Catenaccio (calcio): differenze tra le versioni

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[[File:Helenio Herrera e Nereo Rocco 1967-68.jpg|thumb|upright=1.3|Gli allenatori [[Helenio Herrera]] e [[Nereo Rocco]], esponenti di maggior successo del Catenaccio]]
[[Immagine:Catenaccio.png|150px|thumb|Il catenaccio di Rappan e Herrera: 5-4-1 (5-3-2) con libero]]Il '''catenaccio''' è un modulo tattico adottato nel gioco del [[Calcio (sport)|calcio]] che si caratterizza per una spiccata propensione difensiva.
 
Il '''catenaccio''' è uno [[Schema (calcio)|schema tattico]] usato soprattutto nel [[calcio in Italia|calcio italiano]] principalmente dagli anni quaranta alla prima metà degli anni settanta.
Sotto la definizione di "catenaccio" ricadono una serie di schemi che hanno come denominatore comune il particolare atteggiamento del reparto [[difesa|difensivo]] di una squadra, volto essenzialmente ad impedire i [[goal]] della squadra avversaria, "chiudendo a chiave", appunto, la propria porta.
Il termine "catenaccio" ha dato origine all’aggettivo ''catenacciaro'' (al giorno d'oggi utilizzato con fini quasi sempre spregiativi) per indicare l'allenatore o la squadra dediti alla difesa a oltranza, alla distruzione del gioco altrui e alla rinuncia a costruire qualsiasi trama di gioco d’attacco pur di non permettere che gli attaccanti avversari giungano a tirare in porta.
 
==Storia==
La sua introduzione viene fatta risalire al tecnico [[austria]]co [[Karl Rappan]], che propose per la prima volta tale schema nel 1932 quando allenava il {{Calcio Servette|N}}. Il ''[[Sistema (calcio)|Sistema]]'' allora in voga prevedeva tre [[difensore|difensori]]: due terzini "bloccati" (senza compiti in fase di attacco) e un difensore centrale detto ''stopper'', generalmente impegnati in un controllo a uomo serrato, esentati dalla costruzione del gioco offensivo; Rappan, per ottenere una maggiore copertura, ebbe l'idea di togliere un giocatore dal centrocampo e posizionarlo in linea con i difensori, esentandolo dalla marcatura fissa. Nacque quello che [[Gianni Brera]] definì il "libero" (per via delle proprie caratteristiche tattiche: un giocatore libero da marcature<ref name=Eurosport>{{cita web|url=https://www.eurosport.it/calcio/la-storia-della-tattica-dal-catenaccio-al-calcio-totale_sto4735856/story-amp.shtml|titolo=LA STORIA DELLA TATTICA: DAL CATENACCIO AL CALCIO TOTALE|autore=Mattia Fontana|accesso=22 aprile 2021}}</ref>); il difensore senza compiti di copertura "a uomo" era infatti destinato a eventuali raddoppi di marcatura e a recuperare i palloni sfuggiti ai compagni di reparto. Rappan ripropose il catenaccio, battezzato ''Verrou'' in [[lingua francese]], anche al {{WC|1938}} quando guidava la [[nazionale di calcio della Svizzera|nazionale svizzera]]; con questa variazione tattica, la modesta selezione elvetica ben figurò nel torneo, eliminando la {{NazNB|CA|DEU}} al primo turno e arrivando fino ai quarti di finale, nei quali cedette all'{{NazNB|CA|HUN}} futura finalista.<ref name="Rappan_38">{{cita web|url=https://eupallog-santoni.blogspot.com/2015/01/linventore-del-catenaccio.html?m=1|titolo=L'inventore del catenaccio|lingua=it, en|accesso=22 aprile 2021}}</ref>
===Origini===
Nonostante il nome [[Lingua italiana|italiano]] con cui è ormai noto anche nelle altre lingue, il catenaccio ebbe le sue origini negli [[anni 1930|anni trenta]] in [[Svizzera]], per iniziativa del tecnico [[Austria|austriaco]] [[Karl Rappan]] ([[1905]]-[[1996]]).
 
In Italia, il catenaccio venne usato per la prima volta nella stagione [[Serie A 1941-1942|1941-42]] dall'allenatore della {{Calcio Triestina|N}}, [[Mario Villini]]<ref name=":0">''Grandi storie. L'allenatore, p. 2''. [http://www.storiedicalcio.altervista.org/storia_allenatore_calcio_2.html Storie di Calcio] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140111014713/http://www.storiedicalcio.altervista.org/storia_allenatore_calcio_2.html |date=11 gennaio 2014 }}</ref>, e riproposto con successo da [[Ottavio Barbieri]] con lo {{Calcio Spezia|N}} nel [[campionato Alta Italia 1944]]<ref name=":0" />. In seguito lo adottarono pure [[Giuseppe Viani|Gipo Viani]] – con la propria variante del ''[[Vianema]]'' –, tecnico della {{Calcio Salernitana|N}} nel [[Serie A 1947-1948|1947-48]]<ref name=":0" /> e [[Alfredo Foni]], alla guida dell'{{Calcio Inter|N}} nel [[Serie A 1952-1953|1952-53]].<ref name=":0" /><br/>Tuttavia gli esponenti di maggior successo del catenaccio, seppur con alcune differenze tattiche tra loro, furono [[Nereo Rocco]] e [[Helenio Herrera]].<br/>Il [[Trieste|triestino]], che aveva già applicato tale schema con ottimi risultati nelle sue precedenti esperienze alla Triestina (seconda nel [[Serie A 1947-1948|1947-48]]) e al {{Calcio Padova|N}} (terzo nel [[Serie A 1957-1958|1957-58]]), condusse il {{Calcio Milan|N}} alla vittoria di due [[Serie A|campionati]], tre [[Coppa Italia|Coppe nazionali]], due [[Coppa dei Campioni|Coppe dei Campioni]], due [[Coppa delle Coppe UEFA|Coppe delle Coppe]] e una [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]] tra il 1962 e il 1977.<br/>[[Helenio Herrera|Il ''Mago'']] invece, arrivato dalla [[Spagna]] nel 1960 come fautore di uno stile di gioco offensivo, trovò nell'adozione del catenaccio la chiave per riportare l'Inter al successo, conquistando tre campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali tra il 1963 e il 1966. Il dominio del modulo in [[Europa]] e oltre i confini continentali fu schiacciante.<ref>{{cita web|url=http://www.ultimouomo.com/catenaccio-storia-origini/amp/|titolo=Breve storia del catenaccio|autore=Federico Aquè|accesso=22 aprile 2021}}</ref>
Rappan propose per la prima volta il catenaccio nel [[1932]] quando sedeva sulla panchina del [[Servette]]. Nel modulo cosiddetto del "''[[sistema (calcio)|sistema]]''", in auge nel calcio di allora, i [[difensore|difensori]] erano tre (due terzini ed un difensore centrale, detto ''stopper''), generalmente impegnati in una marcatura a uomo. Evolvendo da questo schema Rappan ebbe l'idea di togliere i due [[mediano|mediani]] da centrocampo: uno di essi venne affiancato alla linea difensiva, che veniva così portata a quattro uomini; l'altro mediano veniva arretrato dietro la linea dei difensori, rendendolo "''libero''" da qualsiasi compito di marcatura fissa; il libero era infatti destinato a eventuali raddoppi di marcatura e a recuperare i palloni eventualmente sfuggiti ai compagni di reparto.
 
==Modulo==
Rappan ripropose il catenaccio allorché si trovò a guidare la nazionale [[nazionale di calcio della Svizzera|elvetica]] al campionato del mondo del [[Mondiali di calcio Francia 1938|1938 in Francia]]. Con questa variazione del sistema, che fu battezzata in [[Lingua francese|francese]], ''verrou'' cioè, appunto, "catenaccio", la modesta nazionale Svizzera ben figurò nel torneo, eliminando la [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] al primo turno e arrivando fino ai quarti di finale, nei quali cedette all’[[Nazionale di calcio dell'Ungheria|Ungheria]], futura finalista.
===Tattica===
{{doppia immagine|right|Catenaccio2.svg|160|CatenaccioAnni60.svg|160|A sinistra, il Catenaccio classico; a destra, lo schema tattico reinterpretato negli anni sessanta}}
 
Il catenaccio, nato dalla disposizione difensiva del [[Sistema (calcio)|Sistema]], è ritenuto lo schema tattico che diede inizio da precursore, seppur parzialmente, al cosiddetto ''[[Zona mista|calcio all'italiana]]'', una dottrina di gioco basata nella fisicità delle manovre, grande corsa, coperture ferree e ripartenze efficaci. Il modulo, che tradotto in numeri può essere reso come 1-3-3-3, è estremamente prudente (si seguiva l'adagio "primo: non prenderle").<ref name=Opinione/> Il libero, regista arretrato, dà man forte ai difensori in marcatura (dei quali uno, generalmente il sinistro, può spingere sulla fascia<ref>{{cita libro|autore-capitolo=Danilo Crepaldi|capitolo=La Zona Mista e il 3-5-2|titolo=Dal Kick And Run al Tiki Taka|editore=Danilo Crepaldi Editore|anno=2016|ISBN=88-26-00010-7}}</ref>); un ulteriore schermo è rappresentato dai centrocampisti: uno di essi manovra il gioco, gli altri due si occupano di interdire, inserirsi e appoggiare gli attaccanti. I tre davanti pensano alla fase di possesso palla (due ali "pure" e un centravanti). Nell'evoluzione del catenaccio detta ''zona mista'', uno degli attaccanti esterni si sacrifica nei rientri per aiutare la difesa (definito "ala tornante").<ref name=Opinione>{{cita web|url=http://www.opinione-pubblica.com/levoluzione-del-calcio-primo-non-prenderle-catenaccio-quarta-puntata/|titolo=L’evoluzione del calcio: primo non prenderle, il Catenaccio|autore=Francesco Scabar|accesso=22 aprile 2021}}</ref><ref name=Calcio2000>{{Cita pubblicazione|autore=Carlo F. Chiesa|titolo=Le tattiche: Il 4-2-4|rivista=[[Calcio 2000]]|numero=8 [22]|anno=1999|mese=agosto|pagina=158|ISSN=1122-1712}}</ref>
===Dall'Italia al resto del mondo===
[[Immagine:Rocco.gif|left|thumb|right|Nereo Rocco]][[Nereo Rocco]] fu tra i primi ad applicare il catenaccio in [[Italia]], fin dal [[Classifica calcio Serie A italiana 1947|1946/47]], sua prima stagione come tecnico della [[Unione Sportiva Triestina Calcio|Triestina]]. Il modulo di Rocco, cui talora ci si riferisce come il "vero" catenaccio, prevedeva comunemente una formazione del tipo 1-3-3-3 con un atteggiamento rigidamente difensivo. Alcune variazioni sul tema prevedevano schemi come l'1-4-4-1 e 1-4-3-2.
 
===Limiti e declino===
Valendosi di questo schema Rocco riuscì addirittura a portare la squadra giuliana ad un sorprendente secondo posto finale nel campionato [[Classifica calcio Serie A italiana 1948|1947/48]]), ripetendosi dieci anni dopo col [[Calcio Padova|Padova]], giunto terzo nella stagione [[Classifica calcio Serie A italiana 1957|1956/57]].
Il sopraggiungere dello «stile ginga» [[Brasile|brasiliano]] dalla fine degli [[anni cinquanta]] in poi<ref>Nome con cui è noto l'atteggiamento calcistico ''jogo bonito'' ("bel gioco") inerente alla scuola carioca, cfr. {{cita news|autore=Carlos Passerini|url=http://www.corriere.it/sport/16_maggio_25/pele-incorona-calcio-messi-826f053a-22ab-11e6-889d-0e478b0d5f56.shtml?refresh_ce-cp|titolo=Pelè incorona il calcio di Messi: «È il più grande, ha uno stile unico»|pubblicazione=Corriere della sera|data=26 maggio 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.elartedf.com/ginga-essence-brazilian-football-years/amp/|titolo=Ginga – The essence of Brazilian football through the years|lingua=en|autore=Vaishnavi Lingsur|accesso=22 aprile 2021|dataarchivio=22 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210422105048/http://www.elartedf.com/ginga-essence-brazilian-football-years/amp/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=https://ilmanifesto.it/pele-io-e-la-ginga-in-area-di-rigore/|titolo=Pelé: «Io e la ginga in area di rigore»|autore=Antonello Catacchio|accesso=22 aprile 2021}}</ref> e l'ascesa del ''[[calcio totale|totaalvoetbal]]'' [[Nazionale di calcio dei Paesi Bassi|olandese]] negli [[anni settanta]], fecero emergere i limiti del catenaccio, al punto che diversi giornalisti decretarono la sua scomparsa dopo le finali del [[Finale del campionato mondiale di calcio 1970|campionato del mondo 1970]] e della [[Finale della Coppa dei Campioni 1971-1972|Coppa dei Campioni 1971-72]], a causa della superiorità delle avversarie.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Tommy Docherty|titolo=The ABC of soccer sense: strategy & tactics today|p=60|editore=Arco Pub. Co.|anno=1978|ISBN=06-68-04627-9}}</ref><br/>Lo svantaggio del modulo difensivo italiano era il poco adattamento alle situazioni dinamiche di gioco, nel quale eventuali inserimenti improvvisi non venivano letti dagli schemi rigorosi del catenaccio. Inoltre, pur essendo meno dispendioso fisicamente del calcio a tutto campo di marca ''oranje'', era troppo attendista, poco propositivo ed alla lunga subiva passivamente le azioni portate dagli avversari con molti calciatori contemporaneamente.<ref>{{cita web|url=https://www.youcoach.it/it/articolo/johan-cruyff-lemblema-del-calcio-totale|titolo=Johan Cruyff l'emblema del "calcio totale"|accesso=22 aprile 2021}}</ref>
Una volta passato sulla panchina del [[Associazione Calcio Milan|Milan]], riuscì a vincere nel decennio dei [[Anni 1960|sessanta]] due [[Scudetto|titoli italiani]], due [[Coppa dei Campioni (calcio)|Coppe dei Campioni]], una [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa intercontinentale]] ed una [[Coppa delle Coppe (calcio)|Coppa delle Coppe]].
 
=== Numerazione tipica ===
[[Immagine:H_H.jpg|left|thumb|150 px|Helenio Herrera]]Un altro famoso interprete del catenaccio fu l’allenatore [[Argentina|argentino]] dell'[[Internazionale Football Club|Inter]] [[Helenio Herrera]] che, sempre negli anni sessanta, era solito adottarlo per ottenere la vittoria senza particolari preoccupazioni per quanto riguarda lo spettacolo. Spesso, infatti, le partite terminavano con il risultato favorevole di 1-0, frutto di una condotta di gara accorta e molto concreta.
 
[[File:NumCatenaccio.svg|thumb|upright=0.7|Una numerazione dei giocatori disposti secondo il Catenaccio|alt=]]
Nella versione di Herrera il catenaccio assomigliava alla primitiva versione di Rappan: il modulo prevedeva lo schieramento di quattro difensori cui erano assegnati compiti di stretta marcatura sull'uomo con un libero alle loro spalle.
Davanti al pacchetto arretrato si posizionava un regista (generalmente [[Luis Suárez Miramontes|Suárez]]), capace di lunghi e precisi passaggi per superare il centrocampo avversario e servire i centrocampisti avanzati e le punte. Anche Herrera collezionò allori in ogni campo: con l'Inter ottenne tre scudetti, un primo posto a pari merito col Bologna poi vincitore dello spareggio, due secondi posti, due Coppe dei Campioni e due Coppe intercontinentali.
 
{| class="wikitable"
In reazione ed in opposizione al catenaccio, verso la fine degli anni Sessanta nacque, soprattutto ad opera delle squadre del nord Europa, la filosofia del "[[calcio totale]]", destinata a dominare negli [[Anni 1970|anni Settanta]] con squadre di club come l'[[AFC Ajax|Ajax]] e le nazionali di [[Nazionale di calcio dell'Olanda|Olanda]] e Germania. La finale di Coppa dei Campioni del [[Coppa dei Campioni (calcio)#1966-67|1967]] tra l'Inter di Herrera e gli scozzesi del [[Celtic Glasgow|Celtic di Glasgow]] può essere considerata un vero e proprio passaggio di consegne tra le due scuole. L'Inter andò in vantaggio su [[Calcio di rigore|rigore]] con [[Sandro Mazzola|Mazzola]] all'8° minuto del I tempo, difendendosi poi dai veementi assalti del Celtic, che pareggiò al 65° (goal di [[Tommy Gemmell|Gemmel]]) e passò in vantaggio all'85° ([[Stevie Chalmers|Chalmers]]), vincendo il trofeo e ponendo fine al ciclo della "''Grande Inter''".
|-
Il Celtic durante l'incontro aveva tirato in porta in almeno quaranta occasioni. Tra le dichiarazioni del dopo partita si registrò anche quella di Herrera: "Il Celtic ha meritato di vincere, e la loro è stata la vittoria dello sport".
! Ruolo || Numero
|- align=center
| [[Portiere (calcio)|Portiere]] || 1
|- align=center
| [[Difensore (calcio)|Libero]] || 4 (o 6)
|- align=center
| [[Difensore (calcio)|Difensore centrale]]<br/>o stopper || 5
|- align=center
| [[Difensore (calcio)|Terzino destro]] || 2
|- align=center
| [[Difensore (calcio)|Terzino sinistro]] || 3
|- align=center
| [[Centrocampista#Difensivi|Mediano]] || 6 (o 4)
|- align=center
| [[Centrocampista#Offensivi|Mezzala]] || 8
|- align=center
| [[Centrocampista#Centrocampisti puri|Centrocampista centrale]]<br/>o regista avanzato || 10
|- align=center
| [[Centrocampista#Offensivi|Ala destra]] || 7
|- align=center
| [[Attaccante#Calcio|Ala sinistra]] || 11
|- align=center
| [[Attaccante#Calcio|Centravanti]] || 9
|}
 
===Il Squadre che hanno utilizzato il catenaccio oggi===
=== Club ===
Oggi il catenaccio, almeno nella sua forma più rigidamente difensivistica, è caduto in disuso, sebbene venga adottato da un discreto numero di squadre più deboli per mascherare il divario tecnico che le separa dai grandi club. Una visione stereotipata ma ancora molto diffusa internazionalmente attribuisce alle squadre italiane l'utilizzo del catenaccio, sebbene oramai molti club italiani preferiscano adottare il più moderno modulo 4-4-2, con i difensori liberi di spostarsi in tutte le zone del campo.
*Il {{Calcio Servette|N}} di [[Karl Rappan]], vincitore di due [[Super League (Svizzera)|campionati]] nel 1932-33 e nel 1933-34.
*Lo {{Calcio Spezia|N}} di [[Ottavio Barbieri]], vincitore del [[Campionato Alta Italia 1944]].
*La {{Calcio Salernitana|N}} di [[Giuseppe Viani|Gipo Viani]], vincitrice del girone C del campionato di [[Serie B 1946-1947|Serie B 1946-47]].
*La {{Calcio Triestina|N}} di [[Nereo Rocco]], seconda nel campionato [[Serie A 1947-1948|1947-48]].
*L'{{Calcio Inter|N}} di [[Alfredo Foni]], vincitrice del campionato [[Serie A 1952-1953|1952-53]].
*Il {{Calcio Padova |N}} di Nereo Rocco, terzo nel campionato [[Serie A 1957-1958|1957-58]].
*Il {{Calcio Milan|N}} di Nereo Rocco, vincitore di due [[Serie A|campionati]] ([[Serie A 1961-1962|1961-1962]] e [[Serie A 1967-1968|1967-1968]]), tre [[Coppa Italia|Coppe nazionali]] ([[Coppa Italia 1971-1972|1971-1972]], [[Coppa Italia 1972-1973|1972-1973]] e [[Coppa Italia 1976-1977|1976-1977]]), due [[Coppa dei Campioni|Coppe dei Campioni]] ([[Coppa dei Campioni 1962-1963|1962-1963]] e [[Coppa dei Campioni 1968-1969|1968-1969]]), due [[Coppa delle Coppe|Coppe delle Coppe]] ([[Coppa delle Coppe 1967-1968|1967-1968]] e [[Coppa delle Coppe 1972-1973|1972-1973]]) e una [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]] ([[Coppa Intercontinentale 1969 (calcio)|1969]])<ref name=Eurosport/><ref name=Opinione/>
*L'Inter di [[Helenio Herrera]], vincitrice di tre [[Serie A|campionati]] ([[Serie A 1962-1963|1962-1963]], [[Serie A 1964-1965|1964-1965]] e [[Serie A 1965-1966|1965-1966]]), due [[Coppa dei Campioni|Coppe dei Campioni]] ([[Coppa dei Campioni 1963-1964|1963-1964]] e [[Coppa dei Campioni 1964-1965|1964-1965]]) e due [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppe Intercontinentali]] ([[Coppa Intercontinentale 1964|1964]] e [[Coppa Intercontinentale 1965|1965]])<ref name=Eurosport/><ref name=Opinione/>
*Il {{Calcio Cagliari|N}} di [[Manlio Scopigno]], vincitore del campionato nel [[Serie A 1969-1970|1969-1970]].<ref>{{Cita|Tavella, Ossola|p. 373}}.</ref>
*Il {{Calcio Napoli|N}} di [[Ottavio Bianchi]], vincitore dello [[Scudetto (sport)|Scudetto]] e della [[Coppa Italia 1986-1987|Coppa Italia]] nel [[Serie A 1986-1987|1986-1987]], si disponeva con il catenaccio (più precisamente un 1-3-3-1-2), in cui [[Alessandro Renica|Renica]] agiva da libero<ref>{{cita web|url=http://www.quicampania.it/ilnapoli/renica.html|titolo=Alessandro Renica|accesso=24 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.pianetaazzurro.it/alessandrorenicailliberoenicottero.htm|titolo=ALESSANDRO RENICA,
“IL LIBERO FENICOTTERO”|autore=Emanuele Orofino|accesso=24 aprile 2021}}</ref> e [[Diego Armando Maradona|Maradona]] era un regista "avanzato", il più svincolato dagli schemi tra gli attaccanti<ref>{{cita web|url=https://m.tuttonapoli.net/amp/rubriche/l-evoluzione-tattica-del-calcio-3-il-catenaccio-e-la-diagonal-27247|titolo=L'EVOLUZIONE TATTICA DEL CALCIO: 3. Il Catenaccio e la Diagonal|autore=Marcello Pelillo|accesso=24 aprile 2021}}</ref>
 
==== Galleria d'immagini ====
Differente è il discorso per quanto riguarda la [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale]] che, soprattutto con [[Cesare Maldini|Maldini]] e [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]], ha utilizzato in diverse competizioni di primo piano ([[Mondiali di calcio Francia 1998|mondiali '98]] e [[Mondiali di calcio Giappone-Corea del Sud 2002|2002]]) schemi in qualche modo riconducibili al vecchio "catenaccio".
<gallery perrow="3">
VV.FF. Spezia 1944.jpg|Spezia 1944
Salernitana46-47.jpg|Salernitana 1946-47
Gipo Viani.jpg|Gipo Viani
Football Club Internazionale 1952-53.jpg|Inter 1952-53
Rocco.gif|Nereo Rocco
AC Milan 1962 Scudetto's commemorative photo.jpg|Milan 1961-62
Herrera Inter.jpg|Helenio Herrera
Inter 1963-64.jpg|Inter 1963-64
Unione Sportiva Cagliari 1969-70.jpg|Cagliari 1969-70
</gallery>
 
=== Nazionali ===
==Squadre che adottarono questo schema==
*La [[Nazionale di calcio della Svizzera|Svizzera]] di [[Karl Rappan]] al [[Campionato mondiale di calcio 1938|campionato del mondo 1938]]<ref name="Rappan_38"/>
Ecco una lista di squadre che guadagnarono alcuni successi giocando con il catenaccio:
*L'[[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]] di [[Ferruccio Valcareggi]], vincitrice dell'[[Campionato europeo di calcio 1968|Europeo 1968]] e seconda classificata al [[Campionato mondiale di calcio 1970|campionato del mondo 1970]]<ref>{{cita web|url=http://www.calcioparziale.it/2014/04/il-catenaccio-seconda-parte/|titolo=Il catenaccio – seconda parte|autore=Andrea Tavano|data=17 aprile 2014|accesso=22 aprile 2021}}</ref>
 
==== Galleria d'immagini ====
* '''[[Nazionale di calcio della Svizzera|Nazionale Svizzera]]''': (allenatore Karl Rappan) quarti di finale al [[Mondiali di calcio Francia 1938|mondiale del 1938]];
<gallery perrow="4">
* '''[[Associazione Calcio Milan|Milan]]''': (allenatore Nereo Rocco) negli [[anni 1960|anni sessanta]]: due scudetti, due coppe dei campioni, una coppa intercontinentale, una coppa delle coppe;
Karl Rappan (1969).jpg|Karl Rappan
* '''[[Internazionale Football Club|Inter]]''': (allenatore Helenio Herrera) negli anni sessanta: tre scudetti, due coppe dei campioni, due coppe intercontinentali;
Ferruccio Valcareggi - 1973 - Italy Team.jpg|Ferruccio Valcareggi
* '''[[Nazionale di calcio nordcoreana|Corea del Nord]]''': quarti di finale del [[Mondiali di calcio Inghilterra 1966|mondiale del 1966]] (dopo aver sconfitto l'[[Nazionale di calcio italiana|Italia]] nel turno eliminatorio).
Italia, finale Euro '68, ripetizione.jpg|Italia 1968
Italia-Galles 4-1, Roma, 4 novembre 1969.jpg|Italia 1969-70
</gallery>
 
=== In chiave moderna ===
[[Categoria:Tattiche del calcio]]
*Secondo parte della stampa internazionale, la [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] guidata da [[Marcello Lippi]], vincitrice del [[Campionato mondiale di calcio 2006|campionato del mondo 2006]], avrebbe adottato un atteggiamento tattico riconducibile per alcuni tratti al classico Catenaccio<ref>[http://www.guardian.co.uk/football/2006/jun/27/worldcup2006.match Totti steps up to redeem erratic Italy], The Guardian.</ref><ref>[http://www.zdnet.com.au/blogs/realitycheck/soa/Catenaccio-football-1-0-wins-1-0/0,139034554,139261332,00.htm Catenaccio football 1.0 wins 1-0], ZDNet.</ref>
 
*[[Diego Simeone]], allenatore dell'[[Club Atlético de Madrid|Atlético Madrid]], ha disposto la propria squadra con un modulo di gioco simile, soprattutto nell'atteggiamento ultradifensivo, nonostante lo schema attuato si discosti dal Catenaccio<ref>{{cita web|url=https://gianlucadimarzio.com/it/crespo-il-gioco-di-simeone-adesso-lo-chiamano-cholismo-una-volta-era-catenaccio|titolo=Crespo: "Il gioco di Simeone? Adesso lo chiamano 'cholismo', una volta era 'catenaccio' "|accesso=22 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ultimouomo.com/il-cholismo-non-e-una-forma-di-catenaccio/amp/|titolo=Il “Cholismo” non è una forma di catenaccio|autore=Daniele Manusia|accesso=22 aprile 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.numero-diez.com/lorgoglio-di-simeone-saper-difendere-non-e-catenaccio/|titolo=L'orgoglio di Simeone: "Saper difendere non è catenaccio"|autore=Paolo Ficara|accesso=22 aprile 2021}}</ref>
{{Portale|calcio|sport}}
*[[Massimiliano Allegri]], durante le esperienze da allenatore della [[Juventus Football Club|Juventus]], in più occasioni ha proposto un modulo simile al Catenaccio. Il suo gioco si basava su difese difficili da superare e ripartenze rapide per sorprendere gli avversari. Nel corso della sua carriera da allenatore, ha più volte vinto con il risultato di 1-0, vittorie tali da essere soprannominate da lui stesso di "corto muso"<ref>{{Cita libro|titolo=Musicology Today|url=https://doi.org/10.2478/muso|accesso=2025-07-22|editore=Walter de Gruyter GmbH}}</ref>
 
==Note==
[[de:Catenaccio]]
<references />
[[en:Catenaccio]]
 
[[es:Catenaccio]]
==Bibliografia==
[[fr:Catenaccio]]
* {{Cita libro|autore1=Renato Tavella|autore2=Franco Ossola|titolo=Cento anni di calcio italiano: il racconto appassionante di un secolo de storia italiana: i campioni, le sfide, i momenti memorabili che hanno reso grande lo sport nazionale|url=https://archive.org/details/isbn_9788881837854|editore=Newton & Compton|città=Roma|anno=1997|ISBN13=97-88-88-183785-4|cid=Tavella, Ossola}}
[[he:קטנאצ'ו]]
 
[[ja:カテナチオ]]
==Voci correlate==
[[ko:빗장 수비]]
* [[nl:CatenaccioVianema]]
 
[[pl:Catenaccio]]
==Altri progetti==
[[ru:Катеначчо]]
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* {{cita web|autore=Federico Aquè|url=https://www.ultimouomo.com/catenaccio-storia-origini/|titolo=Breve storia del catenaccio|data=25 marzo 2020}}
 
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