Santuario di Santa Maria del Carmelo (Santa Teresa di Riva) e Bigfoot Junior: differenze tra le pagine

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{{W|animazione|gennaio 2018}}
{{Edificio religioso
{{F|animazione|gennaio 2018}}
|DedicatoA = [[Santa Maria del Carmelo]]
{{S|animazione}}{{Film
|NomeEdificio= Santuario di Santa Maria del Carmelo
| titolo italiano = Bigfoot junior
|Immagine= Chiesa Madonna del Carmelo.jpg|thumb|upright=1.4
| titolo originale = The Son of Bigfoot
|Didascalia= Santuario di Santa Maria del Carmelo
| immagine = Bigfoot_Junior.png
|Larghezza =
| didascalia = Adam e suo padre in una scena del film
|Città= [[Santa Teresa di Riva]]
|Regione paese = [[SiciliaBelgio]]
| paese 2 = [[Francia]]
|SiglaStato = ITA
| lingua originale =
|Religione= [[Chiesa cattolica]]
| anno uscita = [[2017]]
|Diocesi= [[Diocesi di Messina|Messina]]
| genere = animazione
|AnnoConsacr= 9 dicembre [[1934]]
| genere 2 = avventura
|StileArchitett= [[neo-romanico]]
| genere 3 = commedia
|InizioCostr= [[1929]]
| genere 4 = drammatico
|FineCostr=
| regista = Jeremy Degruson, Ben Stassen
|Website= http://www.madonnadelcarmelo.it
|doppiatori originali =
}}
*[[Pappy Faulkner]]: Adam Harrison
'''Il Santuario di Santa Maria del Carmelo''' è la [[chiesa madre|chiesa matrice]] e sede dell'[[Arciprete|arcipretura]] della città di [[Santa Teresa di Riva]] e del [[Vicariato]] di San Basilio Magno. L'attuale edificio sacro (ricostruito nel [[1929]]) è stato eretto sull'area precedentemente occupata da un'antica chiesa del [[1507]].
*[[Christopher L. Parson]]: Bigfoot/Dr. Harrison
*[[Marieve Herington]]: Shelly Harrison
*[[Terrence Stone]]: Wallace Eastman
*[[Johnny Wesley]]: Dr. Billingsley
|doppiatori italiani =
*[[Lorenzo D'Agata]]: Adam Harrison
*[[Massimo De Ambrosis]]: Bigfoot/Dr. Harrison
*[[Claudia Catani]]: Shelly Harrison
*[[Alessio Cigliano]]: Wallace Eastman
*[[Carlo Reali]]: Dr. Billingsley
*[[Alessandro Rossi]]: Wilbur
*[[Gabriele Lopez]]: Steve
*[[Davide Lepore]]: Trapper
*[[Ughetta D'Onorascenzo]]: Weecha
*[[Roberta De Roberto]]: Tina
*[[Mattia Fabiano]]:Tony
}}
'''''Bigfoot Junior''''' (''The Son of Bigfoot'') è un film d'animazione franco-belga {{citazione necessaria|di genere commedia drammatica}} diretto da [[Ben Stassen]] e [[Jeremy Degruson]].
 
==Trama==
Il 14 luglio [[1958]], la chiesa è stata eretta [[Santuario]] diocesano dall'allora Arcivescovo di Messina Mons. [[Angelo Paino]], essendo parroco e Arciprete di [[Santa Teresa di Riva]], il sac. Salvatore Bonsignore (1914-1985).
Il tredicenne Adam vive un'adolescenza complicata per via dei suoi capelli scombinati e dei suoi piedi molto grandi, che lo rendono il bersaglio di tre bulli. Partito alla ricerca del padre, misteriosamente scomparso, scopre che si tratta in realtà di [[Bigfoot]]; col tempo, inoltre, scopre di avere dei poteri, come la velocità e la capacità di comunicare con gli animali. Lui e suo padre dovranno lottare contro un'azienda che vuole un campione del loro DNA per sfruttarlo contro la calvizie.
 
==Personaggi==
In occasione del [[Giubileo del 2000]] (essendo parroco e Arciprete di [[Santa Teresa di Riva]], il sac. Salvatore Mercurio (1932-2011) il tempio è stato proclamato chiesa-santuario giubilare dall'Arcivescovo di Messina Mons. [[Giovanni Marra]] (unica tra tutte le chiese della riviera ionica messinese tra [[Alì (Italia)|Alì]] e [[Forza d'Agrò]]).
'''Protagonisti'''
*Adam
*Shelly
*Big Foot
*Katrina
*Camionista
'''Altri personaggi'''
*Weecha
*Trapper
*Wilbur
*Steve
*Tina
'''Antagonisti'''
*Tony
*Charlie
*Dale
*Insegnante dell'aula di punizione
*Sig. Jones
*Wallace Eastman
*Dottor Billingsley
*Scagnozzi
 
==Distribuzione==
Dal 19 ottobre [[2011]] è Amministratore parrocchiale della parrocchia-santuario don Gennaro Currò da Messina, Arciprete di [[Santa Teresa di Riva]], coadiuvato dal [[Vicario parrocchiale|viceparroco]] don Rocco Zappìa da [[Messina]].
Il film è stato {{citazione necessaria|distribuito in vari paesi l'11 agosto 2017 e in [[Italia]] il 25 gennaio 2018}}.
 
==Collegamenti esterni==
==Storia==
* {{Collegamenti esterni}}
Nel [[1507]], pochi anni dopo aver ottenuto dall'[[Archimandritato del Santissimo Salvatore|Archimandrita]] di [[Savoca]] [[Alfonso d'Aragona (vescovo)|Alfonso d'Aragona]], la vasta e desolata pianura compresa tra il Torrente Savoca ed il Torrente Porto Salvo, la nobile famiglia [[Savoca|savocese]] dei ''Bucalo'' intraprese la costruzione di una cappella dedicandola al Santissimo Crocifisso. Col passare degli anni la chiesetta divenne l'unico conforto religioso per gli sparuti agricoltori e pescatori che popolavano la [[Santa Teresa di Riva|Marina di Savoca]], fungendo anche da cimitero. Verso la fine del [[secolo XVI|Cinquecento]], in questa chiesa iniziò ad essere venerata la [[Madonna del Carmelo]], ne è prova la presenza di una tela di ignoto autore, risalente al 1594, raffigurante la Beata Vergine del Carmelo. La chiesa era a navata unica ed aveva anche una cappella laterale dedicata a San Giuseppe.
 
{{Portale|animazione|cinema}}
Nel corso dei secoli assunse uno stile baroccheggiante e venne progressivamente ingrandita ed impreziosita con opere di pregio sia ad opera della famiglia Bucalo sia ad opera dei [[Gesuiti]] che nel [[1708]] la ricevettero in erdità (assieme alla vicina Torre ed al fondo circostante) dai fratelli sacerdoti Benedetto e Paolo Bucalo. Nel [[1767]] i [[Gesuiti]] vennero cacciati con provvedimento di Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie]], la chiesa e le terre circostanti vennero confiscate e vendute all'asta. Ne approfittò il Marchese Carrozza da [[Milazzo]] che, con poco denaro, acquistò le terre in questione, chiesa inclusa. La chiesa continuò ad essere fruita dagli abitanti della [[Santa Teresa di Riva|Marina di Savoca]] e qualche sacerdote, di tanto in tanto, scendeva da [[Savoca]] per celebrarvi la Messa ed assistere spiritualmente la popolazione circostante.
 
[[Categoria:Film d'animazione]]
Nel [[1823]], la chiesa divenne ufficialmente di diritto pubblico, continuando ad essere abbellita.
Nel novembre [[1863]], qualche anno dopo l'autonomia comunale del comune di [[Santa Teresa di Riva]] da quello di [[Savoca]], l'antica chiesa del 1507 venne emancipata dall'Arcipretura savocese e don Sebastiano Scarcella ne divenne stabilmente il [[parroco]]; pochi mesi dopo, il 16 luglio 1864, si celebrò la prima festa in onore alla Madonna del Carmelo ufficialmente documentata, per l'occasione, in quei giorni, si svolse altresì una fiera agricola destinata a diventare stabile fino ai nostri giorni.
 
Nel [[1881]] si provvide all'ampliamento del vecchio edificio sacro, a causa del continuo aumento della popolazione di S.Teresa di Riva e si intraprese la costruzione di un piccolo campanile edificato a spese di due facoltosi cittadini santateresini.
 
Nel [[1886]], con bolla dell'[[Diocesi di Messina|Arcivescovo di Messina]] Card. [[Giuseppe Guarino (cardinale)|Giuseppe Guarino]], l'antica chiesa del 1507 venne ufficialmente elevata a [[Chiesa madre|chiesa matrice]], [[parrocchia|parrocchiale]], [[Metropolita|metropolitana]] ed [[Arciprete|arcipretale]], venendo altresì dedicata alla [[Madonna del Carmelo]]; tale provvedimento venne recepito dallo [[Regno d'Italia (1861-1946)|Stato italiano]] con Regio Decreto dell' 8 maggio [[1904]].
 
Nel [[1888]], con delibera numero 29, il [[consiglio comunale]], presieduto dal [[Sindaci di Santa Teresa di Riva|sindaco pro tempore]] Luigi Trischitta, deliberò che la [[Madonna del Carmelo]] diventasse ufficialmente [[Santo patrono|Patrona]] e Protettrice della cittadina di [[Santa Teresa di Riva]].
 
A causa del [[Terremoto del 1908]] la chiesa subì alcuni piccoli danni ed il crollo del suddetto campanile. Dopo il disastroso sisma si iniziò a prendere atto che la cinquecentesca chiesa fosse ormai insufficiente alle esigenze della popolazione in continua crescita. Nel giugno [[1929]], la vecchia chiesa venne totalmente demolita, e, sullo stesso sito, si mise mano alla costruzione della nuova Matrice che oggi vediamo.
===== Cronotassi dei preti e degli arcipreti (1863-2014) =====
* Sac. Sebastiano Scarcella, (1863 - 1879).
* Sac. Antonino Castorina, (1879 - 1880).
* Sac. Vincenzo Trimarchi, (1880 - 1881).
* Sac. Santi Trimarchi, (1881 - 1882).
* Sac. Vincenzo Crisafulli, (1882 - 1883).
* Sac. Gregorio Longo, (1883 - 1884).
* Sac. Francesco Moschella, (1884 - 1886).
* Sac. Gregorio De Gregorio [[Arciprete]], (1886 - 1933).
* Sac. Andrea La Cara Correnti [[Arciprete]], (1934 - 1945).
* Sac. Domenico D’Arrò [[Arciprete]], (1945 - 1949).
* Sac. Paolo D’Agostino [[Arciprete]], (1949 - 1951).
* Sac. Salvatore Bonsignore [[Arciprete]], (1951 - 1985).
* Sac. Salvatore Mercurio [[Arciprete]], (1985 - 2011).
* Sac. Gennaro Currò [[Arciprete]], (dal 2011 a tutt'oggi).
 
==Arte e architettura dell'attuale Santuario==
[[File:Chiesa Madonna del Carmelo.jpg|thumb|upright=1.4|Chiesa della Madonna del Carmelo, (ricostruita nel [[1929]]) e, a sinistra nella foto, la Torre Saracena ([[secolo XII]])]]
[[File:Statua mdc.jpg|thumb|il Simulacro della Madonna del Carmelo del [[1887]], custodito all'interno della chiesa Matrice/Santuario]]
L'attuale edificio sacro venne inaugurato solennemente il 9 dicembre [[1934]] alla presenza di Mons. [[Angelo Paino]], [[Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela|Arcivescovo di Messina]].
Il santuario è un pregevole esempio di [[architettura neoromanica|stile neoromanico]] a tre navate, delimitate da colonne con capitelli corinzi. Il progetto venne redatto dall'ingegner Francesco Barbaro, progettista di fiducia della Diocesi messinese. Gli ingegneri santateresini Giovanni Crinò e Francesco Rìgano vennero incaricati della direzione dei lavori. Nella costruzione si osservarono tutte le normative antisismiche. Conserva al suo interno un soffitto cesellato a cassettoni realizzato in [[cemento armato]]; il simulacro ligneo della [[Madonna del Carmelo]], del [[1887]], realizzato da ''Francesco Lo Turco'' da [[Gallodoro]] e restaurato nel [[2006]] troneggia sull'altare maggiore. Il catino dell'[[abside]] è stato affrescato nel [[1947]], per iniziativa dell'allora parroco don ''Domenico D'Arrò'' (1913-1982), dagli artisti locali, i coniugi Elena ed Antonino Garufi, con la raffigurazione dei quattro [[Evangelisti]]. Compaiono poi, ai lati del [[transetto]], due grandi tele dipinte a olio nel [[1970]], da [[Raffaele Stramondo]], che raffigurano la Madonna del Carmelo che conforta le anime purganti e la Madonna del Carmelo mentre dona il Santo Abitino a [[San Simone Stock]]. La chiesa è dotata di cinque altari: in primis l'imponente altare marmoreo, del [[1934]], realizzato dalla ''ditta Maccarrone'' da [[Acireale]] recante le raffigurazioni marmoree dell'[[Annunciazione]] e dell'[[Assunzione di Maria Vergine]]. Ai lati dell'abside si trovano, sulla destra, l'altare dedicato al [[Sacro Cuore di Gesù]] e sulla sinistra quello del Crocifisso e dell'Addolorata, inaugurati, entrambi, nel [[1950]]. Nelle navate laterali, rispettivamente a destra ed a sinistra, si ammirano l'altare di San Giuseppe e quello di [[San Giovanni Bosco]].
 
Pregevoli risultano il pulpito del [[1937]] ed il pavimento marmoreo del [[1934]].
 
Sulla facciata del tempio sono presenti, sopra i tre portali d'ingresso, tre mosaici a lunetta, del [[1934]] opera dell'artista messinese [[Adolfo Romano]], raffiguranti la Madonna del Carmelo, [[Santa Teresa d'Avila]] e [[Sant'Alberto]]. Pregevole risulta il grande rosone neo romanico.
Il 14 luglio [[1958]] è stata eretta [[Santuario]] diocesano dall'allora Arcivescovo di Messina Mons. [[Angelo Paino]].
Fino al [[1958]], in chiesa erano custoditi tre antichi quadri: uno del [[1594]] che raffigurava la Madonna del Carmelo, uno del [[1593]], raffigurante la [[Crocifissione di Cristo]] sul Monte [[Calvario]] ed un terzo che raffigurava [[San Francesco Saverio]], risalente alla prima metà del [[XVIII secolo]]; questi quadri erano tra i pochi oggetti salvati dalla demolizione del preesistente edificio sacro del 1507. Tali preziose opere vennero trafugate nei drammatici giorni dell'alluvione del 26-30 novembre [[1958]], quando la chiesa rimase invasa da acqua e detriti alluvionali. Da non dimenticare i simulacri lignei, di [[San Giovanni Battista]] ([[secolo XIX]]), dell'[[Immacolata Concezione]] ([[1914]]), [[San Giuseppe]] ([[1950]]), [[San Giovanni Bosco]] (1950), [[San Domenico Savio]] ([[1964]]), che ancora oggi si ammirano all'interno della chiesa. Il santuario della Madonna del Carmelo custodisce al suo interno 27 preziosissime sacre [[reliquia|reliquie]] autenticate, donate alla parrocchia, nel [[1921]], da p. Giampietro da Santa Teresa, cappuccino e storico locale, del quale abbiamo ampiamente trattato.
 
Accanto alla chiesa, sorge il pregevole edificio adibito a canonica, edificato nel [[1937]], anch'esso in stile [[neo-romanico]], a due elevazioni fuori terra. Conserva al suo interno dei pregevoli affreschi raffiguranti scene della [[Bibbia|Sacra Scrittura]] (anch'essi dipinti dai coniugi Elena ed Antonino Garufi nel [[1947]]) ed alcune tele ottocentesche. Il primo piano è adibito ad abitazione del [[parroco]].
 
È l'unica chiesa del centro storico di [[Santa Teresa di Riva]] ad essere dotata di campanile, edificato nel [[1937]] dalla ''ditta Maccarrone'' di [[Acireale]].
===== Organo a canne =====
[[File:Foto organo Mascioni.JPG|thumb|Consolle dell'organo]]
Sulla cantoria in controfacciata, si trova l'[[organo a canne]] [[Mascioni]] ''opus 883'', costruito nel [[1966]] su commissione dell'allora Arciprete don Salvatore Bonsignore (1914-1985); detto strumento è uno dei più grandi ed importanti della [[Provincia di Messina]]. Venne inaugurato solennemente il 12 luglio [[1967]]. Nel febbraio del [[2013]] è stato sottoposto ad un importante intervento di restauro ad opera della ditta costruttrice e finanziato col contributo economico di molte famiglie della [[parrocchia]]. A [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettrica]], lo strumento è dotato di 912 canne, per un totale di 15 registri. La sua consolle, a pavimento nella [[navata]], ha due tastiere e pedaliera ed è mobile. Di seguito, la disposizione fonica
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Flauto || 8'
|-
|Dulciana || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Decimaquinta || 2'
|-
|Ripieno 4 file || 1.1/3'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola gamba || 8'
|-
|Flauto || 4'
|-
|Sesquialtera 2 file || 2.2/3'
|-
|Ottavino || 2'
|-
|Voce celeste || 8'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Subbasso || 16'
|-
|Bordone || 8'
|-
|Flauto || 4'
|-
|}
|}
 
== Bibliografia ==
* E.Saitta-S.Raccuglia, ''Santa Teresa'', 1895. (Riedizione a cura di G.Cavarra e S.Coglitore edita nel 2007)
* Giuseppe Caminiti, ''Storia di Santa Teresa di Riva''. Ed. EDAS, 1996.
* sac. Paolo D'Agostino, ''Le tre chiese di Santa Teresa di Riva'', Pubbl. fuori commercio. 1989.
 
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Sicilia}}
 
[[Categoria:Chiese dedicate alla Madonna del Carmine]]
[[Categoria:Edifici di culto dedicati a Maria|Carmine]]