Utente:Arv97/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m fix |
||
(7 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate) | |||
Riga 8:
|indirizzo =
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è disambigua -->
|latitudine = 40.42790
|longitudine = -3.71233
|stato =
|periodo costruzione = [[1762]]-[[1783]]
|inaugurazione =
|stato completamento =
Riga 19:
|architetto = Ventura Rodriguez
Edwin Lutyens
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|committente = James Fitz-James Stuart
}}
Il '''Palazzo Liria''' (in spagnolo: ''Palacio de Liria'') è un palazzo neoclassico situato a Madrid in Spagna. È la residenza madrilena dei Duchi d'Alba. Il Palazzo Liria si trova a 18-20 Calle de la Princesa nel Centro di Madrid. È stato progettato da [[Ventura Rodríguez]] e costruito tra il [[1762]] e il [[1783]]. Ospita una collezione privata d'arte europea.
== Descrizione ==
Palazzo Liria è la residenza nobiliare più ricca e grande della [[Spagna]], conosciuta anche come la Casa de Alba è collocata nel centro di [[Madrid]], in calle Princesa. Tale edificio è composto da 200 stanze su 3.500 metri quadrati. Esso è il miglior palazzo dell'aristocrazia madrilena, superato solo dal Palazzo Reale
== Storia ==
Costruito intorno a fine '[[XVIII secolo|700]] su progetto dell'architetto [[Ventura Rodríguez]], fu commissionato da James Fitz-James Stuart, terzo duca di Berwick, che era anche il terzo duca di Liria (da cui il nome del palazzo). Agli inizi dell'Ottocento passò in eredità alla Casata d'Alba. Il [[19 marzo]] [[1833]] un incendio distrusse parte dell'archivio storico custodito nel palazzo
Gran parte della struttura, tranne
=== Costruzione ===
Iniziata nel [[1767
Quando [[William Beckford]] visitò la duchessa di [[Berwick (Nuova Scozia)|Berwick]] nel [[1787]], elogiò il suo palazzo come "il più splendido di [[Madrid]]" === Danneggiamento e ricostruzione durante la guerra civile spagnola ===
Pochi giorni
== Architettura ==
La pianta è rettangolare, molto allungata, con padiglioni sporgenti agli angoli, come negli edifici [[Neoclassicismo|neoclassici]]. È distribuito su entrambi i lati di un asse centrale che segna lo scalone principale, che non è quello originale del [[XVII secolo|XVII]] secolo, né lo è la distribuzione delle stanze, che è il risultato della ricostruzione che fu progettata da Sir Edward Lutyens e eseguito da Cabanyes dopo la quasi totale distruzione subita dal palazzo nel [[1936]] a causa dell'incendio provocato dal bombardamento. In precedenza lo stesso Lutyens aveva attuato un'altra riforma all'inizio del [[XX secolo|XX]] secolo. I lati maggiori del piano ospitano i saloni di rappresentanza e le stanze principali, alcune affacciate sull'ingresso e altre sul magnifico giardino retrostante, in classico stile francese. La facciata principale presenta un basso corpo imbottito come base e semicolonne che si estendono su due piani e ne sottolineano il senso [[barocco]] classicista. Il corpo centrale è evidenziato da un attico rettangolare senza frontone, che ricorda lo schema delle facciate dei palazzi reali di [[La Granja (Cáceres)|La Granja]] a Madrid. Il Palazzo Liria è stato il primo madrileno in grado di armonizzarsi con il Palazzo Reale. Esso presenta alcune singolarità che lo distinguono da tutte le altre costruzioni private di Madrid. Prima di tutto, non è stato integrato con i dintorni. La facciata non si affaccia sulla strada ma, secondo le usanze parigine dell’epoca, è distante dall’accesso principale come negli hotel francesi, e il giardino circonda l’edificio per valorizzarne l’insieme.
Il cortile di Liria, che è il più grande dei giardini storici privati ancora presenti nel centro urbano di Madrid, ha subito diverse modifiche nel corso dei decenni. Nelle piante del [[1761]] c’è un grande spazio suddiviso in caserme ma manca la fontana centrale che però, fu costruita in quegli anni. Sebbene non si sappia con certezza chi abbia realizzato il primo progetto del giardino, si ritiene che Ventura abbia disegnato il piano e la grande fontana centrale sulla facciata posteriore. Con l’arrivo del nuovo secolo, infiammato dalle correnti pre-romaniche, l’aristocrazia spagnola variava i propri gusti e cominciava a disfarsi dei rigidi canoni geometrici del giardinaggio francese tipici del [[XVIII secolo|settecento]], a favore dei nuovi canoni “anglo-cinesi”, i quali preferivano forme curvilinee e alberi naturali liberi, come riportate nella pianta di Ibáñez de Ibero ([[1877]]) o in quella di Eugenio Eceiza ([[1909]]). Nel [[1916]], il [[XVII secolo|XVII]] duca d'Alba commissionò a Forestier, uno dei più importanti giardinieri e urbanisti dell'epoca, un nuovo progetto per il giardino antistante la facciata posteriore, più in linea con i principi stilistici dell'architettura del palazzo, e Forestier tracciò l'attuale giardino basandosi su numerose aiuole con disegni circolari ed ellittici, e riformò i lati. Infine, l'intervento più recente e significativo risale agli anni Cinquanta, con la costruzione della vasca renale, una delle prime in città, che ha conferito al giardino un tocco hollywoodiano contemporaneo. Di notevole interesse nei giardini si trovano le loro particolari sfingi, pressoché integre. Accanto all'ingresso si trova un interessante edificio per le guardie del palazzo, opera attribuita all'architetto Lutyens, che sarebbe contemporanea alla riforma del palazzo.
== Galleria d'arte ==
La galleria comprendente gli arazzi, le sculture, i mobili, le porcellane e altri oggetti artistici conservati nel Palazzo Liria a [[Madrid]], oggi molto importanti e numerosi, difficilmente provengono dal tronco fondatore della famiglia. I dipinti italiani sono stati riuniti in una stanza, quelli fiamminghi in un'altra e quelli di scuola spagnola in una terza, sebbene quest'ultima abbia subito alcune trasformazioni decorative nell'ultimo decennio e qualche cambiamento nel suo sfondo pittorico. Si è cercato di ridare alla sala dedicata al III duca d'Alba l’aspetto che aveva prima dell'incendio. La sala presieduta dai due ritratti di [[Francisco Goya|Goya]] è dedicata alla dodicesima era di [[Cayetana Fitz-James Stuart|Cayetana]], la XIII duchessa di Alba. Il Secondo Impero, appena esistente in Spagna, è rappresentato nella sala da ballo, decorata in questo stile, con due arazzi molto realistici dell'Imperatrice e di [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]], oltre alle porcellane di Sèvres, e nella sala attigua si trovano i due ritratti a figura intera dell'Imperatrice e del Principe Imperiale, dipinto da [[Franz Xaver Winterhalter|Winterhalter]]. L'arte del Settecento è esposta nella sala degli amori degli dei, contenente tre arazzi tessuti in Gobelins secondo i cartoni di [[François Boucher]] e mobili [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]], e nella sala da pranzo, con quattro grandi arazzi della serie The New Indies, donati da [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]] al XII Duca d'Alba quando era ambasciatore a [[Parigi]]. Il piano terra inizia con l'androne d'ingresso e lo scalone principale che, con un design molto in sintonia con lo stile architettonico originario, ha subito successivi rifacimenti decorativi di carattere [[Architettura neobarocca|neobarocco]] che ne hanno cancellato lo spirito [[Neoclassicismo|neoclassico]]. Tutto sommato, mostra un'interessante collezione di busti e statue di Álvarez Cubero e [[Antonio Solario|Antonio Solá]], amici e protetti del duca Carlos Miguel durante il suo viaggio in Italia, che culmina al primo piano con la greca Afrodite Genitrice. Sempre al piano terra si trova la Biblioteca, presieduta dal ritratto del XVII Duca d'Alba dipinto dallo Zuloaga; la cappella, con sette dipinti di Josep Maria Sert e una pala d'altare del [[XVII secolo|XVII]] secolo dalla Casa de Sotomayor; la sala delle incisioni, con trenta ottime stampe di [[Andrea Mantegna|Mantegna]], [[Albrecht Dürer|Dürer]], [[Rembrandt]] e [[Antoon van Dyck|Van Dyck]], gli unici superstiti dell'inestimabile collezione di seimila incisioni che perirono nello sfortunato incendio del [[1936]]. E, infine, dopo un salottino con alcuni dipinti e oggetti intimi dell'Imperatrice, si apre la sala della musica, che ospita il dipinto di [[Jean-Auguste-Dominique Ingres|Ingres]] sull'Imposizione del vello d'oro sul maresciallo di Berwick di Felipe V. Al secondo piano, ci sono tre stanze più riservate, con Dipinti francesi e inglesi del [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo|XX]] secolo, da [[Corot]], [[Fantin-Latour|Fantin-Latour,]] [[Boudin]], [[Reynolds]], [[Romney]], [[Gainsborough]], un [[Guardi]], e anche dalla pittura moderna, come la tela di [[Marc Chagall|Chagall]] e il collage cubista di [[Pablo Picasso|Picasso]]. La seconda parte di questa sezione si occupa della raccolte sull'origine dei pezzi. Pertanto, sono raggruppati in cinque periodi storici: quello della Casa de Alba dal [[XVI]] al [[XVIII secolo|XVIII]] secolo insieme alla sua alleanza con la Casa de Carpio; quella della Casa di Berwick e il suo legame con la [[Casa d'Alba|Casa di Alba]], con le diverse modalità del ritratto settecentesco a cui essa contribuisce; quella di [[Carlos Miguel FitzJames Stuart, XIV duca d'Alba|Carlos Miguel]], il collezionista illustrato, VII Duca di Berwick e XIV d'Alba, l'eredità del Secondo Impero dell'Imperatrice [[Eugenia de Montijo]] e quella dei Duchi d'Alba nel XIX e XX secolo.
== Biblioteca ==
La biblioteca si trova al piano terra, occupando gran parte del lato destro della facciata principale del palazzo. I mobili originali, le librerie e il tavolo da lavoro erano in noce al momento della ricostruzione dopo la guerra civile, anche se anni dopo, nel [[1989]], iniziò un nuovo piano decorativo, in virtù del quale le librerie furono dipinte di verde e successivamente furono aggiunti elementi al soffitto fino a quando non fu terminato nello stato attuale. Si compone di due corpi ben differenziati: uno superiore, in cui sono distribuiti gli scaffali con i libri; e uno inferiore, chiuso da ante, che oltre a contenere i libri sui rispettivi ripiani, funge da supporto per le vetrine portadocumenti. È impossibile risalire all'evoluzione storica della biblioteca, poiché a seguito dell'incendio del [[1936]] andò perduta più della metà delle sue collezioni e non si conservarono cataloghi bibliografici che potessero dare conto della natura o dell'argomento di molte copie distrutte. In ogni caso, essa iniziò a formarsi all'inizio del [[XVIII secolo|XVIII]] secolo, quando i Fitz-James Stuart, duchi di Liria e Jérica, decisero di stabilirsi definitivamente in [[Spagna]], con i fondi bibliografici che la famiglia avrebbe acquisito e anche con i contributi di alcune delle casate nobiliari che attraverso un matrimonio furono successivamente incorporate nella Casa. Va ricordato che la ricostruzione della biblioteca nel [[1936]] fu in qualche modo incompleta grazie all'acquisto da parte di Don Jacobo, XVII Duca d'Alba, della magnifica biblioteca di Vicente Castañeda, segretario della Royal Academy of History, che si distinse per le sue attente rilegature e per una ricchissima raccolta di opere. Tra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XX]] secolo, i successivi detentori dei ducati di Berwick e di Alba hanno lasciato il segno dei loro gusti bibliografici sui libri che sono stati incorporati nella biblioteca. Tra questi, il Duca Don Carlos Miguel all'inizio del [[XIX secolo|XIX]] secolo, la Duchessa Rosario alla fine di questo stesso secolo e suo figlio il Duca Don Jacobo, padre dell'attuale Duchessa d'Alba, già nel [[XX]] secolo meritano di essere ricordati. Il risultato degli sforzi a fini culturali della [[Casa d'Alba|Casa de Alba]] è una magnifica biblioteca storica che ha libri d'arte, biografie, cronache, memorie e storia nei suoi diversi rami, e che nel suo insieme raggiunge 18.000 volumi. Alcuni duchi d'Alba avevano un interesse particolare nell'acquisizione di autentici gioielli bibliografici per il loro valore scientifico o storico.
== Fondazione Casa de Alba ==
Il palazzo divenne il centro della Fondazione Casa de Alba, presieduta dal diciannovesimo duca d'Alba, Carlos Fitz-James Stuart y Martínez de Irujo, con il sostegno dei suoi due figli, Fernando, duca di Huéscar, e Carlos, conte di Osorno, come amministratori. La fondazione è stata creata nel [[1973]] sulla base di diversi anni di lavoro di base gettato dai suoi genitori, Cayetana, diciottesima duchessa di Alba, e il suo consorte. A tale organizzazione si deve il merito di aver aperto al pubblico la collezione della [[Casa d'Alba]] così come i palazzi del duca, le sue attuali residenze, e condividere le informazioni su di loro in modo che altre persone possano godere e conoscere la sua eredità. Il Duca d'Alba ha attuato una politica di apertura e amicizia tra la Casa d'Alba ei cittadini di [[Madrid]], i cittadini spagnoli e qualsiasi visitatore interessato alla cultura.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
{{cita libro|El Palacio de Liria|Jacobo|Siruela|autore2=José Manuel Calderon|autore3= Mònica Luengo|autore4=Fernando Checa|autore5=Carlos Sambricio|autore6=Francisco Yvars|Ediciones Atalanta, S.L.|Girona|2012|urlarchivio =https://www.amazon.it/El-palacio-Liria-V-V/dp/8493963585}}
== Voci correlate ==
== Altri progetti ==
Riga 49 ⟶ 69:
== Collegamenti esterni ==
* [https://www.palaciodeliria.com/history sul sito di Palacio de Liria]
* [https://www.
* [https://www.levante-emv.com/sociedad/2011/09/27/duquesa-alba-lliria-13037869.html su levante-emv.com] [https://www.elmundo.es/elmundo/2009/10/31/andalucia_sevilla/1257029817.html su elmundo.es]
* [https://www.vanitatis.elconfidencial.com/noticias/2015-09-21/el-duque-de-alba-alquila-las-caballerizas-del-palacio-de-liria-al-exnovio-de-belen-esteban_1024914/ si vanitatis.elconfidencial.com]
* [https://elpais.com/elpais/2019/09/09/eps/1568021944_714474.html su elpais.com]
* [https://www.elmundo.es/loc/2016/01/16/56992a86268e3e52638b461c.html su elmundo.es]
* [https://www.abc.es/cultura/arte/abci-alba-201209140000_noticia.html?ref=https:%2F%2Fes.wikipedia.org%2F su abc.es]
* [https://informalia.eleconomista.es/informalia/actualidad/noticias/9336309/08/18/Fernando-FitzJames-Stuart-recibe-un-carisimo-Renoir-como-regalo-de-bodas.html su El Economista]
{{PatrimonioNacional}}
Riga 56 ⟶ 82:
{{Portale|architettura|Spagna}}
<nowiki>[[Categoria:Palazzi di Madrid]]
[[Categoria:Centro (Madrid)]]</nowiki>
|