Mohammed Omar: differenze tra le versioni

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|immagine =
|didascalia =
|carica = [[PresidentiCapi di Stato dell'Afghanistan|Capo del consiglio supremo dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan]]
|mandatoinizio = 27 settembre 1996
|mandatofine = 13 novembre 2001
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|Attività2 = politico
|Nazionalità = afghano
|PostNazionalità = , [[guida suprema dei talebani]]. È stato [[PresidentiCapi di Stato dell'Afghanistan|Emiro dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan]] dal 1996 al 2001
}}
 
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== Biografia ==
ʿOmar apparteneva al gruppo etnico [[pashtun]]. Figlio di braccianti, è cresciuto tra le capanne del villaggio di [[Singesar]], dove non esistevano scuole e le donne dovevano abbigliarsi velate (secondo altri verrebbe invece da [[Nodeh]]), presso [[Kandahar]]. Perse il padre da giovane ed ebbe la responsabilità di mandare avanti la famiglia. Era sposato con tre mogli, dalle quali ha avuto sei figli<ref>Ahmed Rashid, ''Talebani: Islam, il petrolio e il Grande scontro in Asia centrale'', traduzione di Bruno Amato, Giovanna Bettini, e Stefano Viviani, Feltrinelli , 2001, ISBN 88 07 17063 9</ref>.
 
=== Invasione sovietica e radicalizzazione ===
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ʿOmar rinominò l'Afghanistan come ''Emirato Islamico dell'Afghanistan'' nell'ottobre 1997. Nonostante questo il mullah ʿOmar non si trasferì a Kabul. Infatti, visitò Kabul solo due volte durante il regime talebano che durò dal 1996 al 2001. ʿOmar governò ritirato nella sua base di Kandahar.
 
Sotto il mullah ʿOmar le autorità talebane applicarono la [[shari'a]], la legge islamica con un'interpretazione singolare e estrema mai applicata altrove. Alle donne non fu concesso lavorare, eccetto che nella cura della salute, o frequentare scuole assieme ai maschi. Fu applicata un'interpretazione radicale del codice del vestiario islamico: le donne potevano uscire di casa solo se coperte da un [[hijab]] (la legge non prevedeva il [[burqa]], ma spesso le donne - di loro spontanea volontà o costrette dai mariti - indossavano questo). Gli uomini erano obbligati a lasciarsi crescere la barba e ad evitare vestiti o acconciature in stile occidentale. I cinema furono chiusi e la musica vietata. Il furto veniva punito con l'amputazione di una mano, lo stupro e l'omicidio con la pubblica esecuzione. Gli adulteri venivano [[lapidazione|lapidati]]. A Kabul le pene venivano eseguite di fronte alla folla in quello che era stato lo stadio di calcio della città.
 
Allo stesso tempo, bandì formalmente la coltivazione del papavero da oppio dall'Afghanistan.<ref>{{Cita web|autore =|url =http://archiviostorico.corriere.it/2001/ottobre/28/Oppio_Afghanistan_anno_calato_del_co_0_0110281804.shtml|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20140907164926/http://archiviostorico.corriere.it/2001/ottobre/28/Oppio_Afghanistan_anno_calato_del_co_0_0110281804.shtml|titolo =«Oppio in Afghanistan, in un anno è calato del 94 per cento»|accesso =|data =|urlmorto =sì}}</ref>
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=== Morte ===
Il 29 luglio 2015 fonti vicine ai vertici della sicurezza afghana hanno confermato la morte del Mullah ʿOmar. Secondo tali fonti, poi confermate dai talebani stessi, il mullah è morto per [[tubercolosi]] nelnell'aprile del 2013.<ref name=morte/><ref>{{Cita web|url = http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/07/29/afghanistan-media-ucciso-leader-talebani-mullah-omar-_3054d2f0-b051-4dc3-b25d-d4b1cd0ee0c1.html|titolo = Morto il Mullah Omar, Casa Bianca: 'Notizia credibile' - Asia|accesso = 29 luglio 2015}}</ref>
 
== Note ==