Samir Naqqash: differenze tra le versioni
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Baghdad
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1938
|LuogoMorte = Petah Tiqwa
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== Biografia ==
Samir Naqqash è nato a [[Baghdad]] in una famiglia di artigiani e commercianti della borghesia ebraica. Iniziò a scrivere all'età di sei anni e all'età di tredici anni emigrò con tutta la sua famiglia in [[Israele]]. Dopo la morte del padre, decise di allontanarsi da Israele e visse in diversi paesi tra il 1958 e il 1962 prima di tornarvi, riunirsi alla famiglia e lavorare in diversi settori. Negli anni settanta si è laureato in letteratura araba all'[[Università Ebraica di Gerusalemme|università ebraica di Gerusalemme]]. Tutte le sue opere sono in arabo (letterario e dialettale).
S. Naqqash ha partecipato al film documentario, ''Forget Baghdad: Jews and Arabs – The Iraqi Connection'',<ref>{{Cita web|url=https://www.rottentomatoes.com/m/forget_baghdad_jews_and_arabs_the_iraqi_connection_2003|titolo=Recensione su rottentomatoes.com}}</ref> 2002, scritto e diretto da un regista che si identifica semplicemente come "Samir" e con la partecipazione di Nurith Aviv come direttrice della fotografia. Il film è incentrato sulle storie di quattro scrittori iracheni-israeliani: Shimon Ballas, Sami Michael, Samir Naqqash e Mousa Houry.
== Riconoscimenti ==
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== Opere ==
Il seguente è un elenco essenziale e non esaustivo. L'ultimo romanzo dell'autore è disponibile in francese. La sua opera importante, interessante e variegata, è ancora poco tradotta benché conosciuta e studiata a livello accademico, e comprende opere teatrali, raccolte di racconti, romanzi e novelle:
* Samīr Naqqāsh, ''Al khata''', 1971 [L'errore] (racconti)
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* Samīr Naqqāsh. ''Al-Maqrūrūn : masraḥīyah'', Tel Aviv, 1990 ["The Merry Drills", spettacolo teatrale].
*Samīr Naqqāsh. ''Nubu'at rajul majnun fi madinat mal`una'', 1995 [Profezie di un pazzo in una città maledetta, racconti]
*Samīr Naqqāsh. ''Shlomo le Kurde, moi et le temps'', tradotto dall'arabo (''Shlomo el-kurdi, ana wazzaman'', 2004) da Xavier Luffin, Galaade, 2014. "Shlomo è un vecchio che sente che la sua fine si avvicina. Ritorna quindi al suo passato, una vita fatta di viaggi e incontri. Ha viaggiato per il mondo come un avventuriero, eppure i suoi viaggi incessanti mettono in evidenza la sensazione di essere ovunque ma anche da nessuna parte. Attraverso le memorie di Shlomo, Samir Naqqash ritorna anche alla storia dell'Europa e del Medio Oriente, tra la prima guerra mondiale e gli anni '80<ref>{{Cita web |url=http://www.pagedeslibraires.fr/livre-6124/shlomo-le-kurde.html |titolo=Copia archiviata |accesso=23 settembre 2019 |dataarchivio=23 settembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190923161223/https://www.pagedeslibraires.fr/livre-6124/shlomo-le-kurde.html |urlmorto=sì }}</ref>".
Un estratto in inglese dalla novella, ''A`wār al malā'ika'', [''I genitali degli angeli]''<ref>{{Cita web|url=https://archive.
La novella "Tantal" (da Naqqash 1978b) in inglese<ref>{{Cita web|url=https://www.banipal.co.uk/selections/33/65/%20samir-naqqash/|titolo=Tantal}}</ref>
[[Nagib Mahfuz]], scrittore egiziano e vincitore del premio Nobel per la letteratura, ha elogiato il lavoro di S. Naqqash<ref name=":1">{{Cita web|url=
S. Naqqash ha tradotto dall'ebraico in arabo un romanzo di [[Sami Michael]] (''Victoria'', Cairo, 1995), e uno di [[Shimon Ballas]] (''The Autumn Signs'', Colonia, 1997).
== Opere e contesto contemporaneo ==
Ruth Naqqash Vigiser, sorella minore e traduttrice dell'autore per la lingua ebraica, ha definito il fratello uno scrittore post-moderno,<ref>{{Cita web|url=http://www.geocities.ws/ruti_v/index.htm|titolo=Vigiser, Ruth. “Samir Naqqash Homepage.”}}</ref> cosa che ha sollevato considerazioni in sede critica.<ref>{{Cita libro|titolo=Stern, Ramon J., 2013, Geographies of Escape : Diasporic Difference and Arab Ethnicity Re-examined, (Dissertation), University of Michigan, p. 185}}</ref> È sempre discutibile infatti, "etichettare" in modo univoco un'opera tanto diversificata benché riunita da uno stile personale e inconfondibile.
In una delle due introduzioni firmate dall'autore alle sue raccolte di racconti (1971, 1978), Naqqash definiva i suoi libri come "tentativi" dinanzi ad un orizzonte completamente aperto di possibilità.<blockquote>Alcuni dei miei tentativi [d'innovazione] in questa raccolta non stanno a significare che io rifiuti il racconto realista, psicologico o lo "stream of consciousness", forme apprezzate ed abituali per il lettore. Sono cosciente della necessità di corrispondenza tra forma e contenuto e conto di utilizzarle in futuro come ho già fatto in passato, senza interrompere con i miei esperimenti con il nuovo. E tuttavia quest'ultimi, indipendentemente dalle formule che verranno a definirli, saranno necessariamente dei quadri eccessivi che andranno a dipingere altrettanti scarti nelle regioni inesplorate della condizione umana (v. sopra "opere" 1978:16). </blockquote>In una sua intervista con Ammiel Alcalay pubblicata circa vent'anni dopo,<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=ASXnLacpW60C&pg=PA100&lpg=PA100&dq=Ammiel+Alcalay+Keys+to+the+garden+Naqqash&source=bl&ots=cpFFIvmi9j&sig=ACfU3U1V0gW5xQXS4_hJ2icPynwwNaSE2w&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwijleLfk-nkAhVFJFAKHZdRDfYQ6AEwBXoECAkQAQ#v=onepage&q=Ammiel%20Alcalay%20Keys%20to%20the%20garden%20Naqqash&f=false|titolo=Ammiel Alcalay Keys to the Garden}}</ref> Naqqash dichiarava un interesse che datava dal suo primo apprendistato letterario per l'
Una precedente fase lo aveva visto alle prese con un gesto "neorealista" che includeva dialoghi nei dialetti di Baghdad (Musulmano ed Ebraico) inclusi in una cornice in cui il 'framework" in lingua letteraria è affidato al narratore. Questi
Da un momento iniziale, in cui un talento evidente resta permeato da un senso di freschezza e talvolta anche di ingenuità, la maturità arriva presto per Samir Naqqash, così come l'apertura verso orizzonti nuovi che lo inseriscono nel novero dei grandi innovatori della letteratura mondiale.
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Più di recente le "Edizioni del Cammello"<ref>{{Cita web|url=https://www.abjjad.com/publisher/229298/%D9%85%D9%86%D8%B4%D9%88%D8%B1%D8%A7%D8%AA-%D8%A7%D9%84%D8%AC%D9%85%D9%84/front|titolo=Minshurăt al Jamal}}</ref> hanno ristampato una buona parte dei suoi lavori essenziali, rinnovando l'interesse degli orientalisti, degli studiosi di letterature comparate e di critica letteraria e culturale.
Il citato ''Shlomo il curdo io e il tempo'', sua ultima opera e primo tra i lavori che lo hanno fatto conoscere al pubblico europeo, fa in qualche modo il punto stilistico al volgere del terzo millennio, sintetizzando le precedenti esperienze. In questo grande romanzo storico Naqqash prevede un percorso "nomadico" tra le montagne del Curdistan, Baghdad, India e Israele, piuttosto che ambientazioni statiche nella città di Baghdad. Affronta dunque il problema del plurilinguismo dei territori percorsi da Shlomo (vero 'Sindbad di terra' moderno) mediandolo nella narrazione secondo vari livelli stilistici e molteplici considerazioni storiche, antropologiche e linguistiche. Il romanzo è una chiave importante anche per affrontare in retrospettiva i suoi lavori precedenti.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Alcalay, Ammiel, 1996, Keys to the Garden : New Israeli Writing. San Francisco, City Lights Books.
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== Collegamenti esterni ==
* Yves Gonzalez-Quijano, ''Jewish Jewish Arab Voices in Israel'', 2008, disponibile online
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