Cho Oyu: differenze tra le versioni
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|catenamontuosa=[[Himalaya]]
|mappaalternativa = NPL
|altrinomi=''Cho Oyo''<br />''Mt. Zhuoaoyou''
|dataprimasalita=19 ottobre, [[1954]]
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}}
Il '''Cho Oyu''' (''la Dea Turchese'') con i suoi
== Ascensioni ==▼
È stato il quinto [[ottomila]] a essere scalato (1954), dopo l'[[Annapurna I]] ([[1950]]), l'[[Everest]] ([[1953]]), il [[Nanga Parbat]] ([[1953]]) e il [[K2]] ([[1954]]). Proporzionalmente, è considerato l'ottomila meno impegnativo,<ref name="summitpost">[http://www.summitpost.org/cho-oyu/150294]</ref> ed è quello che presenta il tasso di mortalità più basso.<ref name="economist">{{Cita web|url=https://www.economist.com/blogs/graphicdetail/2013/05/daily-chart-18 |titolo=Stairway to heaven |editore=The Economist |data=29 maggio 2013 |accesso=7 settembre 2015 |postscript= As of March 2012}}</ref> Per queste sue caratteristiche, e per la facilità di accesso al [[campo base]],<ref name="summitpost" /> è anche l'ottomila che registra il maggior numero di scalate effettuate, subito dopo l'[[Everest]].<ref name="economist"/>▼
{{citazione
|… è Cho Oyu, la "Dea turchese"… È alta 8201 metri… È splendida e si leva candida nell'alba livida su un paesaggio lunare. Vista così, che sale per pendii apparentemente moderati dal circostante deserto, ha un'aria stranamente affabile, non respingente: sul versante opposto credo sia un'altra storia, anche se si tratta di una montagna considerata tutto sommato "facile" dagli alpinisti.
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|ISBN = 9788879289863
}}</ref>}}
▲== Ascensioni ==
[[File:Cho Oyu - Northwest face.jpg|thumb|La parete nord-ovest, cinese]]▼
[[File:Cho Oyu - North face.jpg|thumb|La parete nord, cinese]]▼
[[File:Cho Oyu, Nepal.jpg|thumb|La parete sud-ovest, al centro, cinese]]▼
[[File:Nepal - Sagamartha Trek - 072 - Cho Oyu (4435471332).jpg|thumb|La parete sud-est, nepalese]]▼
▲È stato il quinto [[ottomila]] a essere scalato (1954), dopo l'[[Annapurna]] ([[1950]]), l'[[Everest]] ([[1953]]), il [[Nanga Parbat]] ([[1953]]) e il [[K2]] ([[1954]]). Proporzionalmente, è considerato l'ottomila meno impegnativo,<ref name="summitpost">[http://www.summitpost.org/cho-oyu/150294]</ref> ed è quello che presenta il tasso di mortalità più basso.<ref name="economist">{{Cita web|url=https://www.economist.com/blogs/graphicdetail/2013/05/daily-chart-18 |titolo=Stairway to heaven |editore=The Economist |data=29 maggio 2013 |accesso=7 settembre 2015 |postscript= As of March 2012}}</ref> Per queste sue caratteristiche, e per la facilità di accesso al [[campo base]],<ref name="summitpost" /> è anche l'ottomila che registra il maggior numero di scalate effettuate, subito dopo l'[[Everest]].<ref name="economist"/>
=== Primi tentativi ===
Nel 1951 gli alpinisti [[Tom Bourdillon]] e [[William Hutchinson Murray]], facenti parte di una spedizione inglese guidata da [[Eric Shipton]], raggiunsero il colle [[Nangpa La]] nelle vicinanze del Cho Oyu dal lato cinese. La spedizione aveva come scopo principale l'esplorazione dell'Everest, e il Cho Oyu fu un obiettivo secondario.<ref>{{cita web|url=
Nel 1952 le pareti del Cho Oyu e alcune vette circostanti furono esplorate nuovamente da una spedizione inglese, sempre guidata da Shipton. Vi facevano parte, tra gli altri, gli alpinisti [[Edmund Hillary]], [[George Lowe]], [[Tom Bourdillon]], [[Charles Evans]] e [[Alfred Gregory]]. Fu scelto il Cho Oyu in seguito al mancato permesso per l'[[Everest]], ma la spedizione fu comunque utilizzata come allenamento per la salita dell'Everest dell'anno successivo, che sarebbe stato un successo per Hillary e [[Tenzing Norgay]]. Fu esplorata sia la parete sud-est, nepalese, da parte di Evans e Gregory, che la parete nord da Hillary e Lowe.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Michael Ward|rivista=Alpine Journal|anno=1995|titolo=Preparations for Everest. Cho Oyu, London and Zermatt 1952|url=
=== Prima ascensione ===
La [[prima ascensione]] fu compiuta il 19 ottobre [[1954]] dagli austriaci [[Herbert Tichy]], [[Joseph Jöchler]] e dallo [[sherpa]] [[Pasang Dawa Lama]], lungo il versante nord ovest. La spedizione diventò famosa per l'utilizzo dello stile alpino senza ossigeno, in netto contrasto con lo stile pesante dell'epoca.<ref>{{cita web|url=
=== Prima ascensione femminile ===
La prima ascensione femminile fu realizzata il 13 maggio 1984 da [[
=== Prima ascensione invernale ===
La prima ascensione invernale fu compiuta il 12 febbraio 1985 da [[Maciej Berbeka]] e [[Maciej Pawlikowski]] (via ripetuta tre giorni dopo da [[Andrzej Heinrich]] e [[Jerzy Kukuczka]]), facenti parte di una spedizione polacca.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Andrzej Zawada|rivista=Alpine Journal|anno=1988|titolo=The first winter ascent of Cho Oyu|url=
=== Altre salite ===
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* [[1978]] Gli alpinisti austriaci [[Eduard Koblmüller]] e Alois Furtner compiono la salita dell'estremamente difficile versante sud-est.
* [[1983]] [[Reinhold Messner]] traccia una linea nuova di salita nel corso della sua quarta esperienza sulla montagna.
* [[1993]] [[Marianne Chapuisat]] è la prima donna a scalare un {{formatnum:8000}} in inverno.
* [[1994]] Prima salita solitaria lungo la via sud ovest ad opera del giapponese Yasushi Yamanoi.<ref>{{cita web|lingua=en|url=
* [[2009]] L'11 maggio [[Denis Urubko]] e Boris
* [[2010]] Il 3 ottobre l'alpinista trentino [[Walter Nones]] è morto durante il tentativo di apertura di una nuova via sul versante sud-ovest, intorno ai
== Discese in sci e snowboard ==
* [[2009]] Il 24 settembre Marco Galliano è il primo italiano a discendere il Cho Oyu in snowboard.<ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?keyid=36987|titolo=Marco Galliano e la prima discesa italiana in snowboard del Cho Oyu|editore=planetmountain.com|data=30 settembre 2009|accesso=2 gennaio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091003005951/http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?keyid=36987|dataarchivio=3 ottobre 2009}}</ref>
* [[2011]] il 4 ottobre Fabio Beozzi realizza la prima discesa in sci del versante Messner da
* [[2013]] il 30 settembre Mario Monaco effettua la prima discesa italiana integrale in sci dalla vetta.<ref>{{cita news|url=
==Galleria d'immagini==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore-capitolo=AA.VV.|titolo=La montagna. Grande enciclopedia illustrata|editore=Istituto Geografico De Agostini|anno=1976|p=17|volume=3|capitolo=Cho Oyu|cid=lm5}}
* {{cita libro|autore-capitolo=Reinhold Messner|titolo=Sopravvissuto: i miei 14 ottomila|editore=Istituto Geografico De Agostini|città=Novara|anno=1987|pp=160-175|capitolo=Cho Oyu|isbn=978-88-402-4322-1|cid=sm14o}}
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{en}} [
{{Ottomila}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|alpinismo|montagna}}
[[Categoria:Cho Oyu| ]]
[[Categoria:Montagne dell'Himalaya]]
[[Categoria:Montagne di 8000 m]]
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