Diana Spencer: differenze tra le versioni

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Nonostante nel 1983 Diana avesse confidato all'allora primo ministro di [[Terranova e Labrador]], [[Brian Peckford]], “Trovo davvero difficile affrontare le pressioni dovute al mio ruolo di principessa di Galles, ma sto imparando come gestirle”,<ref>{{cita web|url=http://www.theroyalist.net/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=767|titolo="Charles and Diana in Australia" (1983)|autore=|anno=26 maggio 2006|editore=The Royalist|lingua=en|accesso=4 luglio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110721151412/http://www.theroyalist.net/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=767|dataarchivio=21 luglio 2011}}</ref> a partire dalla metà degli [[anni 1980|anni ottanta]] la principessa di Galles divenne madrina di un numero sempre maggiore di enti di beneficenza. Come principessa di Galles, e secondo il protocollo reale, Diana era tenuta a fare regolari apparizioni pubbliche in ospedali, scuole e altre strutture, partecipando a innumerabili eventi per raccogliere fondi, ben 191 nel 1988 e 397 nel solo 1991.<ref>{{cita web|url=http://articles.philly.com/1989-01-07/news/26123490_1_latoya-jackson-zsa-zsa-gabor-shih-tzu-dogs|titolo="The Royal Watch"|autore=|anno=7 gennaio 1989|editore=Philadelphia Daily News|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.people.com/people/archive/article/0,,20111946,00.html|titolo=" Royal Watch"|autore=|anno=27 gennaio 1992|editore=People|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> La principessa sviluppò un forte interesse per alcune cause tradizionalmente ignorate dal resto della Famiglia Reale, tra cui l'[[AIDS]] e la [[lebbra]].
 
Fu un'instancabile operatrice benefica, visitando malati in tutto il mondo, appoggiando campagne per la difesa degli animali, sulla prevenzione dall'AIDS e contro l'uso di armi contro l'umanità.<ref name=BITT>{{cita web|url=http://sputniknews.com/voiceofrussia/2011/07/01/52613543/|titolo="The bitter aftertaste of Princess Diana's 50th birthday"|autore=|annodata=1° luglio 29112011|editore=The Voice of Russia|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> Ricoprì il ruolo di madrina e portavoce per numerose associazioni benefiche che lavoravano con i senza tetto, i giovani, i tossicodipendenti e gli anziani, nonché presidente, dal 1989, del [[Great Ormond Street Hospital for Children]] di Londra.<ref>{{cita web|url=http://www.princess-diana.com/diana/curriculumvitae.htm|titolo=Princess Diana - Curriculum vitae|autore=|lingua=en|accesso=22 dicembre 2012}}</ref> Dal 1991 al 1996 fu rappresentante di Headway, un'associazione per il supporto alle vittime di danni cerebrali,<ref>{{cita web|url=http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/prince-harry/9988405/Prince-Harry-to-follow-in-his-mothers-footsteps-in-support-of-Headway-charity.html|titolo="Prince Harry to follow in his mother's footsteps in support of Headway charity"|autore=|anno=12 aprile 2013|editore=The Telegraph|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> oltre che madrina del [[Museo di storia naturale (Londra)|Museo di storia naturale]] di Londra e presidente della [[Royal Academy of Music]]. Dal 1984 al 1996 appoggiò l'associazione di carità [[Barnardo's]], fondata dal dott. [[Thomas Barnardo]] nel 1986 per garantire aiuto ai giovani e ai minori, e partecipò ad oltre 110 dei loro eventi benefici, 16 dei quali in un solo anno e 3 in una sola settimana.<ref>{{cita web|url= |titolo="Barnardo's and royalty"|autore=|anno=|editore=Barnardo's|lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> L'enfasi e la dedizione verso le associazioni che coinvolgevano i bambini, e sulle quali si era sin da subito concentrata, rimasero uno degli elementi più importanti del suo impegno sociale. Nel 1988 divenne madrina della sezione giovani della [[British Red Cross]], estendendo il suo coinvolgimento alle stesse organizzazioni in Australia e Canada.<ref name=PAT>{{cita web|url=http://www.telegraph.co.uk/news/obituaries/5871774/Diana-Princess-of-Wales.html|titolo="Obituaries: Diana, Princess of Wales"|autore=|anno=31 agosto 1997|editore=The Telegraph |lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref> La Principessa di Galles era inoltre una sostenitrice della Chester Childbirth Appeal, uno dei primi enti di beneficenza del paese a sostenere i servizi di maternità negli ospedali del servizio sanitario nazionale (NHS).<ref name=CHE>{{cita web|url=http://chesterchildbirthappeal.org.uk/aboutus.php|titolo="About the Chester Childbirth Appeal"|autore=|anno=|editore=Chester Childbirth Appeal|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160106062203/http://chesterchildbirthappeal.org.uk/aboutus.php|dataarchivio=6 gennaio 2016}}</ref> L'ospedale generale venne inaugurato proprio da Diana nel 1984 e prese il nome de ''La Contessa di Chester'', dal suo titolo come moglie del [[conte di Chester]].<ref name=CHE/> Diana divenne la madrina principale dell'associazione nel 1992, e da allora contribuì aiutando a raccogliere oltre 1 milione di sterline.<ref name=CHE/>
 
Tra gli enti benefici ai quali la principessa di Galles offriva appoggio c'erano anche [[Survivor Corps|Landmine Survivors Network]], [[Help the Aged]], il Trust for Sick Children in Wales, il [[National Hospital for Neurology and Neurosurgery]], la [[British Lung Foundation]], il [[National AIDS Trust]], il museo Eureka!, la [[National Children's Orchestra of Great Britain]], il [[Royal Brompton Hospital]], Relate, il Guinness Trust, il [[Meningitis Trust]], Dove House, il Malcolm Sargent Cancer Fund for Children, la Royal School for the Blind, la [[Welsh National Opera]], la Pre-School Playgroups Association, il Variety Club of New Zealand, Birthright e la [[British Deaf Association]], per la quale Diana imparò l'uso del linguaggio dei segni.<ref name=CHE/><ref name=ADC>{{cita web|url=http://www.dianaprincessofwalesmemorialfund.org/humanitarian-work|titolo="Humanitarian work played an important part in the Princess' life, both at home and abroad."|autore= |anno=|editore= The Diana, Princess of Wales Memorial Fund |lingua=en|accesso=15 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.hulldailymail.co.uk/pictures/Princess-Diana-Dove-House-Hospice-Hull-Flashback/pictures-26729258-detail/pictures.html|titolo=Princess Diana visiting Dove House Hospice, Hull, in 1992|autore=|anno=19 giugno 2015|editore=Dove House|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150715211905/http://www.hulldailymail.co.uk/pictures/Princess-Diana-Dove-House-Hospice-Hull-Flashback/pictures-26729258-detail/pictures.html|dataarchivio=15 luglio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.dovehouse.org.uk/hospice-history|titolo=Dove House - Our history|autore=|anno=|editore=Dove House|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150715204348/https://www.dovehouse.org.uk/hospice-history|dataarchivio=15 luglio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://wellbeingofwomen.org.uk/about-us/what-we-do/our-history/?menu=2c|titolo=Wellbeing of Women – Our history|autore=|anno=|editore=Wellbeing of Women|lingua=en|accesso=15 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150626151200/http://wellbeingofwomen.org.uk/about-us/what-we-do/our-history/?menu=2c|dataarchivio=26 giugno 2015}}</ref>