Marcel Lefebvre: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il quasi omonimo asso dell'aviazione francese|Marcel Lefèvre}}
{{Vescovo
|tipo = arcivescovo
|chiesa = cattolica
|nome = Marcel Lefebvre, [[Congregazione dello Spirito Santo|C.S.Sp.]]
|immagine = Portrait of Archbishop Marcel Lefebvre
|didascalia =
|stemma = Coat of Arms of Archbishop Marcel Lefebvre.svg
|motto = Et Nos Credidimus Caritati
|ruoliricoperti = *[[Vescovo titolare]] di [[Diocesi di Antedone|Antedone]] <small>(1947-1948)</small>▼
▲*[[Vescovo titolare]] di [[Diocesi di Antedone|Antedone]] <small>(1947-1948)</small>
*[[Vicario apostolico]] di [[Arcidiocesi di Dakar|Dakar]] <small>(1947-1955)</small>
*[[Amministratore apostolico]] di [[Diocesi di Saint-Louis du Sénégal|Saint-Louis du Sénégal]] <small>(1948-1955)</small>
*[[Arcivescovo titolare]] di [[Arcidiocesi di Arcadiopoli di Europa|Arcadiopoli di Europa]] <small>(1948-1955)</small>
*[[Delegato apostolico]] nell'[[Impero coloniale francese|Africa
*[[Arcivescovo metropolita]] di [[Arcidiocesi di Dakar|Dakar]] <small>(1955-1962)</small>
*[[Arcivescovo]]-[[vescovo]] di [[Diocesi di Tulle|Tulle]] <small>(1962)</small>
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*[[Arcivescovo titolare]] di [[Arcidiocesi di Sinnada|Sinnada]] <small>(1962-1970)</small>
*[[Moderatore supremo|Superiore generale]] della [[Fraternità sacerdotale San Pio X]] <small>(1970-1982)</small>
|nato = 29 novembre [[1905]] a [[Tourcoing]]
|ordinato = 21 settembre [[1929]] dal [[vescovo]] [[Achille Liénart]] (poi [[cardinale]])
|nomvescovo = 12 giugno [[1947]] da [[papa Pio XII]]
|consacrato = 18 settembre [[1947]] dal [[cardinale]] [[Achille Liénart]]
|arcelevato = 22 settembre [[1948]] da [[papa Pio XII]]
|deceduto = {{Calcola età3|1991|3|25|1905|11|29}} a [[Martigny]]
}}
{{Bio
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}}
Fu uno tra i più influenti [[cattolici tradizionalisti]] che si opposero alle riforme apportate dal [[Concilio Vaticano II]] e nel postconcilio, e in particolar modo alla soppressione della [[messa tridentina]], alla dottrina della [[collegialità episcopale]], all'[[ecumenismo]] e alla dottrina della [[libertà religiosa]]. A seguito di queste motivazioni, in opposizione al Concilio Vaticano II, il 1º novembre 1970 monsignor Lefebvre fondò la [[Fraternità sacerdotale San Pio X]]. Sospeso ''[[sospensione a divinis|a divinis]]'' nel 1976 da [[papa Paolo VI]], fu [[scomunica]]to da [[papa Giovanni Paolo II]] il 30 giugno 1988.
== Biografia ==
=== La famiglia Lefebvre ===
[[File:Rene-lefebvre-family.jpg|miniatura|sinistra|La famiglia Lefebvre nel 1908]]
Il padre di Marcel, René ([[23 febbraio]] [[1879]] - [[4 marzo]] [[1944]]), ricco proprietario di industrie tessili ed esponente di spicco della [[resistenza francese]], venne arrestato dalla [[Gestapo]] il 21 aprile 1941, condannato a morte a Berlino il 28 maggio 1942 e internato nel [[campo di concentramento di Sonnenburg]] ([[Brandeburgo]]). Fame, freddo, umidità e il pestaggio a sangue di un guardiano gli procurarono un'[[emiplegia]] con [[Sincope (medicina)|sincope]]. Morì il 4 marzo 1944 e la sua salma non venne più ritrovata<ref>{{Cita web|url=https://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=2390|titolo=:: Corsia dei Servi :: Chi era Mons. Marcel Lefebvre?|sito=www.corsiadeiservi.it|accesso=2023-07-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.loquis.com/it/loquis/2686242/Campo+di+concentramento+di+Sonnenburg|titolo=Campo di concentramento di Sonnenburg, Słońsk Podcast|sito=Loquis|lingua=it|accesso=2023-07-20}}</ref>.
La madre, Gabrielle Watine ([[4 luglio]] [[1880]]-[[12 luglio]] [[1938]]), fu [[Ordine francescano secolare|terziaria francescana]], [[Società di San Vincenzo de' Paoli|volontaria vincenziana]] e {{cn|morì in concetto di santità}}.
La madre, Gabrielle Watine ([[1880]]-[[1938]]), morì in concetto di santità. Marcel ebbe sette fratelli: René nato nel 1903 (diventerà sacerdote), Jeanne nel 1904, Bernadette nel 1907 (della quale la madre predisse che ''"sarà un segno di contraddizione"'', come avverrà quando fonderà, insieme al fratello Marcel, la Congregazione delle Suore della [[Fraternità San Pio X]]), Christiane nel 1908 (della quale la madre predisse che sarebbe divenuta carmelitana), Joseph nel 1914, Michel nel 1920 e Marie-Thèrèse nel 1925.<ref name="ReferenceA">AA.VV. ''"La Tradizione Cattolica"'' Anno XXIII n. 1 (82)- 2012 pag. 5-10</ref>▼
▲
Il 25 ottobre 1923 Marcel Lefebvre entrò nel Seminario francese di Santa Chiara di [[Roma]], sotto la direzione di padre Henri Le Floch C.S.Sp. (1862-1950), il quale lascerà un'impronta indelebile nella sua formazione, fondata sulla Tradizione della Chiesa e sulla teologia di san Tommaso d'Aquino (1225-1274). Dopo aver regolarmente svolto il [[servizio militare]] in patria, si laureò in filosofia ed in teologia alla [[Pontificia Università Gregoriana]]. Il 21 settembre 1929 a Lille fu ordinato sacerdote.<ref name="ReferenceA"/>▼
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▲Il 25 ottobre 1923 Marcel Lefebvre entrò nel Seminario francese di Santa Chiara di [[Roma]], sotto la direzione di padre Henri Le Floch [[Congregazione dello Spirito Santo|C.S.Sp]]. (1862-1950), il quale lascerà un'impronta indelebile nella sua formazione, fondata sulla [[Tradizione (Chiesa cattolica)|Tradizione della Chiesa]] e sulla teologia di san [[Tommaso d'Aquino]] (1225-1274). Dopo aver regolarmente svolto il [[servizio militare]] in patria, si laureò in filosofia
Dopo un breve periodo come vicario in una parrocchia operaia di [[Lilla (Francia)|Lilla]], entrò nella [[Congregazione dello Spirito Santo]] (fece la professione religiosa nel noviziato dei Padri dello Spirito Santo di Orly il 1º settembre 1931)<ref name="ReferenceA"/> e partì per il [[Gabon]] nell'ottobre [[1932]] come missionario. Iniziava così un rapporto tra [[monsignor]] Lefebvre e l'[[Africa]] che durò per trent'anni, fino al 1962. Appena giunto in Africa fu nominato [[professore]] di [[dogma]]tica e di [[Bibbia|Sacra Scrittura]] al seminario maggiore di [[Libreville]], che raggruppava tutti i seminaristi dell'Africa equatoriale Francese. Nel [[1934]] assunse la direzione del seminario.▼
▲Dopo un breve periodo come vicario in una parrocchia operaia di [[Lilla (Francia)|Lilla]], entrò nella [[Congregazione dello Spirito Santo]] (fece la professione religiosa nel noviziato dei Padri dello Spirito Santo di Orly il 1º settembre 1931)<ref name="ReferenceA" /> e partì per il [[Gabon]] nell'ottobre [[1932]] come missionario. Iniziava così un rapporto tra [[monsignor]] Lefebvre e l'[[Africa]] che durò per trent'anni, fino al 1962. Appena giunto in Africa fu nominato [[professore]] di [[dogma]]tica e di [[Bibbia|Sacra Scrittura]] al seminario maggiore di [[Libreville]], che raggruppava tutti i seminaristi dell'Africa equatoriale Francese. Nel [[1934]] assunse la direzione del seminario.
Seppe dare al clero locale una spiccata vocazione [[evangelizzazione|evangelizzatrice]] tanto da triplicare, tra il 1933 ed il 1947, la popolazione cattolica del Gabon; il paese divenne il più cristiano dell'Africa francofona, ed il secondo di tutto il continente africano. Nel [[1945]] don Marcel fu richiamato in Francia per assumere la direzione del seminario dei Padri dello Spirito Santo a [[Mortain]].▼
▲Seppe dare al clero locale una spiccata vocazione [[evangelizzazione|evangelizzatrice]] tanto da triplicare, tra il 1933 ed il 1947, la popolazione cattolica del Gabon; il paese divenne il più cristiano dell'Africa francofona,
Nel settembre [[1947]], a 42 anni Lefebvre fu, per volontà di [[papa Pio XII]], consacrato [[vescovo]] e nominato [[vicario apostolico]] del [[Senegal]]. Un anno dopo venne nominato [[delegato apostolico]] per tutta l'Africa francese: fu così il rappresentante della [[Santa Sede]] in 18 paesi africani, nei quali vi sono{{chiarire}}<!--quando? nel 1948? "vi erano"?-->{{senza fonte}} 45 giurisdizioni ecclesiastiche e 2 milioni di cattolici, con 1.400 sacerdoti e 2.400 religiose.▼
=== Ministero episcopale ===
▲Nel settembre [[1947]], a 42 anni
==== Il ritorno in Francia
Nel gennaio del [[1962]] fu trasferito da arcivescovo metropolita di Dakar ad arcivescovo-vescovo della piccola [[diocesi di Tulle]] in Francia (nonostante fosse vacante l'[[arcidiocesi di Albi]]). L'Assemblea dei cardinali e degli arcivescovi francesi, antesignana della Conferenza episcopale francese,
Il 25 luglio [[1962]], pochi mesi dopo il suo ritorno in Francia, il capitolo generale della sua congregazione lo elegge superiore generale. Anche all'interno del capitolo
La sua guida della Congregazione dello Spirito Santo è segnata da tre momenti di tensione: la nomina a suo perito conciliare di [[Victor-Alain Berto]], un sacerdote secolare; il tentativo di imporre a tutti i confratelli la talare e la collaborazione di
Tra gli
=== Il Concilio Vaticano II ===
{{vedi anche|Concilio Vaticano II}}
Come vescovo e superiore generale dei Padri dello Spirito Santo, Lefebvre parteciperà al [[Concilio Vaticano II]], dopo aver fatto parte nel [[1962]] della sua Commissione preparatoria e nominato da [[papa Giovanni XXIII]]
{{vedi anche|Intervento Ottaviani}}
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[[File:Econe Seminary.jpg|miniatura|sinistra|Il [[seminario internazionale San Pio X]] di [[Ecône]] in Svizzera]]
Allo scopo di mantenere viva la tradizione [[Liturgia|liturgica]] di [[
=== La prima condanna ===
Fin dal 1972 i vescovi francesi bollarono [[Ecône]] come "seminario selvaggio" e cercarono di ottenerne la chiusura per la formazione e la mentalità ostile al Concilio Vaticano II. Il 19 marzo 1975 Lefebvre dichiarò che non si sarebbe mai separato dalla Chiesa, ma ciò non fu sufficiente a ridurre l'ostilità di parte delle gerarchie svizzere e francesi. Dopo le inchieste e lunghe procedure ecclesiastiche abituali mons. Pierre Mamie, [[Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo|vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo]], in stretto accordo con la conferenza episcopale svizzera e il [[Vaticano]], nel 1975 ritirò il riconoscimento canonico e ordinò la chiusura del [[seminario internazionale San Pio X]] di
==== La Messa a Lilla ====
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Il 29 agosto 1976, nonostante una nuova lettera di [[Paolo VI]] in data 15 agosto,
=== La
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▲Il 29 agosto 1976, nonostante una nuova lettera di [[Paolo VI]] in data 15 agosto, Mons. Lefebvre celebrò una messa solenne al palazzo dello sport della fiera commerciale di Lille, trasformata in un'immensa cappella dove si accalcarono 7000 fedeli. Mentre [[Paolo VI]] denunciò durante l'Angelus "l'atteggiamento di sfida a queste Chiavi poste fra le nostre mani da Cristo", Mons. Lefebvre protestò nella sua omelia "No, cari fedeli, non è una sfida, ma una manifestazione della vostra fede cattolica".<ref>Bernard Tissier de Mallerais, "Mons. Marcel Lefebvre una vita", Chieti, novembre 2005, pag. 556-557</ref>
▲[[File:Marcel Lefebvre in Cordoba, Argentina.jpg|miniatura|sinistra|Mons. Lefebvre a Cordoba, Argentina, nel 1980 circa]]
Negli anni successivi, quantunque continuasse le ordinazioni sacerdotali permanendo nella condizione di disobbedienza, ci furono diversi tentativi di dialogo da parte della [[Santa Sede]]. Con [[papa Giovanni Paolo II]], che ricevette Lefebvre in udienza privata già nel novembre 1978, i rapporti migliorarono e si riaprì il dialogo con Roma. Nel 1983 Lefebvre lasciò la guida della [[FSSPX]], rimanendone tuttavia l'indiscusso capo carismatico.
Il 27 agosto 1986 scrisse una lettera a otto cardinali per allertare sul primo grande raduno interreligioso di [[Assisi]], affermando che lo scandalo era incalcolabile nelle anime dei cattolici e che la Chiesa ne era scossa nelle fondamenta.<ref name="ReferenceA"/>
Nel giugno del 1987 mons. Lefebvre confermò pubblicamente la sua intenzione di consacrare alcuni vescovi, che avrebbero continuato la sua opera dopo la sua morte. Ad agosto dello stesso anno indirizzò una lettera
Dopo due incontri fra il cardinal Ratzinger e Lefebvre (luglio e ottobre del 1987) fu nominato visitatore apostolico di
=== Il protocollo d'intesa ===
[[File:Marcel Lefebvre 1981.jpg|miniatura|Mons. Lefebvre nel 1981]]
Poco dopo (8 aprile 1988) una lettera di papa Giovanni Paolo II al [[Joseph Ratzinger|cardinale Ratzinger]], il futuro [[papa Benedetto XVI]], allora prefetto della [[Congregazione per la dottrina della fede]], tracciava le linee di una proposta che permettesse alla FSSPX di ottenere una collocazione regolare nella [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], in piena comunione con la [[Santa Sede|Sede apostolica]]. Su questa base ebbero luogo diversi incontri tra due apposite delegazioni, fino a raggiungere l'accordo su un protocollo firmato il 5 maggio 1988.
Il 5 maggio 1988 Lefebvre e il cardinale Ratzinger firmano un protocollo d'intesa per l'utilizzo dei libri liturgici approvati nel 1962 (gli ultimi che il movimento lefebvriano utilizza, poiché precedenti la [[Riforma liturgica del rito romano|riforma liturgica]] del Concilio Vaticano II), per la costituzione della FSSPX in [[società di vita apostolica]] con particolari diritti e prerogative e possibilmente guidata da un vescovo. Il protocollo comprendeva una dichiarazione di ordine dottrinale e il progetto di un dispositivo giuridico nonché di misure destinate a regolare la situazione canonica della FSSPX e delle persone a essa collegate, e ipotizzava la creazione di una commissione vaticana per coordinare i rapporti con i dicasteri della [[Curia romana]] e con i vescovi diocesani, come pure per risolvere i futuri problemi. In tale documento, Lefebvre, a nome suo e della FSSPX, promette [[obbedienza]] alla Chiesa e al [[Papa]], dichiara di non voler più discutere il Vaticano II in termini polemici, accetta in particolare la sezione 25 della ''[[Lumen Gentium]]'' sul [[magistero pontificio]], riconosce la validità dei nuovi riti della Messa. Il giorno dopo Lefebvre ritrattò, affermando di essere caduto in trappola e di non potersi astenere dall'ordinare un vescovo il 29 giugno successivo allo scopo di garantire un suo successore alla Fraternità.
Per evitare che Lefebvre proceda con l'atto ritenuto scismatico, il 24 maggio 1988 papa Giovanni Paolo II gli concede l'autorizzazione di ordinare un vescovo "alla prossima solennità mariana" (nel caso specifico si trattava del 15 agosto, solennità dell'[[Assunzione della Vergine Maria]]) ma Lefebvre risponde per iscritto che ha bisogno di non uno, ma di tre vescovi, e che intende ugualmente consacrarli il 29 giugno. Il cardinale Ratzinger gli risponde che permanendo questo atteggiamento di disobbedienza, il permesso di consacrare un vescovo il 15 agosto sarebbe stato ritirato.▼
Lefebvre ritorna in [[Svizzera]] e mette in discussione il protocollo insistendo, tra l'altro, sulla necessità di ordinare vescovi tre sacerdoti della Fraternità entro il 30 giugno 1988. Chiede inoltre di avere la maggioranza dei membri
▲Per evitare che Lefebvre proceda con l'atto ritenuto scismatico, il 24 maggio 1988 papa Giovanni Paolo II gli concede l'autorizzazione di ordinare un vescovo "alla prossima solennità mariana" (nel caso specifico si trattava del 15 agosto, solennità dell'[[Assunzione della Vergine Maria]]) ma Lefebvre risponde per iscritto che ha bisogno di non uno ma tre vescovi, e che intende ugualmente consacrarli il 29 giugno. Il cardinale Ratzinger gli risponde che permanendo questo atteggiamento di disobbedienza, il permesso di consacrare un vescovo il 15 agosto sarebbe stato ritirato.
▲Lefebvre ritorna in [[Svizzera]] e mette in discussione il protocollo insistendo, tra l'altro, sulla necessità di ordinare vescovi tre sacerdoti della Fraternità entro il 30 giugno 1988. Chiede inoltre di avere la maggioranza dei membri della istituenda commissione romana. Di fronte al rifiuto di Roma, ferma sulla concessione di un solo vescovo e sull'equilibrio prestabilito per la commissione, e di fronte all'invito a rimettersi in piena obbedienza alle decisioni del Papa, Lefebvre, in una lettera del 2 giugno, esprime l'opinione che il momento di una collaborazione franca e efficace non era ancora giunto e dichiara di voler procedere alle ordinazioni episcopali anche senza mandato pontificio.
Lefebvre aveva mandato a monte il paziente lavoro del cardinale Ratzinger perché alla fine non si era fidato delle assicurazioni dei suoi interlocutori, soprattutto per quanto riguardava la consacrazione di un suo successore. Spiega padre Emmanuel du Chalard, collaboratore di Lefebvre in quei giorni: "Il cardinale [[Edouard Gagnon]] aveva condotto una visita apostolica a Ecône e aveva fatto intendere che non erano stati trovati dei sacerdoti con profilo episcopale. Monsignor Lefebvre temeva che il cardinale Ratzinger avrebbe chiesto consiglio al cardinal Gagnon e dunque che, non trovando il profilo episcopale all'interno della [[Fraternità San Pio X]], il nuovo successore sarebbe stato cercato fuori". Qualche tempo dopo, in un'intervista, Lefebvre raccontò di aver firmato l'accordo perché «non volevo si dicesse che non stavo ai patti», salvo ripensarci il giorno dopo. È probabile che a ispirare di forzare la mano fosse stata, all'epoca, l'ala più dura della Fraternità, la stessa che in seguito avrebbe fatto capo al vescovo [[Richard Williamson]], uno dei quattro ordinati quel 30 giugno 1988 da Lefebvre.
Il 9 giugno il Papa chiede ancora una volta di non procedere con tale «atto scismatico». Il 15 giugno 1988 Lefebvre annuncia in una conferenza stampa i nomi dei sacerdoti che intende ordinare vescovi, ritenendo che la Chiesa si
=== L'ordinazione dei quattro vescovi e la scomunica ===
Nonostante un'ammonizione formale (17 giugno), il 30 giugno 1988 Lefebvre
La sua
[[File:Bernard Fellay FSSPX.jpg|miniatura|Mons. Bernard Fellay, uno dei quattro vescovi consacrati illecitamente da mons. Lefebvre]]
La formalizzazione della scomunica riguardò solo i due vescovi consacranti (Marcel Lefebvre e [[Antônio de Castro Mayer]], quest'ultimo in via "presuntiva") e i quattro vescovi appena consacrati ([[Bernard Fellay]], [[Bernard Tissier de Mallerais]], [[Richard Williamson]] e [[Alfonso de Galarreta]])
=== Morte ===
Lefebvre morì di [[Cancro (malattia)|cancro]] nel 1991. Al suo funerale, come è possibile vedere dalla documentazione fotografica e filmata di esso, tutti i preti presenti, compresi il vescovo del luogo, il segretario del cardinale [[Hyacinthe Thiandoum]], il cardinale [[Silvio Oddi]] e il [[
Venne sepolto nella cripta della chiesa del [[seminario internazionale San Pio X]] di [[Ecône]], in [[Svizzera]].<ref>{{cita web|url=https://www.findagrave.com/memorial/20870303/marcel-fran%C3%A7ois-lefebvre|titolo=Archibishop Marcel François Lefebvre|accesso=7 ottobre 2017}}</ref> Sulla sua tomba ha voluto che si scrivesse: ''Tradidi quod et accepi'', ovvero: "Vi ho trasmesso semplicemente ciò che ho ricevuto". Si tratta di una frase dell'[[apostolo]] [[Paolo di Tarso]] (I, Cor. 15,3), in cui il significato di "et" è inteso come “semplicemente”, per ribadire l'interpretazione del mandato apostolico della Chiesa come opera di difesa del deposito della fede dalle deviazioni che, secondo Lefebvre, si erano diffuse ampiamente nella Chiesa soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, che avrebbe definitivamente spalancato le porte delle menti dei Cattolici agli errori del [[Modernismo teologico|modernismo]] (giudicato nell'[[enciclica]] ''[[Pascendi Dominici gregis]]'' del 1907 come "sintesi di tutte le eresie").<ref>{{cita libro | nome= Cristina| cognome= Siccardi| titolo= Mons. Marcel Lefebvre. Nel nome della Verità| anno= 2010| editore= Sugarco| città= Milano |pp= 17-19}}</ref> Il 24 settembre 2020 le sue spoglie sono state traslate nella cripta della chiesa del Cuore Immacolato di Maria, per decisione di padre [[Davide Pagliarani]], superiore generale della Fraternità sacerdotale San Pio X, a seguito del voto del Capitolo Generale del 2018.<ref>{{cita web|url=http://www.farodiroma.it/econe-le-spoglie-dellarcivescovo-marcel-lefebvre-trasferite-il-24-settembre/|titolo= Ecône. Le spoglie dell’arcivescovo Marcel Lefebvre traslate il 24 settembre|accesso=27 settembre 2020}}</ref>▼
In seguito, nel 2009, papa Benedetto XVI rimise la scomunica ai vescovi [[Bernard Fellay]], [[Bernard Tissier de Mallerais]], [[Richard Williamson]] e [[Alfonso de Galarreta]], consacrati irregolarmente da mons. Lefevbre <ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cbishops/documents/rc_con_cbishops_doc_20090121_remissione-scomunica_it.html|titolo=Remissione della scomunica latae sententiae ai vescovi della fraternità sacerdotale San Pio X Archiviato il 1º febbraio 2009 in Internet Archive.}}</ref>.
▲Venne sepolto nella cripta della chiesa del [[seminario internazionale San Pio X]] di [[Ecône]], in [[Svizzera]].<ref>{{cita web|url=https://www.findagrave.com/memorial/20870303/marcel-fran%C3%A7ois-lefebvre|titolo=Archibishop Marcel François Lefebvre|accesso=7 ottobre 2017}}</ref> Sulla sua tomba ha voluto che si scrivesse: ''Tradidi quod et accepi'', ovvero: "Vi ho trasmesso semplicemente ciò che ho ricevuto". Si tratta di una frase dell'[[apostolo]] [[Paolo di Tarso]] (I, Cor. 15,3), in cui il significato di "et" è inteso come “semplicemente”, per ribadire l'interpretazione del mandato apostolico della Chiesa come opera di difesa del deposito della fede dalle deviazioni che, secondo Lefebvre, si erano diffuse ampiamente nella Chiesa soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, che avrebbe definitivamente spalancato le porte delle menti dei Cattolici agli errori del [[Modernismo teologico|modernismo]] (giudicato nell'[[enciclica]] ''[[Pascendi Dominici gregis]]'' del 1907 come "sintesi di tutte le eresie").<ref>{{cita libro | nome= Cristina| cognome= Siccardi| titolo= Mons. Marcel Lefebvre. Nel nome della Verità| anno= 2010| editore= Sugarco| città= Milano |pp= 17-19}}</ref> Il 24 settembre 2020 le sue spoglie sono state traslate nella cripta della chiesa del Cuore Immacolato di Maria, per decisione di padre [[Davide Pagliarani]], superiore generale della Fraternità sacerdotale San Pio X, a seguito del voto del Capitolo Generale del 2018.<ref>{{cita web|url=http://www.farodiroma.it/econe-le-spoglie-dellarcivescovo-marcel-lefebvre-trasferite-il-24-settembre/|titolo=Ecône. Le spoglie dell’arcivescovo Marcel Lefebvre traslate il 24 settembre|accesso=27 settembre 2020}}</ref>
== Genealogia episcopale e successione apostolica ==
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* Vescovo [[Bernard Tissier de Mallerais]] (1988)
* Vescovo [[Richard Williamson]] (1988)
== Opere ==
* Marcel Lefebvre, ''Open Letter to Confused Catholics'', Kansas City, Angelus Press, 1987, {{ISBN|978-0-935952-13-1}}
* Marcel Lefebvre, ''They Have Uncrowned Him: From Liberalism to Apostasy, the Conciliar Tragedy'', [[Dickinson (Texas)|Dickinson]], 1988, {{ISBN|0-935952-05-5}}
* Marcel Lefebvre, ''Against the Heresies'', Kansas City, Angelus Press, 1997, {{ISBN|978-0-935952-28-5}}
* Marcel Lefebvre, ''A Bishop Speaks: Writings & Addresses 1963-1974'', [[Kansas City (Missouri)|Kansas City]], Angelus Press, 1998, {{ISBN|0-935952-16-0}}
* Marcel Lefebvre, ''I Accuse the Council!'', Kansas City, Angelus Press, 1998, {{ISBN|978-0-935952-68-1}}
* Marcel Lefebvre, ''The Mystery of Jesus: the Meditations of Archbishop Marcel Lefebvre'', Kansas City, Angelus Press, 2000, {{ISBN|978-1-892331-02-1}}
* Marcel Lefebvre, ''Religious Liberty Questioned – The Dubia: My Doubts about the Vatican II Declaration of Religious Liberty'', Kansas City, Angelus Press, 2001, {{ISBN|978-1-892331-12-0}}
* Marcel Lefebvre, ''The Mass of All Time: the Hidden Treasure'', Kansas City, Angelus Press, 2007, {{ISBN|978-1-892331-46-5}}
== Film ==
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* Philippe Héduy, ''Monseigneur Lefebvre et la Fraternité'', [[Éguelshardt]], Fideliter et [[Parigi|Paris]], Société de production littéraire, 1991 ISBN 2-903122-46-6;
* François Houang et Roger Mouton, ''Les Réalités de Vatican II et les désirs de Monseigneur Lefebvre'', [[Parigi|Paris]], Fayard, 1978 ISBN 2-213-00578-8;
* Abbé Denis Marchal, ''M<sup>gr</sup> Lefebvre : vingt ans de combat pour le sacerdoce et la foi, 1967-1987'',
* Jean-Jacques Marziac :
**''Monseigneur Lefebvre, tome 1 : Soleil levant ou couchant : Mystères joyeux'', [[Parigi|Paris]], Nouvelles Éditions latines et [[Broût-Vernet]], Fideliter, 1979 ISBN 2-7233-0085-4,
Riga 309 ⟶ 314:
{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
[[Categoria:Fraternità sacerdotale San Pio X]]▼
[[Categoria:Spiritani]]
[[Categoria:Vescovi e arcivescovi di Dakar]]
[[Categoria:Cattolici tradizionalisti]]
[[Categoria:Religiosi cattolici scomunicati]]
[[Categoria:Coetus Internationalis Patrum]]
▲[[Categoria:Fraternità sacerdotale San Pio X]]
[[Categoria:Antimassoneria cattolica]]
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