New York Giants e Balthazar Johannes Vorster: differenze tra le pagine

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{{Carica pubblica
{{Nota disambigua|la squadra di baseball del passato|[[San Francisco Giants]]}}
|nome = Balthazar Johannes Vorster
{{Squadra NFL |
|immagine = John Vorster.jpg
colore_bg = #192f6b |
|carica = [[Presidente del Sudafrica]]
colore_testo = white |
|mandatoinizio = 21 agosto [[1978]]
name = New York Giants |
|mandatofine = 10 ottobre [[1978]]
logo = New York Giants_logo.png |
|predecessore = [[Marais Viljoen]]
conference = '''[[National_Football_Conference|NFC]]''' |
|successore division = [[NFCMarais East|EastViljoen]] |
|carica2 = [[Primi ministri del Sudafrica|Primo ministro del Sudafrica]]
fondata = 1925 |
|mandatoinizio2 = 13 settembre [[1966]]
storia = New York Giants (1925–presente) |
|mandatofine2 = 2 ottobre [[1978]]
stadio = [[Meadowlands Stadium]] |
|predecessore2 = [[Hendrik Frensch Verwoerd]]
sede = [[East Rutherford, New Jersey]]
|successore2 = [[Pieter Willem Botha]]
 
|partito = [[National Party (Sudafrica)|National Party]]
| colori = [[File:600px Dark blue Red Gray White.svg|20px|border|Stemma New York Giants]] blu, rosso, grigio e bianco
}}
| owner = [[John Mara]] (50%) e [[Steve Tisch]] (50%) |
{{Bio
coach = [[Tom Coughlin]] (2004-presente)
|Nome = Balthazar Johannes
 
|Cognome = Vorster
| vittorie = '''8'''
|PostCognome = meglio conosciuto come '''John Vorster'''
*Campionato NFL: 1927, 1934, 1938, 1956
|Sesso = M
| Super Bowl = '''4'''
|LuogoNascita = Jamestown
* [[Super Bowl XXI]]
|LuogoNascitaLink = Jamestown (Sudafrica)
* [[Super Bowl XXV]]
|GiornoMeseNascita = 13 dicembre
* [[Super Bowl XLII]]
|AnnoNascita = 1915
* [[Super Bowl XLVI]]
|LuogoMorte = Città del Capo
| titolo_conference = '''11'''
|GiornoMeseMorte = 10 settembre
* NFL Eastern: 1956, 1958, 1959, 1961, 1962, 1963
|AnnoMorte = 1983
* NFC: 1986, 1990, 2000, 2007, 2011
|Attività = politico
| titolo_division = '''16'''
|Nazionalità = sudafricano
* NFL East: 1933, 1934, 1935, 1938, 1939, 1941, 1944, 1946
|PostNazionalità =, importante figura del [[nazionalismo]] [[afrikaner]] e uno dei principali fautori del regime dell'[[apartheid]]
* NFC East: 1986, 1989, 1990, 1997, 2000, 2005, 2008, 2011
|Immagine =
| playoff_disputati = '''31'''<br/>1933, 1934, 1935, 1938, 1939, 1941, 1943, 1944, 1946, 1950, 1956, 1958, 1959, 1961, 1962, 1963, 1981, 1984, 1985, 1986, 1989, 1990, 1993, 1997, 2000, 2002, 2005, 2006, 2007, 2008, 2011
|Didascalia =
 
|divise = x
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}}
Conosciuto come un personaggio decisamente schierato a [[destra (politica)|destra]], si oppose duramente sia al [[liberalismo]] che al [[comunismo]]. Fu membro del [[National Party (Sudafrica)|National Party]], [[Ministro della Giustizia]] ([[1961]]-[[1966]]), [[Primo Ministro]] ([[1966]]-[[1978]]) e infine ricoprì la carica (allora solo onorifica) di [[Presidente del Sudafrica|Presidente Statale del Sudafrica]] ([[1978]]-[[1979]]), posizione che fu costretto ad abbandonare a causa di uno scandalo politico-finanziario.
 
== Biografia ==
I '''New York Giants''' sono una squadra di [[football americano]] della [[National Football League|NFL]] con sede a [[New York]]. Competono nella [[NFC East|East Division]] della [[National Football Conference]].
=== Gioventù ===
Vorster nacque il 13 dicembre 1915 nell'area rurale di Jamestown, nel distretto di [[Uitenhage]], nella parte orientale della [[Provincia del Capo]], tredicesimo figlio di una ricca famiglia afrikaner di [[allevamento|allevatori]] di pecore. Frequentò le scuole Primarie e Secondarie nel suo distretto per poi essere ammesso all'[[Università di Stellenbosch]] presso la facoltà di Legge.
 
L'Università di [[Stellenbosch]] può essere considerata la culla del nazionalismo afrikaner: sei dei sette Primi Ministri del [[Sudafrica]], fra il [[1910]] e il [[1971]], provenivano da questa Università. In questo istituto Vorster fu presto coinvolto dalla politica, schierandosi con i nazionalisti e diventando vicepresidente del consiglio studentesco e capo della sezione giovanile del National Party. Si laureò nel [[1938]], per diventare in seguito cancelliere del Presidente della Divisione Provinciale del Capo della [[Corte Suprema sudafricana]]. Non rimase a lungo in questo impiego: l'anno seguente iniziò la professione di Procuratore a [[Port Elizabeth]], per poi spostarsi nella città di [[Brakpan]], nel [[Witwatersrand]].
*'''Le maglie:''' i loro colori sono blu scuro e rosso.
*'''Grafica del casco:''' è di color blu scuro con il logo "ny" scritto bianco in caratteri minuscoli.
 
=== Coinvolgimento attivo in politica ===
== Storia ==
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] nel settembre [[1939]] vide Vorster, per la prima volta, coinvolto nella politica nazionale. La decisione del [[Parlamento sudafricano]] di entrare in guerra a fianco degli Alleati scontentò aspramente i nazionalisti afrikaner che provavano indignazione per l'alleanza del Sudafrica con il loro vecchio nemico, l'[[Regno Unito|Inghilterra]]. Molti nazionalisti [[boeri]], più per uno sentimento anti-[[Regno Unito|inglese]] che per chiaro spirito filo-[[nazismo|nazista]], speravano ardentemente in una vittoria della [[Germania]].
===1925–32===
I Giants giocarono la prima gara della loro storia il 4 ottobre 1925 in trasferta a [[New Britain]], [[Connecticut]], contro gli All New Britain<ref>{{cita web |url=http://hapmoran.org/FirstGame/FirstGame.htm | titolo= New York First Game & First Home Game Program |lingua=en}}</ref>, vincendo 26–0 di fronte a 10.000 spettatori. I Giants ebbero successo nella loro prima stagione, terminando con un record di 8–4<ref>{{cita web |url=http://www.databasefootball.com/teams/teampage.htm?tm=nyg&lg=nfl | titolo= New York Giants (1925 – ) |lingua=en}}</ref>.
 
Vorster incanalò le sue attività in una organizzazione chiamata [[Ossewabrandwag]] (letteralmente "sentinelle dei carri trainati dai buoi"), fondata nel [[1938]] per perpetuare lo spirito prodotto dalle celebrazioni del centenario del [[Afrikaner#Great Trek|Great Trek]] che si tennero, appunto, in quell'anno. Sotto la leadership del leader [[Johannes van Rensburg]], l'Ossewabrandwag divenne una organizzazione anti-[[britannica]] e nazista che si adoperò attivamente per vanificare gli sforzi di guerra del Sudafrica. Molte azioni di [[sabotaggio]] e violenza commesse nel paese durante la guerra furono attribuite all'Ossewabrandwag; in seguito Vorster avrebbe dichiarato di non aver partecipato direttamente a nessuno di tali atti.
Nella terza stagione della sua storia, la squadra ottenne il miglior record della lega, 11–1–1, e fu premiata col titolo NFL<ref>{{cita web |url=http://web.archive.org/web/20060701144903/http://www.giants.com/history/ChampionshipGames.html | titolo= Championship games 1925–1949 |lingua=en}}</ref>. Dopo una deludente quarta stagione (1928) il proprietario Mara comprò l'intera squadra dei [[Detroit Wolverines]], principalmente per avere in squadra la loro stella, il quarterback [[Benny Friedman]], e fuse le due squadre sotto il nome di Giants.
 
Scalando i livelli dell'organizzazione che era ormai diventata una struttura paramilitare, Vorster raggiunse il rango di generale. In una dichiarazione fatta in questo periodo, egli identificava l'ideologia dell'organizzazione come "[[nazionalismo cristiano]]", l'equivalente sudafricano del [[nazionalsocialismo]]. Anche suo fratello, [[J.D. Vorster]], pastore della [[calvinismo|chiesa riformata]] [[Chiesa riformata olandese|olandese]], prese posizione a favore della Germania, ricevendo con regolare sentenza una condanna al carcere per aver trasmesso informazioni al nemico circa i movimenti delle navi da guerra alleate.
Nel dicembre 1930, i Giants giocarono contro una selezione dei migliori giocatori di Notre Dame al Polo Grounds per racimolare soldi per i disoccupati di [[New York City]]. A quei tempo c'erano ancora molti dubbi sulla qualità della lega professionistica e l'opinione comune era che i "dilettanti" del college giocavano con molta più intensità dei professionisti, e questa fu un'opportunità per stabilire le abilità ed il prestigio del football professionistico. Knute Rockne, allenatore di Notre Dame, riassemblò i suoi ''Four Horsemen'' (quattro cavalieri) con le stelle del campionato 1924 e disse loro di segnare presto e poi difendere. Rockne, come la maggior parte del pubblico, sapeva poco del football professionistico e si aspettava una vittoria agevole<ref>{{cita web |url= | titolo=Neft, Cohen, and Korch. pg. 83 }}</ref>. Dall'inizio però fu una partita a senso unico, con Friedman che corse due touchdown per i Giants e Hap Moran che ne fece un altro. Notre Dame non riuscì a segnare neanche un punto. Quando fu tutto finito, Coach Rockne disse alla squadra "Quella è la migliore macchina da football che io abbia mai visto. Sono felice che nessuno di voi si sia fatto male.<ref>{{cita web |url=http://hapmoran.org/giantsnd/Giants_vs_Notre_Dame_page1.htm | titolo= New York Giants vs. Notre Dame All Stars December 14, 1930 |lingua=en}}</ref>" La gara raccolse 100.000 dollari per i senza-tetto ed è spesso accreditata come la legittimazione del football professionistico contro coloro che ne erano critici.
 
Nello stesso periodo Vorster attirò l'attenzione facendo dichiarazioni sprezzanti nei confronti delle [[democrazia|democrazie]] occidentali e di lode per il regime di [[Adolf Hitler]], il cui governo [[dittatura|dittatoriale]] considerava come modello ideale per il governo del Sudafrica, in contrapposizione al sistema parlamentare di tipo inglese in vigore.
===1933–46===
[[File:Al Blozis.jpg|thumb|160px|left|Al Blozis, tackle dei Giants, morì nella [[Seconda Guerra Mondiale]]. Secondo [[Mel Hein]] "Se non fosse stato ucciso, avrebbe potuto diventare il più grande tackle che abbia mai giocato a football."<ref>Thomas, Robert McG., Jr. [http://www.nytimes.com/1991/01/26/sports/two-giants-were-heroes-far-from-playing-field.html "Two Giants Were Heroes Far From Playing Field"], ''[[The New York Times]]'', 26 gennaio 1991. Accesso 25 settembre 2009.</ref>]]Nei 14 anni tra il 1933 e il 1946, i Giants si qualificarono per giocare la finale che assegnava il titolo NFL 8 volte, vincendolo 2. Durante questo periodo i Giants erano guidati dall'allenatore Hall of Famer [[Steve Owen]] e dai giocatori, anch'essi futuri Hall of Famer, [[Mel Hein]], [[Red Badgro]] e [[Tuffy Leemans]]. Questo periodo incluse anche il famoso "Sneakers Game" (traduzione: "partita in scarpe da ginnastica"), dove sconfissero i [[Chicago Bears]] su un campo congelato nella finale del 1934, indossando scarpe da ginnastica per una migliore trazione. I Giants ebbero particolare successo dalla seconda metà degli anni '30, fino a quando gli Stati Uniti entrarono nella Seconda Guerra Mondiale. Essi raggiunsero il loro terzo titolo NFL nel 1938 con la vittoria 23–17 sui Green Bay Packers.
 
Nel settembre del [[1942]], Vorster fu incarcerato in un campo di detenzione a [[Koffiefontein]] a causa delle sue attività di sabotaggio. Durante questo internamento chiese ripetutamente di essere portato davanti a una Corte di Giustizia, guidando persino uno sciopero della fame in un tentativo di attirare l'attenzione e far pressioni sulle autorità, affinché gli concedessero un regolare processo. Fu rilasciato nel febbraio [[1944]], con alcune restrizioni. Si rifiutò di sottostare a queste limitazioni della sua libertà (che includevano il confino in un particolare distretto) ma non fu punito per averle violate.
===1947–63===
I Giants non vinsero titoli fino al 1956, quando trionfarono grazie a diversi giocatori in seguito indotti nella [[Pro Football Hall of Fame]] come il running back Frank Gifford, il linebacker [[Sam Huff]] e l'offensive tackle Roosevelt Brown oltre che il running back all-pro Alex Webster. Anche parte dello staff sarebbe stata inserita nella Hall of Fame: il capo-allenatore Jim Lee Howell aveva [[Vince Lombardi]] come allenatore dell'attacco e [[Tom Landry]] come allenatore della difesa. Dal 1958 al 1963, i Giants giocarono la finale del campionato cinque volte senza vincerne alcuna. L'evento più importante fu la finale del 1958 contro i [[Baltimore Colts]], considerata un vero spartiacque nella storia della NFL. La gara, che i Giants persero ai supplementari 23–17, è spesso considerata come uno dei più importanti eventi per la crescita della popolarità della NFL. L'anno seguente, essi ripersero il titolo contro i Colts, sprecando un vantaggio di 16–9 nel quarto periodo e perdendo 31–16. Nel 1963, guidati dall'MVP della lega, il quarterback [[Y.A. Tittle]] che lanciò l'allora record NFL di 36 passaggi da touchdown, i Giants arrivarono nuovamente in finale dove persero coi Bears 14–10.
 
Negli anni seguenti, diventato una figura importante nel National Party, Vorster si sentì spesso rinfacciare dai suoi oppositori i suoi trascorsi in tempo di guerra; tuttavia, egli non rinnegò mai nulla di ciò che aveva detto o fatto in quel periodo. Parlò della sua reclusione in Parlamento nel maggio [[1960]], dichiarando che un possibile motivo di questo provvedimento era il fatto di essere stato sospettato di aver ospitato dei disertori. Inoltre spiegò anche come, dopo essere stato rilasciato, avesse chiesto al [[Ministro della Giustizia]] di allora, [[Colin Fraser Steyn]], di perorare la causa di coloro che erano ancora detenuti, e che Steyn, per tutta risposta, lo avesse minacciato di farlo arrestare di nuovo se non avesse lasciato subito il suo ufficio. L'esperienza del campo di detenzione ebbe l'effetto di inasprire il carattere e l'estremismo politico di Vorster.
===1964–78===
Dal 1964 al 1978, i Giants registrarono solo due stagioni positive e nessuna apparizione ai playoff. Con giocatori come Tittle e Gifford vicini ai 35 anni, la squadra ebbe un rapido declino finendo 2–10–2 nel 1964. Dopo un record in pareggio di 7–7 nel 1965, i Giants fecero il record peggiore della lega, 1–12–1, nel 1966, concedendo più di 500 yard in difesa. Durante la pre-stagione 1969, i Giants persero anche il loro primo incontro contro i [[New York Jets]], 37–14, davanti a 70.874 fan allo Yale Bowl a [[New Haven]], Connecticut. Dopo l'incontro, Wellington Mara licenziò l'allenatore Allie Sherman, sostituendolo con l'ex fullback dei Giants Alex Webster.
 
=== Vorster in parlamento ===
Nel 1967, la squadra acquistò il quarterback [[Fran Tarkenton]] dai [[Minnesota Vikings]]. Malgrado avessero avuto diverse stagioni rispettabili con Tarkenton come quarterback, compreso un 7–7 nel 1967 e un 9–5 nel 1970, i Giants lo ricedettero ai Vikings dopo aver terminato 4–10 nel 1971<ref>{{cita web |url=http://www.vikingupdate.com/history/historyprofiles/tarkenton.html | titolo= Fran Tarkenton |lingua=en}}</ref>. Tarkenton avrebbe guidato i Vikings a tre Super Bowl guadagnandosi un posto nella Hall of Fame mentre i Giants vissero uno dei peggiori periodi della loro storia, vincendo solo 23 partite nel periodo 1973–79. Prima della stagione 1976, i Giants provarono a ravvivare un attacco debole rimpiazzando il ritirato runningback Ron Johnson con il fullback futuro hall famer [[Larry Csonka]] ma nei suoi tre anni di permanenza a New York Csonka fu spesso infortunato e improduttivo. Nella stagione 1977 tutti e 3 i quarterback nel roster erano dei rookie.
Le relazioni fra l'Ossewabrandwag e il National Party, allora guidato da [[Daniel Francois Malan]], raggiunsero un punto di rottura alla fine del [[1941]]. Ripudiato dal National Party, l'Ossewabrandwag si alleò con l'[[Afrikaner Party]], nato nello stesso anno. Alla fine della guerra, a Vorster fu permesso di riprendere la sua professione di [[avvocato]]. Nel [[1948]] cercò di ottenere una candidatura in Parlamento nelle file dell'Afrikaner Party, nella [[circoscrizione elettorale]] di [[Brakpan]]. Intanto, le relazioni fra l'Afrikaner Party e il National Party erano state ristabilite, tanto da permettere la stipulazione di un patto elettorale contro lo [[United Party]] di [[Jan Smuts]], allora al potere. I nazionalisti diffidavano del giovane agitatore Vorster, e rifiutarono di appoggiare la sua candidatura. Così egli corse alle elezioni come indipendente, non riuscendo a guadagnare il seggio per pochissimi voti (quattro).
 
Quell'anno, la maggioranza andò alla coalizione di National e Afrikaner Party che, una volta saliti al governo, cominciarono a realizzare la politica dell'[[apartheid]]. Sebbene le discriminazioni razziali a favore dei bianchi fossero già presenti nella politica e nella società sudafricana, questo nuovo governo le istituzionalizzò.
===1979–93===
[[Image:Giants Stadium.jpg|thumb|Il [[Giants Stadium]] fu la casa dei Giants dal 1976 al 2009.]]
Nel 1979, i Giants mossero i primi passi che li avrebbero riportati ai vertici della NFL. Tra questi ci furono le scelte nei draft del quarterback [[Phil Simms]] nel 1979 e del linebacker [[Lawrence Taylor]] nel 1981. Nel 1981, Taylor vinse il premio di rookie difensivo dell'anno e anche di miglior difensore assoluto, portando i Giants ai playoff per la prima volta dal 1963. Una della note positive di questo periodo fu l'eccellente linea di linebacker, conosciuti come "Crunch Bunch". Dopo la stagione accorciata dallo sciopero del 1982 in cui finirono 4–5, il capo-allenatore Ray Perkins si dimise per andare ad allenare alla University of Alabama. In un cambio che si rivelò cruciale negli anni futuri, fu sostituito dal coordinatore difensivo, [[Bill Parcells]].
 
Vorster dovette aspettare fino al [[1953]] per entrare in Parlamento, quando la sua candidatura fu accettata dal National Party. Fu eletto nella circoscrizione elettorale di [[Nigel]] nel [[Transvaal]], e dimostrò subito di essere un parlamentare molto capace, un buon oratore, molto esperto nell'agone politico e trascinatore di folle. Divenne ben presto il leader dell'ala destra del National Party e in questa veste aiutò l'ascesa al potere di [[Hendrik Frensch Verwoerd]], che divenne Primo Ministro nel [[1958]]. Con il nuovo capo del governo la scalata di Vorster nella gerarchia del partito fu rapida: fu nominato Sottosegretario all'Istruzione, alle Arti e alle Scienze e in tale veste applicò in modo intransigente il [[Bantu Education Act]], legge che costringeva i non bianchi a frequentare solo scuole di indirizzo tecnico o che insegnavano un lavoro manuale. Nell'ottobre [[1958]] fu nominato anche Sottosegretario al Welfare. Si guadagnò subito una reputazione di rigido esecutore dell'apartheid e di fautore di un inasprimento ulteriore di tale politica di segregazione.
I Giants faticarono nel primo anno di Parcells finendo con un record di 3–12–1. Dopo aver terminato 9–7 e 10–6 nel 1984 e nel 1985, i Giants arrivarono ad un record di 14–2 nel 1986 guidati dall'MVP e difensore dell'anno Lawrence Taylor e della difesa ''Big Blue Wrecking Crew''. I Giants batterono i 49ers 49–3 nel divisional round dei playoff e i Redskins 17–0 nella finale della NFC, giungendo al loro primo Super Bowl, il [[Super Bowl XXI]], contro i [[Denver Broncos]] al [[Rose Bowl]] di [[Pasadena (California)|Pasadena]]. Guidati dall'MVP dell'incontro, Simms, che completò 22 passaggi su 25 (record del Super Bowl dell'88% di completi), sconfissero i Broncos 39–20, vincendo il primo titolo dal 1956. Oltre a Simms e Taylor, il team era guidato dal capo-allenatore Bill Parcells, dal tight end Mark Bavaro, dal running back Joe Morris e dal futuro membro dell'Hall of Fame, il linebacker Harry Carson.
 
=== Ministro della giustizia ===
I Giants faticarono con un 6–9 di record nella stagione 1987, accorciata per lo sciopero, principalmente a causa del calo nel gioco sulle corse, con Morris che corse solo 658 yard, oltre a una linea offensiva perennemente infortunata. La parte iniziale della stagione 1988 fu segnata da uno scandalo che coinvolse Lawrence Taylor. Taylor abusò di [[cocaina]] e venne sospeso per le prime quattro gare della stagione in conseguenza della sua seconda violazione delle regole della lega. Malgrado ciò, i Giants finirono 10–6 e Taylor registrò 15,5 sack dopo il suo ritorno della sospensione. I Giants salirono ad un record di 12–4 nel 1989, ma persero coi [[Los Angeles Rams]] nella loro prima gara di playoff quando Flipper Anderson ricevette un passaggio da touchdown da 47 yard dando ai Rams la vittoria 19–13 nei tempi supplementari. Nel 1990, i Giants andarono sul 13–3 e stabilirono il record NFL per il minor numero di palle perse nella stagione (14)<ref>Neft, Cohen, and Korch. pag. 914</ref>. Nei playoff sconfissero i San Francisco 49ers, alla ricerca della loro terza vittoria nel Super Bowl consecutiva, 15–13 a San Francisco e poi superarono i favoriti Buffalo Bills 20–19, trionfando nel [[Super Bowl XXV]], dove fu eletto MVP dell'incontro il running back Ottis Anderson.
Nel marzo del [[1960]], gli [[massacro di Sharpeville|scontri interrazziali]] di [[Sharpeville]] (69 dimostranti africani uccisi dal fuoco della polizia) convinsero Verwoerd decise che era necessaria una mano più ferma nell'applicazione dell'apartheid. Nel [[1961]], Vorster fu promosso Ministro della Giustizia, della Sicurezza Sociale e delle Pensioni; nel [[1966]] divenne Ministro anche della Polizia e delle Prigioni. Con lui in carica, l'autorità della legge fu estesa a dismisura e l'opposizione all'apartheid venne soffocata. Proprio nel suo ruolo di Ministro della Giustizia, però, Vorster si trovò a dover affrontare nuove critiche legate al suo passato filo-nazista. In questo periodo egli dichiarò pubblicamente di aver cambiato opinione e di essere diventato un sostenitore del sistema parlamentare.
 
Entrambe le maggiori organizzazioni politiche non bianche, cioè l'[[African National Congress]] e il [[Pan-African Congress of Azania|Pan-African Congress]] erano state bandite, ma la possibilità di altre insurrezioni era concreta; esistevano inoltre altre organizzazioni clandestine che ricorrevano programmaticamente alla violenza. La risposta di Vorster, come Ministro della Giustizia, fu di dotare lo Stato di poteri straordinari per affrontare l'opposizione extraparlamentare. Egli fu ideatore dell'arsenale legislativo più repressivo possibile contro i militanti anti-apartheid. Sotto l'egida di Vorster, il sistema di sicurezza della polizia divenne una macchina formidabile, penetrando in ogni angolo e nicchia della società sudafricana, scovando gli oppositori e smascherando i movimenti e le organizzazioni clandestine. Furono approvate ferree leggi sulla sicurezza, che in effetti davano alle autorità carta bianca di fare quello che volevano con poche o nessuna possibilità di ricorso ai tribunali. L'arresto senza un processo, introdotto come misura provvisoria, divenne un aspetto permanente della scena sudafricana e fu usato in modo esteso contro persone sospettate e contro coloro che svolgevano attività politiche ritenute illegali.
Dopo la stagione 1990, Parcells si dimise da capo allenatore e venne sostituito dal coordinatore offensivo, Ray Handley. Handley fu l'allenatore per due deludenti stagioni (1991–92), che videro i Giants passare da vincitori del Super Bowl a un record di 8–8 nel 1991 e 6-10 nel 1992. Dopo quella stagione fu licenziato e sostituito dall'ex allenatore dei Denver Broncos Dan Reeves. All'inizio degli anni 90, Simms e Taylor, due delle stelle del decennio precedente, giocarono le ultime stagioni della carriera con una produzione in rapido declino. I Giants ebbero una stagione in ripresa con Reeves nel 1993 e Simms e Taylor finirono le loro carriere come membri di una squadra da playoff.
 
Nell'ambito di queste leggi repressive ricordiamo la [[Sabotage Act]] del giugno [[1962]], che prevedeva arresti domiciliari e messe al bando più severe e non soggette ad appello in tribunale, limitando drasticamente le libertà civili. Il reato di [[sabotaggio]] comportava adesso da un minimo di cinque anni, senza possibilità di rilascio sulla parola, fino alla [[pena di morte]]. A causa della formulazione estremamente generica della legge, atti come la violazione della [[proprietà privata]] o il [[possesso illegale di armi]] potevano essere fatti rientrare nel reato di sabotaggio.
===1994–2003===
I Giants inizialmente faticarono molto nell'era post Simms e Taylor. Dopo aver iniziato con un 3–7 nel 1994, i Giants finirono vincendo tutte le sei gare finali e terminado 9–7 mancando però i playoff<ref>{{cita web |url=http://www.databasefootball.com/teams/teamyear.htm?tm=NYG&lg=nfl&yr=1994 | titolo=1994 New York Giants |lingua=en}}</ref>. Il quarterback Dave Brown ricevette pesanti critiche nel corso della stagione. Brown giocò in modo insoddisfaciente anche nelle due stagioni successive e i Giants finirono rispettivamente 5–11 e 6–10. Reeves fu licenziato dopo la stagione 1996 venendo sostituito da Jim Fassel, ex coordinatore offensivo degli [[Arizona Cardinals]]. Fassel nominò Danny Kanell quarterback titolare della squadra e la stagione terminò 10–5–1 raggiungendo i playoff nel 1997. Dopo aver perso al primo turno coi Vikings, i Giants terminarono 8–8 nel 1998. Una partita degna di nota della stagione fu la vittoria sui Denver Broncos nella settimana 15, infliggendo ai Broncos il loro primo KO dopo una partenza di 13–0.
 
Il 1º maggio [[1963]] il governo varò la [[General Law Amendment Act]], meglio nota come "legge dei novanta giorni di carcerazione", che cancellava il diritto dell'arrestato di conoscere le cause dell'arresto e conferiva di fatto a qualunque agente di polizia il potere di trattenere chiunque senza [[mandato]], sulla base di un semplice [[sospetto]] di [[reato politico]]. Gli arrestati potevano essere detenuti fino a 90 giorni senza capi d'accusa e senza assistenza legale; i novanta giorni potevano essere prolungati. Le percosse agli arrestati erano all'ordine del giorno; si cominciarono ad utilizzare [[elettroshock]], soffocamenti e altre forme di [[tortura]]. In parlamento, l'unico voto contrario a quella legge fu quello della deputata del [[Progressive Party]], [[Helene Suzman]]. Furono previste pene più severe per l'appartenenza ad organizzazioni illegali; furono introdotte condanne da cinque anni alla pena di morte per il reato di [[fiancheggiamento]] al [[South African Communist Party]] e ad altre organizzazioni al bando.
Prima della stagione 1999 venne acquistato Kerry Collins per migliorare la squadra. Collins era stato la primissima scelta nel draft del team di espansione dei [[Carolina Panthers]] nel 1995 e guidò i Panthers alla finale della NFC nella sua seconda stagione. Problemi con l'alcool, conflitti coi suoi compagni di squadra e questioni sul suo carattere lo avevano fatto rilasciare dai Panthers. I Giants finirono 7–9 nel 1999.
 
Un'altra legge del parlamento proibiva la riproduzione e diffusione di qualunque dichiarazione resa da persone messe al bando. In base a questa legge, alla fine del [[1962]], furono [[libertà di stampa|chiusi molti giornali]] e il possesso di pubblicazioni vietate divenne un [[reato]] punibile con la detenzione fino a due anni.
====Stagione 2000====
La stagione 2000 era considerata quella da dentro o fuori per Fassel. L'opinione comune era che Fassel avesse bisogno di una stagione solida e che centrasse i playoff per salvare il suo lavoro. Dopo due sconfitte casalinghe consecutive contro St. Louis and Detroit, i Giants scesero a 7–4 e le loro possibilità di centrare i playoff iniziarono ad abbassarsi. Nella conferenza stampa in seguito alla sconfitta contro Detroit, Fassel garantì: "la squadra andrà ai playoffs". I Giants risposero vincendo il resto delle partite della stagione regolare finendo 12–4 guadagnandosi il primo posto nella NFC. Nei playoff i Giants superarono i Philadelphia Eagles, 20–10, ed i Minnesota Vikings 41–0 nella finale della NFC. Essi arrivarono ad affrontare i [[Baltimore Ravens]] nel [[Super Bowl XXXV]]. Malgrado i Giants alla fine del primo tempo fossero sotto solo per 10–0, i Ravens dominarono il secondo tempo. La loro difesa mise in difficoltà Kerry Collins per tutto il tempo, facendogli completare solo 15 passaggi su 39 per 112 yard e 4 intercetti. I Ravens vinsero 34–7.
 
La vigorosa politica di Vorster sulla sicurezza, ritenuta dai nazionalisti un successo, aumentò il suo prestigio all'interno del partito. Forte di questo successo, Vorster dichiarò di essere l'"uomo forte" che aveva annientato la resistenza interna e reso il paese più sicuro. Inoltre la sua attività come Ministro della Giustizia gli assicurò un posto stabile nella ribalta politica sudafricana.
===2004-presente===
====Stagioni 2004-2006====
Nel 2004, tre anni dopo l'ultima apparizione al Super Bowl, Fassel fu sostituito dall'attuale allenatore [[Tom Coughlin]]. Malgrado Collins avesse avuto diverse buone stagioni come quarterback dei Giants, questi decisero di sostituirlo. Nel [[Draft NFL 2004]] i [[San Diego Chargers]] avevano inizialmente i diritti della prima scelta assoluta, a causa del loro record di 4-12 nel 2003. [[Eli Manning]] era il giocatore più seguito del draft e appariva chiara l'intenzione dei Chargers di sceglierlo come primo assoluto. Manning però, (a cui fece eco il padre Archie) disse pubblicamente che si sarebbe rifiutato di giocare coi Chargers se l'avessero scelto. Fu così che i Chargers lo scelsero ugualmente con la prima scelta assoluta avendo già stretto un accordo coi Giants, i quali avrebbero scelto nel draft [[Philip Rivers]], Shawne Merriman e Nate Kaeding da usare come contropartite da cedere ai Chargers in cambio di Manning. Questi divenne il quarterback titolare a metà della stagione 2004, prendendo il posto di [[Kurt Warner]].
 
=== Primo Ministro ([[1966]]-[[1976]]) ===
La prima parte dell'epoca di Coughlin produsse risultati insoddisfacenti (un record di 25–23 su due anni, cone due apparizioni ai playoff, entrambe perdute, prima del 2007) suscitando le perplessità dei media. Durante questo periodo della loro storia, gradi giocatori che militarono nei Giants furono il defensive end Michael Strahan, che stabilì il record stagionale di sack della NFL nel 2001 e il running back Tiki Barber, che stabilì il record di franchigia per yard corse in una stagione nel 2005.
Il 6 settembre [[1966]] il Primo Ministro [[Hendrik Frensch Verwoerd]] fu assassinato nell'aula del parlamento di [[Città del Capo]] da un commesso parlamentare che soffriva di squilibri psichici. Una settimana dopo, un comitato ristretto del National Party elesse Vorster all'unanimità come successore di Vewoerd, sia come leader del partito, sia come capo del [[governo]]. Nessuno dei suoi rivali poteva godere dei suoi appoggi, che andavano dall'ala destra del partito alla ''Nederduitse Gereformeerde Kerk'' (Chiesa Riformata Olandese) e persino alla influente [[società segreta]] afrikaner denominata [[Broederbond]].
 
Da un lato egli continuò la realizzazione del sistema legislativo che costituiva l'apartheid, (come dimostra il fatto che nel [[1968]] abolì gli ultimi quattro seggi parlamentari che erano riservati alla rappresentativa bianca eletta con i voti dei [[cape coloured]]). Dall'altro, anche se il suo premierato cominciò con una linea dura, egli fu inaspettatamente l'uomo della svolta in senso moderato.
====Stagione 2007====
Dopo metà stagione 2007 i Giants avevano un record di 6-2, includendo una partita, nella settimana 8, giocata in trasferta contro i [[Miami Dolphins]] il 28 ottobre 2007, allo stadio [[Wembley]] di [[Londra]]. Manning segnò su corsa il primo touchdown nella storia della NFL ad essere segnato fuori dal Nord America. I Giants batterono i Dolphins, 13–10. Dopo aver perso contro i rivali di division dei Dallas Cowboys nella settimana 9, il co-proprietario dei New York Giants John Mara mise pubblicamente in dubbio l'abilità di Manning di guidare i New York Giants nel 2007 ma soprattutto nel futuro<ref>{{cita web |url=http://www.nydailynews.com/sports/football/giants/2007/11/14/2007-11-14_john_mara_giants_sticking_with_eli_manni.html | titolo="John Mara and the Giants Sticking with Eli Manning" |lingua=en}}</ref>:
{{quote|"L'unica cosa che dobbiamo valutare è 'Possiamo vincere con questo ragazzo?' Quella è la grande domanda. Quando parliamo di qualsiasi giocatore a fine stagione, la domanda numero 1 è: 'Ci aiuterà a vincere?' E, per essere più precisi: 'Possiamo vincere un campionato con questo ragazzo?'}}
 
In politica interna, nonostante l'impegno di base nel mantenere l'apartheid, il suo programma fu molto più liberale di quello del suo predecessore. È vero che fu spietato nel sopprimere il dissenso antisegregazionista, che durante il suo governo ci fu una [[escalation]] di conflitti razziali ed un marcato aumento di detenzioni senza processo; tuttavia, Vorster fu anche il primo fra i leader bianchi sudafricani a rimuovere alcuni odiati simboli della politica segregazionista e alcune delle più gravi pratiche di discriminazione razziale. Come Primo Ministro coltivò un'immagine molto più moderata rispetto a quella dura del suo periodo come Ministro della Giustizia, cercando di raccogliere consensi anche presso gli [[inglesi sudafricani]] (in genere più moderato dei boeri) e tentando in modo assiduo di guadagnare l'amicizia degli altri stati africani.
Dopo una settimana di critiche dai media di New York e dopo essere stato surclassato da [[Tony Romo]], Manning si rifece battendo i diretti rivali di conference, i [[Detroit Lions]]. Manning lanciò 283 yard ed 1 touchdown ma soprattutto non subì nessun intercetto in una gara cruciale in trasferta. La settimana seguente, nella sconfitta 41-17 contro i Minnesota Vikings, Manning lanciò subì quattro intercetti e tre di essi vennero trasformati in touchdown. Il quarterback continuò a faticare fino all'ultima gara della stagione, contro i [[New England Patriots]] ancora imbattuti sul 15-0. Con un posto nei playoff assicurato, i Giants avrebbero potuto far riposare molti titolari, invece decisero di giocare con la formazione tipo per tentare di battere i Patriots e fermare la loro striscia da record. I Giants alla fine persero 38-35.
 
Entrambi questi aspetti destarono le ire dell'estrema destra del partito, i cosiddetti ''Verkramptes'', raggruppati intorno al ministro [[Albert Hertzog]]. Vorster procedette in modo energico nell'affrontare le loro crescenti critiche, dimostrando di non avere intenzione di passare alla storia come il leader che aveva permesso al nazionalismo afrikaner di perdere la sua unità. Nel tormentato periodo fra il [[1967]] e il [[1969]] Vorster tentò di tenere il partito unito ma alla fine la sua pazienza e quella dei suoi si esaurì e i ''Verkramptes'' (inclusi quattro membri del Parlamento del National Party) uscirono dal partito. Quindi le timide aperture di Vorster rispetto ai suoi predecessori riguardo all'apartheid provocarono uno scisma all'interno del partito di governo: gli estremisti lasciarono il partito per fondarne uno nuovo, l'[[Herstigde Nasionale Party]] ([[HNP]], Partito Nazionale Rifondato). Ma nelle elezioni anticipate dell'aprile [[1970]], primo banco di prova del nuovo partito, i ''Verkramptes'' furono completamente sconfitti non ottenendo nemmeno un seggio.
[[Image:Eli Manning at rally after Super Bowl XLII.jpg|thumb|right|250px|Eli Manning con il Trofeo Vince Lombardi durante la celebrazione della vittoria dei Giants nel Super Bowl al [[Giants Stadium]].]]Il 6 gennaio 2008 nella gara in trasferta contro i [[Tampa Bay Buccaneers]], gli sfavoriti Giants vinsero 24-14. Il 13 gennaio 2008, Manning guidò i Giants ad una nuova sorprendente vittoria contro i favoriti Dallas Cowboys, la squadra con il miglior record della [[NFC]]. Per la terza partita consecutiva, Manning giocò bene, completando 12 passaggi su 18 per 163 yard e due touchdowns senza intercetti. I Giants furono la prima squadra a battere la numero uno della NFC nel divisional round dall'inizio del formato a 12 squadre dal 1990. Questa vittoria permise loro di giocarsi la finale della NFC contro i [[Green Bay Packers]] domenica 20 gennaio 2008. Nella drammatica partita, i Giants batterono i Packers nei supplementari, con un punteggio di 23-20 assicurandosi il viaggio per il [[Super Bowl XLII]]. Essa fu la prima apparizione dei Giants al Super Bowl dal [[Super Bowl XXXV]].
 
Nonostante questa sua apparente vittoria, era chiaro che il controllo di Vorster sul nazionalismo afrikaner non era completo come lo era stato quello di Verwoerd. L'[[afrikanerdom]] stava diventando un fenomeno diversificato, più pluralista e di conseguenza esso stava sempre di più diventando fonte di conflitti sempre maggiori.
=====Super Bowl XLII=====
{{Main|Super Bowl XLII}}
Di fronte ad una platea televisiva da record<ref>{{cita web |url=http://www.dailynews.com/sports/ci_8164645 | titolo= "Record 97.5 million watched Super Bowl" |lingua=en}}</ref> e grazie ad un drive nel finale del quarto periodo guidato da Manning, i Giants batterono i favoriti ed ancora imbattuti New England Patriots per 17–14.
 
Anche in politica estera egli fu alquanto più pragmatico e meno dogmatico del suo predecessore, avviando una politica di distensione e più conciliante con gli altri stati africani e perseguendo una politica di relazione diplomatiche stabili con questi paesi. Ad esempio, egli acconsentì che diplomatici neri potessero vivere in aree riservate alla popolazione bianca (come capitò ai diplomatici del [[Malawi]] accreditati in Sudafrica). Allacciò relazioni ininterrotte con gli altri capi dell'[[Africa nera]] come [[Felix Houphouet-Boigny]] della [[Costa d'Avorio]] e [[Kenneth Kaunda]] dello [[Zambia]]. Queste aperture furono probabilmente dettate dalla comprensione, da parte di Vorster, dell'evoluzione degli equilibri politici nella zona legate alla caduta dell'[[impero coloniale portoghese]] ([[1974]]), in particolare rispetto alle situazioni della [[Rhodesia]] e l'[[Africa del Sudovest]] ([[Namibia]]).
In svantaggio 14-10 con 2 minuti 42 secondi da giocare, Manning guidò i Giants con un drive da 83 yard concluso col touchdown della vittoria. Sulla propria linea delle 44 yard, Manning riuscì a completare un passaggio per David Tyree evitando diversi tentativi di sack. Tyree ricevette con successo il pallone sopra il suo casco. Quattro giocate dopo, [[Plaxico Burress]] ricevette un passaggio da touchdown di 13 yard con soli 35 secondi rimanenti. In seguito alla monumentale vittoria dei Giants, Eli Manning e lo staff degli allenatori parlarono brevemente col Presidente [[George W. Bush]]<ref>{{cita web |url=http://www.nj.com/news/index.ssf/2008/02/president_bush_calls_members_o.html | titolo="President Bush calls NY Giants to offer Super Bowl congratulations |lingua=en}}</ref>.
 
Per quanto riguarda la Rhodesia il comportamento di Vorster fu alquanto ambiguo. La Rhodesia era governata da una minoranza bianca che si era ribellata al dominio britannico dichiarando unilateralmente la propria indipendenza nel [[1965]]. Vorster sostenne questo stato in modo non ufficiale, evitando però di riconoscerlo in modo ufficiale, cosa che avrebbe potuto costargli l'alleanza politica con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Nel [[1974]] costrinse il Primo Ministro bianco della Rhodesia, [[Ian Smith]], ad accettare in principio che la minoranza bianca non potesse più continuare a governare il paese a tempo indeterminato e ad accettare di negoziare un passaggio di potere alla maggioranza nera. Questo portò molti compatrioti e molti rhodesiani bianchi a considerarlo come un traditore. Ma se da un lato lavorava con il [[Segretario di Stato]] [[statunitense|americano]] [[Henry Kissinger]] al fine di persuadere Ian Smith a dividere il potere con i leader neri, allo stesso tempo Vorster rimaneva risoluto nel non accettare un futuro simile per il proprio paese.
====Stagioni 2008-2010====
[[File:Eli Manning vs Texans October 2010.jpg|thumb|left|Una partita tra i Giants e gli [[Houston Texans]] nell'ottobre 2010]]I Giants aprirono la stagione 2008 con una vittoria sui rivali di division, i Washington Redskins, 16–7. Nella seconda gara annuale dei Giants contro i St. Louis Rams, essi vinsero nuovamente, 41–13, grazie ad una stellare performance di Manning. Dopo undici partite i Giants si trovarono sul 10-1. Col miglior record della NFC, i Giants saltarono il primo turno dei playoff e si assicurarono il fattore campo in tutte le partite. Nel divisional round, essi affrontarono gli arci-rivali dei Philadelphia Eagles al Giants Stadium. Philadelphia vinse la gara 23–11.
 
Per quanto riguarda l'Africa del Sudovest, ancora controllata dal Sudafrica, egli cercò una soluzione alle richieste internazionali di indipendenza. Nel [[1978]] il governo di Vorster accettò per la prima volta il principio dell'indipendenza della Namibia. Ci vollero comunque dieci anni (fino agli accordi del dicembre [[1988]]) perché la procedura di autodeterminazione di questo territorio fosse effettivamente aperta.
La stagione 2009 iniziò con la vittoria delle prime cinque partite consecutive. Dopo quella striscia positiva ne seguì però una negativa di quattro sconfitte consecutive prima di battere gli Atlanta Falcons e tornare alla vittoria. A fine stagione, i Giants non si qualificarono per i playoff.
 
Proprio la revoca del mandato sudafricano sull'Africa del Sudovest (decretata dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nel 1974) e l'esclusione dell'ambasciatore del Sudafrica dall'[[Assemblea Generale delle Nazioni Unite]] nello stesso anno, fecero fallire questa politica di distensione. Per di più, a partire dal [[1975]], il governo di Vorster sostenne i movimenti che si ribellavano ai nuovi governi indipendenti di [[Mozambico]] e [[Angola]], invadendo quest'ultimo paese nello sforzo (rivelatosi poi infruttuoso) di bilanciare il sostegno [[Unione Sovietica|sovietico]] e [[cuba]]no al [[Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola]] ([[MPLA]]) di ispirazione [[marxista]].
I Giants finirono la stagione 2010 con un record di 10-6 con le sconfitte subite contro [[Indianapolis Colts]], [[Tennessee Titans]], Dallas Cowboys, Philadelphia Eagles e Green Bay Packers. I Giants vinsero 17-14 nell'ultima gara stagionale contro Washington Redskins ma, a causa della vittoria dei Green Bay Packers 10-3 sui Chicago Bears, non si qualificarono per i playoff. I Packers alla fine vinsero il [[Super Bowl XLV]].
 
Vorster modificò anche le prospettive politiche dei [[Bantustan]] istituiti dai precedenti governi del National Party. La prima novità fu la concessione più rapida possibile dell'autonomia ai focolai nazionali "bantu"; seguì il riconoscimento del loro diritto all'indipendenza. Il [[Transkei]] fu il primo bantustan a ottenere l'indipendenza diventando uno "stato nero" nel [[1976]]; seguì il [[Bophuthatswana]]. La concessione dell'indipendenza a questi territori era certamente anche connessa all'intento di estromettere i neri dalla vita politica del Sudafrica bianco, separando nettamente le due comunità sul piano politico. Questa azione tuttavia non fu riconosciuta dalla comunità internazionale. Critiche ai bantustan provennero anche dal capo [[Buthelezi]] (Primo Ministro del bantustan del [[Kwazulu]], una grande comunità di 5,6 milioni di abitanti) che rifiutò l'indipendenza ritenendola solo fittizia e strumentale allo sviluppo e all'estensione dell'apartheid.
====Stagione 2011====
La prima metà della stagione 2011 si svolse in maniera molto positiva per i Giants, i quali si portarono su un record di 6-2 dopo otto partite. Le uniche due sconfitte coincisero col debutto stagionale coi Redskins e nella quarta settimana contro i Seahawks. Dalla nona partita in poi, i Giants subirono quattro sconfitte consecutive contro 49ers, Eagles, Saints e Packers. In quest'ultima partita però essi furono la squadra che mise più in difficoltà i campioni in carica ancora imbattuti, i quali riuscirono a vincere solo con un field goal negli ultimi secondi di gara. Con il posto nei playoff seriamente in pericolo, a quattro partite dalla fine i Giants ottennero un'importante vittoria in trasferta sui diretti rivali dei Cowboys prima di ottenere una nuova umiliante sconfitta in casa coi Redskins nella settimana 15. Con due partite alla fine della stagione regolare contro due avversarie dirette nella corsa per l'offseason, i Giants avrebbero dovuto vincerle entrambe per centrare un posto nel tabellone della NFC. Nella penultima partita essi vinsero contro i New York Jets. Nell'ultima gara della stagione, praticamente già un anticipo di playoff, il 1º gennaio 2012 i Giants batterono i Cowboys 31-14.
 
Nel 1976 Vorster intraprese una serie di visite in [[Europa]] che lo portarono in [[Francia]] e [[Germania]]. Il suo più grande successo diplomatico fu la visita di stato in [[Israele]] al fine di rilanciare la cooperazione militare e [[nucleare]] fra i due paesi. Accolto da [[Yitzhak Rabin]] come difensore delle libertà in nome dei valori comuni ai due stati, Vorster si inchinò davanti al memoriale dedicato all'[[Olocausto]] a [[Gerusalemme]], lo [[Yad Vashem]] e davanti al [[muro del pianto]], avvenimenti che destarono alcune polemiche, dato il passato filonazista del Primo Ministro sudafricano.
L'8 gennaio 2012, al [[MetLife Stadium]], Manning e i Giants si sbarazzarono facilmente degli Atlanta Falcons vincendo per 24-2, con gli unici punti segnati dagli avversari a causa di una safety di Manning.
 
=== La caduta di un Primo Ministro (1976-1979) ===
La settimana seguente, allo storico [[Lambeau Field]], i Giants si trovarono ad affrontare la testa di serie numero 1, i favoritissimi Packers, reduci da ben 15 vittorie ed una sola sconfitta in stagione. Durante la partita, grazie alla difesa dei Giants guidata da [[Jason Pierre-Paul]], i Packers e il loro quarterback, l'MVP stagionale [[Aaron Rodgers]], trovarono delle inusuali difficoltà offensive. Manning giocò una partita strepitosa lanciando per 330 yard e altri 3 touchdown (con un intercetto) compreso un fondamentale passaggio da oltre 40 yard per Hakeen Nicks allo scadere del primo tempo che venne tramutato in un touchdown e che permise di spostare l'inerzia della partita verso i Giants. Alla fine, New York vinse nettamente per 37-20 guadagnandosi l'accesso al turno successivo.
Nel 1976, il suo Ministro dell'Istruzione, [[Andries Treurnicht]], tentò di imporre nelle scuole dei neri l'insegnamento obbligatorio della lingua [[afrikaans]], provocando gli [[scontri di Soweto]], repressa duramente dalle Forze di Sicurezza. Nel [[1977]] l'ONU votò l'interdizione alla vendita delle armi al Sudafrica.
 
Nel [[1978]] uno scandalo politico-finanziario, detto [[Scandalo dell'Informazione]] o [[Scandalo Muldergate]] o anche il " [[Watergate]] Sudafricano" (appropriazione indebita ed impiego di fondi segreti del Ministero dell'Informazione ed abuso del sistema parlamentare per indurre la stampa nazionale ed estera a pubblicare articoli favorevoli alla politica governativa) travolse il suo "delfino", il Ministro dell'Informazione [[Connie Mulder]]. Compromesso nell'affare, Vorster ne subì un grave danno di immagine: egli fu esonerato da ogni diretta responsabilità nello scandalo ma, nel settembre 1978 fu costretto a dimettersi ufficialmente per ragioni di salute. Dopo 12 anni lasciava la carica di Primo Ministro per passarla al suo Ministro della Difesa, [[Pieter Willem Botha]], un politico intransigente che tuttavia iniziò le prime serie riforme per moderare l'apartheid. Come consolazione Vorster, il 10 ottobre, venne eletto dai deputati [[Presidente Statale del Sudafrica]], carica allora puramente onorifica. Ma Vorster tenne questa carica per poco tempo, prima di essere travolto dallo Scandalo dell'Informazione. Infatti nel novembre dello stesso anno tale scandalo, che era stato contenuto per mesi, scoppiò. Continue rivelazioni misero sotto choc il paese e il National Party. Dopo che una [[Commissione d'Inchiesta]], concluse le indagini, aveva rivelato che Vorster, quando era Primo Ministro, sapeva tutto riguardo a tale corruzione, l'aveva tollerata ed aveva dato una mano a celare gli abusi (soprattutto l'impiego di fondi neri per comprarsi la lealtà del giornale ''[[The Citizen]]'' l'unico periodico su scala nazionale in lingua [[Lingua inglese|inglese]] favorevole al National Party), il 4 giugno [[1979]], ormai raggiunto dallo scandalo che aveva gettato un'ombra sulla sua credibilità, fu costretto di nuovo alle dimissioni e, inasprito, abbandonò in disgrazia sia la carica di Presidente della Repubblica, sia la vita politica.
Il 22 gennaio, nella finale della NFC, i Giants si trovarono di fronte ai San Francisco 49ers a [[Candlestick Park]]. La partita si dimostrò equilibrata per tutto il tempo tanto che occorsero i supplementari per decretare la vincente della sfida. Nell'overtime i Giants vinsero 20-17 col field goal vincente di Lawrence Tynes, guadagnadosi l'accesso al [[Super Bowl XLVI]]<ref>{{cita web |url=http://www.nfl.com/gamecenter/2012012201/2011/POST20/giants@49ers#menu=highlights&tab=recap | titolo=NFL Gamecenter: Giants at 49ers |lingua=en}}</ref>.
 
Nel [[1982]] Vorster uscì brevemente dal suo riserbo per disapprovare le riforme portate avanti da Botha e per assistere al Congresso fondatore del [[Partito Conservatore (Sudafrica)|Partito Conservatore]] di Andries Treurnicht dopo aver lasciato definitivamente il NP. Ma la sua salute stava peggiorando continuamente fino a portarlo alla morte che lo colse a [[Città del Capo]] il 10 settembre [[1983]] a 67 anni.
=====Super Bowl XLVI=====
{{main|Super Bowl XLVI}}
Il 5 febbraio 2012, i Giants si trovarono nuovamente ad affrontare al Super Bowl [[Tom Brady]] e i [[New England Patriots]] i quali, come quattro anni prima, erano dati per favoriti. Come nell'occasione precedente però, Manning e i Giants riuscirono a sovvertire i pronostici. La partita iniziò bene con i Giants che conquistarono subito due punti grazie ad una safety di Tom Brady. Alla fine del primo tempo però, i Giants si trovarono in svantaggio per 10-9. I punti di New York giunsero, oltre alla safety di Brady, dal passaggio da touchdown di Eli in favore di [[Victor Cruz]]. Dopo due field goal segnati nel terzo periodo, i Giants si trovarono ancora sotto 17-15 alla fine dello stesso. Nei minuti finali dell'ultimo quarto, Manning tirò fuori l'ennesima magia con un drive che ricordò quello di quattro anni prima e che si concluse col touchdown su corsa di [[Ahmad Bradshaw]]. Il disperato tentativo di rimonta dei Patriots nel minuto finale non andò a buon fine e i Giants vinsero il quarto Super Bowl della loro storia. Manning terminò la gara con 30 passaggi riusciti su 40 per 296 yard ed un touchdown (con 1 solo intercetto) venendo nuovamente nominato MVP dell'incontro<ref>{{cita web |url=http://www.nfl.com/gamecenter/2012020500/2011/POST22/giants@patriots?module=HP11_ns_5_game_center#menu=highlights&tab=recap. | titolo=Giants beat Patriots again to win Super Bowl XLVI |lingua=en}}</ref>
 
== Onorificenze ==
==Risultati stagione per stagione==
{{Onorificenze
{{Stagioni dei New York Giants}}
|immagine=Ord.GoodHope-ribbon.gif
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine della Buona Speranza
|collegamento_onorificenza=Ordine della Buona Speranza
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== GiocatoriVoci importanticorrelate ==
* [[Ossewabrandwag]]
=== Membri della Pro Football Hall of Fame ===
* [[National Party (Sudafrica)]]
Con 28 membri nella [[Pro Football Hall of Fame]], i Giants sono la seconda squadra di football con più giocatori indotti. [[Tim Mara]] e [[Mel Hein]] furono parte della classe inaugurale nel 1963, mentre il linebacker [[Harry Carson]], il giocatore dei Giants indotto più di recente, è stato inserito nel 2006. Numerosi membri, tra cui [[Larry Csonka]], [[Ray Flaherty]], [[Joe Guyon]], [[Pete Henry]], [[Arnie Herber]], [[Cal Hubbard]], [[Don Maynard]], [[Hugh McElhenny]] e [[Jim Thorpe]] sono stati all'epoca giocatori dei New York Giants, ma sono stati indotti largamente basandosi sulle loro carriere con altre squadre.
* [[Nazionalismo cristiano]]
 
* [[Apartheid]]
{| class="wikitable"
! colspan="8" style="background:#192e6c; color:white;"|'''Hall of Famer dei New York Giants'''
|-
!N.
 
!Giocatore
!Ruolo
!N.
!Giocatore
!Ruolo
|-
| 17 || [[Red Badgro]]||TE || – ||[[Tim Mara]]||Proprietario e fondatore
|-
| 79 || [[Rosey Brown]]||T || – ||[[Wellington Mara]]||Co-proprietario
|-
| 53 || [[Harry Carson]]||LB || 13 ||[[Don Maynard]]||WR
|-
| 39 || [[Larry Csonka]]||FB/RB || 13 ||[[Hugh McElhenny]]||RB
|-
| 1 || [[Ray Flaherty]]|| Allenatore || 55 ||[[Steve Owen]]||T, Allenatore
|-
| 6 || [[Benny Friedman]]||QB || - || [[Bill Parcells]] || Allenatore
|-
| 16 || [[Frank Gifford]]||HB || 81 ||[[Andy Robustelli]]||DE
|-
| 11 || [[Joe Guyon]]||RB || 50 ||[[Ken Strong]]||HB
|-
| 7 || [[Mel Hein]]||C || 10 ||[[Fran Tarkenton]]||QB
|-
| 55 || [[Pete Henry]]||OT || 56 ||[[Lawrence Taylor]]||LB
|-
| 38 || [[Arnie Herber]]||QB || 31 ||[[Jim Thorpe]]||RB, DB
|-
| 41,60 || [[Cal Hubbard]]||T || 14 ||[[Y.A. Tittle]]||QB
|-
| 70 ||[[Sam Huff]]||LB || 45 ||[[Emlen Tunnell]]||DB
|-
| 4 || [[Tuffy Leemans]]||FB || 73 ||[[Arnie Weinmeister]]||DE
|}
 
=== Numeri ritirati ===
{| class="wikitable" style="text-align:center"
! width=40px style= "background:#192e6c; color:white;" | N.
! width=150px style= "background:#192e6c; color:white;" | Giocatore
! width=60px style= "background:#192e6c; color:white;" | Ruolo
! width=100px style= "background:#192e6c; color:white;" | Anni
|-
| '''1''' || [[Ray Flaherty]] <sup>1</sup> || [[Defensive end|E]] || 1928-35
|-
| '''4''' ||[[Tuffy Leemans]] || [[Running back|RB]] || 1936-43
|-
| '''7''' || [[Mel Hein]] || [[Centro (football americano)|C]], [[Linebacker|LB]] || 1931-45
|-
| '''11''' || [[Phil Simms]] || [[Quarterback|QB]] || 1979-93
|-
| '''14''' || [[Y. A. Tittle]] || [[Quarterback|QB]] || 1961-64
|-
| '''16''' || [[Frank Gifford]] || [[Halfback|HB]], [[Wide Receiver|WR]] || 1952-64
|-
| '''32''' || [[Al Blozis]] <sup>2</sup> || [[Offensive tackle|OT]] || 1942-44
|-
| '''40''' || [[Joe Morrison]] || [[Running back|RB]], [[Wide Receiver|WR]] || 1959-72
|-
| '''42''' || [[Charlie Conerly]] || [[Quarterback|QB]] || 1948-61
|-
| '''50''' || [[Ken Strong]] || [[Halfback|HB]] || 1936-47
|-
| '''56''' || [[Lawrence Taylor]] || [[Linebacker|LB]] || 1981-93
|}
 
;'''Notes:'''
*<sup>1</sup> Ritirato nel 1935, questo fu il primo numero ad essere ritirato in tutta la storia dei quattro maggiori sport professionistici americani.
*<sup>2</sup> Morto in combattimento nella Seconda Guerra Mondiale.
 
==La squadra==
{{Roster dei New York Giants}}
 
==Lo staff==
{{Staff dei New York Giants}}
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|commons=New York Giants}}
 
==Note==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
*{{en}} [http://www.giantsvorster.comnet/ SitoWebsite ufficialedella deifamiglia NewVorster] York(In Giants[[Afrikaans]])
* [http://www.bookrags.com/B.J._Vorster B.J. Vorster], BookRags (In [[Lingua inglese|inglese]])
* [http://www.anc.org.za/books/reich.html The Rise of the South African Reich - Capitolo 6], Brian Bunting, 1969 (in [[Lingua inglese|inglese]])
 
{{Box successione
{{New York Giants}}
|carica = [[Lista dei presidenti del Sudafrica|Presidente Statale del Sudafrica]]
{{NFL}}
|immagine= Flag of South Africa 1928-1994.svg
{{Giants Super Bowl XLII‎}}
|periodo = [[1978]] - [[1979]]
{{Giants Super Bowl XLVI}}
|precedente = [[Marais Viljoen]]
{{NewYorksport}}
|successivo = [[Marais Viljoen]]
 
}}
{{Portale|Stati Uniti d'America}}
{{Controllo di autorità}}
 
[[Categoria:New York Giants| ]]
 
[[el:Νιου Γιορκ Τζάιαντς]]