Leonhard von Möllendorff: differenze tra le versioni
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|Nazione_servita = {{simbolo|Flag of the German Reich (1935–1945).svg|21}} [[Germania nazista]]
|Forza_armata = [[Heer (Wehrmacht)|Heer]]
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|Corpo =
|Specialità =
|Unità = [[Führer-Begleit-Division]]
|Reparto =
|Anni_di_servizio = ? - 1945
|Grado = [[Rittmeister|Capitano di cavalleria]] della [[Riserva militare|riserva]]
|Ferite =
|Comandanti =
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|Campagne =
|Battaglie = [[Offensiva delle Ardenne]]
|Comandante_di = Battaglione
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|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
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|Altro =
|Note =
|Ref = "fonti nel corpo del testo"
}}
{{Bio
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|PostNazionalità = , che prestò servizio durante la [[seconda guerra mondiale]]
}}
== Biografia ==
=== I primi anni ===
Leonhard von Möllendorff nacque a [[Potsdam|Forstprignitz]], in [[Impero tedesco|Germania]], il 28 settembre 1918.<ref name=kevin>Kevin Brazier, ''The Complete Knight's Cross: The Years of Defeat 1944-1945'', Biography & Autobiography, 2022, p. 1940.</ref> Figlio del maggiore Friedrich Wichard (1870-1932), era il fratello di Ilse von Möllendorff e per un anno, dal 1932 al 1933, studiò al liceo di [[Heiligengrabe]].<ref>Sarah Romeyke, ''Preußens Töchter: Die Stiftskinder von Heiligengrabe 1847-1945'', 2015, pp. 116, 129.</ref> Alla morte del padre, con il fratello Wichard, fu l'ultimo rappresentante locale delle tenute di famiglia Horst e Blumenthal, oggi distretti di Heiligengrabe.<ref>Hans Friedrich von Ehrenkrook, ''Genealogisches Handbuch der Adeligen Häuser'', 1962, pp. 252-254.</ref>
=== Il complotto del 20 luglio 1944 ===
{{C|Paragrafo poco chiaro. Se era partecipe del complotto perché non venne giustiziato, dato che la rappresaglia nazista ricadde anche su chi fu solo lontanamente a conoscenza del complotto?|guerra|Febbraio 2023}}
Durante la [[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944|cospirazione]] del 20 luglio 1944, da ufficiale della [[Führer-Begleit-Division]] al comando del maggiore Heinz-Otto Fabian, era dal 1941 il [[Rittmeister|capitano di cavalleria]] della [[Riserva militare|riserva]] al quartier generale della [[Tana del Lupo]] a [[Kętrzyn|Rastenburg]], nella [[Prussia Orientale]], e quindi il vice comandante del campo in qualità di assistente del tenente colonnello Gustav
Subito dopo, con il poliziotto [[Johann Rattenhuber]] e il feldmaresciallo [[Wilhelm Keitel]], guidò le prime indagini alla ricerca dell'autore. Secondo lui, era stato sicuramente uno degli operai edili dell'[[Organizzazione Todt]], ma il [[Führer]] aveva già risolutamente respinto questo sospetto. Riferendo di aver autorizzato Stauffenberg a lasciare il quartier generale dopo la detonazione, al contrario di Keitel, Rattenhuber lo accusò di una negligenza inimmaginabile, poiché tutti erano fondamentalmente sospettati e l'assassino gli era sfuggito per colpa sua.<ref>{{cita|Schreyer|pp. 21-23, 28-30|SW2012}}.</ref> Durante gli interrogatori della [[Gestapo]], lui e il tenente Wilhelm Geisberg furono gli unici ufficiali della Führer-Begleit-Division temporaneamente costretti a consegnare le loro pistole, ma in ogni caso gli inquirenti non li ritennero coinvolti nell'attentato, avendo agito per nervosismo o rispetto al grado del colonnello.<ref>{{cita|Spaeter|pp. 568-569|SH1958}}.</ref>
Dopo il tentativo di assassinio di [[Adolf Hitler]], avanzò ingiustificate accuse, secondo cui aveva fallito come ufficiale di guardia nel circuito di blocco I del [[Führerhauptquartiere]], ma il maggiore [[Otto Ernst Remer]], che aveva arrestato i principali congiurati la notte stessa, conservò sempre un ricordo speciale per questo valoroso e comprovato ufficiale.<ref name=remer>Ralph Tegethoff, ''Generalmajor Otto Ernst Remer: Kommandeur der Führer-Begleit-Division'', 2002, p. 228.</ref> Sebbene improbabile<ref name=kershaw/>, alcuni storici ritengono che fosse anche lui un membro della cospirazione.<ref>John Williams Davis, ''Failure of a Putsch, Berlin, July 20, 1944'', 1958, p. 36.</ref><ref>Robert F. Hopwood, ''Germany: People and Politics, 1750-1945: A Selection of Articles from History Today'', 1968, p. 131.</ref><ref>Peter Quennell, ''History Today'', 1953, p. 9.</ref><ref>Anthony Cave Brown, ''Bodyguard of Lies'', volume 10, 1975, p. 750.</ref>▼
▲Dopo il tentativo di assassinio di [[Adolf Hitler]],
Premiato per le sue azioni durante l'[[offensiva delle Ardenne]], fu nominato comandante del battaglione granatiere 928 della III Führer-Begleit-Division dopo la morte del precedente capo, Hauptmann Gaum, in battaglia vicino ad Hampteau, in [[Belgio]], e si distinse particolarmente durante i combattimenti intorno a Hubermont. Qui fu un modello di coraggio e fermezza, sempre pronto a impegnarsi in combattimenti ravvicinati contro carri armati [[M4 Sherman|Sherman]] sfondati con [[Panzerfaust]] o altre armi di fanteria AT.<ref name=mollendorff>{{cita web|url=http://www.tracesofwar.com/persons/84880/Moellendorff-Leonhard-von.htm|titolo=Leonhard von Moellendorff|accesso=29 ottobre 2019|lingua=en}}</ref>▼
=== L'offensiva delle Ardenne ===
▲Premiato per le sue azioni durante l'[[offensiva delle Ardenne]], fu nominato comandante del battaglione
Il 19 dicembre 1944, mentre il suo battaglione e la 18ª divisione Volksgrenadier stavano avanzando per aggirare la linea di difesa del brigadiere generale Robert Hasbrouck, ebbe un [[esaurimento nervoso]] e piangeva ogni volta che veniva citato il nome di Hitler.<ref>Antony Beevor, ''Ardennes 1944: Hitler's Last Gamble'', 2015.</ref> Nella notte tra il 27 e il 28 dicembre, in vista dell'attacco a Sibret, il suo battaglione si assunse la responsabilità di sorvegliare il settore all'estremità sud della foresta nella zona di Chenogne, a nord di Magerotte-Magery-Lavaselle e a nord-ovest di Morhet, così come il settore a sud e sud-est di Brul.<ref>{{cita|Spaeter|p. 750|SH1958}}.</ref>
=== La morte ===
Il 1
Una settimana dopo la sua morte, l'8 gennaio, ricevette postumo la Croce di Cavaliere della [[Croce di Ferro]]
== Onorificenze ==
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|motivazione = decorazione postuma
|data = 8 gennaio 1945<ref name=mollendorff/>
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== Filmografia ==
* ''[[Accadde il 20 luglio]]'' (''Es geschah am 20. Juli''), regia di [[Georg Wilhelm Pabst]] (1955), interpretato da Oliver Hassencamp.
*
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Spaeter|nome=Helmuth|anno=1958|titolo=Die Geschichte des Panzerkorps Grossdeutscheland|volume=2|lingua=tedesco|editore=Duisburg-Ruhrort|cid=SH1958}}
* {{cita libro|cognome=Schreyer|nome=Wolfgang|anno=2012|titolo=Das Attentat|lingua=tedesco|città=Berlino|editore=Edition Digital|isbn=978-3-86394-087-4|cid=SW2012}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|nazismo|seconda guerra mondiale}}
[[Categoria:
[[Categoria:Cavalieri della Croce di Ferro]]
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