre la fibra. Dalla stigliatura del materiale macerato si ottengono fibre lunghe e stoppa, entrambe impiegate nell’industria tessile, per l'abbigliamento e la biancheria, rivestimenti murali, tende e controsoffitti e cordame (anche per le reti da pesca)<ref name="Manuale di coltivazione"/>.
 
La fibra è molto pregiata, morbida, flessibile e resistente; pur essendo qualitativamente superiore, il lino ha costi di produzione più alti di quelli del [[Cotone (fibra)|cotone]]. In Europa rappresentò la principale fibra tessile fino alla rivoluzione industriale quando venne in gran parte sostituito dal cotone<ref name= JDiamond>{{cita libro | nome=Jared | cognome=Diamond | titolo=Armi, acciaio e Malattie: breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni | url=https://archive.org/details/gunsgermssteelsh0000diam | anno=1997 | isbn=9780099302780 }}</ref>.
 
===Altri usi===
In campo cosmetico l'olio è la base per la preparazione di creme per capelli, shampoo, creme per il corpo, con proprietà emollienti e idratanti. Nell'industria delle vernici è usato come olio siccativo e diluente. Ha inoltre vari impieghi come ingrediente in prodotti per il trattamento del legno e la produzione di carte fini.
 
Fibre ed olio erano usati soprattutto fino agli anni Settanta del Novecento, per la fabbricazione del linoleum, materiale rigido con cui si ricoprivano pavimenti e pareti. Gli scarti della lavorazione costituiscono materiali utili per lettiere, produzione di energia, pannelli per l’isolamento termoacustico, alimentazione del bestiame e terricciati per colture orticole. Infine il lino è coltivato anche come pianta ornamentale da giardino.
 
==Nell'arte e nel folklore==
 
===Nell’arte e nella cultura===
 
“Il lino” è il titolo di un’istruttiva [[fiaba]] dello scrittore danese [[Hans Christian Andersen]] (1805 - 1875).
 
Quello del lino è il fiore nazionale della [[Bielorussia]]<ref>{{Cita web|url = https://www.flowerglossary.com/national-flowers-by-country/|titolo = National Flowers by Country|autore =|sito = Flower Glossa-ry |editore =|lingua = en|accesso = 7 febbraio 2023}}</ref>.
 
Il 25 giugno 1964 le Poste dell’[[Unione Sovietica]] hanno emesso un [[francobollo]] commemorativo da 16 copechi raffigurante steli e fiori di lino<ref>{{Cita web|url = https://touchstamps.com/issue/Details/128292/agricultural-crops|titolo = cpa 3069 STAMP Agricultural Crops of the USSR. Flax or common flax L 120 Linum usitatissimum|autore = |sito = Touch Stamps|editore = |lingua = en|accesso = 10 febbraio 2023}}</ref>.
 
Nell’Irlanda del Nord il motivo del lino è stato adottato quale simbolo: i sei fiori indicano le sei [[Contee dell'Irlanda del Nord|contee]] che compongono il Paese, mentre la pianta stessa ricorda la storia e l'importanza di questa pianta nell'agricoltura e nelle sue industrie manifatturiere<ref>{{Cita web|url = http://www.britainusa.com/sections/articles_show_nt1_d_0_i_41110_L1_41013_L2_41013_a_28484.html|titolo = What are Britain’s national flowers?|autore = |sito = Britain's official website for the USA|editore = |lingua = en|accesso = 10 febbraio 2023|dataarchivio = 5 febbraio 2023|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20230205142628/http://www.britainusa.com/sections/articles_show_nt1_d_0_i_41110_L1_41013_L2_41013_a_28484.html|urlmorto = sì}}</ref>.
 
Inoltre, nel 1986 è stata emessa, con un conio totale di 10.409.501 pezzi, la moneta da una [[sterlina]] recante sul retro il disegno di una pianta di lino e il diadema reale che rappresentano l'Irlanda del Nord<ref>{{Cita web|url = https://coinparade.co.uk/1986-one-pound-coin/|titolo = 1986 One Pound Coin – Flax Plant|autore = |sito = Coinparade,co,uk|editore = |lingua = en|accesso = 10 febbraio 2023}}</ref>.
 
Due pittori belgi, attivi nello stesso periodo, hanno trovato interessante il momento della raccolta del lino: Modeste Huys (1874 – 1932)<ref>{{Cita web|url = https://pixels.com/art/paintings/huy|titolo = Flax Harvest |autore = Modeste Huys|sito = Pixels|editore = |lingua = en|accesso = 10 febbraio 2023}}</ref> ed Emile Claus (1849 – 1924)<ref>{{Cita web|url = https://fine-arts-museum.be/fr/la-collection/emile-claus-la-recolte-du-lin|titolo = La récolte du lin|autore = Emile Claus|sito = Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, Bruxelles|editore = |lingua = fr|accesso = 10 febbraio 2023}}</ref>.
 
[[Vincent van Gogh]] (1853 - 1890), nel settembre 1889 poco prima della sua morte, dipinse “Contadina che stiglia il lino” a [[Saint-Rémy-de-Provence]]<ref>{{Cita web|url = https://www.vangoghmuseum.nl/en/collection/s0043V1962|titolo = Peasant Woman Bruising Flax (after Millet)|autore = Vincent van Gogh |sito = Van Gogh Museum, Amsterdam |editore = |lingua = wen|accesso = 10 febbraio 2023}}</ref> ispirandosi al disegno su carta di [[Jean-François Millet]] che fa parte della raccolta “The Labours of the Fields” esposta nello stesso Museo<ref>{{Cita web|url = https://www.vangoghmuseum.nl/en/collection/t0913V1962|titolo = The Labours of the Fields|autore = Jean-François Millet |sito = Van Gogh Museum, Amsterdam|editore = |lingua = en|accesso = 10 febbraio 2023}}</ref>.
 
“Le filatrici di lino” sono opera dell’inglese Mark Senior (1864–1927)<ref>{{Cita web|url = https://artuk.org/discover/artworks/the-flax-spinners-rotterdam-22916 |titolo = The Flax Spinners|autore = Mark Senior|sito = |editore = |lingua = it|accesso = 10 febbraio 2023}}</ref>.
 
===Musei===
 
* Bruckbach Hoarstub’n Flax Museum (Austria) espone attrezzature per la coltivazione del lino<ref>{{Cita web|url = https://attersee-attergau.salzkammergut.at/en/oesterreich-poi/detail/401320/bruckbach-hoarstub-n-flax-museum.html|titolo = Bruckbach Hoarstub’n Flax Museum|autore =|sito = |editore = |lingua = en|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* National Flax Museum in Courtrai (Belgio) copre tutte le fasi della coltivazione e della produzione del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.texturekortrijk.be/en/node/25|titolo = National Flax Museum in Courtrai|autore =|sito = |editore =|lingua = en|accesso = 3 feb-braio 2023}}</ref>.
* Textile Museum of Canada ha una collezione di indumenti anche antichi di lino<ref>{{Cita web|url = https://textilemuseum.ca/|titolo = Textile Museum of Canada|autore = |sito = |editore = |lingua = en|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
* The Flax Weawing Museum ([[Danimarca]]) illustra il processo di coltivazione e lavorazione dalla pianta al tessuto ed offre una vasta collezione di telai<ref>{{Cita web|url = https://hoervaevsmuseet.dk/?lang=en|titolo = The Flax Weawing Museum – a working Factory|autore = |sito =|editore = |lingua = en|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
* Maison du Lin a Routot (Francia) espone strumenti e macchinari utilizzati per la raccolta e la lavorazione del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.terresvivantes-normandie.fr/maison-du-lin/|titolo = La Maison du Lin|autore =|sito = Terres Vivantes|editore = |lingua = fr|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Irish Linen Centre & Lisburn Museum (Irlanda) propone una raccolta di manufatti e informazioni relativi all'industria del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.lisburnmuseum.com/|titolo = History of Lisburn and Irish Linen|autore = |sito = Irish Linen Center|editore = |lingua = en|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Il Museo della seta, della canapa e del lino Pozzobon Marta in Girotto di Adro (BS, Italia) dispone di collezioni di strumenti e attrezzi per la filatura e la tessitura di [[canapa]], lino e seta<ref>{{Cita web|url = https://www.touringclub.it/destinazione/localita/museo/211745/museo-della-seta-della-canapa-e-del-lino-marta-pozzobon-in-girotto-adro|titolo = Museo della Seta, della Canapa e del Lino «Marta Pozzobon in Girotto»|autore = |sito = Touring Club Italiano|editore = |lingua = it|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Il Museo del Lino di Pescarolo (CR, Italia) presenta il lino dalla semina alla tessitura e la coltura del baco da seta fino alla trattura del filo<ref>{{Cita web|url = https://pescarolocultura.it/files/brochure-MUSEO-DEL-LINO.pdf|titolo = Il Museo del Lino|autore = |sito = BIBLIOTECA COMUNALE|editore = |lingua = it|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Museo del Costume Tradizionale e della Lavorazione del Lino di Busachi (OR, Italia) offre una collezione di attrezzature per la coltivazione e la lavorazione del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.comune.busachi.or.it/vivere/cultura/33|titolo = Museo del Co-stume Tradizionale di Busachi e della Lavorazione del Lino|autore =|sito = Comune di Busachi|editore = |lingua = it|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Museo Unico Regionale Arte Tessile Sarda di Samugheo (OR, Italia) raccoglie manufatti provenienti da diverse parti dell’isola<ref>{{Cita web|url =http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=19517&v=2&c=2487&c1=2125&t=1|titolo = Museo Unico Regionale Arte Tessile Sarda di Samugheo|autore = |sito =Sardegna Cultura|editore = |lingua = it|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Museo dei Tessile di Chieri (TO, Italia) raccoglie attrezzi usati per la bachicoltura, per la filatura e tessitura di cotone e lino e seta<ref>{{Cita web|url = https://www.museionline.info/musei/museo-del-tessile-di-chieri|titolo = Museo dei Tessile di Chie-ri|autore = |sito = MuseoItalia|editore = |lingua = it|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Ecomuseo della Val di Peio «Piccolo Mondo Alpino» di Celentino (TN, Italia) espone attrezzi per la lavorazione tradizionale del lino, dalla semina al tessuto<ref>{{Cita web|url = https://www.visitvaldisole.it/it/info/ecomuseo-val-di-peio-piccolo-mondo-alpino|titolo = L'Ecomuseo della Val di Peio «Piccolo Mondo Alpino»|autore = |sito = Val di Sole|editore = |lingua = it|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige (TN, Italia) espone attrezzature per la lavorazione di lino, canapa e lana<ref>{{Cita web|url = https://www.ambientetrentino.it/museo-degli-usi-e-costumi-la-cassaforte-dei-trentini/|titolo = Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina|autore = Giuseppe Šebesta|sito = Museo Usi e Costumi, cassaforte dei trentini|editore = |lingua = it|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Upyte Linen Museum (Lituania) illustra le antiche tecniche tradizionali di coltivazione e produzione del lino ed espone strumenti, telai e una vasta gamma di manufatti di lino<ref>{{Cita web|url = https://www.linenme.com/news/flax-linen-museums/|titolo = Upyte Linen Museum|autore = |sito = Flax and Linen Museums around the World|editore = |lingua = en|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Norwegian Folk Museum (Oslo, Norvegia) mostra strumenti e dispositivi usati per coltivare e produrre indumenti di lino<ref>{{Cita web|url = https://norskfolkemuseum.no/en|titolo = Norwegian Folk Museum|autore = |sito = Norsk Folkemuseum|editore = |lingua = en|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Museu de Arqueologia e Etnografia de Setúbal (Portogallo) espone oggetti che riguardano la filatura e la tessitura della lana e del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.visitportugal.com/it/NR/exeres/2BBFB9DA-11B6-40F6-85B7-033A1A80E9D5|titolo = Museu de Arqueologia e Etnografia de Setúbal|autore = |sito = Visit Portugal|editore = |lingua = it|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* O Museu do Linho e do Milho di S. Mamede de Infesta (Portogallo) illustra le varie fasi della coltivazione del mais e del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.cm-matosinhos.pt/servicos-municipais/cultura/muma-rede-de-museus-de-matosinhos/galeria-32|titolo = O Museu do Linho e do Milho |autore = |sito = Matosinhos|editore = |lingua = pt|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Museu do Linho de Várzea de Calde (Portogallo) presenta le fasi della lavorazione del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.visitviseudaolafoes.pt/listagem/museu-do-linho-de-varzea-de-calde/|titolo = Museu do Linho de Várzea de Calde|autore = |sito =Viseu dao Lafoes|editore = |lingua = pt|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Museu Vivo Engenho do Linho (Portogallo) presenta il ciclo di produzione del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.allaboutportugal.pt/pt/lousada/cultura/museu-vivo-engenho-do-linho|titolo = Museu Vivo Engenho do Linho|autore = |sito = all about Portugal|editore = |lingua = pt|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
* Museo do linho di Vila Verde (Portogallo) espone attrezzature per la lavorazione del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.nauticalportugal.com/pages/2109/?geo_article_id=5354|titolo = MUSEU DO LINHO|autore = |sito = Estações Náuticas de Portugal|editore = |lingua = pt|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
* Museu do Linho di [[Ribeira de Pena]] (Portogallo) illustra storia e tecnica della produzione del lino<ref>{{Cita web|url = https://www.cm-rpena.pt/cultura/?id=6|titolo = Museu do Linho|autore = |sito = Camara Municipal de Ribeira de Pena|editore = |lingua = pt|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
* Museo etnográfico del lino di [[Peñaparda]] (Spagna) offre la descrizione del processo di lavorazione del lino dalla semina alla filatura<ref>{{Cita web|url = http://terraduero.info/descubre/Pe%C3%B1aparda/Museo-etnogr%C3%A1fico-del-Lino|titolo = Museo etnográfico del Lino|autore = |sito = Terraduero Turismo y Patrimonio|editore = |lingua = es|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
* Museo del lino di [[Zas]] (Spagna) espone, tra le varie attrezzature, un telaio del secolo XIX<ref>{{Cita web|url = https://concellodezas.org/es/que-ver-museo-del-lino/|titolo = Museo del lino|autore = |sito = AMIGOS DO LIÑO|editore = |lingua = es|accesso = 3 febbraio 2023}}</ref>.
 
==In Italia==
 
Nell’ambiente italiano il lino ha trovato situazioni favorevoli sia per la produzione di fibra tessile che di seme.
 
La grande industria liniera ebbe origine dopo il 1840, con l'impianto di opifici meccanici a Villa d'Almè e a [[Cassano d'Adda]]. Nel 1928, l'industria, che produce in misura inferiore alle esigenze del mercato, è accentrata specialmente in [[Lombardia]], [[Veneto]], [[Emilia]] e [[Campania]].
 
Dopo aver raggiunto la massima espansione negli anni 1850-1870, quando occupava una superficie di 45.000-50.000 ha, il lino andò progressivamente perdendo terreno. L’affermazione di fibre naturali alternative al lino (cotone), e successivamente delle fibre sintetiche, fu alla base di declino, al quale dette un contributo decisivo anche l’arretratezza tecnica della linicoltura che, mancando di moderne strutture per la macerazione e la lavorazione, condotte per lo più a livello familiare, non seppe adeguarsi alle esigenze dell’industria, che richiedeva un prodotto di qualità, con caratteristiche specifiche uniformi.
 
Un importante tentativo di rilancio della coltivazione del lino ebbe luogo tra le due guerre: nel 1940 la produzione di paglia di lino raggiunse le 24.500 tonnellate, mentre le superfici investite raggiunsero complessivamente i 15.000 ha (fibra e olio). Questi successi non riuscirono tuttavia ad impedire il nuovo declino, che cominciò dopo la guerra<ref name="Manuale di coltivazione" />.
 
Il territorio del paese di [[Linera]], in [[provincia di Catania]], prima della sua fondazione, fu adibito alla coltivazione del lino e da essa la contrada venne indicata, appunto, le "linerie". Con la fondazione del nucleo abitato, avvenuta agli inizi del [[XIX secolo]], il paese ha assunto la denominazione attuale in ricordo di queste antiche coltivazioni.
 
La semina avviene normalmente ai primi di marzo, la raccolta dalla metà alla fine di maggio e proporzionalmente più tardi in regioni nordiche. Nel 2021 gli ettari coltivati erano 429, con una produzione di 9.294 quintali. La Toscana coltiva 315 ettari, il resto è coltivato nel Lazio, in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto (dati ISTAT). La coltivazione del lino da fibra copre 16 ettari.
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=lino|wikt_etichetta=lino}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|botanica}}
 
[[Categoria:Lino| ]]
[[Categoria:Piante medicinali e officinali]]
[[Categoria:Linaceae]]