Vincenzo Calcara: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Attività = delinquente comune▼
|Epoca2 = 2000
|Attività2 = collaboratore di giustizia
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , asserito membro di [[Cosa
}}
== Biografia ==
Il [[6 maggio]] [[1992]] le indagini del giudice Borsellino derivate dalle dichiarazioni di Calcara condussero a 43 ordini di cattura contro i mafiosi di [[Castelvetrano]] e i loro fiancheggiatori, fra cui l'ex sindaco [[Antonio Vaccarino]] (indicato da Calcara a capo della cosca) e l’impiegato in pensione della [[Corte suprema di cassazione|Cassazione]] Giuseppe Schiavone, incaricato di "aggiustare" i processi:<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/07/volevano-uccidere-il-giudice-borsellino.html|titolo=VOLEVANO UCCIDERE IL GIUDICE BORSELLINO
Nel [[1992]] il pentito si autoaccusò dell'omicidio del sindaco di [[Castelvetrano]] [[Vito Lipari]], avvenuto nel [[1980]], e rivelò che il mandante era il consigliere comunale [[Democrazia Cristiana|DC]] [[Antonio Vaccarino]] (poi sindaco dal [[1982]] al [[1983]]), perché "''bramoso di divenire primo cittadino''", accusandolo anche di essere il capo della cosca di [[Castelvetrano]],<ref>{{
▲Il [[6 maggio]] [[1992]] le indagini del giudice Borsellino derivate dalle dichiarazioni di Calcara condussero a 43 ordini di cattura contro i mafiosi di [[Castelvetrano]] e i loro fiancheggiatori, fra cui l'ex sindaco Antonio Vaccarino (indicato da Calcara a capo della cosca) e l’impiegato in pensione della [[Corte suprema di cassazione|Cassazione]] Giuseppe Schiavone, incaricato di "aggiustare" i processi<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/07/volevano-uccidere-il-giudice-borsellino.html|titolo=VOLEVANO UCCIDERE IL GIUDICE BORSELLINO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-05-07}}</ref>: il procedimento penale che ne seguì, denominato "''Alagna Antonino + 30''", si concluderà in primo grado nel [[1995]] con pesanti condanne<ref>{{Cita web|url=https://www.radioradicale.it/scheda/72810/processo-alagna-30|titolo=Sentenza del processo "Alagna+30"}}</ref>.
Successivamente Calcara avrebbe reso alla magistratura nuove rivelazioni sui presunti rapporti fra esponenti delle istituzioni e mafiosi e, secondo lui, il motivo determinante che lo spinse a questa nuova fase collaborativa fu la [[strage di via d'Amelio]], che avrebbe stimolato il suo senso di responsabilità nei confronti di Borsellino: in particolare Calcara parlò delle 5 entità, un presunto gruppo di poteri costituito da [[Cosa Nostra]], [[Massoneria]] deviata, [[Città del Vaticano|Vaticano]] deviato, [[Servizi segreti italiani|Servizi segreti]] deviati e [['Ndrangheta]].<ref>{{cita web|url=http://www.antimafiaduemila.com/2014061550010/mafia-flash/esclusiva-lultima-rivelazione-di-calcara-qdietro-papa-francesco-ce-un-potente-cardinaleq.html|titolo=Esclusiva, l'ultima rivelazione di Calcara: "Dietro Papa Francesco c’è un potente Cardinale"|accesso=19 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140727111316/http://www.antimafiaduemila.com/2014061550010/mafia-flash/esclusiva-lultima-rivelazione-di-calcara-qdietro-papa-francesco-ce-un-potente-cardinaleq.html|dataarchivio=27 luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/06/11/news/trapani_pentito_scrive_al_papa_devo_confessarle_tre_segreti_uno_sul_caso_orlandi-88674772/|titolo=Trapani, pentito scrive al Papa: "Devo confessarle tre segreti, uno sul caso Orlandi"|sito=la Repubblica|data=11 giugno 2014|accesso=26 settembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/11/17/il-pentito-racconta-portai-10-miliardi.html|titolo=IL PENTITO RACCONTA ' PORTAI 10 MILIARDI A MARCINKUS'|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=17 novembre 1994|accesso=31 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210926093501/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/11/17/il-pentito-racconta-portai-10-miliardi.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/04/23/quel-patto-tra-boss-massoni.html|titolo=QUEL PATTO TRA BOSS E MASSONI|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=23 aprile 1993|accesso=31 maggio 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20210926093548/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/04/23/quel-patto-tra-boss-massoni.html|urlmorto=no}}</ref> Affermò anche di essere stato coinvolto nell'[[attentato a papa Giovanni Paolo II]] nel [[1982]] e che [[Paolo Borsellino]] era riuscito a trovare una foto di Piazza San Pietro dove compariva Calcara stesso insieme ad Antonov, l'uomo che custodiva [[Mehmet Ali Ağca|Ali Aǧca]] e un altro turco, che sarebbe stato poi ucciso e seppellito in una campagna del [[Provincia di Milano|milanese]] dallo stesso Calcara per eliminare testimoni scomodi.<ref>{{Cita web|url=https://www.19luglio1992.com/|titolo=In Primo Piano|autore=Redazione 19luglio1992.com|sito=19luglio1992.com|accesso=31 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240529123653/https://www.19luglio1992.com/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/04/22/riina-ordino-ad-ali-agca-di-uccidere.html|titolo='RIINA ORDINO' AD ALI' AGCA DI UCCIDERE WOJTYLA'|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=22 aprile 1997|accesso=26 settembre 2021}}</ref> Rese anche importanti dichiarazioni sulla [[strage di Alcamo Marina]]<ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/20/news/strage_della_casermetta_di_alcamo_innocenti_assolti_dopo_36_anni-39429421/|titolo=Strage della casermetta di Alcamoinnocenti assolti dopo 36 anni|sito=la Repubblica|data=20 luglio 2012|accesso=26 settembre 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://firenze.repubblica.it/cronaca/2014/06/25/news/sssssssssssssssss-89984534/|titolo=In carcere da innocenti: Gulotta e le altre vite perdute|sito=la Repubblica|data=25 giugno 2014|accesso=27 settembre 2021}}</ref> e sull'omicidio del giudice [[Giangiacomo Ciaccio Montalto]].<ref name=":0" />
▲Nel [[1992]] il pentito si autoaccusò dell'omicidio del sindaco di [[Castelvetrano]] [[Vito Lipari]], avvenuto nel [[1980]], e rivelò che il mandante era il consigliere comunale [[Democrazia Cristiana|DC]] [[Antonio Vaccarino]] (poi sindaco dal [[1982]] al [[1983]]), perché "bramoso di divenire primo cittadino", accusandolo anche di essere il capo della cosca di [[Castelvetrano]]<ref>{{cita web |url=http://archivio.agi.it/articolo/a0d5358eac018888397835abc209f997_19920825_pianosa-e-un-ex-sindaco-detenuto-che-ha-denunciato-percosse/ |titolo=Copia archiviata |accesso=24 maggio 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160624221545/http://archivio.agi.it/articolo/a0d5358eac018888397835abc209f997_19920825_pianosa-e-un-ex-sindaco-detenuto-che-ha-denunciato-percosse/ |dataarchivio=24 giugno 2016 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/22/dal-comune-ordine-giustiziate-il.html|titolo=' DAL COMUNE L'ORDINE GIUSTIZIATE IL SINDACO' - La Repubblica.it}}</ref> ma il [[29 maggio]] dello stesso anno, qualche giorno dopo la [[strage di Capaci]], ritrattò tali dichiarazioni con una lettera inviata alla Corte per poi riconfermerle successivamente<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/17/santapaola-innocente-non-ha-ucciso.html|titolo=' SANTAPAOLA? E' INNOCENTE NON HA UCCISO IL SINDACO...' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-05-30}}</ref>. Arrestato, Vaccarino fu poi assolto per quell'accusa poiché Calcara non venne ritenuto attendibile.<ref>{{cita web |url=http://archivio.agi.it/articolo/aaba683df8d95cbadd57f0f8d54f99f7_19981216_sindaco-del-trapanese-assolto-per-mafia-arrestato-per-droga/?query=tonino_vaccarino |titolo=Copia archiviata |accesso=24 maggio 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160624202615/http://archivio.agi.it/articolo/aaba683df8d95cbadd57f0f8d54f99f7_19981216_sindaco-del-trapanese-assolto-per-mafia-arrestato-per-droga/?query=tonino_vaccarino |dataarchivio=24 giugno 2016 }}</ref>
Fino al [[1998]] Calcara è stato sottoposto al programma di protezione dei collaboratori di giustizia. Nel [[2011]] causò polemiche la sua partecipazione ad un incontro per la legalità con gli studenti di [[Castelvetrano]] organizzato dall'allora [[Pubblico ministero (ordinamento italiano)|pm]] di [[Palermo]] [[Antonio Ingroia]].<ref>{{Cita web|url=https://gds.it/articoli/cronaca/2011/01/24/torna-in-citta-dopo-19-anni-pentito-contestato-a-castelvetrano-143746-306402fe-4bbd-491f-8f37-cad38ee9f0ce/|titolo=Torna in città dopo 19 anni, pentito contestato a Castelvetrano|sito=Giornale di Sicilia|data=24 gennaio 2011|accesso=27 settembre 2021}}</ref>
In numerosi processi, diversi collaboratori di giustizia del [[Provincia di Trapani|trapanese]] e del [[Provincia di Palermo|palermitano]] (Giuseppe Ferro, [[Vincenzo Sinacori]], [[Giovanni Brusca]], Vincenzo Patti, Francesco Milazzo) negarono di averlo conosciuto come uomo d'onore e ne smentirono le affermazioni: per queste ragioni, nelle motivazioni della sentenza di primo grado per l'omicidio del giudice [[Giangiacomo Ciaccio Montalto]], i giudici ritennero Calcara inattendibile<ref>{{Cita web|url=https://www.csm.it/documents/21768/2106573/Corte+assise+Caltanissetta+12+giugno+1998+-+parte+1.pdf/7adbb4d2-6472-36f5-0a54-53bb4d254163|titolo=Sentenza di primo grado per l'omicidio del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto (pagg. 22 e seguenti)}}</ref>. Tale affermazione venne condivisa anche nelle motivazioni della sentenza di primo grado per l'omicidio del giornalista [[Mauro Rostagno]], nel quale Calcara rese dichiarazioni<ref>{{Cita web|url=http://www.archivioantimafia.org/sentenze2/rostagno/rostagno_primo_grado.pdf|titolo=Sentenza di primo grado per l'omicidio del giornalista Mauro Rostagno}}</ref>. Inoltre nel [[2014]], in un'udienza del processo "Borsellino quater", il collaboratore di giustizia [[Vincenzo Sinacori]] paragonò Calcara al falso pentito [[Vincenzo Scarantino]] dichiarando: "''c'era'' ''ancora un altro di Castelvetrano, Calcara, che si autoaccusava dell'omicidio Lipari quando l'omicidio Lipari l'ho fatto io con altri''"<ref>{{Cita web|url=http://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/286-processo-borsellino-quater/49717-ferrante-qprovammo-noi-i-telecomandi-per-lattentato-di-borsellinoq.html|titolo=}}</ref>: infatti Sinacori si autoaccusò dell'omicidio del sindaco [[Vito Lipari]] nel corso del processo "Omega" e in quello per l'omicidio Rostagno<ref>{{Cita web|url=http://www.alqamah.it/2013/08/14/il-terremoto-del-belice-del-1968-la-ricostruzione-e-la-speculazione-lomicidio-mafioso-del-sindaco-di-castelvetrano-vito-lipari-e-quel-summit-di-cosa-nostra/|titolo=}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.liberainformazione.org/2011/12/07/processo-rostagno-sinacori-il-giornalista-parlava-male/|titolo=}}</ref>.▼
Nel [[2020]] Calcara è stato nuovamente arrestato a [[Genova]] con l'accusa di [[estorsione]] insieme ad un complice, perché avrebbe chiesto denaro al gestore di un ristorante ricattandolo con un video che ritraeva un [[Mus musculus|topo]] all'interno del suo locale.<ref>{{Cita web|url=https://genova.repubblica.it/cronaca/2020/01/27/news/ricattano_ristoratore_con_video_di_un_topo_arrestati-246894594/|titolo=Ricatta ristoratore con il video di un topo, arrestato l'ex boss mafioso che rifiutò di uccidere Borsellino|sito=la Repubblica|data=27 gennaio 2020|accesso=26 settembre 2021}}</ref>
Le ragioni del mendacio del Calcara – scriverà al riguardo la Corte d'assise di [[Caltanissetta]] nel [[1998]] – non sembrano riconducibili a spirito di vendetta nei confronti delle persone chiamate in causa, bensì dall’intento di conseguire dei vantaggi economici e dei benefici giuridico-amministrativi maggiori di quelli che avrebbe ottenuto limitando la sua collaborazione al settore della propria diretta esperienza criminale, senz’altro più modesta di quella di un associato a Cosa Nostra».
Nel corso del processo a [[Matteo Messina Denaro]], condannato a Caltanissetta all'ergastolo per le stragi del '92, il pm Paci ha ricostruito il ruolo dell’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara, che avrebbe “inquinato l’acqua nei pozzi”, portando le indagini su piste diverse da quella di Matteo Messina Denaro del quale non fece mai il nome. Calcara, definito dal pm un pentito “eterodiretto”, aveva sempre indicato in Mariano Agate, e non [[Francesco Messina Denaro]], il capo di “cosa nostra” del trapanese. A seguito della requisitoria, l'ex pentito ha inviato alla corte d’Assise di Caltanissetta due lettere e un esposto contro il pm Paci. Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato Fabio Trizzino, legale dei familiari del giudice Borsellino, che ha diffidato Calcara dall’utilizzare strumentalmente qualunque riferimento alla vedova e ai figli del giudice a sostegno di qualunque sua iniziativa, ribadendo inoltre la totale fiducia nei confronti della Procura di Caltanissetta e in particolare del dottor Gabriele Paci.▼
A seguito delle accuse infondate rivolte contro il pm Paci e contro l'avvocato Fabio Trizzino, la Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per calunnia, diffamazione aggravata e continuate dell’ex collaboratore di giustizia, il quale secondo il procuratore di Catania si troverebbe nelle condizioni per essere dichiarato delinquente abituale.▼
== Controversie ==
Nel [[1998]], all'interno della sentenza-ordinanza a conclusione delle indagini sull'[[Attentato a Giovanni Paolo II|attentato a papa Giovanni Paolo II]], il giudice [[Rosario Priore]] scrisse: «''Calcara, ( [...] ) pur se animato dalle migliori intenzioni, non ha trovato conferme nell'istruzione compiuta. Il riscontro principale, cioè il rinvenimento del cadavere del turco, non s'è mai verificato. Il resto delle dichiarazioni (...) può benissimo provenire dalla lettura dei giornali. Il resto dalla fantasia, di cui i pentiti in genere non difettano''».<ref name=":3">{{Cita web|url=https://progettosanfrancesco.it/2021/04/11/calcara-borsellino/|titolo=VINCENZO CALCARA, un pentito per tutte le stagioni|sito=Progetto San Francesco|data=11 aprile 2021|accesso=31 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230924235339/https://progettosanfrancesco.it/2021/04/11/calcara-borsellino/|urlmorto=no}}</ref>
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▲A seguito delle accuse infondate rivolte contro il pm Paci e contro l'avvocato Fabio Trizzino, la Procura di [[Catania]] ha chiesto il rinvio a giudizio per [[calunnia]], diffamazione aggravata e continuate dell’ex collaboratore di giustizia, il quale secondo il procuratore di [[Catania]] si troverebbe nelle condizioni per essere dichiarato delinquente abituale.<ref>{{Cita web|url=https://www.ildubbio.news/2021/06/25/la-procura-chiede-il-rinvio-giudizio-per-lex-pentito-vincenzo-calcara/|titolo=La procura chiede il rinvio a giudizio per l’ex pentito Vincenzo Calcara|data=2021-06-25|accesso=2021-09-26}}</ref>
Nel corso del processo che vedeva imputato l'editore Gian J. Morici, accusato da Calcara di averlo diffamato avendo scritto che era un falso pentito, i collaboratori di giustizia [[Vincenzo Sinacori]] e Giuseppe Milazzo, nel ribadire che Calcara non fu mai un uomo d'onore, hanno anche spiegato che i cosiddetti "uomini d'onore riservati" all’epoca della presunta affiliazione del Calcara ([[1979]]) non esistevano nemmeno, dal momento che sono nati dopo le prime collaborazioni (metà anni '90), quando "''si incominciò a stringere il cerchio… cercando di non presentare tante persone…''".
Grazie alle testimonianze e alla documentazione prodotta dalla difesa, il 28/04/22, il tribunale di [[Agrigento]] ha assolto l'editore che accusava l'ex collaboratore di giustizia di essere stato un falso pentito, poiché "il fatto non costituisce reato".<ref>{{Cita web|url=https://www.tp24.it/2022/05/03/antimafia/mafia-scrivere-che-calcara-e-un-falso-pentito-non-e-reato-assolto-gian-joseph-morici/176785|titolo=Mafia. Scrivere che Calcara è un falso pentito non è reato, assolto Gian Joseph Morici|autore=Egidio Morici|sito=Tp24|data=3 maggio 2022|accesso=31 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220503071045/https://www.tp24.it/2022/05/03/antimafia/mafia-scrivere-che-calcara-e-un-falso-pentito-non-e-reato-assolto-gian-joseph-morici/176785|urlmorto=no}}</ref>
Nel corso dello stesso procedimento, ha reso [https://livesicilia.it/stragi-mafia-messina-denaro-pentiti/ testimonianza Massimo Russo], magistrato, oggi alla Procura per i minorenni di [[Palermo]], per anni in servizio a [[Marsala]], dove ha lavorato al fianco di [[Paolo Borsellino]].
Russo, nel ribadire la non appartenenza di Vincenzo Calcara alla consorteria mafiosa, ha ricordato come talune dichiarazioni del pentito fossero certamente al di fuori della portata delle sue presunte conoscenze, ipotizzando l'intervento di suggeritori esterni che avrebbero indirizzato le propalazioni dell'allora collaboratore di giustizia: "''Il punto è capire chi è che ha messo questa farina nel sacco, tanto più che proprio nel [[1991|'91]] a [[Castelvetrano]] si tengono le riunioni che metteranno in fibrillazione il nostro paese nel [[1992|'92]] e [[1993|'93]]. Quindi se uno mette in sequenza questi fatti bisognerebbe forse ricominciare da lì per comprendere, a cominciare dalle notizie sull’attentato a Borsellino. In realtà forse dovrebbe pentirsi ora Calcara e spiegarci come stanno veramente le cose''”.
== Note ==
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== Bibliografia ==
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== Voci correlate ==
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[[Categoria:Collaboratori di giustizia legati a Cosa nostra]]
[[Categoria:Lotta alla mafia]]
[[Categoria:Attivisti italiani del XXI secolo]]
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