Profitto: differenze tra le versioni
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{{U|Utile|economia|aprile 2016
== Caratteristiche generali ==
<math>
Il concetto di ''profitto'' è una nozione definita in maniera non condivisa
Il termine ''profittabilità'' si riferisce all'ammontare di profitto relativo
La ''curva di isoprofitto'' è utilizzata in [[microeconomia]] per indicare tutte le combinazioni di input-output in grado di realizzare un determinato profitto.▼
▲Il profitto è una nozione definita in maniera non condivisa, infatti tra [[ragioniere|contabili]] ed [[economista|economisti]] vi sono delle differenze nei metodi di calcolo. Gli economisti [[marxismo|marxisti]] si riferiscono al profitto per l'[[imprenditore]] come alla differenza fra il valore del [[lavoro]] di un dipendente e la paga che il [[lavoratore]] percepisce per quel lavoro.
▲Il termine profittabilità si riferisce all'ammontare di profitto relativo a un [[investimento]] ed è spesso misurato come tasso di profitto o tasso di ritorno dell'investimento [[Return on investment|ROI]] (dall'inglese ''Return On Investment'').
▲La curva di isoprofitto è utilizzata in [[microeconomia]] per indicare tutte le combinazioni di input-output in grado di realizzare un determinato profitto.
== Definizioni ==
=== Definizioni economiche di profitto ===
In [[economia]] generale, si dice che un'azienda sta producendo un '''profitto economico''' quando i suoi ricavi per merci e servizi rivenduti superano i costi totali dei suoi fattori produttivi. Si dice che sta producendo un '''profitto contabile''' se i suoi ricavi contabilizzati superano i costi contabilizzati.
La differenza principale tra queste due "nature" è che la prima tiene conto dei costi impliciti e sacrificati ([[Costo opportunità|costi opportunità]]), mentre la seconda risponde alle norme contabili previste dalla legge. Gli economisti ritengono generalmente più realistico analizzare il "profitto economico". In un caso di produzione di un singolo bene, si ha ''profitto economico'' quando il [[prezzo costo]] medio del prodotto è inferiore al [[prezzo ricavo]] del prodotto o servizio nel punto di quantità prodotta (Output) che massimizza il profitto.
In questa situazione teorica, e solo in questa, il profitto economico è pari alla quantità prodotta moltiplicata per la differenza tra il costo medio ed il prezzo medio, ossia il margine medio unitario. In queste condizioni ogni unità di prodotto in più crea lo stesso aumento di costi e ricavi, lasciando invariato il profitto (che essendo massimo non può aumentare). In condizioni di [[concorrenza perfetta]], tipica delle esemplificazioni accademiche, si ha la posizione di '''massimizzazione del profitto''' quando il ''[[ricavo marginale]] uguaglia il [[costo marginale]]''. <br />
Tuttavia, esiste fra i produttori un [[Liberismo#Interesse a colludere|interesse a colludere]] poiché il regime di [[monopolio]] o di [[oligopolio]] nella teoria economica garantiscono in media per tutti un ricavo e un profitto più alto di quello ottenibile con una "guerra di prezzo", fatto che poi si concretizza nella formazione di [[cartello|cartelli economici]] e di [[intesa restrittiva della concorrenza|intese restrittive della concorrenza]], sanzionate dal [[diritto antitrust]]. Tutte le imprese costituiscono un investimento di coloro che controllano il capitale della stessa. Il ritorno del capitale ai proprietari in competizione è l''''accounting profit''' e compensa il possessore per non essere stato capace di fare un uso alternativo del suo capitale. È il [[costo opportunità]] di un investimento.
''Il profitto contabile supera il profitto economico''.
Il profitto contabile alle volte include un elemento a riconoscimento del rischio che un investitore prende. È spesso incerto, a causa dell'[[informazione incompleta]], non si sa se un'impresa avrà successo o no. In questi casi, gli economisti trattano il [[ritorno del rischio]] come parte del profitto contabile, come fosse un elemento del costo del capitale.
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Il profitto economico non appare nella [[concorrenza perfetta]]. Una volta che il rischio è stato compensato, il profitto economico a lungo termine è quindi visto come [[inefficienza]] causata dal [[monopolio]] o come un'altra forma di [[fallimento del mercato]].
Il profitto economico è a volte chiamato '''profitto eccezionale''' e il profitto contabile '''normale profitto'''.
Il '''profitto sociale''' delle attività di un'azienda è il [[profitto normale]] più o meno ogni [[esternalità]] dovuta alla sua attività. Un monopolio petrolifero che inquini può esibire enormi profitti, ma fare relativamente poco per l'economia e danneggiare l'ambiente. Potrebbe avere alti profitti economici, ma bassi profitti sociali.
=== Definizioni contabili di profitto ===
''Attenzione - queste definizioni sono diverse da quelle usate dagli economisti''
Nel senso contabile del termine, il profitto netto (prima delle tasse) è il risultato delle [[Compravendita|vendite]]<ref>Naturalmente, non tutte le imprese vendono (ad esempio appalto o somministrazione o intermediazione non sono vendita), pertanto occorrerebbe parlare genericamente di "ricavi per prestazioni".</ref> di un'azienda meno i [[costo|costi]] come stipendi, affitti, carburante, materiali grezzi, interessi sui prestiti e le svalutazioni.▼
▲Nel senso contabile del termine, il '''profitto netto''' (prima delle tasse) è il risultato delle [[Compravendita|vendite]]<ref>Naturalmente, non tutte le imprese "vendono" (ad esempio appalto o somministrazione o intermediazione non sono vendita)
Il profitto lordo è il profitto prima degli interessi e delle svalutazioni (o rivalutazioni) delle attività.▼
▲Il
Il profitto netto dopo le tasse è il profitto dopo il pagamento delle imposte di competenza: in Italia sono due le principali imposte, una di carattere nazionale (che per ora si chiama [[Imposta sul reddito delle società|IRES]]) ed una di carattere regionale (che prende il nome di [[IRAP]]).▼
▲Il
Il risultato operativo è una misura del potere di una impresa di produrre profitti dalle operazioni di gestione caratteristica (il cosiddetto [[Core Business]], o attività principale): è pari agli utili prima della gestione finanziaria/patrimoniale e della gestione straordinaria ([[plusvalenza|plusvalenze]]/[[minusvalenza|minusvalenze]]) e della gestione fiscale (pagamento delle imposte).▼
▲Il
In contabilità il profitto economico è definito come metrica di singolo periodo per determinare il [[Valore (economia)|valore]] creato da un'impresa in un periodo - tipicamente l'anno.▼
Più recentemente, a causa dell'accelerazione del processo economico e di creazione del valore, le aziende modernamente organizzate utilizzano come periodo base il [[Trimestre]] detto anche con anglicismo tipico di queste imprese Quarter, ovvero quarto di anno.▼
▲In
Il profitto netto dopo le tasse, opportunamente depurato dal costo opportunità e dal costo del rischio specifico del settore, fornisce un costo ponderato del capitale. Quest'ultimo è all'incirca paragonabile - ma qualche economista avrebbe da puntualizzare - alla definizione economica di profitto.▼
▲Più recentemente, a causa dell'accelerazione del processo economico e di creazione del valore, le aziende modernamente organizzate utilizzano come periodo base il [[Trimestre]] detto anche con anglicismo tipico di queste imprese ''Quarter'', ovvero quarto di anno.
▲Il ''profitto netto dopo le tasse'', opportunamente depurato dal costo opportunità e dal costo del rischio specifico del settore, fornisce un costo ponderato del capitale. Quest'ultimo è all'incirca paragonabile - ma qualche economista avrebbe da puntualizzare - alla definizione economica di profitto.
=== Definizioni di profitto in economia aziendale ===
*
*
*
# L'azienda in perdita costante fallisce (ed esce dal settore)
# L'azienda modifica il proprio posizionamento nel settore individuando una nicchia in cui è ancora competitiva ed in grado di generare profitti normali
# L'azienda esce dal settore originario ed entra in uno nuovo che meglio si confà alla propria struttura (conseguendo i profitti normali del nuovo settore).
Il
Costituisce il "giusto ammontare" del profitto ottenibile dalla corretta allocazione delle risorse interne di cui dispone l'impresa. Questa definizione tiene conto della strategia di [[marketing]], del posizionamento sul mercato, ([[posizione di mercato]]), e di altri metodi per incrementare il ritorno dell'investimento al di sopra del tasso medio del mercato competitivo I principali sono: # Vantaggio di costo (costo del lavoro, costo di acquisizione delle materie prime)
# Elusione fiscale (riduzione degli oneri tributari grazie a delocalizzazioni in paesi a differente carico fiscale, spesso prerogativa delle [[Multinazionali]].
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=== Definizioni giuridico-economiche di profitto ===
Il nostro ordinamento non ci offre una definizione unitaria di profitto, in quanto questo termine si ritrova in diverse norme, disseminate nelle varie leggi dello Stato, partendo dal [[diritto penale]] (disciplina, in cui si richiede spesso che per la perfezione di alcuni reati ci sia lo scopo o il conseguimento di un profitto), per proseguire con il [[diritto civile]] (dove si introducono le diverse nozioni di frutto, di utile, di arricchimento, di bene futuro, di profitto, di bilancio e di vantaggio patrimoniale), per concludere con il [[diritto tributario]] (dove viene creata la figura giuridica di reddito), il tutto -appunto- senza che vi sia una norma generale di raccordo. {{senza fonte}}▼
▲Il nostro ordinamento non ci offre una definizione unitaria di profitto, in quanto questo termine si ritrova in diverse norme, disseminate nelle varie leggi dello Stato, partendo dal [[diritto penale]] (disciplina, in cui si richiede spesso che per la perfezione di alcuni reati ci sia lo scopo o il conseguimento di un profitto), per proseguire con il [[diritto civile]] (dove si introducono le diverse nozioni di frutto, di utile, di arricchimento, di bene futuro, di profitto, di bilancio e di vantaggio patrimoniale), per concludere con il [[diritto tributario]] (dove viene creata la figura giuridica di reddito), il tutto -appunto- senza che vi sia una norma generale di raccordo.
E così, sintetizzando al massimo, per profitto, dal punto di vista e giuridico-economico, si potrà intendere ogni entrata o vantaggio economico, che debba derivare ad un dato soggetto, in forza di un rapporto giuridico o di un fatto naturale o di un mero comportamento umano, che sia preso in considerazione prima del suo venire in essere.
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=== Altri tipi di profitto ===
Ci sono analisti che trovano utile fare correzioni al profitto economico, come l'eliminazione dell'avviamento ammortizzato o della spesa capitalizzante sul marchio, cercando di dividere il valore su molteplici periodi contabili. Il concetto di fondo fu dapprima introdotto da [[Schmalenbach]], ma l'applicazione commerciale del concetto di profitto economico corretto fu di Stern Stewart & Co. che diedero il nome di EVA o [[Economic Value Added]] (Valore Economico Aggiunto) a questo concetto.
== Massimizzazione del profitto ==
Esiste, tuttavia, una differenza fondamentale dell'orizzonte temporale associato a questo obbiettivo di ottimo: fra la ricerca del mero risultato di esercizio nel breve termine, e la creazione di [[valore economico aggiunto|valore economico]] nel lungo periodo. Un orizzonte di lungo termine (almeno 5 anni) può richiedere agli azionisti e obbligazionisti la rinuncia al dividendo annuale, uno sforzo per sottoscrivere aumenti di [[Capitale sociale (economia)|capitale sociale]] o la conversione di quote di debito in equity per vari motivi temporanei:
* congiuntura economica negativa (PIL, occupazione, salari, debito pubblico, fiducia dei consumatori);
* crisi di [[settore economico|settore]] dovuta ad una [[Saturazione del mercato]] o ad una maturità e fase finale del [[ciclo di vita del prodotto]];
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=== Trattazione matematica ===
Se una azienda produce
<math>\ P= \sum_i^n q_{i} \langle P \rangle_{i}=\sum_i^n q_{i}(\langle R \rangle_{i} - \langle C \rangle_{i})</math>▼
si ha che il '''profitto unitario''' <math> \langle P \rangle_{i} </math> del prodotto i-esimo è dato da <math> \langle R \rangle_{i} - \langle C \rangle_{i} </math> .
Pertanto risulta che il profitto complessivo dell'azienda è proporzionale alla differenza fra [[prezzo]] e [[costo marginale]] in base alla quantità di merce:
▲<math>\ P= \sum_i
▲* <math> \langle R \rangle_i </math> è il prezzo unitario del prodotto i-esimo;
▲* <math> \langle C \rangle_i </math> è il costo unitario del prodotto i-esimo;
È necessario trovare le quantità <math>q_{i} \ge 0</math> che bisogna produrre di ciascun prodotto per ottenere il massimo profitto con dei vincoli da rispettare.
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Ed altri vincoli relativi alle caratteristiche tecniche, produttive e organizzative dell'azienda.
Per risolvere quindi il problema della [[Ottimizzazione (matematica)|massimizzazione]] del profitto complessivo di un'azienda dato dalla funzione
Ad esempio supponiamo che vi sia un'azienda dove si producono 4 prodotti e si sa che:
<math> P=2q_{1}+3q_{2}+4q_{3}+q_{4} </math>
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Implementando l'algoritmo si ricava che il profitto raggiunge il valore massimo di 7500 con i vincoli dati per <math> q_{1}=3000,q_{2}=2000,q_{3}=1000,q_{4}=1500,q_{5}=500 </math> in particolare il valore <math> q_{5}=500 </math> implica la possibilità di produrre 500 unità di un nuovo prodotto in modo da portare la produzione dell'azienda a 8000 unità come previsto dal vincolo della capacità produttiva.
=== Risolutori informatici open source ===
I principali software open source che possono essere utilizzati per la massimizzazione del profitto tramite programmazione lineare sono:
[[Maxima (software)|wxMaxima]] e [[Octave]].
Per esempio se un'azienda produce tavoli e mobiletti che intende vendere al prezzo rispettivamente di 400€ e 200€. Per produrli occorrono 6 unità di legno, 2 ore/lavoratore e 100 minuti di tempo-macchina per i tavoli e 10 unità di legno, 4 ore/lavoratore e 40 minuti di tempo-macchina per i mobiletti. A disposizione l'azienda possiede giornalmente 4000 unità di legno, 250 lavoratori per 8 ore al giorno cioè 2000 ore/lavoratore e 50 macchine che funzionano per 16 ore giornaliere cioè 48000 ore/macchina. Pertanto il modello da analizzare è il seguente :
:<math>\operatorname{massimizza}\left( 200 y+400 x\right) </math>
:<math>10y+6x<=4000</math>
:<math>4y+2x<=2000</math>
:<math>40y+100x<=48000</math>
Usando wxMaxima per effettuare il calcolo si ottiene:
<syntaxhighlight lang="Mathematica">
load("simplex")$;
maximize_lp(400*x+200*y,[6*x+10*y<=4000,2*x+4*y<=2000,100*x+40*y<=48000],nonnegative_lp=true);
[197.894,[y=147,x=421]]
</syntaxhighlight>
cioè l'azienda ottiene un profitto massimo giornaliero di 197.894€ producendo 147 mobiletti e 421 tavoli.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Andamento dei profitti nello sviluppo economico italiano (L'), cur. Albani P., 1980, pp. 176, ill., L. 16.000, Angeli (Economia. Ricerche 7), ISBN 88-204-1798-7;
* Aries R. S. - Zignoli Vittorio, Costi d'impianto e d'esercizio ed il calcolo dei profitto nell'industria chimica, 1961, pp. 204, ill., L. 6.000, Hoepli, ISBN 88-203-0170-9;
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* [[Capitalismo]]
* [[Costo marginale]]
* [[Enshittification]]
* [[Macroeconomia]]
* [[Microeconomia]]
Riga 197 ⟶ 214:
* [[Return on investment]]
* [[Ricavo]]
* [[Sgrammatura]]
* [[Speculazione bellica]]
* [[Utilità marginale]]
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