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Il '''liuto''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/liˈuto/|it}}<ref>• {{DOP|id=45334|lemma=liuto}}<br />• {{Dipi|liuto}}</ref>) (in lingua francese ''le luth'', in inglese ''lute'') è uno strumento a corde europeoarabo, barocco o rinascimentale, che appartiene all'omonima famiglia dei [[liuti]]. Tale famiglia di strumenti trova larga diffusione in tutto il mondo.
 
== Etimologia ==
Il liuto, o làuto, dal latino "lautus" è uno strumento principale del [[Rinascimento]], fu portato in [[Europa]] in epoca medievale dagli Arabi<ref>
 
I primi liuti arabi erano montati con sole 4 corde di fili di seta da qui la parola chitarra dal persiano "chahar" quattro e "tar" corda, infatti anche le prime chitarre medievali avevano quattro corde, poi fu la volta della [[quinterna]] a cinque corde.
 
Il liuto si diffuse inizialmente attraverso i territori europei conquistati dagli Arabi: Sicilia e gran parte della Spagna.</ref>, che esportarono anche il termine: ''al [[Oud|‘ūd]]'' (العود, ''‘ūd''=''legno'')<ref>Gianfranco Lotti suggerisce che questo termine fosse derogativo perché ogni musica strumentale fu vietata nei primi secoli dell'Islam.</ref> divenuto ''liuto'' (Italia)in italiano, ''laúd'' (Spagna)in spagnolo, ''luth'' (Francia)in francese, ''lăută'' in romeno, ''lute'' (Inghilterra)in inglese, ''Laute'' (Germania)in tedesco ecc. L'articolo ''al'' si [[Agglutinazione (linguistica)|agglutinò]] al sostantivo ''ud'', come nel portoghese ''alaúde'', mutando secondo le varianti linguistiche locali. In epoca rinascimentale non era ancora chiara l'etimologia della parola, tanto che [[Vincenzo Galilei]], padre di [[Galileo Galilei]] e noto per essere tra i più brillanti e attivi frequentatori della [[Camerata de' Bardi]], credeva che l'origine del termine fosse da ricercare nella completezza dello strumento, che essendo di grande estensione poteva intavolare l'intera gamma delle ''humanae voces'', comprendente sette esacordi (tre duri, due naturali e due molli, ma sempre formati dalle sei sillabe da UT a LA o viceversa), secondo la complessa teoria esacordale di origine medievale ([[solmisazione]]):
{{Citazione|Fu portato à noi questo nobilissimo strumento da [[Pannoni]], con il nome di Laut… volendoci con esso dinotare essere degli estremi suoni musicali capace… e tornando alla Timologia del Liuto, dico essere stati altri di parere, ch'egli fusse detto lauto; cioè sontuoso, magnifico, nobile, & splendido|Vincenzo Galilei, ''Dialogo della Musica Antica, et della Moderna'', Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, pp. 146-147.}}
 
== Classificazione ==
{{S sezione|strumenti musicali}}
Un'altra{{Chiarire}} classificazione diffusa è quella di denominare i liuti in base alla lunghezza del manico. Si parla quindi di liuto a manico corto, per esempio il [[pipa (strumento musicale)|pipa]] cinese, o a manico lungo, quali lo [[shamisen]] giapponese, ľoud arabo, la [[çiftelia]], il bouzouki, ilgli baglamas,strumenti ildella saz,famiglia ildei bağlamasaz e così via.
 
== Accordatura del liuto ==
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== Storia del liuto ==
[[File:Lautenmacher-1568.png|thumb|Un liutaio nel suo laboratorio]]
[[File:Francesco Spinacino.png|upright=1.4|thumb|Prima pagina dell{{'}}''Intabolatura de lauto libro primo'' (1507) di [[Francesco Spinacino]]]]
Si ha prova dell'esistenza di strumenti musicali del genere dei liuti sin dall'antico [[Egitto]]. Il liuto, come lo si conosce oggi (strumento musicale a corde pizzicate, con cassa armonica convessa piriforme, costruita con doghe incollate) appare presumibilmente intorno al [[VI secolo]] in [[Asia Minore]].
Lo strumento fu portato in Europa dagli Arabi nel [[Medioevo]], dove raggiunse la massima diffusione nel [[XVI secolo]].
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I più eminenti compositori di musica per liuto furono:
* in [[Italia]]: Vincenzo Capirola, [[Giovanni Ambrogio Dalza]], [[Francesco Spinacino]], [[Andrea Falconieri]], [[Giovanni Battista Dalla Gostena]], [[Simone Molinaro]], [[Francesco da Milano (compositore)|Francesco da Milano]], [[Pietro Paolo Borrono]], [[Giacomo Gorzanis]], [[Vincenzo Galilei]], [[Fabrizio Caroso]], [[Giovanni Antonio Terzi]], [[Giovanni Girolamo Kapsberger|Johann Hieronymus Kapsberger]], [[Alessandro Piccinini]], [[Giovanni Zamboni]];
* in [[Spagna]]: [[Luis de Milán]], [[Luys de Narváez]], [[Enríquez de Valderrábano]], [[Miguel de Fuenllana]];
* in [[Francia]]: [[Pierre Attaingnant]] (editore), [[Adrien Le Roy]], [[Guillaume Morlaye]], [[Alberto da Ripa]], [[Antoine Francisque]], [[Jean-Baptiste Bésard]], [[Robert Ballard]], [[Robert de Visée]];
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* in [[Inghilterra]], dove particolarmente sviluppata fu la composizione per canto e liuto: [[John Dowland|John]] e [[Robert Dowland]], [[Thomas Morley (compositore)|Thomas Morley]], [[Thomas Campion]], [[Daniel Batchelor]].
 
Nel [[XVII secolo]] la musica per liuto fu coltivata particolarmente in Francia e in Germania, mentre in Spagna e in Italia lo strumento cominciò a declinare, di fronte all'affermarsi della [[chitarra]] e del [[violino]]. Il repertorio comprende in questo periodo principalmente preludi e danze (allemande, correnti, sarabande, gighe, ecc.) composte prima separatamente e in seguito riunite in suites. Le personalità di maggior rilievo sono Denys Gaultier in Francia, Esaias Reusner, [[Adam Falckenhagen]] in Germania. In questo paese il liuto ebbe cultori anche nel XVIII sec.: tra essi emerge [[Sylvius Leopold Weiss]]; J. S. Bach scrisse quattro suites, due preludi e due fughe per liuto; Haydn alcune [[Cassazione (musica)|cassazioni]].
 
La necessità di disporre, negli ensemble di liuto, di strumenti a cui affidare le parti gravi dell'accompagnamento, portò in seguito allo sviluppo dell'[[arciliuto]], di dimensioni più grandi e con un numero di corde maggiore.
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== Collegamenti esterni ==
* [http://societadelliuto.it/ist/ SocietaSocietà del Liuto] {{CollegamentoWebarchive|url=https://web.archive.org/web/20170219115237/http://societadelliuto.it/ist/ |data=19 febbraio 2017 interrotto}}
* [https://sites.google.com/view/another-lute-website/composers/italian-composers Another Lute Website] Una panoramica sulla musica liutistica italiana su YouTube e Spotify