Pleistocene: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Code001 (discussione | contributi)
m clean up
 
(37 versioni intermedie di 26 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{nd|l'omonimo singolo dei [[The Ocean (gruppo musicale)|The Ocean]]|Pleistocene (singolo)}}
{{Avvisounicode}}
{{Quaternario}}
Nella [[scala dei tempi geologici]], il '''Pleistocene''' è la prima delle due [[epoca geologica|epoche]] in cui è suddiviso il periodo [[Quaternario]]. È compreso tra 2,58 milioni di anni fa (Ma) e 11.700{{formatnum:11700}} [[anno|anni]] fa,<ref name=chart2014>{{Cita web|titolo=Chronostratigraphic chart 2014|url=http://www.stratigraphy.org/index.php/ics-chart-timescale|editore=ICS|accesso=11 agosto 2014}}</ref> preceduto dal [[Pliocene]], l'ultima epoca del precedente periodo del [[Neogene]], e seguito dall'[[Olocene]], l'epoca in cui viviamo.
 
Il [[Pleistocene inferiore]] e [[Pleistocene medio|medio]] corrispondono al periodo del [[paleoliticoPaleolitico inferiore]] (''[[Homo habilis]]'' e ''[[Homo erectus]]''), mentre il [[Pleistocene superiore]] ai periodi del [[paleoliticoPaleolitico medio]] e [[paleolitico superiore|superiore]] (''[[Homo neanderthalensis]]'', ''[[Homo sapiens]]'').
 
Viene incluso fra due [[scala dei tempi geologici|epoche]]: il [[Pliocene]] che lo precede e l'[[Olocene]] che lo segue. Il Pleistocene è la prima epoca del [[Scala dei tempi geologici|periodo]] [[Quaternario]] o la sesta epoca dell'[[Scala dei tempi geologici|era]] [[Cenozoico|Cenozoicacenozoica]].<ref name="Gibbard">{{En}}[http://www-qpg.geog.cam.ac.uk/people/gibbard/GTS2004Quat.pdf Gibbard, P. and van Kolfschoten, T. (2004) "The Pleistocene and Holocene Epochs" Chapter 22] - 2.96 [[Mebibyte|MiB]]<!-- application/pdf, 3109629 bytes --> ''In'' Gradstein, F. M., Ogg, James G., and Smith, A. Gilbert (eds.), ''A Geologic Time Scale 2004'' Cambridge University Press, Cambridge, ISBN 0-521-78142-6</ref> La fine del Pleistocene coincide con l'arretramento dell'[[Glaciazione Würm|ultimo ghiacciaio continentale]], corrispondente alla fine dell'età [[Paleolitico|paleolitica]] usata in [[archeologia]].
 
==Etimologia==
Riga 11:
 
== Datazione ==
Il Pleistocene è stato datato da 2,58858 milioni (±5&nbsp;000 anni) a 1155011700 anni [[Before Present|prima del presente]] (BP), con la data finale espressa in [[Metodo del carbonio-14|anni radiocarbonio]] di 10&nbsp;000{{formatnum:10000}} anni carbonio-14 BP.<ref>{{En}}Per il culmine della serie, vedi: Lourens, L., Hilgen, F., Shackleton, N.J., Laskar, J., Wilson, D., (2004) “Il periodo del Neogene”. In: Gradstein, F., Ogg, J., Smith, A.G. (Editori), ''Una scala del tempo geologica 2004''. Cambridge: ''Cambridge University Press''.</ref> Esso copre la maggior parte del periodo più tardo delle ripetute [[glaciazione|glaciazioni]], ''fino a'' e ''incluso'' il raffreddamento del [[Dryas recente]]. La fine del Dryas recente è stata datata a circa 9640 a.C. ({{formatnum:11590}} anni calendario BP).
 
La [[Commissione Internazionale di Stratigrafia]] (un gruppo della [[International Union of Geological Sciences]]) ha confermato il periodo di tempo per il Pleistocene, ma none ha ancoraratificato confermatonel una2018<ref>{{Cita web|url=https://pubs.geoscienceworld.org/geosocindia/jour-geosocindia/article-abstract/93/2/135/633203/Formal-Subdivision-of-the-Holocene-Series-Epoch-A?redirectedFrom=fulltext|titolo=Formal Subdivision of the Holocene Series/Epoch: A Summary|accesso=20 gennaio 2025}}</ref> la [[GSSP|sezione tipo]], Global Boundary Stratotype Section and Point ([[GSSP]]), per il limite Pleistocene/Olocene. La sezione proposta è la carota di ghiaccio estratta a 75° 0610' N 42° 1832' W <ref>{{Cita web|url=https://stratigraphy.org/gssps/holocene|titolo=GSSP for Holocene Stage|accesso=20 gennaio 2025}}</ref> dalla ''North Greenland Ice Core Project''.<ref>Svensson, A., S. W. Nielsen, S. Kipfstuhl, S. J. Johnsen, J. P. Steffensen, M. Bigler, U. Ruth, e R. Röthlisberger (2005) "Stratigrafia visiva della carota di ghiaccio della ''North Greenland Ice Core Project'' (NorthGRIP) durante l'ultimo periodo glaciale", ''Journal of Geophysical Research'' 110: (D02108)</ref>
 
Il Pleistocene copre il periodo recente delle ripetute glaciazioni. Il nome Plio-Pleistocene è stato usato in passato per significare l'ultima era glaciale. Il [[Quaternario]] fu successivamente ridefinito a partire da 2,58 milioni di anni per coerenza con i dati.<ref name="INQUA-16-1">{{En}}[http://www.inqua.tcd.ie/documents/QP%2016-1.pdf Clague, John ''ed altri'' (2006) "Lettera aperta dal Comitato Esecutivo dell'INQUA" ''Prospettiva del Quaternario, la newsletter dell'INQUA '' International Union for Quaternary Research 16(1):] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060923053134/http://www.inqua.tcd.ie/documents/QP%2016-1.pdf |data=23 settembre 2006 }}|1.30 [[Mebibyte|MiB]]<!-- application/pdf, 1371551 bytes --></ref><ref name="INQUA-14-2">{{En}}[http://www.inqua.tcd.ie/documents/sdarticle.pdf Pillans, Brad (2004) "Aggiornamento sulla definizione del Quaternario" ''Prospettiva del Quaternario, la newsletter dell'INQUA'' International Union for Quaternary Research 14(2):] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090902022820/http://www.inqua.tcd.ie/documents/sdarticle.pdf |data=2 settembre 2009 }}|869 [[Kibibyte|KiB]]<!-- application/pdf, 890397 bytes --></ref>
Riga 21:
[[File:Monte Medolano.jpg|thumb|[[Monte Medolano]], formatosi nel Pleistocene]]
* Pleistocene inferiore
** interglaciazione Donau-Günz (1.700.000{{M|1700000|-1.200.000|1200000}} anni fa)
** [[glaciazione Günz]] (1.200.000{{M|1200000|-700.000|900000}} anni fa)
* Pleistocene medio
** interglaciazione Günz-Mindel (700.000{{M|900000|-650.000|455000}} anni fa)
** glaciazione [[Mindel]] (650.000{{M|455000|-300.000|300000}} anni fa)
** interglaciazione Mindel-Riss (300.000{{M|300000|-250.000|250000}} anni fa)
** [[glaciazione Riss]] (250.000{{M|250000|-120.000|130000}} anni fa)
* Pleistocene superiore
** [[interglaciazione Riss-Würm]] (120.000 {{M|130000|- 80.000|110000}} anni fa)
** [[glaciazione Würm]] (80.000{{M|110000|-10.000|11700}} anni fa)
 
=== Modello riferibile al versante meridionale delle Alpi ===
Riga 43:
 
== Paleogeografia e clima ==
[[File:Pleistocene north ice map.jpg|thumb|La massima estensione dei [[era glaciale|ghiacciai]] nella zona del polo nord durante il Pleistocene.]]
Durante il Pleistocene i [[continenti]] attuali erano essenzialmente nelle loro attuali posizioni, e le [[placca tettonica|placche]] sopra cui essi ''poggiavano'' probabilmente, fin dall'inizio del periodo, non si erano mosse per più di {{M|100&nbsp;|u=km}} l'una rispetto all'altra.
 
Secondo [[Mark Lynas]] (attraverso i dati raccolti), il clima complessivo del Pleistocene potrebbe essere stato caratterizzato come un [[El Niño]] continuato con [[alisei]] nel sud [[Oceano Pacifico|Pacifico]] indeboliti o diretti a est, aria calda in aumento presso il [[Perù]], acqua calda che si espandeva dal Pacifico occidentale e l'[[Oceanooceano Indiano]] verso il Pacifico orientale, e altri marcatori caratteristici di El Niño.<ref>[[National Geographic Channel]], ''Sei gradi potrebbero cambiare il mondo,'' intervista di Mark Lynas, 14 febbraio 2008.</ref>
 
=== Caratteristiche delle glaciazioni ===
Il clima del Pleistocene fu segnato da ripetuti cicli glaciali, con alcune zone dove i [[ghiacciaio continentale|ghiacciai continentali]] si spingevano fino al 40º [[parallelo (geografia)|parallelo]]. Si è stimato che, durante l'estensione massima dei ghiacciai, il 30% della superficie della Terra fosse coperto dal ghiaccio. Inoltre, una zona di [[permafrost]] si estendeva verso sud dal margine della calotta glaciale, per poche centinaia di chilometri nel Nord America e molte centinaia di chilometri in Eurasia. La temperatura media annuale al margine del ghiacciaio era {{M|−6 [[Celsius|ul=°C]]}}; al bordo del permafrost, {{M|0&nbsp;|u=°C}}.
 
Ogni avanzamento del ghiaccio immobilizzava un enorme volume di acqua nei ghiacciai continentali spessi 1500–3000&nbsp;{{M|1500|–|3000|u=m}}, mentre contemporaneamente il livello del mare si abbassava di {{M|100&nbsp;|u=m}} o più su tutta la superficie della Terra. Durante i periodi interglaciali, come pure attualmente, le sommersioni delle linee costiere erano usuali, mitigate dai movimenti isostatici o dall'emergere di alcune regioni.
 
Gli effetti delle glaciazioni furono globali. L'[[Antartico]] fu circondato da ghiacci per tutto il Pleistocene, come lo era stato nel precedente Pliocene. Le [[Ande]] erano coperte a sud dalla calotta glaciale della [[Patagonia]]. C'erano ghiacciai in [[Nuova Zelanda]] e [[Tasmania]]. Gli attuali ghiacciai in fase di riduzione del [[monte Kenya]], del [[Kilimanjaro]] e della catena del [[Ruwenzori]] nell'Africa orientale e centrale erano più estesi. Esistevano ghiacciai nelle montagne dell'[[Etiopia]] e ada ovest della catena montuosa dell'[[Atlante (catena montuosa)|catena montuosa dell'Atlante]].
 
Nell'[[emisfero boreale|emisfero settentrionale]], molti ghiacciai si fusero assieme. Il [[Ghiacciaio della Cordillera]] copriva il Nord America nord-occidentale; ada est le terre venivano coperte dall'immenso [[Ghiacciaio Laurentide|Laurentide]]. Il ghiacciaio continentale finno-scandinavo si estendeva nel Nord [[Europa]], e copriva la [[Gran Bretagna]]; i ghiacciai alpini ricoprivano le intere Alpi. Sparse calotte (''domes'') si estendevano attraverso la [[Siberia]] e la piattaforma artica. I mari settentrionali erano ghiacciati.
 
A sud dei ghiacciai continentali, si accumulavano grandi laghi poiché gli sbocchi erano bloccati e l'aria più fredda rallentava l'evaporazione. Il centro-nord del Nord America era totalmente coperto dal [[Lagolago Agassiz]]. Oltre 100 bacini, adesso prosciugati o quasi, erano traboccanti nell'ovest americano. Il [[Lagolago Bonneville]], per esempio, era situato dove adesso c'è il [[Grande Lago Salato]]. In Eurasia, grandi laghi venivano a svilupparsi dal deflusso dei ghiacciai. I fiumi erano più grandi, con una portata più abbondante e si intersecavano frequentemente. I laghi africani erano più ''pieni'', favoriti dalla diminuita evaporazione.
 
I deserti d'altra parte erano più aridi e più estesi. Le precipitazioni piovose erano più scarse a causa del diminuito apporto dell'evaporazione sia oceanica chesia dalle acque interne.
 
=== Eventi maggiori ===
{{vedi anche|Cronologia delle glaciazioni}}
[[File:Atmospheric CO2 with glaciers cycles.gifpng|thumb|Le ere glaciali come riflesse nella CO<sub>2</sub> dell'atmosfera, immagazzinata in bolle nei ghiacciai dell'[[Antartide]]]]
Sono stati identificati undici eventi glaciali maggiori, assieme a molti altri minori.<ref name="RichmondOther1">Richmond, G.M. and D.S. Fullerton, 1986, ''Summation of Quaternary glaciations in the United States of America''. Quaternary Science Reviews. vol. 5, pp. 183-196.</ref> Un evento maggiore è un'escursione generale glaciale, definita propriamente "glaciale" e separata dagli "interglaciali". Durante un glaciale, il ghiacciaio è soggetto a ridotte escursioni sia in avanzamento chesia in arretramento. L'escursione minore è una "stadiale", confinata tra periodi "interstadiali".
 
Questi eventi sono definiti in modo differente nelle diverse regioni della glaciazione, le quali hanno la loro propria storia glaciale in funzione della latitudine, terreno e clima, anche se c'è una generale corrispondenza fra glaciali in diverse regioni. Gli investigatori spesso scambiano i nomi se la geologia glaciale di una regione è in fase ancora di definizione. Tuttavia, generalmente non è corretto applicare il nome del glaciale di una regione ada un'altra.
 
Per la maggior parte del XX secolo solo poche regioni erano state studiate e i nomi erano relativamente pochi. I geologi di diverse nazioni hanno molto più interesse verso la glaciologia del Pleistocene. Di conseguenza, il numero dei nomi si sta espandendo rapidamente e continuerà ada espandersi.
 
Le glaciali nella seguente tabella sono una semplificazione di un ciclo più complesso di variazione nel clima e nel terreno. Molti degli avanzamenti e stadiali restano senza nome. Anche le prove terrestri per alcune di loro sono state cancellate od oscurate da eventi più grandi, ma ne rimane l'evidenza dallo studio dei mutamenti climatici ciclici.
Riga 135:
|}
 
Corrispondenti ai termini glaciale e interglaciale, sono in uso i termini ''pluviale'' e ''interpluviale'' (dal latino: ''pluvia'', pioggia). Una pluviale è una fase o periodo più caldo con incremento di precipitazioni piovose, contrariamente a una interpluviale che corrisponde ada ununa diminuzione della piovosità. Precedentemente si pensava che una pluviale corrispondesse a una glaciale in regioni non ghiacciate, e in alcuni casi era così.
 
Tuttavia, non c'è nessuna sistematica corrispondenza tra pluviali e glaciali. Per di più, le pluviali regionali non corrispondono globalmente a quelle di ogni altra zona. Per esempio, alcuni hanno usato il termine "pluviale Riss" in contesti egiziani. Ogni coincidenza è dovuta a fattori regionali accidentali e i nomi per alcune pluviali sono stati già definiti per alcune regioni.
Riga 146:
La glaciazione nel Pleistocene fu una serie di glaciali e interglaciali, [[stadiale|stadiali]] e [[interstadiale|interstadiali]], rispecchiante i cambiamenti periodici climatici. Si ritiene che il principale fattore attivo nella ciclicità del clima siano i [[cicli di Milanković]]. Questi sono variazioni periodiche nella radiazione solare regionale, causate dalla somma dei molti cambiamenti che si ripetono nei movimenti della Terra.
 
I cicli di Milanković non possono essere il solo fattore poiché essi non spiegano l'inizio e la fine dell'era glaciale del Pleistocene, o il ripetersi delle ere glaciali. Essi sembrano funzionare meglio dentro il Pleistocene, predicendo una glaciazione una volta ogni 100 000{{formatnum:100000}} anni.
 
==== Isotopi dell'ossigeno ====
Nell'analisi degli isotopi dell'ossigeno, le variazioni nel rapporto tra <sup>{{apici e pedici|p=18</sup>}}O e <sup>{{apici e pedici|p=16</sup>}}O (due [[isotopi]] dell'[[ossigeno]]) in base alla [[Massa (fisica)|massa]] (misurata da uno [[spettrometro di massa]]), presenti nella [[calcite]] di campioni di [[carotaggio|carote]] oceaniche, vengono usate come diagnostica di arcaici mutamenti di temperatura oceanica e dunque di cambiamenti climatici. Gli oceani freddi sono più ricchi in <sup>{{apici e pedici|p=18</sup>}}O, che si trova nelle conchiglie dei microorganismi (come i [[foraminiferi]]) che hanno contribuito alla formazione della calcite.
 
Una versione del processo di campionamento fa uso della moderna tecnica di [[carote di ghiaccio|carotaggio del ghiaccio]]. Sebbene meno ricca in <sup>{{apici e pedici|p=18</sup>}}O rispetto all'acqua del mare, la neve che cadeva sui ghiacciai anno dopo anno, tuttavia conteneva <sup>{{apici e pedici|p=18</sup>}}O e <sup>{{apici e pedici|p=16</sup>}}O in un rapporto che dipendeva dalla temperatura media annuale.
 
Temperatura e mutamento climatico mostrano un andamento ciclico se vengono riportati su un grafico dei valori di temperatura in funzione del tempo. Le coordinate della temperatura sono date nella forma di una deviazione rispetto all'attuale temperatura media annuale, considerata come zero. Questo tipo di grafico è basato su un altro rapporto degli isotopi in funzione del tempo. I rapporti sono convertiti in differenza in percentuale (d) rispetto al rapporto trovato nell'"acqua media standard dell'oceano" (''standard mean ocean water'', SMOW).
Riga 157:
Il grafico in entrambi i casi appare assumere la forma di un'[[onda (fisica)|onda]] con [[Ipertoni (spettroscopia)|ipertoni]]. Ogni semiperiodo è uno [[stadio dell'isotopo marino]] (''marine isotopic stage'', MIS). Esso indica un glaciale (al di sotto dello zero) o un interglaciale (al di sopra dello zero). Gli ipertoni sono stadiali o interstadiali.
 
Secondo questa rappresentazione, la Terra passò attraverso 102 stadi MIS iniziatisi circa 2,5 milioni di anni fa nel [[Pliocene]]Pleistocene inferiore (Gelasiano), i cui stadi erano di piccolo spessore e frequenti; l'ultimo stadio fu il più intenso e di maggior durata.
 
Per convenzione, gli stadi sono numerati dall'Olocene, che è il MIS1. I glaciali hanno una numerazione pari; gli interglaciali dispari. Il primo glaciale maggiore fu il MIS2-4, avvenuto all'incirca tra 85.000{{formatnum:85000}} e 11.000{{formatnum:11000}} anni fa. I più grandi glaciali furono 2, 6, 12 e 16; gli interglaciali più caldi 1, 5, 9 e 11. Per associare i numeri MIS agli stadi citati, vedi sotto gli articoli per questi nomi.
 
== Fauna ==
{{main|Megafauna del Pleistocene}}
Sia la fauna marina chesia quella continentale erano essenzialmente quella attuale, con l'eccezione della [[megafauna]] (v. c.d. "[[Megafauna del Pleistocene]]"), molto più ricca nel pleistocenePleistocene.
{|align=center
|[[File:Ice age fauna of northern Spain - Mauricio Antón.jpg|thumb|upright=1.7|Fauna del Pleistocene nellain [[SiberiaSpagna]]: il [[mammut]] lanoso, il [[leone delle caverne]] che mangia una [[renna]], i [[Equus ferus ferus|cavalli selvatici]], e i [[Coelodonta antiquitatis|rinocerontirinoceronte lanosilanoso]].]]
|[[File:Pleistocene SA.jpg|thumb|Fauna del Pleistocene nel [[Sud America]]: il ''[[Megatherium]]'' e due ''[[Glyptodon]]''.]]
|}
[[File:EarlyPleistoceneAnimals.png|thumb|Fauna del Pleistocene inferiore.]]
I grandi mutamenti climatici durante l'era glaciale ebbero un impatto importante sulla fauna e sulla flora. AdA ogni avanzamento del ghiaccio, vaste aree continentali divennero totalmente spopolate, e le piante e gli animali che arretravano verso sud di fronte all'avanzamento del ghiacciaio affrontarono uno stress tremendo, dovuto in maggior parte ai drastici mutamenti climatici, ai ridotti spazi vitali e alla scarsità di approvvigionamento alimentare.
Accadde un evento di vasta portata, iniziato nel tardo Pleistocene e continuato nell'Olocene, l'[[estinzione dell'Olocene|estinzione]] dei grandi [[mammifero|mammiferi]] ([[megafauna]]), in special modo i [[mammut]], i [[mastodonte|mastodonti]], le [[Machairodontinae|tigri dai denti a sciabola]], i [[glyptodon]], i [[Megatheriidae|bradipi terrestri]] e gli [[Arctodus|orsi dalla faccia corta]]. Anche i [[Neanderthal]]iani iniziarono ada estinguersi durante questo periodo. Alla fine dell'ultima era glaciale, gli animali a [[Pecilotermia|sangue freddo]], i mammiferi più piccoli come il [[Apodemus sylvaticus|topo selvatico]], gli uccelli migratori e gli animali più veloci come il [[Odocoileus virginianus|cervo dalla coda bianca]] vennero a rimpiazzare la megafauna migrando verso nord.
 
Le estinzioni furono molto severe in [[Nord America]] dove i [[cavallo|cavalli]] nativi e i [[cammello|cammelli]] sparirono completamente.
L'estinzione della megafauna occorse secondo una cronologia che porta a ritenere non derivi da cause climatiche, macroclimatiche o di mutamento globale, ma probabilmente ([[Paul S. Martin#Teoria|teoria dell'overkill]] di [[Paul S. Martin]]) dalla progressiva migrazione di [[Superpredatore|superpredatori]] del genere ''[[Homo]]'', ede in particolare della nostra specie, capace di modificare l'ambiente e con eccezionali capacità di caccia (trappole, strategie, uso del fuoco...).
In particolare le megafaune Africaneafricane furono le prime a subire una prima riduzione 1,7 milioni d'anni fa, contestualmentecontemporaneamente alla comparsa dei primi ''Homo'', con la scomparsa della maggior parte delle tartarughe giganti, poi 1,4 le specie di proboscidati africani passarono da 9 a 2, e simile destino conobbero molti altri animali di grossa taglia (l'ippopotamo ''[[Hexaprotodon]]'', oltre all'enigmatico ''[[Ancylotherium]]'') e predatori (la iena gigante ''[[Pachycrocuta]]'', tutti e tre i [[Machairodontinae|machairodonti]]) mentre fino a 900.000{{formatnum:900000}} anni fa proseguì la riduzione della biodiversità della megafauna, con l'estinzione degli ultimi australopitecini sostituiti dagli ominidi''Homo''.
Altri due livelli di estinzione di megafauna africana si conoscono attorno ala 500.000{{formatnum:500000}} anni fa e verso i 12.000{{formatnum:12000}}.
In Asia meridionale e in Europa il primo ciclo di estinzioni di megafaune si verificò attorno ada 1,4 milioni d'anni fa, con un modello simile a quello verificatosi in Africa (e cominciato anche qui con le tartarughe giganti). Una seconda ondata di estinzioni colpi l'Asia meridionale circa 60.000{{formatnum:60000}} anni fa, poco dopo che l'uomo anatomicamente moderno l'aveva raggiunta, con una terza ede ultima ondata attorno aia 12.000{{formatnum:12000}} anni fa, soprattutto nella parte settentrionale del continente.
Circa 50.000{{formatnum:50000}} anni fa, poco dopo la comparsa dell{{'homo}}''[[Homo sapiens]]'' in Australia si verificò anche lì l'estinzione di massa, in seguito la nostra specie raggiungerà l'Europa (in cui la megafauna era già declinante per la presenza di altri ominidi[[Hominina|ominini]]) e l'America (circa 11.000{{formatnum:11000}} anni fa) determinando in quest'ultimo caso un'estinzione particolarmente repentina.
Infine, nei primi secolo dell'era volgare,quando l'umanità raggiunse il Madagascar, la Nuova Zelanda e gli altri grandi arcipelaghi, determinando l'estinzione della megafauna nel giro di poche centinaia di anni.
<!--
*[[Asian Land Mammal Ages]] (ALMA) include [[Zhoukoudianian]], [[Nihewanian]], and [[Yushean]].
Riga 189:
File:Wooly Mammoths.jpg|''[[Mammuthus primigenius]]''
File:Mammuthus columbi.jpg|''[[Mammuthus columbi]]''
File:Mammuthus sungari.jpg|''[[Mammuthus sungari]]''
File:Imperial Mammoth.jpg|''[[Mammuthus imperator]]''
File:Mammuthus trogontherii122DB.jpg|''[[Mammuthus trogontherii]]''
Riga 195 ⟶ 194:
File:Mastodon color.jpg|''[[Mastodonte]]''
File:Ursus5.jpg|''[[Ursus spelaeus|Orso delle caverne]]''
File:TheStamps Treeof DwellersMoldova (1904)2016 CaveCrocuta Hyenacrocuta spelaea (white background).pngjpg|''[[Crocuta crocuta spelaea|Iena delle caverne]]''
File:Hoehlenloewe CaveLion hharder.jpg|''[[Panthera leo spelaea|Leone delle caverne]]''
File:Knight Megaloceros.jpg|''[[Megaloceros giganteus|Megacero]]''
Riga 205 ⟶ 204:
File:PantheraLeoAtrox1.jpg|''[[Panthera leo atrox]]''
File:Stephanorhinus.jpg|''[[Stephanorhinus]]''
File:Cuvieronius hyodon2.jpg|''[[Cuvieronius]]''
</gallery>
 
== L'uomo durante il pleistocenePleistocene ==
{{vedi anche|Evoluzione umana|Paleolitico}}
L'evidenza scientifica<ref>{{En}}Rogers, A.R. e Jorde, L.B. (1995) "Evidenza genetica sulle origini dell'uomo moderno" ''Human Biology'' 67: pp. 1–36</ref> indica che gli [[uomo|uomini]] evolsero nella loro forma attuale durante il Pleistocene.<ref>{{En}}Wall, J.D. e Przeworski, M. (2000) "Quando è che la popolazione umana inizia a crescere?" ''Genetics'' 155: pp. 1865–1874</ref> All'inizio del Pleistocene le specie di ''[[Paranthropus]]'' sono ancora presenti, come pure altri antenati dell'uomo, ma durante il [[Paleolitico inferiore]] essi sparirono, e la sola specie ominide trovata nei reperti fossili è l{{'}}''[[Homo erectus]]'' per la maggior parte del Pleistocene. Questa specie migrò attraverso buona parte del [[vecchioVecchio mondoMondo]], facendo aumentare le ''diversità'' nella specie umana. Il [[paleolitico medio|medio]] e [[paleolitico superiore|tardo Paleolitico]] videro l'apparire di nuovi tipi di uomini, come pure lo sviluppo di strumenti più elaborati di quelli trovati nei periodi precedenti. Secondo le tecniche mitocondriali per il calcolo del tempo, gli [[Homo sapiens|uomini moderni]] migrarono dall'Africa dopo la [[glaciazione Riss]] del Paleolitico medio durante lo [[Interglaciazione Riss-Würm|Stadio Eemiano]], espandendosi su tutte le terre del mondo libere dal ghiaccio durante il Pleistocene superiore.<ref>{{En}}Cann, R.L.; Stoneking, M. e Wilson, A.C.(1987) "DNA Mitocondriale ed evoluzione umana" ''Nature'' 325: pp. 31–36</ref><ref>{{En}}Stringer, C.B. (1992) "Evoluzione dei primi uomini moderni" ''In'': Jones, Steve; Martin, R. e Pilbeam, David R. (editori) (1992) ''The Cambridge encyclopedia of human evolution'' Cambridge University Press, Cambridge, ISBN 0-521-32370-3, pp. 241–251.</ref><ref>{{En}}Templeton, A. (2002) "Out of Africa again and again" ''Nature'' 416: p. 45</ref>
 
Mentre la definitiva teoria sull'“Origine Africana” dell'evoluzione ominide non viene posta in dubbio, alcuni ricercatori hanno supposto che l'ultima grande espansione non avesse eliminato le popolazioni preesistenti di ominidi tanto da essere assimilati a contatto con l{{'}}''Homo sapiens''. Mentre questo supporrebbe che le modificazioni nell'uomo moderno possano essere state estese e basate regionalmente, la teoria resta controversa e generalmente ha perso terreno nel corso dei secoli.<ref>{{En}}Eswarana, Vinayak; Harpendingb, Henry e Rogers, Alan R. (2005) "La genomica rifiuta un'origine esclusivamente africana della razza umana " ''Journal of Human Evolution'' 49(1): pp. 1–18 [httphttps://dx.doi.org/10.1016/j.jhevol.2005.02.006 Abstract]</ref>
 
== Depositi ==
Riga 222:
<!-- Based off of [[Template:Human evolution/Species chart]] -->
::{| border=0 cellspacing=2 cellpadding=0 width=800 style="font-size:smaller; clear:both;"
|+ style="font-size:larger;"| '''La specie degli [[Hominina|ominini]] durante il pleistocenePleistocene'''
|-
|
Riga 368:
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{Cita web |url=http://www.stratigraphy.org/ICSchart/ChronostratChart2020-01.pdf |cognome=Cohen |nome=K. M. |cognome2=Finney |nome2=S. C. |cognome3=Gibbard |nome3=P. L. |cognome4=Fan |nome4=J-X. |titolo=International Chronostratigraphic Chart |editore=International Commission on Stratigraphy |mese= gennaio |anno= 2020 |accesso = 3 luglio 2022 |lingua = en |cid = International Chronostratigraphic Chart, 2020}}
 
== Voci correlate ==
Riga 375 ⟶ 378:
* [[Era glaciale]]
* [[Lista dei fossili dell'evoluzione dell'uomo]]
* [[Transizione del Pleistocene medio]]
<!--
* [[Abbassia Pluvial]]
Riga 386 ⟶ 390:
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt|commons=Category:Pleistocene}}
{{VoceLibro|Possibili origini dell’Uomo moderno}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{En}} The [http://digitalcollections.smu.edu/cdm4/browse.php?CISOROOT=/sit SMU-in-Taos Research Publications] Contiene una raccolta digitale di monografie antropologiche e archeologiche [{{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120819150704/http://digitalcollections.smu.edu/u?cdm4/sit,23browse.php?CISOROOT=%2Fsit ambienti|data=19 delagosto Pleistocene2012 superiore delle alte meridionali]}}.
* {{cita web|http://www.stratigraphy.org/vrica.htm|confine del Pliocene-Pleistocene a Vrica, Italia (Mappa)|lingua=En}}