Controriforma: differenze tra le versioni
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[[File:Vulgata Sixtina.jpg|thumb|Una copia della ''[[Vulgata]]'' (l'edizione [[Lingua latina|latina]] della [[Bibbia]] cattolica) stampata nel 1590.]]
La '''Controriforma'''<ref>Il termine non è mai stato in realtà usato dalla Chiesa e fu coniato dal giurista protestante [[Johann Stephan Pütter]], ''Die Augsburgische confession'', Göttingen, Wittwe Vandenhoeck, 1776, p. 10 (cfr. Albert Elkan, “Entstehung und Entwicklung des Begriffs ‘Gegenreformation’” in ''Historische Zeitschrift'', 112 (1914), pp. 473-493, a p. 475.), quindi, a grande distanza dagli avvenimenti. È da intendere come contraltare a “Riforma”, riferita all’azione di Lutero, termine, quest’ultimo, peraltro mai utilizzato dal teologo tedesco, bensì codificato dagli storiografi. Massimo Petrocchi in “La Controriforma in Italia”, Roma, Veritas, 1947, invita a accogliere il termine “col beneficio d'inventario” (p. 13)</ref>, talvolta definita anche '''Riforma cattolica''', è stata la reazione della [[Chiesa cattolica]] alla [[Riforma protestante]]. Tale reazione fu caratterizzata dall'accoglimento di alcune istanze di rinnovamento [[Chiesa (comunità)|ecclesiastico]], che peraltro anche [[Martin Lutero|Lutero]], [[Giovanni Calvino|Calvino]] e gli altri riformatori avevano messo in evidenza (formazione dei [[presbitero|preti]], dovere di residenza dei [[vescovo|vescovi]], lotta all’immoralità nel [[clero]], etc.), ma anche da una reazione polemica e difensiva di fronte al [[protestantesimo]], per evitare che altri cattolici passassero alle [[Chiesa evangelica|Chiese evangeliche]], (per mezzo di [[catechismo]], [[arte sacra]], [[Devozione#Cattolicesimo|devozione popolare]], etc.) e dalla repressione violenta del cristianesimo evangelico nel contesto di una collaborazione tra [[Papa
Normalmente gli storici identificano come "età della Controriforma" il periodo che va dall'apertura del [[Concilio di Trento]] alla [[pace di Vestfalia]], che chiude la [[guerra dei trent'anni]].
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==== Storia ====
[[File:Tridentinum2.jpg|thumb|
Di fronte all'avanzata del [[Protestantesimo|movimento protestante]]<ref>Iniziato nel 1517 con la protesta di [[Martin Lutero]] contro la vendita delle [[indulgenze]], movimenti anti-romani sorsero in Svizzera grazie all'azione di teologi quali [[Huldrych Zwingli]] e [[Giovanni Calvino]]; in Germania, con gli [[anabattisti]] di
La situazione cambiò con [[Papa Paolo III|Paolo III]] (1534-1549), il quale affidò ai cardinali [[Gasparo Contarini|Contarini]] e [[Reginald Pole|Pole]] l'incarico di concordare con l'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] una città dove i luterani e i cattolici potessero confrontarsi<ref>{{Cita libro|autore = Potestà-Vian|titolo = Storia del Cristianesimo |pp = 327-328}}</ref>. Si scelse [[Trento]] per due motivi: apparteneva all'Impero ed era geograficamente vicina alla Germania luterana<ref name=":0">{{Cita libro|autore = Filoramo-Menozzi|titolo = L'Età Moderna |p = 171}}</ref>. Il processo per giungere al Concilio fu lungo e travagliato: convocato prima per il 1542, fu poi definitivamente convocato dal pontefice per il 1545 con la bolla ''Laetare Jerusalem''<ref name=":0" />. I lavori furono interrotti a seguito di contrasti con l'Imperatore e ripresero con [[Papa Giulio III|Giulio III]] (1550-1555), mentre l'intransigente [[Papa Paolo IV|Paolo IV]] (1555-1559) non volle che si continuasse in quanto riteneva che spettasse solo alla sede romana il compito della Riforma<ref name=":1">{{treccani|concilio-di-trento_%28Dizionario-di-Storia%29/|titolo = Concilio di Trento|accesso = 4 febbraio 2015}}</ref>. Ripreso sotto [[Papa Pio IV|Pio IV]] (1562), si concluse soltanto nel 1563<ref name=":1" />.
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==== Francia ====
La Francia, guidata da [[Caterina de' Medici]] come reggente, si barcamenò tra momenti di momentanea riappacificazione e di aperto conflitto, favorito dalla conflittualità tra la monarchia e l'aristocrazia del sangue (i [[Guisa]]) e gli [[Ugonotti]] calvinisti. Il conflitto toccò l'apice sotto il regno di [[Enrico III di Francia|Enrico III]] (1574-1589), allorché il sovrano cercò di favorire la pace interna riconciliandosi con l'ugonotto [[Enrico IV di Francia|Enrico di Navarra]]. La conseguenza di quest'atto fu l'assassinio di Enrico III, l'ascesa ostacolata di [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]] da parte dei membri della [[Lega cattolica (Francia)|Lega cattolica]] (patrocinata dalla Spagna), la conquista del potere del Navarra e la proclamazione dell'[[Editto di Nantes]] (1598), con cui si tollerò la presenza del calvinismo in alcune piazzaforti francesi<ref>Per maggiori dettagli, cfr. {{cita web|url=http://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/percorso/451/le-guerre-di-religione-in-francia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160309150916/http://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/percorso/451/le-guerre-di-religione-in-francia |titolo=Le guerre di religione in Francia
==== Inghilterra ====
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{{Citazione|Roberto Bellarmino, in particolare nelle sue ''Disputationes de controversiis christianae fidei adversus huius tempori haereticos'' [...] prendeva atto lucidamente del processo in corso nella formazione degli Stati moderni e della situazione creatasi dopo la Riforma, quando il sostegno alla causa della Chiesa romana da parte degli Stati cattolici era stato ottenuto dal Papato attraverso contrattazioni che avevano dovuto riconoscere al potere politico varie competenze nella sfera della giurisdizione ecclesiastica. Di lì derivava l'impossibilità di riproporre una prospettiva teocratica nella quale il potere del papa trovasse occasione di esercitarsi direttamente sulla società|{{cita libro|autore=Gian Luca Potestà|autore2=Giovanni Vian|titolo= Storia del Cristianesimo|editore=il Mulino|anno=2014|pp=346-347}}}}
[[File:Bellarmine 3.jpg|thumb|
Infatti, il Pontefice non riuscì ad ottenere il risultato sperato: l'indifferenza dei veneziani (che continuarono a celebrare i sacramenti nonostante l'interdetto papale), la reazione teologico-politica di fra [[Paolo Sarpi]]<ref name=":9" /> e le minacce della Francia di Enrico IV costrinsero Paolo a recedere dai suoi propositi<ref name=":8" />.
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==== I nuovi ordini religiosi e il loro contributo ====
[[File:Ignatius Loyola.jpg|thumb|Incisione di [[Ignazio di Loyola|Íñigo López de Loyola]], fondatore della Compagnia di Gesù.]]
A contribuire al rinnovamento spirituale presso la popolazione, un ruolo fondamentale lo svolsero quegli ordini religiosi nati in risposta all'esigenza della Riforma Cattolica percepita già all'indomani della Riforma Luterana. Ordini come i [[Ordine dei frati minori cappuccini|cappuccini]], le [[orsoline]], i [[Chierici regolari teatini|teatini]], i [[Chierici regolari di San Paolo|barnabiti]] e specialmente i gesuiti rafforzarono la pastorale del degradato clero secolare<ref>{{Cita libro|autore = D. Menozzi - G. Filoramo|titolo = L'età Moderna |collana
Infatti, oltre ad influire sulla condotta dei fedeli nell'ortoprassi religiosa, gli ordini religiosi nati dalla Riforma Cattolica (in special modo i gesuiti per i ragazzi e le orsoline per le femmine<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.orsolinescuolalanzone.it/chi_siamo_congregazione.php|titolo = Storia delle Orsoline di San Carlo|accesso = 2 marzo 2015|data
==== La "clericalizzazione" della società cristiana ====
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==== La musica ====
{{Vedi anche|Musica sacra|Musica barocca|Giovanni Pierluigi da Palestrina}}
La [[Polifonia|musica polifonica]] di stampo quattrocentesco sembrava aver preso una strada indipendente rispetto alle esigenze liturgiche, che prevedevano un uso delle parole e un messaggio che fosse semplice, chiaramente udibile da parte dei fedeli. Inoltre, si richiese una purificazione della polifonia da tutte le tematiche profane, perché la musica ritornasse ad essere ''ancilla Dei''<ref>{{Cita libro|autore = Massimo Mila|titolo = Breve storia della musica |p = 82|citazione = ...lo scontro....tra la concezione rinascimentale e moderna della musica sacra e la concezione cristiano-medievale: si trattava, cioè d'intendere [la musica] come arte e allora dotata dia utonomia suprema - o come preghiera - e allora disciplinata ancella al servizio del culto}}</ref>. Il Concilio, per ribadire quest'esigenza di purificazione e di asservimento della parola musicata ai fini liturgici<ref>{{Cita libro|autore = Massimo Mila|titolo = Breve storia della musica |pp = 81-82}}</ref>, emanò il ''Decretum de observandis et evitandis in celebratione Missarum ''(1562)<ref>{{Cita web|autore = |url = https://lasacramusica.blogspot.it/2014/10/storia-musicale-della-messa-17.html|titolo = Il '500 in Italia: il Concilio di Trento e Palestrina|accesso = 8 marzo 2015|data = }}</ref>:{{Citazione|Bandiscano, poi, dalle chiese quelle musiche in cui, con l'organo o col canto, si esegue qualche cosa di meno casto e di impuro; e similmente tutti i modi secolari di comportarsi, i colloqui vani e, quindi, profani, il camminare, il fare strepito, lo schiamazzare, affinché la casa di Dio sembri, e possa chiamarsi davvero, casa di preghiera.|Concilio di Trento, Sessione XXII, Canoni sul santissimo sacrificio della Messa.}}
[[File:Palestrina missa papae macelli kyrie.PNG|thumb|upright=1.3|Spartito del ''Kyrie'' della ''Missa Papae Marcelli'' di Giovanni Pierluigi da Palestrina Pierluigi da Palestrina, davanti ad un'ala intransigente dei Padri che addirittura voleva l'abolizione della musica dalle liturgie<ref>{{Cita libro|autore = Massimo Mila|titolo = Breve storia della musica|p = 82}}</ref>, avrebbe rivisto quel capolavoro che è la ''[[Missa papae Marcelli]]'' ([[1555]]), presentandola poi davanti ad una commissione di cardinali (tra cui faceva parte anche il Borromeo) per dimostrare che il [[contrappunto]] ovvero la polifonia è davvero compatibile con le dottrine della Controriforma<ref>{{Cita web |url = https://lasacramusica.blogspot.it/2014/01/missa-papae-marcelli-giovanni-pierluigi.html|titolo = Missa Papae Marcelli - Giovanni Pierluigi da Palestrina|accesso = 8 marzo 2015 }}</ref>. La Controriforma, nel considerare il capolavoro di Palestrina, approvò la polifonia, che da allora ebbe sempre un posto privilegiato accanto al [[canto gregoriano]], proclamando Palestrina il salvatore della musica polifonica e gettando le basi per la [[Corte pontificia|cappella sacra romana]]. Si richiese, però, che la musica polifonica seguisse le seguenti norme:{{Citazione|La polifonia doveva però rispettare alcuni principi che divennero culturalmente l'ideale estetico della Controriforma: messa cantata in latino; divieto di parodie da musiche secolari; polifonia semplice, tale da non soffocare il testo; musica eseguita a cappella, senza strumenti con l'unica eccezione dell'organo; esecuzione con dignità espressiva, senza gli eccessi degli “affetti” e dello stile madrigalistico.|''Il '500 in Italia: il Concilio di Trento e Palestrina'', tratto dal sito ''https://lasacramusica.blogspot.it/''}} ==== Il classicismo letterario barocco ====
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{{Vedi anche|Accademia Nazionale dei Lincei|Galileo Galilei}}
Nata nel 1603 per iniziativa del giovane principe Federico Cesi (insieme agli amici Giovanni Heckius, il marchigiano [[Francesco Stelluti]] e l'umbro [[Anastasio De Filiis|Anastasio de Filiis]]), l'Accademia de' Lincei iniziò a funzionare soltanto nel 1609, quando il Cesi divenne proprietario dei beni paterna in seguito alla morte del genitore. La fortuna dei Lincei fu però data dall'adesione di Galileo nel 1610, determinando fra di essi un vero e proprio sodalizio scientifico: se Galileo, famoso per il fresco di stampa ''[[Sidereus Nuncius]]'', diede prestigio all'Accademia con la sua adesione, dall'altra i Lincei, molto sensibili alla divulgazione della “nova scienza”<ref>[[Francesco De Sanctis]] intitolerà, non a caso, così il XIX capitolo della sua ''[[Storia della letteratura italiana (De Sanctis)|Storia della letteratura italiana]]''.</ref>, spinsero Galileo ad adottare il [[dialogo]] come genere letterario adatto per tale scopo<ref>{{Cita libro|autore = Eraldo Bellini|titolo = Stili di pensiero del Seicento italiano|pp = 7-12}}</ref>. I Lincei, per diffondere le loro scoperte, inventarono gli [[opuscolo|opuscoli]] e le [[gazzetta|gazzette]] (in [[lingua volgare]]) perché si formasse una coscienza collettiva anche con dei profani: la prosa letteraria trovò così una forma di comunione con la scienza. Questa, inoltre, doveva basarsi sull'esperienza diretta, empirica dei fenomeni, e non sulle ''auctoritates ''antiche e teologiche. Come esporrà bene Galileo nelle ''Lettere Copernicane'', la Bibbia è un volume dal carattere [[Soteriologia|soteriologico]], perché conduca gli uomini alla salvezza, e non un libro scientifico<ref>{{Cita web|autore = Mariano Giaquinta|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/galileo-galilei_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Filosofia%29/|titolo = Galileo Galilei in ''Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Filosofia''|accesso = 16 marzo 2015|editore = Treccani|data = 2012|citazione = Nelle cosiddette lettere copernicane, composte fra il 1613 e il 1616 e indirizzate a Benedetto Castelli (21 dicembre 1613), a Piero Dini e alla granduchessa Cristina di Lorena, Galilei ingaggia una serrata difesa dell’autonomia della ricerca scientifica nei confronti della teologia e dell’autorità spirituale, cimentandosi anche sul piano esegetico-scritturale impugnato dai suoi avversari. Lo scienziato riconosce la comune origine divina della natura e della Scrittura, ma distingue nell’intento divino finalità e forme espressive diverse: la Bibbia è stata composta allo scopo di fornire agli uomini istruzioni di carattere etico-pratico e non teoretico-scientifico; essa si esprime perciò con il linguaggio degli uomini ai quali è destinato il suo messaggio.}}</ref>. Bisogna non sapere di astrologia, filosofia o teologia per capire la realtà della natura, ma di matematica e fisica, in quanto il libro dell'universo ragiona secondo i calcoli, e non intorno alle dotte disputazioni, come dirà Galileo disputando con il gesuita Orazio Grassi ne ''Il Saggiatore'': {{Citazione|La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, a conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.|Galileo Galilei, ''Il Saggiatore'', in ''Opere'', Vol.I, a cura di Francesco Brunetti, 2005, pp. 631-632. Il passo è riportato nel saggio di Mariano Giaquinta, cit.}}La Chiesa, nella figura del cardinal Bellarmino, si oppose alla rinascita del copernicanesimo nella sua veste galileiana<ref>"Nel 1616 la Congregazione dell'Indice condanna la dottrina copernicana: Galilei viene ammonito, in forma ufficiale ma amichevole, ad abbandonarla", Mariano Giaquinta, ''Galileo Galilei'', cit.</ref>, in quanto non conciliante con alcuni passi delle Scritture, quali ''[[Libro di Giosuè|Giosuè]]'' 10, 12-13. Il Cardinale cercò di convincere Galileo a desistere, dopo la sentenza del Sant'Uffizio del 1616, a non difendere una tesi "plausibile" solo come forumulazione matematica privata, ma non concepibile nella sua accettazione pratica<ref>{{Cita web|autore = |url = http://portalegalileo.museogalileo.it/igjr.asp?c=31102|titolo = Portale Galileo - Roberto Bellarmino|accesso = 16 marzo 2015|editore = Museo Galileo|data = 2010}}</ref>. L'ascesa poi al trono papale del filo-linceo Urbano VIII fece credere allo scienziato pisano di poter liberamente sostenere questa visione, ma si sbagliava<ref>{{Cita web |url = http://www.raiscuola.rai.it/articoli/galileo-galilei-il-processo-e-la-condanna/9151/default.aspx|titolo = Galileo Galilei: il processo e la condanna|accesso = 16 marzo 2015|editore = Rai.scuola |citazione = Nel 1623 il Cardinale Maffo Barbieri, amico ed estimatore dello scienziato, diventa Papa col nome di Urbano VIII. Convinto del momento propizio per promulgare le sue idee e le sue corrette convinzioni scientifiche, Galileo scrive un libro nel quale i sostenitori della teoria aristotelica argomentano con i copernicani.
== Storiografia ==
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=== Riforma cattolica e Controriforma: la storiografia del XX secolo ===
[[File:Johann-Stephan-Puetter1-Bubo.jpg|thumb|Johann Stephan Pütter coniò il termine ''Controriforma'' nel 1776]]
I maggiori storici tendono oggi a sostenere la coesistenza di due aspetti distinti e paralleli nella realtà del cattolicesimo cinquecentesco: la "Riforma cattolica" e la "Controriforma".<ref>Come afferma tra gli altri {{Cita web|autore = G. Battelli|url = http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm|titolo = Controriforma|accesso = 4 febbraio 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150924065810/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm
Il primo a introdurre il concetto di "riforma cattolica" fu probabilmente il protestante [[Wilhelm Maurenbrecher|Karl Peter Wilhelm Maurenbrecher]], il quale scrisse nel 1880 la ''Geschichte der Katholischen Reformation''<ref>{{Cita web|autore = G. Battelli|url = http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm|titolo = Controriforma|accesso = 4 febbraio 2015 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150924065810/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm
Fu soprattutto lo storico tedesco [[Hubert Jedin]]<ref>{{Cita libro|autore = H. Jedin|titolo = Storia del Concilio di Trento|anno = [1947]; 1973-1981|editore = Morcelliana|città = Brescia}}</ref> a identificare e definire i due movimenti come distinti nella storia della Chiesa cattolica. Quale sarebbe, dunque, la differenza tra ''Riforma cattolica'' e ''Controriforma''? La ''Riforma Cattolica'' tende a mettere a fuoco gli elementi di trasformazione che la Chiesa accolse in questo periodo, procedendo alla definizione dei suoi dogmi e alla presa di coscienza di un{{'}}''alterità ''rispetto al mondo protestante<ref name=":5" />; la ''Controriforma'' sottolinea, invece, il contrasto netto con il [[protestantesimo]] e l'applicazione dei decreti conciliari nelle [[Congregazione|Chiese locali]] e attraverso l'istituzione di organi specifici ([[Sant'Uffizio]], [[Inquisizione romana]], [[Indice dei libri proibiti]]) per monitorare l'ortodossia tridentina<ref>Non a caso, la ''Storia del Cristianesimo'' a cura di Gian Luca Potestà e Giovanni Maria Vian riporta un paragrafo intitolato ''L'applicazione del concilio: la Controriforma''. Cfr. ''Ivi'', pp. 337-340.</ref>. Jedin scrive così, a tal proposito:
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{{Citazione|Tanto il concetto di "riforma cattolica" quanto quello di "controriforma" presuppongono nel termine "riforma" la designazione storica della crisi protestante con la conseguente frattura della fede e della Chiesa [...] Nel frattempo W. Maurenbrecher, in dipendenza dal Ranke, aveva adottato (1880) il termine di "riforma cattolica" per designare quel rinnovamento di sé operato dalla chiesa, specialmente in Italia ed in Spagna, che si riannodava ai tentativi di riforma del tardo medioevo...Noi diamo la preferenza a questa designazione di "riforma cattolica"|H. Jedin, ''Storia della Chiesa: Riforma e controriforma : crisi, consolidamento, diffusione missionaria (XVI - XVII sec.)'', Vol. VI, in ''Storia della Chiesa'', ed.it. a c. di E. Guerriero, Milano, Jaca Book, 1993, p. 513.}}
Non bisogna tuttavia dimenticare la sostanziale persistenza di un filone storiografico che si oppone a questa linea interpretativa. Tra gli studiosi che hanno proposto opinioni contrastanti, si può menzionare [[Giovanni Miccoli]], che a tale problema si dedica nel paragrafo conclusivo del suo celebre saggio ''La storia religiosa''<ref>{{Cita libro|titolo = Dalla caduta dell'Impero romano al secolo XVIII|anno = 1974|editore = Einaudi|città = Torino|volume = II, tomo 1|collana
== Maggiori figure ==
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overo esercizio parrocchiale da potersi praticare da quello nelle domeniche e feste|anno = 1711|editore = Stamperia de' Fasti|città = Forlì}}
* {{treccani|innocenzo-xii_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/|autore = Renata Ago|titolo = Innocenzo XII|accesso = 27 giugno 2015}}
* {{Cita libro|autore = Cesare Alzati|titolo = L'Età Moderna|anno = 2013|editore = Editori Laterza|città = Bari|ISBN = 978-88-420-6560-9|collana
* {{Cita libro|autore = Carl Andresen e Georg Denzler|titolo = Dizionario storico del Cristianesimo|anno = 1992|editore = Edizioni Paoline|città = Cinisello Balsamo|ISBN = 88-215-2450-7}}
* {{treccani|clemente-xi_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/|autore = Stefano Andretta|titolo = Clemente XI|accesso = 27 giugno 2015}}
* {{Cita libro|autore = Dario Antiseri e Giovanni Reale|titolo = Umanesimo, Rinascimento e Rivoluzione Scientifica|anno = 2008|editore = Bompiani|città = Milano|ISBN = 978-88-452-6384-2|volume = 4|collana
* {{Cita libro|autore = Emilia Ardissino|titolo = Il Seicento|anno = 2009|editore = Il Mulino|città = Bologna|ISBN = 978-88-15-10651-3}}
* {{Cita libro|autore = Andrea Battistini|titolo = Galileo e i gesuiti: miti letterari e retorica della scienza|anno = 2000|editore = Vita e Pensiero|città = Milano|ISBN = 88-343-0514-0}}
* {{Cita libro|autore = Andrea Battistini|titolo = Galileo|anno = 2011|editore = Il Mulino|città = Bologna|ISBN = 978-88-15-23239-7|collana
* {{Cita libro|autore = Eraldo Bellini|titolo = Stili di pensiero nel Seicento italiano: Galileo, i Lincei, i Barberini|anno = 2009|editore = Edizioni ETS|città = Pisa|ISBN = 978-88-467-2319-2}}
* {{Cita libro|autore = Mario Bendiscioli e Massimo Marcocchi|titolo = Riforma Cattolica. Antologia di documenti|anno = 1963|editore = Studium|città = Roma|SBN = PUV0202489}}
* {{cita libro|autore=Elena Bonora|titolo=La Controriforma|città=Roma|editore=GLF editori Laterza|anno=2001|isbn=88-420-6233-2|sbn=RAV0719710|cid=Bonora, 2001}}
* {{Cita libro|autore = Maria Forcellino|titolo = Michelangelo, Vittoria Colonna e gli "spirituali": religiosità e vita artistica a Roma negli anni Quaranta|url = https://archive.org/details/michelangelovitt0018forc|anno = 2009|editore = Viella|città = Roma|ISBN = 978-88-8334-379-7}}
* {{treccani|galileo-galilei_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Filosofia%29/|autore = Mariano Giaquinta|titolo = Galilei, Galileo|accesso = 27 giugno 2015}}
* {{Cita libro|autore = Hubert Jedin|titolo = Storia del Concilio di Trento|anno = [1947]; 1973-1982|editore = Morcelliana|città = Brescia|SBN = CFI0023691}}
* {{Cita libro|autore = Hubert Jedin|titolo = Riforma e controriforma: crisi, consolidamento, diffusione missionaria (XVI - XVII sec.)|anno = 1993|editore = Jaca Book|città = Milano|ISBN = 88-16-30246-1|volume = 6|collana
* {{Cita libro|autore = Massimo Mila|titolo = Breve storia della musica|anno = 1977|editore = Einaudi|città = Torino|SBN = LIG0011759|edizione = 4}}
* {{Cita libro|autore = Juan Plazaola|wkautore=Juan Plazaola Artola|titolo = La Chiesa e l'arte|anno = 1998|editore = Jaca Book|città = Milano|ISBN = 88-16-43708-1|edizione = 1|curatore = Bruno Bistocchi}}
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* {{Cita libro|autore = Giovanni Battista Re|titolo = Il governo universale della Chiesa e i diritti della persona|anno = 2007|editore = Vita e Pensiero|città = Milano|ISBN = 978-88-343-0977-3|edizione = 2}}
* {{treccani|paolo-v_%28Enciclopedia_dei_Papi%29/|autore = Volker Reinhardt|titolo = Paolo V|accesso = 27 giugno 2015}}
* {{Cita libro|titolo = Dalla caduta dell'Impero romano al secolo XVIII|anno = 1974|editore = Einaudi|città = Torino|volume = II, tomo 1|collana
* {{treccani|pio-iv_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/|autore = Flavio Rurale|titolo = Pio IV|accesso = 27 giugno 2015}}
* {{Cita libro|autore = Luigi Tomassetti|titolo = Bullarum, diplomatum et privilegiorum Sanctorum Romanorum Pontificum|anno = 1862|editore = Seb. Franco et Henrico Dalmazzo editoribus|città = Augustae Taurinorum [Torino]|SBN = TO00740218|volume = 7}}
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== Collegamenti esterni ==
{{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|autore = G. Battelli|url = http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm|titolo = Controriforma|accesso = 27 giugno 2015s|sito = pbmstoria.it|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150924065810/http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/085.htm
* {{Cita web|url = http://dizionaripiu.zanichelli.it/storiadigitale/p/percorso/451/le-guerre-di-religione-in-francia|titolo = Religione, guerre di|accesso = 27 giugno 2015|editore = Zanichelli editore Spa|data
* {{Cita web|url = http://www.maranatha.it/novusordo/a4page.htm|titolo = Missale Romanum - La Prima Riforma Liturgica: Il Messale di San Pio V|accesso = 27 giugno 2015|editore = maranatha.it}}
* {{Cita web|url = http://www.orsolinescuolalanzone.it/chi_siamo_congregazione.php|titolo = Chi siamo. La storia delle Orsoline|accesso = 27 giugno 2015|editore = Orsoline Lanzone Milano|data = 2007|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150626002736/http://www.orsolinescuolalanzone.it/chi_siamo_congregazione.php
* {{Cita web|url = https://lasacramusica.blogspot.it/|titolo = La Sacra Musica|accesso = 27 giugno 2015}}, per la sezione musicale.
* {{Cita web|url = http://www.chiesadelgesu.org/la-chiesa/|titolo = Sito ufficiale della Chiesa del Gesù - Roma|accesso = 27 giugno 2015|sito = chiesadelgesu.org}}
* {{Treccani|geocentrismo_(Dizionario-di-filosofia)|Geocentrismo}}
* {{Cita web|url = http://portalegalileo.museogalileo.it/indice.html|titolo = Portale Galileo|accesso = 27 giugno 2015|editore = Museo Galileo|data = 2010}}
* {{Cita web|url = http://www.raiscuola.rai.it/articoli/galileo-galilei-il-processo-e-la-condanna/9151/default.aspx|titolo = Galileo Galilei: Il processo e la condanna|accesso = 27 giugno 2015|sito = raiscuola.rai.it
{{Storia del cristianesimo}}
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