Duelli nell'Iliade: differenze tra le versioni

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Nell'''Iliade'' il primo duello importante è quello tra [[Paride]] e [[Menelao]] ([[Trama dell'Iliade#Libro terzo|libro III]]). Nel [[Trama dell'Iliade#Libro quinto|libro V]] ci sono una serie di duelli minori: [[Pandaro]] contro [[Diomede]]; [[Enea]] contro Diomede; Diomede con [[Atena]] contro il dio [[Ares]]. Vi è poi un grande duello: [[Ettore (mitologia)|Ettore]] contro [[Aiace Telamonio|Aiace]], con ambedue gli eroi che sopravvivono. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro undicesimo|libro XI]] ci sono i duelli di [[Agamennone]], nel [[Trama dell'Iliade#Libro dodicesimo|XII]] duelli sotto le mura di Troia, dal [[Trama dell'Iliade#Libro tredicesimo|XIII]] al [[Trama dell'Iliade#Libro quindicesimo|XV]] i duelli presso le navi, nel [[Trama dell'Iliade#Libro sedicesimo|XVI]] i duelli di Enea e quelli di [[Patroclo]], nel [[Trama dell'Iliade#Libro diciassettesimo|XVII]] i duelli intorno al corpo di Patroclo. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventunesimo|XX]] [[Achille]] duella con [[Enea]], che rischia di rimanere ucciso ma è salvato dall'intervento divino di Poseidone. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventunesimo|XXI]] [[Achille]] massacra i [[Peoni]] in una serie di scontri individuali: il primo, quello che lo vede opposto ad [[Asteropeo]], è noto perché per la prima e unica volta nel poema l'eroe acheo rimane ferito. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventiduesimo|XXII]] si ha il duello conclusivo, quello di Achille e Ettore.
 
Qui si prega di aggiungere un elenco completo di tutti i duelli, con i loro partecipanti e i versi relativi all'interno dell'Iliade:
 
libro III: vv. 444-535, Paride vs Menelao
 
ecc.
 
==Il duello come onore==
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Nell'''Iliade'' il duello quindi esprime la suprema virtù aristocratica quella dell'[[onore]] (''aristia'') ed è espresso secondo una procedura fissata:
* la vestizione delle armi
* duello verbale tra gli eroi
* uno o più duelli
* il ferimento dell'eroe
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* l'avversario rivolge talvolta all'antagonista una allocuzione offensiva: ad es. stolto (gr. ''áfron''), pazzo, misero (gr. ''deilós''), cane (gr. ''kúon'').
* non pochi colpi vanno a vuoto. In genere è usata sempre una stessa formula:<br /> ad es. Alessandro, «chinandosi, sfuggì alla nera Moira»<ref>''Iliade'', III, 360.</ref>. Anche Ettore nello stesso modo schiva il colpo di MenelaoAchille: «chinandosi,ma sfuggìvedendosela alladavanti nerala Moiraschivò Ettore luminoso»<ref>''Iliade'', VII, 254.</ref>. Anche se non raggiungono l'eroe antagonista, questi colpiscono talvolta gli scudi. Ad es. nel duello tra Paride e Menelao «e per primo Alessandro scagliò l'asta ... e colpì lo scudo dell'Atride»<ref>''Iliade'', III, 345-346.</ref>.
* Vi può essere la presenza di un dio che aiuta l'eroe (dirige o para il colpo; oppure salva il suo protetto portandolo via). Ad es.: «Ma lo (Alessandro) sottrasse Afrodite ... e lo nascose in una fitta nebbia»<ref>''Iliade'', III, 380-381.</ref>.
* Spesso viene invocato un dio da uno dei duellanti. Ad es. Menelao dice: «Zeus signore ... uccidilo per mano mia»<ref>''Iliade'', III, citazione estratta da parti dei versi 351 e 353.</ref>.