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La '''sindrome da immunodeficienza acquisita''' (da cui l'[[acronimo]] '''SIDA''' utilizzato nei Paesi di lingua [[Lingua francese|francese]] e altri, di rado in [[Lingua italiana|italiano]]<ref>{{DOP|id=1002222|lemma=A.I.D.S.}}</ref>; in [[Lingua inglese|inglese]] ''Acquired Immune Deficiency Syndrome'', da cui l'acronimo '''AIDS''', normalmente utilizzato anche in italiano) è una [[malattia]] del [[sistema immunitario]] umano causata dal [[virus dell'immunodeficienza umana]] (HIV).<ref name="pmid11396444">{{Cita pubblicazione|autore=Sepkowitz KA|titolo=AIDS—the first 20 years|rivista=N. Engl. J. Med.|volume=344|numero=23|pp=1764-72|anno=2001|mese=giugno|pmid=11396444|doi=10.1056/NEJM200106073442306| issn=0028-4793 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Weiss RA|titolo=How does HIV cause AIDS?|rivista=[[Science]]|volume=260|numero=5112|pp=1273-9|anno=1993|mese=maggio|pmid=8493571|doi=10.1126/science.8493571}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Cecil|nome=Russell|titolo=Textbook of Medicine|editore=Saunders|città=Philadelphia|anno=1988|pp=1523, 1799|isbn=0-7216-1848-0}}</ref>
 
La malattia interferisce con il sistema immunitario limitandone l'efficacia, rendendo le persone colpite più suscettibili alle [[infezioni]], in particolare a [[Infezioni opportunistiche|quelle opportunistiche]], e allo sviluppo di [[tumori]]. Questa vulnerabilità aumenta con il progredire della malattia. L'HIV si trasmette con trasmissione orizzontale, ad esempio tramite i [[Rapporto sessuale|rapporti sessuali]], [[Trasfusione di sangue|trasfusioni di sangue]] contaminato e [[Ago ipodermico|aghi ipodermici]], o con [[trasmissione verticale]], tra madre e bambino durante la [[gravidanza]], il [[parto]] e l'[[Allattamento materno|allattamento]] al seno.<ref name="CDCtransmission">{{Cita web|editore=[[Centers for Disease Control and Prevention]]|url=http://www.cdc.gov/hiv/resources/qa/transmission.htm|titolo=HIV and Its Transmission|accesso=20 novembre 2012|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120607023525/http://www.cdc.gov/hiv/resources/qa/transmission.htm}}</ref><ref name="sfaf">{{Cita web|editore=San Francisco AIDS Foundation|data=14 aprile 2006|url=http://www.sfaf.org/aids101/transmission.html|titolo=How HIV is spread|accesso=23 maggio 2006|urlarchivio=https://www.webcitation.org/617uryEMy?url=http://www.sfaf.org/hiv-info/transmission/|dataarchivio=22 agosto 2011|urlmorto=sì}}</ref>
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La ricerca genetica indica che l'HIV abbia avuto origine in [[Africa centrale|Africa centro]]-[[Africa occidentale|occidentale]] nel corso del ventesimo secolo<ref name="Gao">{{Cita pubblicazione | cognome = Gao | nome = F. | coautori = E. Bailes; DL. Robertson; Y. Chen; CM. Rodenburg; SF. Michael; LB. Cummins; LO. Arthur; M. Peeters; GM. Shaw; PM. Sharp | titolo = Origin of HIV-1 in the chimpanzee Pan troglodytes troglodytes. | rivista = Nature | volume = 397 | numero = 6718 | pp = 436-41 | mese=febbraio| anno = 1999 | doi = 10.1038/17130 | pmid = 9989410}}</ref><ref name="Worobey">{{Cita pubblicazione | cognome = Worobey | nome = M. | coautori = M. Gemmel; DE. Teuwen; T. Haselkorn; K. Kunstman; M. Bunce; JJ. Muyembe; JM. Kabongo; RM. Kalengayi; E. Van Marck; MT. Gilbert | titolo = Direct evidence of extensive diversity of HIV-1 in Kinshasa by 1960. | rivista = Nature | volume = 455 | numero = 7213 | pp = 661-4 | mese=ottobre| anno = 2008 | doi = 10.1038/nature07390 | pmid = 18833279 }}</ref>. L'AIDS è stato individuato dal ''[[Centers for Disease Control and Prevention]]'' (CDC) nel [[1981]] e la sua causa, l'HIV, è stata identificata nel [[1983]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gallo RC|titolo=A reflection on HIV/AIDS research after 25 years|rivista= Retrovirology|volume=3|p=72|anno=2006|pmid=17054781|doi=10.1186/1742-4690-3-72|url=http://www.retrovirology.com/content/3//72}}</ref>. Dopo una lunga controversia la comunità scientifica ha ritenuto che [[Robert Gallo]] e [[Luc Montagnier]], con i rispettivi gruppi di ricerca, abbiano entrambi contribuito al raggiungimento di tale risultato.
 
Anche se i trattamenti per l'HIV/AIDS possono rallentare o arrestare il decorso della malattia (principalmente il metodo [[HAART]]), non vi è cura conosciuta o [[vaccino]] contro l'HIV (sebbene una prima cura sperimentale consista nel trapianto di [[midollo osseo]] con il [[gene]] [[CCR5|CCR5 Δ32]] presente in duplice coppia, producendo ad oggi tre guariti completi dalla malattia certificati<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Mark|cognome=Schoofs|url=https://www.nytimes.com/1998/06/21/magazine/the-berlin-patient.html|titolo=The Berlin Patient|pubblicazione=The New York Times|data=21 giugno 1998|accesso=31 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4287108/|titolo=I Am the Berlin Patient: A Personal Reflection|autore=Timothy Ray Brown|sito=National Library of Medicine|editore=National Center for Biotechnology Information|data=2015|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.fredhutch.org/en/news/center-news/2015/02/aids-icon-timothy-ray-brown.html|titolo=Timothy Ray Brown: the accidental AIDS icon|sito=Fred Hutch|data=20 febbraio 2015|lingua=en|accesso=31 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.science.org/content/article/second-cured-hiv-patient-goes-public|titolo=Second ‘cured' HIV patient goes public|sito=Science|data=2 aprile 2020|lingua=en|accesso=31 gennaio 2023}}</ref>). Il trattamento antiretrovirale riduce sia i morti sia le nuove infezioni, ma questi farmaci sono costosi e non sono disponibili in tutti i paesi<ref name="Palella">{{Cita pubblicazione | cognome = Palella | nome = FJ. | coautori = KM. Delaney; AC. Moorman; MO. Loveless; J. Fuhrer; GA. Satten; DJ. Aschman; SD. Holmberg | titolo = Declining morbidity and mortality among patients with advanced human immunodeficiency virus infection. HIV Outpatient Study Investigators. | rivista = N Engl J Med | volume = 338 | numero = 13 | pp = 853-60 | mese=marzo| anno = 1998 | doi = 10.1056/NEJM199803263381301 | pmid = 9516219}}</ref>. A causa della difficoltà nel trattamento delle infezioni da HIV, la [[Prevenzione (medicina)|prevenzione]] è un obiettivo chiave per il controllo dell'AIDS (ad esempio mediantecon l'uso di [[Profilattico|preservativi]] o il [[Profilassi post-esposizione ad HIV|PEP-HIV]]).
 
== Denominazione ==
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La identificazione positiva del virus HIV-1 viene dal [[Repubblica del Congo|Congo]] nel 1959 e gli studi genetici indicano che il virus è passato nella popolazione umana dagli scimpanzé circa cinquant'anni prima.<ref name="Worobey" /> Uno studio del 2007 afferma che un [[ceppo virale|ceppo]] di HIV-1, probabilmente spostato dall'Africa ad Haiti, è entrato negli Stati Uniti intorno al [[1969]].<ref>{{Cita pubblicazione| autore=Gilbert MT, Rambaut A, Wlasiuk G, Spira TJ, Pitchenik AE, Worobey M| titolo=The emergence of HIV/AIDS in the Americas and beyond| rivista=Proc. Natl. Acad. Sci. U.S. A.| volume=104| numero=47| pp=18566-70| anno=2007| pmid=17978186| doi=10.1073/pnas.0705329104 }}</ref> Lo stesso gruppo di ricerca ha rilanciato tale conclusione nel 2016 con uno studio genetico.<ref>{{Cita news|nome=Dina Fine|cognome=Maron|titolo=New HIV Genetic Evidence Dispels "Patient Zero" Myth|url=https://www.scientificamerican.com/article/new-hiv-genetic-evidence-dispels-patient-zero-myth/|giornale=Scientific American}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=HIV's Patient Zero exonerated|url=https://www.nature.com/doifinder/10.1038/nature.2016.20877|rivista=Nature News|doi=10.1038/nature.2016.20877}}</ref>
 
Il 2 ottobre 1985 morì l'attore statunitense [[Rock Hudson]], il primo personaggio famoso a confessare pubblicamente di essere malato di AIDS, che gli era stata diagnosticata l'anno precedente.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Joseph Berger|url=http://partners.nytimes.com/library/national/science/aids/100385sci-aids.html|titolo=Rock Hudson, Screen Idol, Dies at 59|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=3 ottobre 1985|città=New York|accesso=30 gennaio 2013}}</ref> Il virus ha provocato la sua piùun'altra celebre vittima il 24 novembre [[1991]], quando la rockstar [[Freddie Mercury]], cantante e [[frontman]] dei [[Queen]], morì per una malattia correlata all'AIDS dopo aver annunciato la malattia soltanto il giorno precedente.<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/24/newsid_2546000/2546945.stm |titolo=BBC ON THIS DAY &#124; 24 &#124; 1991: Giant of rock dies |editore=BBC News |data=24 novembre 1963 |accesso=1º novembre 2011}}</ref>
Nel 1996 si ebbe una svolta quando fu messa in commercio la prima terapia che arrestava gli effetti mortali del virus: la mortalità, nel corso degli anni successivi e degli sviluppi farmacologici, decrebbe drasticamente, ma in contemporanea il virus raggiunse alcuni paesi più poveri del [[terzo mondo]], dove milioni di persone sono decedute nell'impossibilità di accedere alle costose cure.<ref name=E>{{cita testo|url=http://www.epicentro.iss.it/problemi/aids/storia.asp|titolo=Storia dell'epidemia di Aids su Epicentro, sito del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute}}</ref>
 
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[[File:Babies born HIV-IT.png|upright=1.4|thumb|left|Uno studio sui bambini contagiati da madri sieropositive nel 2006-2010]]
 
La trasmissione del virus da madre a figlio può essere una derivazione del contagio sanguigno, ''in utero'' attraverso il [[cordone ombelicale]], oppure durante il [[parto]] o l'[[Allattamento materno|allattamento]]. Sia il [[liquido amniotico]] sia il [[latte materno]] hanno infatti un'alta concentrazione di virus.<ref>{{cita web|url=http://www.asl.milano.it/ITA/Default.aspx?SEZ=2&PAG=238&NOT=5326|titolo=FAQ - Informazioni generali|autore=ASL Milano|accesso=18 novembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130131174314/http://www.asl.milano.it/ita/Default.aspx?SEZ=2}}</ref> In assenza di trattamento, il tasso di trasmissione tra madre e figlio è del 25%.<ref name="Byers-1998">{{Cita pubblicazione | cognome = Byers | nome = RH. | coautori = MB. Caldwell; S. Davis; M. Gwinn; ML. Lindegren | titolo = Projection of AIDS and HIV incidence among children born infected with HIV. | url = https://archive.org/details/sim_statistics-in-medicine_1998-01-30_17_2/page/n50 | rivista = Stat Med | volume = 17 | numero = 2 | pp = 169-81 | mese=gennaio| anno = 1998 | pmid = 9483727 }}</ref>
 
Tuttavia, laddove un trattamento sia effettuato in combinazione con l'effettuazione di un [[parto cesareo]], e con alcune di settimane di terapia farmacologica per il neonato, il rischio è stato ridotto all'1%.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Duncan | nome = S. | coautori = R. Jones; M. McIntyre; A. Pilsniak; J. Trott; N. Desmond | titolo = Managing HIV in pregnancy in a community-based sexual health clinic: a decade in review. | rivista = Int J STD AIDS | volume = 23 | numero = 11 | pp = 806-9 | mese=novembre| anno = 2012 | doi = 10.1258/ijsa.2012.011466 | pmid = 23155101 }}</ref>
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Una volta entrato nella cellula, HIV, tramite alcuni [[enzimi]] contenuti nella sua struttura, integra il proprio [[genoma]] ([[RNA]]) con quello della cellula ospite retrotrascrivendolo in [[DNA]]. Gli enzimi coinvolti in questa fase si chiamano [[trascrittasi inversa]] e [[integrasi]]. Si tratta di un processo molto importante per il virus, poiché "mascherandosi" all'interno del DNA diventa di fatto inattaccabile dalle difese immunitarie e dalle terapie farmacologiche: è questa la caratteristica principale del processo biologico dei [[retrovirus]].<ref name="L" />
 
A questo punto HIV può avviare subito la replicazione virale o può restare inattivo dentro la cellula, costituendo un serbatoio ineliminabile, che garantisce al virus la sopravvivenza nell'organismo ospitante a tempo indeterminato, per l'intera durata della vita del soggetto.<ref name="L" /> Quando il virus si attiva (per ragioni non completamente chiarite, ma legate comunque all'entrata in attività della cellula ospite e quindi sistema immunitario) obbliga la cellula ospitante a produrre al suo interno le proteine e l'acido nucleico virale (RNA) che, come un puzzle, si assemblano all'interno della stessa cellula fino a creare [[virioni]] completi. L'enzima che modella le macroproteine in una forma idonea a dare vita a nuovo virus è chiamato [[proteasi]].<ref name="L" />
 
I nuovi virioni vengono quindi espulsi dalla cellula per [[gemmazione]] e immessi nel sistema circolatorio. Nell'uscire essi formano le proprie membrane esterne ([[pericapside]]) col materiale della cellula che li ha prodotti e creano una sorta di lacerazioni nella [[membrana cellulare]] ospitante che provocano la morte della cellula. È quindi il processo replicativo, non l'ingresso o la permanenza del virus nella cellula, che è dannoso. Le terapie farmacologiche odierne mirano infatti a inibire la replicazione e l'aggancio di nuovi bersagli agendo sulle proteine e sugli enzimi del virus, non eliminando il virus.<ref name="L" />
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L'emergere di tali idee "negazioniste" ha portato quindi, da parte di oltre {{formatnum:5000}} tra medici e scienziati (tra cui 11 vincitori di [[Premio Nobel]]), alla sottoscrizione dell'importante documento noto come ''[[Dichiarazione di Durban]]'', nel quale si afferma che il legame causale tra HIV e AIDS è "chiaramente definito, esaustivo e inequivocabile".<ref name="-2000">{{Cita pubblicazione | cognome = | nome = | titolo = The Durban Declaration. | rivista = Nature | volume = 406 | numero = 6791 | pp = 15-6| mese=luglio| anno = 2000 | doi = 10.1038/35017662 | pmid = 10894520}}</ref>
 
Una teoria controversa nota come [[teoria del vaccino orale antipolio sull'origine dell'AIDS]] suggerisce che l'epidemia di AIDS sia stata involontariamente avviata alla fine del 1950 nel [[Congo Belga]] dal ricercatore [[Hilary Koprowski]] che stava sperimentando un [[vaccino]] contro la [[poliomielite]].<ref name="Curtis">{{Cita news | autore=Curtis T | titolo=The origin of AIDS | pubblicazione=Rolling Stone | anno=1992 |pp=54–59, 61, 106, 108 | numero=626 | url=https://www.uow.edu.au/~/bmartin/dissent/documents/AIDS/Curtis92.html | accesso=1º gennaio 2012 | lingua=en | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170402061439/http://www.uow.edu.au/~/bmartin/dissent/documents/AIDS/Curtis92.html | urlmorto=sì }}</ref><ref name="Hooper">{{Cita libro | autore = Hooper E | anno = 1999 | titolo = The River: A Journey to the Source of HIV and AIDS | url = https://archive.org/details/riverjourneytoso00hoop | edizione = prima|pp=1–10701-1070 | editore = Little Brown & Co | città = Boston, Massachusetts | isbn = 0-316-37261-7 }}</ref> La comunità scientifica ha dichiarato che le prove disponibili non supportano questa teoria.<ref name="refuted">{{Cita pubblicazione| autore = Worobey M |titolo = Origin of AIDS: contaminated polio vaccine theory refuted|rivista=Nature | anno=2004 | p= 820 | volume=428| numero=6985 |pmid=15103367|doi=10.1038/428820a| autore2= Santiago ML|autore3= Keele BF| cognome4= Ndjango|nome4= Jean-Bosco N.|cognome5= Joy|nome5= Jeffrey B.|cognome6= Labama|nome6= Bernard L.|cognome7= Dhed'a|nome7= Benoît D.|cognome8= Rambaut|nome8= Andrew|cognome9= Sharp|nome9= Paul M. }}</ref><ref name="Berry">{{Cita pubblicazione | autore = Berry N |titolo = Mitochondrial DNA and retroviral RNA analyses of archival oral polio vaccine (OPV CHAT) materials: evidence of macaque nuclear sequences confirms substrate identity|rivista=Vaccine | anno=2005 |pp= 1639-1648 | volume=23 |pmid= 15705467 | doi=10.1016/j.vaccine.2004.10.038| numero = 14 | autore2= Jenkins A |autore3= Martin J | cognome4= Davis |nome4= Clare |cognome5= Wood |nome5= David |cognome6= Schild |nome6= Geoffrey |cognome7= Bottiger |nome7= Margareta |cognome8= Holmes |nome8= Harvey |cognome9= Minor |nome9= Philip}}</ref><ref name="VaccineQA">{{Cita web| editore=[[Centers for Disease Control and Prevention]]| data=23 marzo 2004| url=http://www.cdc.gov/nip/vacsafe/concerns/aids/poliovac-hiv-aids-qa.htm| titolo=Oral Polio Vaccine and HIV / AIDS: Questions and Answers| accesso=20 novembre 2006| urlmorto=sì| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061123123946/http://www.cdc.gov/nip/vacsafe/concerns/aids/poliovac-hiv-aids-qa.htm}}</ref>
 
== Clinica ==
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Gradualmente la carica virale riacquista forza, mentre resta progressivo e costante l'assottigliamento dei livelli di linfociti CD4+ presenti nel sangue. Quando il numero di linfociti scende al di sotto di una soglia critica (tra 400/μL e 200/μL, a fronte di un valore di 1200-600/μL in un individuo sano), l'organismo non riesce più a difendersi da una serie di microrganismi scarsamente patogeni in condizioni normali, detti [[Infezione opportunistica|opportunisti]], tra cui tutta una serie di ospiti abituali e del tutto innocui dell'organismo ([[virus (biologia)|virus]], [[batteri]], [[funghi]] e [[protozoi]]), più raramente acquisiti con metodi occasionali. L'opportunità che questi organismi hanno di sviluppare una malattia, e trasformarsi quindi in [[agente patogeno|patogeni]], è fornita dal basso numero di linfociti CD4+.<ref name="L" />
 
Per alcuni microrganismi è sufficiente un grado molto limitato di immunodeficienza e le infezioni che portano sono le prime a manifestarsi; altri richiedono una compromissione più severa. Sintomi comuni sono [[febbre]], [[sudorazione]] specie notturna, ingrossamento ghiandolare, [[tremore]], debolezza e perdita di [[pesoPeso corporeo (fisiologia umana)|peso]].<ref name="Guss-">{{Cita pubblicazione | cognome = Guss | nome = DA. | titolo = The acquired immune deficiency syndrome: an overview for the emergency physician, Part 1. | rivista = J Emerg Med | volume = 12 | numero = 3 | pp = 375-84 | pmid = 8040596 }}</ref>
 
Alcune infezioni opportunistiche e alcuni tumori, come il [[sarcoma di Kaposi]], sono ormai sintomi ben noti della possibile infezione da AIDS. Senza terapie il numero dei linfociti CD4+ si erode inesorabilmente e le infezioni opportunistiche si susseguono una dopo l'altra, magari con pause di benessere tra l'una e l'altra grazie a cure farmacologiche. È comunque solo questione di tempo, e lo scarto tra la prima infezione e il decesso varia tra sei mesi e tre anni, in cui l'individuo va incontro a infezioni sempre più severe e ravvicinate, che portano ad un progressivo e inarrestabile decadimento generale, letale al 100%.<ref name="L" />
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Il periodo finestra (il tempo tra l'infezione iniziale e lo sviluppo di [[anticorpi]] rilevabili) può variare da 1 a 3 mesi per la [[sieroconversione]], quando l'esame viene eseguito con i moderni test combinati anticorpo/proteina p24. Il rilevamento del virus mediante [[reazione a catena della polimerasi]] (PCR) durante il periodo finestra è possibile e consente una diagnosi più precoce.<ref name="WHOCase2007" />
 
Gli eventuali risultati positivi ottenuti con la PCR vengono confermati da test anticorpali.<ref name="pmid16706742">{{Cita pubblicazione | autore=Weber B | titolo=Screening of HIV infection: role of molecular and immunological assays | rivista=Expert Rev. Mol. Diagn. | volume=6 | numero=3 | pp=399-411 | anno=2006 | pmid=16706742 | doi=10.1586/14737159.6.3.399 }}</ref> I test di routine per l'infezione da HIV se utilizzati nei neonati e nei bambini, nati da madri sieropositive, non hanno alcun valore, in quanto vi è la presenza di anticorpi materni nel sangue del bambino.<ref name="emed">{{Cita web |url=http://www.medscape.com/px/trk.svr/emedsearch?exturl=http://emedicine.medscape.com/article/965086-overview |titolo=eMedicine – HIV Infection (Pediatrics: General Medicine) |accesso=1º novembre 2011 |urlmorto=sì }}</ref> Per una corretta diagnosi in questi soggetti è necessario ricorrere alla PCR.<ref name="pmid11791341">{{Cita pubblicazione | autore=Tóth FD, Bácsi A, Beck Z, Szabó J | titolo=Vertical transmission of human immunodeficiency virus | rivista=Acta Microbiol Immunol Hung | volume=48 | numero=3–4| pp=413-27 | anno=2001 | pmid=11791341 | doi=10.1556/AMicr.48.2001.3-4.10 }}</ref>
 
=== Classificazione secondo l'OMS ===
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! style="width:150px" | Stadio !! Descrizione
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| Infezione da HIV primaria: || Può essere asintomatica o associato a sindrome retrovirale.<ref name="WHOCase2007">{{Cita libro|titolo=WHO case definitions of HIV for surveillance and revised clinical staging and immunological classification of HIV-related disease in adults and children.|pp=6–166-16|url=http://www.who.int/hiv/pub/guidelines/HIVstaging150307.pdf|anno=2007|editore=World Health Organization|città=Geneva|isbn=978-92-4-159562-9}}</ref>
|-
| Stadio 1: || L'infezione da HIV è asintomatica con la conta delle cellule CD4 >500/µL.<ref name="WHOCase2007" /> Può includere anche l'ingrossamento generalizzato dei linfonodi.<ref name="WHOCase2007" />
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In molte aree del mondo, dove vi è accesso alle cure, l'AIDS è diventata una malattia cronica piuttosto che una malattia acuta mortale.<ref name="Knoll2007" /> La [[prognosi]] varia tra le persone e sia la conta dei CD4 sia la carica virale sono utili per prevedere l'esito.<ref name="M118">{{cita|Mandell, Bennett, Dolin|capitolo 18|mbd}}.</ref> In assenza di trattamento, la sopravvivenza media dopo l'infezione da HIV è stimata da 9 a 11 anni, a seconda del sottotipo HIV.<ref name="UNAIDS2007" /> Dopo la diagnosi di AIDS, se il trattamento non è disponibile, la sopravvivenza varia tra i 6 e 19 mesi.<ref name="Morgan2" /><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Progression and mortality of untreated HIV-positive individuals living in resource-limited settings: update of literature review and evidence synthesis|autore=Zwahlen M, Egger M|url=http://data.unaids.org/pub/Periodical/2006/zwahlen_unaids_hq_05_422204_2007_en.pdf|formato=PDF|anno=2006|accesso=19 marzo 2008|versione=UNAIDS Obligation HQ/05/422204|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080409065844/http://data.unaids.org/pub/Periodical/2006/zwahlen_unaids_hq_05_422204_2007_en.pdf|urlmorto=sì}}</ref> La disponibilità di farmaci antiretrovirali e l'adeguata prevenzione dalle infezioni opportunistiche riduce il tasso di mortalità dell'80% e aumenta la speranza di vita a 20-50 anni.<ref name="Knoll2007">{{Cita pubblicazione |rivista= Int J Dermatol |anno=2007 |volume=46 |numero=12 |pp=1219-28 |titolo= Current status of HIV infection: a review for non-HIV-treating physicians |autore= Knoll B, Lassmann B, Temesgen Z |pmid=18173512 |doi=10.1111/j.1365-4632.2007.03520.x}}</ref><ref name="LifeExpecr2008">{{Cita pubblicazione |rivista= Lancet|anno=2008 |volume=372|numero=9635 |pp=293-9 |titolo=Life expectancy of individuals on combination antiretroviral therapy in high-income countries: a collaborative analysis of 14 cohort studies | autore= Antiretroviral Therapy Cohort Collaboration |pmid=18657708 |doi=10.1016/S0140-6736(08)61113-7 }}</ref><ref name="Schack2006">{{Cita pubblicazione | autore=Schackman BR, Gebo KA, Walensky RP, Losina E, Muccio T, Sax PE, Weinstein MC, Seage GR 3rd, Moore RD, Freedberg KA. |titolo=The lifetime cost of current HIV care in the United States | url=https://archive.org/details/sim_medical-care_2006-11_44_11/page/990 | rivista=Med Care | anno=2006 |pp=990-997 | volume=44 | numero=11 |pmid=17063130 |doi=10.1097/01.mlr.0000228021.89490.2a}}</ref> Questo valore è di circa i due terzi<ref name="LifeExpecr2008" /> della popolazione generale.<ref name="Deut2010">{{Cita pubblicazione|cognome=Vogel|nome=M|coautori=Schwarze-Zander, C; Wasmuth, JC; Spengler, U; Sauerbruch, T; Rockstroh, JK|titolo=The treatment of patients with HIV|rivista=Deutsches Ärzteblatt international|data=2010 Jul|volume=107|numero=28–29|pp=507–15; quiz 516|pmid=20703338|doi=10.3238/arztebl.2010.0507}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=van Sighem|nome=AI|coautori=Gras, LA; Reiss, P; Brinkman, K; de Wolf, F; ATHENA national observational cohort, study|titolo=Life expectancy of recently diagnosed asymptomatic HIV-infected patients approaches that of uninfected individuals|rivista=AIDS (London, England)|data=19 giugno 2010|volume=24|numero=10|pp=1527-35|pmid=20467289|doi=10.1097/QAD.0b013e32833a3946}}</ref> Se il trattamento viene iniziato in ritardo, la prognosi può non essere così buona,<ref name="Vogel-2010">{{Cita pubblicazione | cognome = Vogel | nome = M. | coautori = C. Schwarze-Zander; JC. Wasmuth; U. Spengler; T. Sauerbruch; JK. Rockstroh | titolo = The treatment of patients with HIV. | rivista = Dtsch Arztebl Int | volume = 107 | numero = 28-29 | pp = 507-15; quiz 516 | mese=luglio| anno = 2010 | doi = 10.3238/arztebl.2010.0507 | pmid = 20703338 }}</ref> per esempio, se il trattamento inizia in seguito alla diagnosi di AIDS l'aspettativa di vita sarà tra i 10 e i 40 anni.<ref name="Deut2010" /><ref name="Knoll2007" /> La metà dei bambini nati con l'HIV muore prima dei due anni di età, se non riceve un trattamento.<ref name="UN2011Seventy">UNAIDS 2011 pg. 60–70</ref>
 
Le cause principali di morte da HIV/AIDS sono le [[infezioni opportunistiche]] e i tumori, entrambi i quali sono spesso il risultato del fallimento del sistema immunitario.<ref name="InfectionBook2008">{{Cita libro|cognome=Smith|nome=[edited by] Blaine T.|titolo=Concepts in immunology and immunotherapeutics|anno=2008|editore=American Society of Health-System Pharmacists|città=Bethesda, Md.|ppp=143|url=http://books.google.ca/books?id=G46DrdlxNJAC&pg=PA143|edizione=4|isbn=978-1-58528-127-5}}</ref><ref name="Cancer2005">{{Cita pubblicazione|cognome=Cheung|nome=MC|coautori=Pantanowitz, L; Dezube, BJ|titolo=AIDS-related malignancies: emerging challenges in the era of highly active antiretroviral therapy|rivista=The oncologist|data=2005 Jun–Jul|volume=10|numero=6|pp=412-26|pmid=15967835|doi=10.1634/theoncologist.10-6-412}}</ref> Il rischio di cancro sembra aumentare una volta che il numero dei CD4 scende al di sotto 500/uL.<ref name="Deut2010" /> Il tasso di progressione della malattia clinica varia notevolmente tra gli individui e ha dimostrato che può essere influenzato da una serie di fattori, come la suscettibilità di una persona e la funzionalità immunitaria,<ref name="Tang-1">{{Cita pubblicazione | autore=Tang J, Kaslow RA | titolo=The impact of host genetics on HIV infection and disease progression in the era of highly active antiretroviral therapy | rivista=AIDS | anno=2003 | pp=S51–S60 | volume=17 | numero=Suppl 4 | pmid=15080180 | doi=10.1097/00002030-200317004-00006}}</ref> la possibilità di accesso alle cure sanitarie e la presenza di coinfezioni,<ref name="Morgan2" /><ref name="Lawn">{{Cita pubblicazione | autore=Lawn SD | titolo=AIDS in Africa: the impact of co-infections on the pathogenesis of HIV-1 infection | rivista=J. Infect. Dis. | anno=2004 | pp=1-12 |volume=48 | numero=1| pmid=14667787 | doi=10.1016/j.jinf.2003.09.001}}</ref> e il particolare ceppo (o ceppi) del virus coinvolti.<ref name="Campbell-1">{{Cita pubblicazione | autore=Campbell GR |titolo=The glutamine-rich region of the HIV-1 Tat protein is involved in T-cell apoptosis | rivista=J. Biol. Chem. | anno=2004 |pp=48197-48204 | volume=279 | numero=46 |pmid=15331610 |doi=10.1074/jbc.M406195200 | autore2=Pasquier E |autore3=Watkins J | cognome4=Bourgarel-Rey |nome4=V |cognome5=Peyrot |nome5=V |cognome6=Esquieu |nome6=D |cognome7=Barbier |nome7=P |cognome8=De Mareuil |nome8=J |cognome9=Braguer |nome9=D}}</ref><ref name="Campbell2-1">{{Cita pubblicazione | autore=Campbell GR, Watkins JD, Esquieu D, Pasquier E, Loret EP, Spector SA | titolo=The C terminus of HIV-1 Tat modulates the extent of CD178-mediated apoptosis of T cells | rivista=J. Biol. Chem. | anno=2005 | pp=38376-39382 | volume=280 | numero=46 | pmid=16155003 | doi=10.1074/jbc.M506630200}}</ref>
 
La co-infezione di [[tubercolosi]] è una delle principali cause di malattia e di morte nei pazienti con HIV/AIDS ed è presente in un terzo di tutte le persone con infezione da HIV. Questa condizione ha causato il 25% delle morti correlate all'HIV.<ref>{{Cita web|titolo=Tuberculosis|url=http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs104/en/|sito=Fact sheet 104|editore=World Health Organization|data=marzo 2012|accesso=29 agosto 2012}}</ref> L'[[epatite C]] è un'altra co-infezione molto comune.<ref>{{Cita libro|cognome=Pennsylvania|curatore=Raphael Rubin, David S. Strayer, Emanuel Rubin e Gonzalo Aponte |titolo=Rubin's pathology : clinicopathologic foundations of medicine|editore=Wolters Kluwer Health/Lippincott Williams & Wilkins|città=Philadelphia|p=154|edizione=sesta|anno=2011|isbn=978-1-60547-968-2}}</ref> I due tumori più comuni associati con l'HIV/AIDS sono il [[sarcoma di Kaposi]] e il [[linfoma non Hodgkin]].<ref name="Cancer2005" />
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=== Prevenzione primaria ===
[[File:KharkovQueenGraffiti06.JPG|thumb|upright=2|left|Un graffito su AIDS e prevenzione tramite preservativo ([[Charkiv]], Ucraina)]]
 
L'uso costante del [[preservativo]] riduce il rischio di trasmissione dell'HIV di circa l'80% nel lungo termine nel caso di rapporti sessuali.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Crosby|nome=R|coautori=Bounse, S|titolo=Condom effectiveness: where are we now?|rivista=Sexual health|data=2012 Mar|volume=9|numero=1|pp=10-7|pmid=22348628|doi=10.1071/SH11036}}</ref> Quando uno dei partner di una coppia è sieropositivo, grazie all'utilizzo del preservativo i tassi di infezione da HIV per la persona non infetta sono inferiori all'1% annuo.<ref name="WHOCondoms">{{Cita web| editore=[[World Health Organization|WHO]]| mese=agosto| anno=2003|url=http://www.wpro.who.int/mediacentre/factsheets/fs_200308_Condoms/en/index.html | titolo=Condom Facts and Figures | accesso= 10 gennaio 2013 }}</ref> Vi sono alcune prove che suggeriscono che il [[preservativo femminile]] possa fornire un livello di protezione equivalente.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Gallo|nome=MF|coautori=Kilbourne-Brook, M; Coffey, PS|titolo=A review of the effectiveness and acceptability of the female condom for dual protection|rivista=Sexual health|data=2012 Mar|volume=9|numero=1|pp=18-26|pmid=22348629|doi=10.1071/SH11037}}</ref> L'applicazione di un gel vaginale contenente [[tenofovir]] (un inibitore della [[trascrittasi inversa]]) immediatamente prima del [[rapporto sessuale]] sembra ridurre i tassi di infezione di circa il 40%, dato rilevato in uno studio in un gruppo di donne africane.<ref name="VagGel2012">{{Cita pubblicazione|cognome=Celum|nome=C|coautori=Baeten, JM|titolo=Tenofovir-based pre-exposure prophylaxis for HIV prevention: evolving evidence|rivista=Current opinion in infectious diseases|data=2012 Feb|volume=25|numero=1|pp=51-7|pmid=22156901|doi=10.1097/QCO.0b013e32834ef5ef}}</ref> Al contrario, l'uso dello [[spermicida]] nonoxynol-9 può aumentare il rischio di trasmissione a causa della sua tendenza a causare irritazione vaginale e rettale.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome=Baptista|nome=M|coautori=Ramalho-Santos, J|titolo=Spermicides, microbicides and antiviral agents: recent advances in the development of novel multi-functional compounds|rivista=Mini reviews in medicinal chemistry|data=1º novembre 2009|volume=9|numero=13|pp=1556-67|pmid=20205637|doi=10.2174/138955709790361548}}</ref>
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==== Controllo sulle donazioni di sangue e di organi ====
A partire dagli [[anni 1990|anni novanta]], il rischio di trasmissione dell'HIV attraverso le [[trasfusione di sangue|trasfusioni di sangue]] e [[trapianto|trapianti d'organi]] è stato notevolmente ridotto, grazie a un migliore ''screening'' dei donatori e alla disponibilità di test sierologici sempre più efficienti.<ref name="Barlet-2011">{{Cita pubblicazione | cognome = Barlet | nome = V. | titolo = [Technological evolutions in blood donation screening and their impact on the residual risk]. | rivista = Transfus Clin Biol | volume = 18 | numero = 2 | pp = 292-301 | mese=aprile| anno = 2011 | doi = 10.1016/j.tracli.2011.02.025 | pmid = 21466969 }}</ref> Tuttavia si è ancora distanti dall'ipotetico "rischio zero". Per migliorare ulteriormente i risultati si sta ponendo sempre più attenzione verso i test di amplificazione degli acidi nucleici virali.<ref name="Barlet-2011" /><ref>{{cita pubblicazione|titolo=Test di amplificazione degli acidi nucleici virali: un nuovo approccio allo screening delle malattie trasmissibili con la terapia trasfusionale|autore=Michelina Miceli, Angela Candido|editore=Centro Nazionale Trasfusione Sangue|città=Roma|url=http://www.bloodtransfusion.it/articoli/000005/it/000133.pdf|accesso=27 novembre 2012|dataarchivio=22 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131222020247/http://www.bloodtransfusion.it/articoli/000005/it/000133.pdf|urlmorto=sì}}</ref> In [[India]], che conta la seconda più alta popolazione HIV positiva mondiale con circa 2,5-3,0 milioni di casi, su un totale di 204.677{{formatnum:204677}} [[donazione di sangue|donatori di sangue]] testati, 486 (circa lo 0,237%) sono stati trovati positivi con il [[Western blot]] per HIV-1.<ref name="Makroo-2011">{{Cita pubblicazione | cognome = Makroo | nome = RN. | coautori = M. Chowdhry; A. Bhatia; B. Arora; NL. Rosamma | titolo = Prevalence of HIV among blood donors in a tertiary care centre of north India. | rivista = Indian J Med Res | volume = 134 | numero = 6 | pp = 950-3 | mese=dicembre| anno = 2011 | doi = 10.4103/0971-5916.92640 | pmid = 22310827 }}</ref> L'istituto tedesco "[[Robert Koch]]", ha rilevato una frequenza di infezioni incidenti di HIV in un valore compreso tra 0.8 e 0.9 casi per 100.000{{formatnum:100000}} donazioni.<ref name="Offergeld-2012">{{Cita pubblicazione | cognome = Offergeld | nome = R. | coautori = S. Ritter; O. Hamouda | titolo = [HIV, HCV, HBV and syphilis surveillance among blood donors in Germany 2008-2010]. | rivista = Bundesgesundheitsblatt Gesundheitsforschung Gesundheitsschutz | volume = 55 | numero = 8 | pp = 907-13 | mese=agosto| anno = 2012 | doi = 10.1007/s00103-012-1516-1 | pmid = 22842883 }}</ref> Una strategia utilizzata in molti paesi per limitare il contagio trasfusionale è l'avvalersi di donatori abituali, selezionati grazie a questionari riservati, di cui si può conoscere la storia clinica.<ref name="Offergeld-2012" /><ref>{{cita web| url=http://www.avis.it/come-donare/15/| titolo=Sicurezza e Test| autore=AVIS| accesso=10 gennaio 2013| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130110003309/http://www.avis.it/come-donare/15/| urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.roche.it/fmfiles/re7143001/esa9spectrasf.pdf|titolo=La sicurezza del sangue trasfuso|accesso=10 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131008143606/http://www.roche.it/fmfiles/re7143001/esa9spectrasf.pdf}}</ref>
 
=== Profilassi post-esposizione ===
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]]
 
L'AIDS colpisce duramente sia l'economia dei paesi sia dei singoli cittadini.<ref name="M117">{{cita|Mandell, Bennett, Dolin|p. 117|mbd}}.</ref> Il [[prodotto interno lordo]] dei paesi più colpiti risulta ridotto anche a causa della mancanza di capitale umano.<ref name="M117" /><ref name="Bell-et-al-2003">{{Cita pubblicazione|autore=Bell C, Devarajan S, Gersbach H|anno=2003|url=http://econ.worldbank.org/external/default/main?pagePK=64165259&theSitePK=478060&piPK=64165421&menuPK=64166093&entityID=000160016_20031110113834|titolo=The long-run economic costs of AIDS: theory and an application to South Africa|accesso=28 aprile 2008|versione=World Bank Policy Research Working Paper No. 3152|formato=PDF|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130605151302/http://econ.worldbank.org/external/default/main?pagePK=64165259&theSitePK=478060&piPK=64165421&menuPK=64166093&entityID=000160016_20031110113834}}</ref> Senza una corretta alimentazione e senza l'assistenza sanitaria e la medicina, un gran numero di pazienti possono morire a causa delle complicanze legate all'AIDS. I pazienti non solo non sono in grado di lavorare, ma richiedono importanti cure mediche. Si stima che nel 2007 vi siano stati 12 milioni di [[Orfano da AIDS|orfani dell'AIDS]].<ref name="M117" /> Molti di essi vengono accuditi dai nonni anziani.<ref name="Greener">{{Cita libro| autore-capitolo = Greener R| anno = 2002| titolo = State of The Art: AIDS and Economics| capitolo = AIDS and macroeconomic impact| curatore = S, Forsyth (ed.)| pp =49–55 49-55| editore = IAEN| url = http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PNACP969.pdf| accesso = 17 novembre 2012| dataarchivio = 12 ottobre 2012| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121012090520/http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PNACP969.pdf| urlmorto = sì}}</ref>
 
Colpendo per lo più giovani adulti, l'AIDS riduce la popolazione imponibile. Ciò si traduce in una diminuzione delle risorse disponibili per la spesa pubblica come l'istruzione e i servizi sanitari, con conseguente aumento della pressione fiscale da parte dello Stato e il rallentamento della crescita economica.<ref name="Greener" />
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* {{cita libro|titolo=Infectious Diseases|curatore=Sherwood L. Gorbach, John G. Bartlett, Neil R. Blacklow|edizione=3|editore=Lippincott Williams & Wilkins|anno=2003|isbn=978-0-7817-3371-7|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=The AIDS epidemic: social dimensions of an infectious disease|url=https://archive.org/details/aidsepidemicsoci0000rush|autore=William A. Rushing|editore=Westview Press|anno=1995|isbn=978-0-8133-2044-1|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Evolution of Infectious Disease|url=https://archive.org/details/evolutionofinfec0000ewal|autore=Paul W. Ewald|editore=Oxford University Press|anno=1994|isbn=978-0-19-506058-4|lingua=en}}
* {{cita libro | autore = Gerald Mandell, John Bennett, Raphael Dolin |titolo=Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice of Infectious Diseases | anno=2010 |editore = Churchill Livingstone/Elsevier | città = Philadelphia| edizione= 7|cid=mbd |isbn=978-0-443-06839-3 |lingua=en }}
* {{cita libro|titolo=Denying AIDS: Conspiracy Theories, Pseudoscience, and Human Tragedy|autore=Seth C. Kalichman|editore=Springer|anno=2009|cid=Kalichman|isbn=978-0-387-79475-4|lingua=en}}
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* {{cita web|url=http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdPrimoPianoNew.jsp?id=325&sub=1&lang=it|titolo=Dati Aids in Italia 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131222011150/http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdPrimoPianoNew.jsp?id=325&sub=1&lang=it}}
* {{cita testo|url=http://www.iss.it/binary/iss3/cont/Domande_risposte_su_HIV_e_AIDS.pdf|titolo=Domande e risposte relative all'infezione da HIV e all'AIDS|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110116092224/http://www.iss.it/binary/iss3/cont/Domande_risposte_su_HIV_e_AIDS.pdf }}: documento sui contenuti scientifici, promosso e finanziato dal [[Ministero della salute]] con responsabilità scientifica e coordinamento dell'[[Istituto Superiore di Sanità]].
* {{en}} Centers for Diseases Control di Atlanta: {{cita testo|url=http://www.cdc.gov/hiv/resources/guidelines/|titolo=Recommendations & Guidelines|accesso=6 novembre 2017|dataarchivio=18 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130118032241/http://www.cdc.gov/hiv/resources/guidelines/|titolourlmorto=Recommendations & Guidelines}}
 
{{Malattie della povertà}}