Locomotiva FS 470: differenze tra le versioni

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Storia: Link al museo della scienza e della tecnologia di Milano
 
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|Tipo_elemento=
|Dimensioni= {{M|20 565|ul=mm}} (lunghezza tra respingenti, tender compreso)
|Capacità= {{M|4| +| 1,6|ul=t}} di carbone<br>{{M|13 000|ul=l}} di [[acqua]]
|Piano_del_Ferro=
|Passo_tra_carrelli= 3&nbsp;000 (passo rigido)
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In seguito la maggior parte delle locomotive venne convertita nel [[Locomotiva Gruppo 471|Gruppo 471]]. La 470.030 fu oggetto di un esperimento di modifica del motore con l'aumento a 400&nbsp;mm del diametro dei cilindri ad alta pressione in seguito al quale venne reimmatricolata nel nuovo ''gruppo 472'' che però nel [[1929]] venne soppresso reimmatricolando le unità così trasformate nel gruppo 471 con progressiva numerica da 201 in poi.
 
L'intera serie di locomotive ha concluso i suoi servizi alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] ed è stata radiata nel [[1970]]. La gr. 470.092, ultima locomotiva superstite del gruppo, è esposta al [[Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci|Museo della Scienza e della Tecnica]] di Milano.
 
==Caratteristiche==
Le locomotive erano a 5 assi accoppiati senza carrelli portanti di estremità con [[passo rigido]] di {{M|3 000|ul=mm}}; per facilitare l'iscrizione in curva l'asse centrale motore era privo di bordino mentre gli assi di estremità, anteriore e posteriore, erano in grado di traslare trasversalmente di 40&nbsp;mm<ref name="ReferenceA">{{Cita |FS, L'album delle locomotive a vapore|Tavola 73}}.</ref>. Questa soluzione venne ripresa di lì a poco, per la stessa motivazione, nella costruzione della [[Locomotiva FS E.550|Locomotiva trifase E.550]].
La disposizione simmetrica del [[rodiggio]] e dei carichi assiali permetteva la bidirezionalità della macchina che, per facilitare le cose, aveva la cabina di guida di tipo chiuso e con carbonaia posteriore in modo simile a quella delle [[Locotender]]; al posto del tender classico c'era una carro speciale a 2 assi composto di un serbatoio d'acqua e di un comparto bagagliaio per il capotreno. Tale disposizione permetteva la marcia a cabina di guida avanti senza problemi ma a causa del fatto di essere chiusa si surriscaldava; questo fatto le valse il soprannome di ''forno crematorio'' a causa delle alte temperature raggiunte in cabina durante la marcia soprattutto in salita e a bassa velocità.
 
La [[Generatore di vapore|caldaia]], di tipo comune alle 680 e successivamente anche alle 750, era lunga 9&nbsp;299&nbsp;mm ed era in grado di contenere ben {{M|5,98|ul=m3}} di [[acqua]] e un volume di [[vapore]] di 2,7&nbsp;m³; tarata a {{M|16|ul=bar}} di pressione era in grado di produrre un quantitativo di vapore asciutto di {{M|10 600|ul=kg}} e sviluppare la potenza di 1&nbsp;000&nbsp;[[Cavallo vapore|CV]]. Conteneva 264 tubi bollitori del diametro di 52/47&nbsp;mm, con lunghezza tra le piastre di 5,15&nbsp;m, che raggiungevano una superficie di scambio di calore di {{M|200,81|ul=m2}}<ref name="ReferenceA"/>.
 
Il forno, delle dimensioni di 1,795&nbsp;m di lunghezza e 1,37&nbsp;m di larghezza in alto, presentava una superficie di griglia di 3,5&nbsp;[[Metro quadrato|]].
 
Le ''470'' avevano un meccanismo motore sistema ''Plancher'' a 4 cilindri, di cui 2 a bassa pressione del diametro di 610&nbsp;mm e 2 ad alta pressione di 375&nbsp;mm di diametro con una corsa di 650&nbsp;mm. Il vapore di alimentazione arrivava loro tramite distributori a stantuffo con leveraggio di azionamento di [[Distribuzione Walschaerts|tipo Walschaerts]].