Collecchio: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Le più antiche tracce umane rinvenute nella zona risalgono al [[Paleolitico]], ma i primi insediamenti sorsero probabilmente durante l'[[età del bronzo]], quando i [[Terramaricoli]] edificarono due villaggi palafitticoli<ref name="Marcheselli 10">{{cita|Marcheselli|p. 10}}.</ref><ref name="Dall'Aglio 392">{{cita|Dall'Aglio|p. 392}}.</ref> al Torrazzo di [[Madregolo]] e sul Poggio di Collecchio.<ref>{{cita web|url=http://www.museidelcibo.it/page.asp?IDCategoria=315&IDSezione=1232|titolo=Collecchio e la sua terra|accesso=22 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202023832/http://www.museidelcibo.it/page.asp?IDCategoria=315&IDSezione=1232|dataarchivio=2 febbraio 2017}}</ref>
 
In epoca [[storia romana|romana]] si sviluppò, forse nella zona del Poggio, il centro di ''Sustrina'' o ''Sustizia'',<ref name="Marcheselli 10"/><ref name="Dall'Aglio 392"/> importante per la collocazione lungo la prosecuzione della [[via Clodia Nova|via Aemilia Scauri]] che, passando per ''[[Fornovo di Taro|Forum Novum]]'', univa Parma a [[Luni]];<ref>{{cita web|url=http://www.viadelvoltosanto.it/index.php/La_storia|titolo=La storia|accesso=22 gennaio 2017}}</ref> l'insediamento, rivale della vicina città di Parma, fu raso al suolo nel 27 a.C. per volere dell'[[Imperatore romano|imperatore]] [[Ottaviano Augusto]].<ref name="Marcheselli 10"/><ref name="Dall'Aglio 392"/>
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Il borgo di Collecchio, dipendente dal Comune di Parma, subì nel 1417 le scorrerie di [[Alberico II da Barbiano]]; per questo gli abitanti nel 1428 edificarono una bastia difensiva, ma il podestà di Parma Rolando Lampugnani la fece demolire per evitare che potesse cadere in mani nemiche.<ref name="Marcheselli 10"/><ref name="Capacchi 258"/><ref name="Dall'Aglio 393"/> Nel 1449 la località fu interessata ancora da scontri tra [[Jacopo Piccinino]], che, alleato dai parmigiani, si asserragliò a Collecchio, e [[Pier Maria II de' Rossi]], che, alleato di [[Francesco Sforza]], si stanziò nel [[castello di Felino]].<ref name="Marcheselli 11">{{cita|Marcheselli|p. 11}}.</ref>
 
Tornato nelle mani dei parmigiani, il feudo nel 1513 fuil occupatofeudo, dallainsieme contessaa quelli di [[SanvitaleTalignano]] e Piantonia, fu conquistato dalla contessa di [[Sala Baganza]] Beatrice Da Correggio,<ref>{{cita|GuidaPiù|p. 7}}.</ref><refvedova name="Dall'Agliodi 393"/>Niccolò Maria Quirico Sanvitale, suscitando proteste da parte degli abitanti e del Comune di Parma; dopo la morte della manobildonna nel 1520, nel 1522 il contefiglio Girolamo lofu costretto a restituire le terre occupate ai legittimi proprietari e Collecchio rientrò sotto il rivendettecontrollo aldel Comune di Parma.<ref name="Dall'Aglio 393"/><ref name="Marcheselli 11"/><ref name="Dall'Aglio 393"/><ref>{{cita|GuidaPiù|p. 7}}.</ref><ref>{{cita|Capacchi|p. 240}}.</ref>
 
Nei decenni seguenti i marchesi Prati, poi [[Dalla Rosa Prati]], iniziarono ad acquistare terre ed edifici a Collecchio, ove nel 1574 fecero costruire, sui resti del palazzo comitale, la loro villa estiva; si occuparono anche, in nome dei [[Farnese]], di incarichi amministrativi sia in città che nel borgo.<ref>{{cita|Marcheselli|p. 107}}.</ref> Nel 1777 furono insigniti da parte del [[duchi di Parma|duca]] [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]] dei diritti feudali su Collecchio, [[Collecchiello]] e Madregolo, che mantennero fino alla loro abolizione sancita da [[Napoleone]] nel 1805.<ref name="Marcheselli 11"/><ref name="Dall'Aglio 393"/>
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L'anno seguente Collecchio divenne sede di Comune (o ''mairie''), comprendente anche le frazioni di Collecchiello, Madregolo e [[Corte di Giarola|Giarola]].<ref name="Marcheselli 108">{{cita|Marcheselli|p. 108}}.</ref> [[San Martino Sinzano]], comune autonomo istituito per decreto napoleonico, fu annesso nel 1866, perdendo parte del territorio a vantaggio dei comuni limitrofi di Parma e [[San Pancrazio Parmense]].<ref>{{Cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=034808|titolo=Storia dei Comuni|accesso=23 gennaio 2017}}</ref> [[Gaiano]] e Oppiano, appartenenti a Sala Baganza, furono aggregate nel 1869,<ref>{{cita web|url=https://www.comune.collecchio.pr.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=18144&idArea=18150&idCat=60536&ID=60626&TipoElemento=categoria|titolo=Gaiano|accesso=8 giugno 2025}}</ref> mentre [[Ozzano Taro]], appartenente a Fornovo di Taro, fu unita solo nel 1894.<ref name="Marcheselli 108"/><ref name="Dall'Aglio 393"/><ref>{{cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=034009|titolo=Storia dei Comuni|accesso=9 giugno 2025}}</ref>
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], nel 1944 Collecchio subì in più occasioni le incursioni degli aerei [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]], che causarono molteplici vittime; oltre al centro abitato, nel mese di luglio di quell'anno fu colpita la polveriera che sorgeva nei pressi di [[Pontescodogna]].<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutostoricoparma.it/occupazione_militare/bombardamenti.html|titolo=I bombardamenti|accesso=23 gennaio 2017|dataarchivio=6 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160406131234/http://www.istitutostoricoparma.it/occupazione_militare/bombardamenti.html|urlmorto=sì}}</ref> Il paese fu liberato il 27 aprile 1945 grazie all'azione dei soldati dell'esercito brasiliano.<ref>{{Cita web|url=http://www.parmadaily.it/82115/I_Brasiliani_liberano_Collecchio/|titolo=I Brasiliani liberano Collecchio|accesso=23 gennaio 2017}}</ref>
 
===Simboli===
[[File:Collecchio-GonfaloneStemma.png|thumb|100pxupright=0.5|left|Il gonfaloneStemma comunale]]
[[File:Collecchio-Gonfalone.png|thumb|upright=0.5|Gonfalone comunale]]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 23 settembre 1970.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?3746|titolo=Collecchio|accesso=22 luglio 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
 
==== Stemma ====
{{citazione|[[Campo di cielo|Di cielo]] a tre colli di verde uscenti dal fianco sinistro dello scudo limitanti uno specchio d'acqua al naturale; ad un'[[ombra di sole]] nascente dal fianco destro dello scudo che è attraversato, in punta, dalla scritta "COLLICULUM". Nel cantone sinistro del capo tre stelle d'oro ordinate in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.|Statuto comunale<ref name="Statuto">{{Cita web|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-pr-collecchio.pdf|titolo=Statuto|accesso=22 luglio 2025}}</ref>}}
 
==== Gonfalone ====
{{citazione|Drappo d'azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Collecchio. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto del colore del drappo con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.|Statuto comunale<ref name="Statuto"/>}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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[[File:Corte di Giarola (Collecchio) - ali ovest e nord 2019-06-12.jpg|thumb|Ali ovest e nord della corte di Giarola]]
Costruita originariamente tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] quale presidio fortificato per volere della casata del nobile [[Franchi|franco]] Ingo, la struttura fu menzionata per la prima volta nel 1034 in un rogito; donata nel 1045 dai discendenti di Ingo al [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]], fu trasformata dalle monache in una [[corte rurale]] indipendente, dotata di abitazioni, stalle, caseificio, mulino e [[chiesa di San Nicomede|chiesa romanica interna]]; modificata e ampliata a più riprese nei secoli successivi, fu confiscata nel 1811 dal governo [[Napoleone|napoleonico]] e affittata a imprenditori agricoli; acquistata alla fine del [[XIX secolo]] dalla famiglia Montagna, fu adibita a fabbrica di conserva e caseificio con annesso allevamento di suini; danneggiata dai bombardamenti degli aerei [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] del 1945, fu in parte alienata nel 1957 all'imprenditore Ercole Azzali; caduta in degrado dopo la cessazione dell'attività industriale, nel 1998 fu comprata dall'[[Parco fluviale regionale del Taro|Ente Parco Fluviale Regionale del Taro]], poi Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, che ne avviò i lavori di ristrutturazione adibendone una parte a propria sede; al suo interno il grande edificio ospita inoltre il [[Museo del pomodoro]], il [[Museo della pasta]], il Museo del Parco del Taro, il Teatro alla Corte, due sale convegni e un ristorante.<ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 532}}.</ref><ref name="Un antico centro di trasformazione agro-alimentare"/><ref>{{cita web|url=https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/aree-protette/immagini-aapp/foto-parchi/taro/storia_giarola.pdf/@@download/file/storia_giarola.pdf|titolo=La Storia della Corte di Giarola di Collecchio|accesso=26 gennaio 2017}}</ref>
 
=== Aree naturali ===
==== Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega ====
{{Vedi anche|Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega}}
[[File:CasinoDeiBoschi.jpg|thumb|Il [[Casino dei Boschi]] al centro del parco regionale dei Boschi di Carrega]]
Istituito nel 1982 per bloccare la lottizzazione della vastissima tenuta del [[Casino dei Boschi]] trasformata nel 1832 in [[giardino all'inglese]] dal giardiniere Carlo Barvitius per volere della duchessa [[Maria Luigia]], il parco regionale si estende su una superficie di 2600 ettari sui primi rilievi [[Appennino parmense|appenninici]] tra i territori comunali di Sala Baganza e Collecchio. Al centro, in prossimità della villa neoclassica, raggiungibile attraverso un viale rettilineo, il giardino monumentale presenta ampi prati alternati a boscaglie di alberi secolari; di fronte alla "Prolunga" e al "Casinetto" lo spazio è solcato da un vialetto, delimitato da ordinate siepi di [[Buxus sempervirens|bosso]]. Il resto dell'ampio parco è caratterizzato dalla presenza di fitte boscaglie di alberature spontanee, che si mescolano alle piante monumentali scelte dal Barvitius; qua e là i boschi lasciano spazio ad ampie radure e ad alcuni laghetti artificiali, tra cui il lago delle Ninfee, il lago Svizzera e il lago delle Navette. Non lontano dalla villa, la faggeta di [[Maria Amalia d'Asburgo-Lorena|Maria Amalia]] conserva l'omonima grotta tardo settecentesca voluta dalla Duchessa, originariamente arricchita da vasche e giochi d'acqua. Una serie di sentieri e di strade ad andamento rettilineo e curvilineo attraversa il parco, mentre ai suoi margini sono presenti due ampi parcheggi, uno in via del Conventino verso Collecchio e l'altro in via Case Nuove verso Sala Baganza.<ref>{{cita web|url=http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=196996|sito=bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it|titolo=Giardino monumentale del Casino dei Boschi - Sala Baganza|accesso=27 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180410202101/http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=196996}}</ref><ref>{{cita web|url=https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/aree-protette/parchi/boca|titolo=Parco regionale Boschi di Carrega|accesso=27 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.parmakids.it/i-boschi-di-carrega-un-polmone-verde-a-due-passi-dalla-citta/|titolo="I boschi di Carrega": un polmone verde a due passi dalla città|accesso=27 settembre 2025}}</ref>
 
==== Parco fluviale regionale del Taro ====
{{Vedi anche|Parco fluviale regionale del Taro}}
Istituito nel 1988, il parco si estende lungo il corso del [[Taro (fiume)|fiume Taro]] tra il [[ponte sul Taro]] della [[Strada statale 9 Via Emilia|via Emilia]] e il centro abitato di [[Fornovo di Taro]], su una lunghezza di circa 20&nbsp;km, suddivisa tra i comuni di [[Parma]], Collecchio e Fornovo di Taro sulla sponda destra, [[Medesano]] e [[Noceto]] su quella sinistra. L'area è caratterizzata dall'alternanza tra boschi, praterie, terreni coltivati e alcuni stabilimenti industriali, tra cui [[frantoi]] per l'estrazione della [[ghiaia]] dal corso d'acqua. Il parco è popolato da numerosi uccelli, alcuni stanziali, altri di passaggio durante le [[migrazioni]].<ref>{{cita web|url=https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/aree-protette/parchi/taro|titolo=Parco regionale Taro|accesso=27 settembre 2025}}</ref>
 
== Società ==
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=== Sindaci eletti direttamente dai cittadini ===
[[File:Collecchio-Gonfalone.png|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Alfredo Peri |Inizio = 24 aprile 1995 |Fine = 14 giugno 1999 |Partito = [[Partito Democratico della Sinistra]]-[[Democratici di Sinistra]] |Note =<ref name=interno />}}