Ottone Rosai: differenze tra le versioni
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===Gli inizi===
Esordisce nel [[1913]] alla Mostra del Bianco di Pistoia con l'acquaforte ''Case civette'', stilisticamente ispirata alle opere di [[Edward Gordon Craig]]<ref>{{cita libro|autore=Siliano Simoncini|titolo=Pistoia. L’anima del luogo. A 100 anni dalla Mostra di Bianco e Nero|editore=Settegiorni|anno=2013}}</ref>.
Aderendo al [[futurismo]], il 9 Dicembre 1914 si arruola come volontario nel [[Regio Esercito]], incorporato il 22 Gennaio 1915 nel 1º Reggimento Granatieri di Sardegna dove partecipa alla [[prima guerra mondiale]] ricevendo due medaglie d'argento e conquistando il 10 Ottobre 1917 il grado di Aiutante di Battaglia. Alla fine della guerra, il rientro nella società è difficile e Rosai trova
In questo periodo la sua pittura ritrae persone della sua famiglia, nature morte o figure di anziane tristemente sedute. Nel novembre [[1920]] tiene la sua prima esposizione personale a Firenze. Nel [[1922]] la sua vita è segnata dal suicidio del padre, annegatosi in [[Arno]] per debiti. Nei suoi scritti giovanili rivela di sentirsi colpevole di quella morte, e di dover vivere due vite, la sua e quella del padre. Per risanare la difficile situazione economica della famiglia, è infatti costretto a rilevare la bottega di falegnameria del padre e a diradare la sua attività pittorica.
Nel periodo della maturità, Rosai si dedica invece all'osservazione degli umili e alla descrizione di scene di vita quotidiana, improntate al tipico populismo toscano; esse sono riconducibili ad una fase della pittura italiana che può definirsi post-futurista, caratterizzata dal ritorno all'ordine, dove a emergere sono volumi, contorni nitidi e colore ricco. In particolare, l'uso dei volumi e dei colori di Rosai si ispira fortemente a [[Paul Cézanne|Cézanne]]. Allo stesso tempo, la sua pittura resta tipicamente fiorentina e in essa riecheggia il [[XV secolo|Quattrocento]] di [[Masaccio]] (''Giocatori di toppa'', 1920 - ''Donne alla fonte'', 1922 - ''Il concertino'', 1927).
[[File:Ottone Rosai, Feltrinelli, Firenze.jpg|thumb|
===La sofferenza e il successo===
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Nel [[1939]] viene nominato professore di figura disegnata al Liceo Artistico, e nel [[1942]] gli viene assegnata la cattedra di pittura all'Accademia di belle arti di Firenze.
Dopo l'[[8 settembre 1943]], Rosai viene fatto oggetto di una brutale aggressione, questa volta da parte di antifascisti
===Gli ultimi anni===
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Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] comincia a farsi conoscere in ambito internazionale, partecipando a rassegne in città come [[Zurigo]], [[Parigi]], [[Londra]], [[Madrid]]. Un'esposizione organizzata a Firenze viene riproposta poi nei musei di molte città [[Germania|tedesche]].
A Firenze nel [[1954]] dipinge e dona gratuitamente, in seguito all'iniziativa del Comitato per l'estetica cittadina di rinnovare gli antichi [[Tabernacolo|tabernacoli]] in rovina con opere di artisti contemporanei, una ''Crocifissione'', la quale testimonia il perdurare dell'interesse di Rosai per la tradizione tre-quattrocentesca toscana: [[Giotto]] e [[Masaccio]] sono ancora i punti di riferimento di un linguaggio che si è fatto tuttavia, con gli anni, sempre più aspro e scontroso, esasperando la propria radice espressionista.
{{Senza fonte|Durante una collettiva allestita nella città di
[[File:Belvedere_-_Ottone_Rosai_-_Immagine_2.jpg|upright=1.6|thumb|Belvedere nel 1923 (40 x 30 cm) appartenente all'Ing. Eligio Boggione]]
A Venezia, in occasione della [[XXVIII Esposizione internazionale d'arte|XXVIII edizione]] della [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale d'arte di Venezia]] del [[1956]], viene allestita una grande [[retrospettiva]] della sua opera.
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* ''Il muro del Carmine'' (1924)
* ''Giocatori di toppa'' (1928)
* ''L'artigiano'' (1939)
* ''Venditore di
* ''Figure al caffè'' (1941)
* ''Giocatori di carte'' (1943)
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* ''Ritratto di Ezio Casamonti'' (1952)
* ''Crocifissione'' (1954)
* ''Ritratto di Romano Bilenchi'' (1954-1955)
* ''San Vincenzo'' (1955)
* ''Il parroco'' (1955)
* ''Cupolone con campanile'' (1957)
* ''Carabinieri''
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* ''Scorcio di via Cittadella''
* ''Piazza del Carmine''
* ''Ritratto di Mino Maccari''
* ''Via San Leonardo'' (diverse versioni)
==Ottone Rosai nei musei==
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* [[Museo Palazzo Ricci]], [[Macerata]]
* [[Pinacoteca comunale Attilio Moroni]], [[Porto Recanati]]
* [[Museo di arte moderna e contemporanea (Udine)|Museo di arte moderna e contemporanea]], [[Udine]]
* [https://procivitate.assisi.museum/it Galleria d'Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana, Assisi]
==Note==
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* {{cita libro | curatore=C. Silla | curatore2=L. Lucchesi | titolo=Collezioni del '900 : da Morandi a Guttuso [giornale dell'esposizione, Firenze, Forte di Belvedere, 2006] | anno=2006 | editore=Polistampa | città=Firenze}}
* Antonella Crippa, [http://www.artgate-cariplo.it/collezione-online/page45d.do?link=oln82d.redirect&kcond31d.att3=93 Ottone Rosai], catalogo online [http://www.artgate-cariplo.it/collezione-online/page1z.do Artgate] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160516011843/http://www.artgate-cariplo.it/collezione-online/page1z.do |date=16 maggio 2016 }} della [[Fondazione Cariplo]], 2010, CC-BY-SA.
* {{cita libro |autore= [[Piero Girace|Girace P.]] |titolo= Artisti contemporanei|città= Napoli|editore=Ed. E.D.A.R.T.|anno=1970 |SBN=
== Voci correlate ==
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*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.exhibitions.it/eventi/186/ottone-rosai-palazzo-medici-riccardi.html|Ottone Rosai su exhibitions.it}}
*{{cita web|https://www.comprensivorosai.edu.it/.|Istituto Comprensivo Ottone Rosai}}
*Luigi Baldacci, ''Per un autoritratto del vero Rosai'' in [[Corriere della Sera]], [http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/30/Per_autoritratto_del_vero_Rosai_co_0_95033013581.shtml 30 marzo 1993, pag. 33]
{{futurismo}}
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