Placito lombardo: differenze tra le versioni
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[[File:Jindra4Salsky.jpg|miniatura|L'imperatore Enrico IV]]
Per '''Placito lombardo''' si intende una [[placito|seduta giudiziaria]] avvenuta in [[Lombardia (regione storica)|Lombardia]] nell'[[XI secolo]]. La testimonianza principale di questo placito ci è arrivata dai ''Moralia Regum'' di [[Radulfo il Nero]], dove menziona una particolare vicenda con protagonista il giurista bolognese [[Pepo]].<ref name=arnaldi>{{cita|Arnaldi|p. 56}}.</ref><ref name=BadiniGamberini>{{cita|Badini, Gamberini|p. 166}}.</ref>
A quest'assemblea, svoltasi verosimilmente nel [[1084]] e presieduta dall'[[Imperatori del Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]], Pepo confutò il parere espresso dagli altri giudici su di una causa giudiziaria. Il caso riguardava l'[[omicidio]] di un [[Servitù della gleba|servo]], che in base a norme consuetudinarie derivanti dagli [[Diritto longobardo|ordinamenti longobardi]] veniva punito con una semplice ammenda pecuniaria. ''Magister Peppo'' invece richiese la [[pena capitale]], sostenendo che non si dovevano fare distinzioni tra l'omicidio di un uomo libero e quello di un servo. Per sostenere le sue tesi si richiamò a passi [[Bibbia|biblici]] ma soprattutto al [[diritto romano]] del ''[[Corpus iuris civilis]]'', in particolare le ''[[Istituzioni di Giustiniano|Institutiones]]''.<ref name=arnaldi/><ref name=BadiniGamberini/>
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