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==Storia ==
Il castello fu eretto tra il [[1577]] e il [[1587]]
Nel [[1822]] il castello venne acquistato da Anton von Goldegg, il cui figlio Hugo la cedette nel 1875 al principe Johann von Lichtenstein.▼
▲Nel [[1822]] il castello venne acquistato da Anton von Goldegg, il cui figlio Hugo
Nel [[1978]] il castello fu acquistato dalla [[provincia autonoma di Bolzano]] e negli anni successivi fu oggetto di un profondo restauro.
I lavori di costruzione affidati al comando dell’architetto Matthias Parlati iniziarono nella primavera del [[1578]] e nel novembre dello stesso anno il guscio del primo piano era già stato completato, anche le grate delle finestre delle cantine erano state consegnate e così anche le tasche delle finestre e i bastoni delle porte.▼
== Costruzione ==
▲I lavori di costruzione, affidati
Nel luglio del 1579 il falegname Nikolaus Dopf e il carpentiere Wolf terminarono rispettivamente le porte e il soffitto delle stanze del secondo piano. A novembre sopra al portale del castello venne collocato lo [[stemma]] in pietra del principe vescovo, scolpito da Asam Pock ed entro lo stesso anno vennero sistemati i soffitti a [[capriata]] del secondo piano.
Nel [[1580]] il maestro falegname Hans Spineider, incaricato direttamente dal principe vescovo, iniziò le sue attività per i rivestimenti del castello e già entro la fine dello stesso anno Spineider aveva completato le [[boiseries]] del primo piano. ▼
▲Nel [[1580]] il maestro falegname Hans Spineider di [[Merano]], incaricato direttamente dal principe vescovo, iniziò le sue attività per i rivestimenti del castello,
Nel salotto al secondo piano della struttura venne costruito un camino di marmo, realizzato nel [[1581]] da Giandomenico Carneri, considerato uno dei più prestigiosi scultori dell’[[Alto Adige]] dell’epoca.▼
▲Nel salotto al secondo piano della struttura venne costruito nel [[1581]] un camino di marmo
Le pitture iniziarono nel [[1582]] per entrambi i piani, anche se l’attenzione venne riservata principalmente al secondo piano, il quale soffitto è caratterizzato da meravigliosi [[rosoni]] in oro.▼
▲Le
Negli anni a seguire continuarono i lavori per la costruzione, per l’arredamento e per l’esterno della struttura, con la [[pavimentazione]] del cortile e la costruzione delle campane per la [[torretta]] e la creazione di uno stagno.▼
▲Negli anni a seguire continuarono i lavori per la costruzione, per l’arredamento e per
Il costo totale finale ammontò a 22.811 [[fiorini]] (circa 30.000 euro); di questi, solo il 10% è dovuto ai lavori di [[muratura]], mentre il resto è stato utilizzato per le decorazioni interne ed il [[design]] artistico.▼
▲Il costo totale finale ammontò a 22.811 [[fiorini]]
===Materiali===
I materiali utilizzati per la costruzione includono pietre e sabbia, provenienti dal paese stesso di [[Velturno]], il legname, fornito dalle boschi dei dintori e da quelli d [[Varna (Italia)|Varna]] e [[Luson]], e i mattoni, forniti da [[Bressanone]] e [[Novacella]]. Il granito usato per le scale è stato ricavato da una frazione di [[Velturno]], Snodres.<ref>{{Cita libro|titolo=Feldthurns. Ein Südtiroler Dorfbuch|nome=Andreas|cognome=G. Hempel|anno=2013|editore=Weger|lingua=Tedesco|p = 173|ISBN=8865630779}} </ref>
== Descrizione ==
All'interno si conservano:
* Affreschi
* Stanza
* Stufa ottagonale
*Cappella di Santa Caterina
===Gli affreschi ===
L’[[arredamento]] decorativo del castello, anche se in parte danneggiato, è un esempio tipico della pittura rinascimentale del [[Tirolo]]: il fulcro di quest'arte non era l'ambito ecclesiastico, ma la [[decorazione]] di castelli e palazzi, che in questo periodo venivano ricostruiti, ampliati o, come a [[Velturno]], costruiti ex novo.
La rilevanza degli interni va aumentando dall’ingresso fino al primo piano, dove si trovano le stanze che venivano attraversate per accogliere ed accompagnare fino al secondo piano il principe vescovo.
Dieci stanze dei due piani superiori sono state decorate con tempere a secco da [[Pietro Maria Bagnadore]] e dai maestri bresciani Orazio e Michele (di cui non esistono documenti biografici) tra il [[1581]] e il [[1584]], seguendo un sistema decorativo tipico delle abitazioni di [[lusso]] dell'epoca: la parete è contraddistinta nella parte superiore da grandi [[fregi]], mentre la parte sottostante è caratterizzata da una finta architettura dipinta.
I temi pittorici trattati rientrano in un unico programma pittorico, al cui centro si trova la sofferenza (con [[allegorie]] della [[virtù]] e del [[vizio]] e i [[sacramenti]]).<ref>{{Cita libro|titolo=Feldthurns. Ein Südtiroler Dorfbuch|nome=Andreas|cognome=G. Hempel|anno=2013|editore=Weger|lingua=Tedesco|pp = 177-178|ISBN=8865630779}} </ref>
===La stanza del principe ===
Nella camera da letto dedicata al soggiorno dei principi (''Fürstenzimmer'') si trovano [[affreschi]] dedicati all’inizio della [[storia della salvezza]], iniziando dalla parte orientale della stanza con la scena dell'[[Annunciazione a Maria]].
La stanza è molto lussuosa e in particolare i battenti delle porte sono molto decorati con rappresentazioni tridimensionali. Per i lavori sono stati usati diversi tipi di legno: pero, abete rosso, ciliegio, [[tiglio]], noce, ulivo, [[frassino comune]] e [[cirmolo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.schlossvelthurns.it/it/la-stanza-del-principe/|titolo=La stanza del principe|sito=Castel Velturno|lingua=it-IT|accesso=2023-05-11}}</ref>
===La stufa ottagonale in maiolica ===
[[File:Feldthurns-Schloss-Kachelofen.JPG|thumb|La stufa in maiolica]]
La [[stufa]] situata al primo piano è una peculiarità della struttura: spicca nella stanza per il colore [[blu]], circondata dalle pareti e dal soffitto in legno lavorati e pitturati in oro. La [[maiolica]] utilizzata è stata prodotta nel laboratorio di ceramica di Paul Pidensdorfer, mentre le pitture che la caratterizzano sono state realizzate dall'[[artigiano]] Georg Trabl di [[Bressanone]].
Due [[stemmi]], quello del vescovo e quello della sua famiglia del vescovo, si trovano sotto l’[[arco a tutto sesto]] nel lato anteriore della stufa, mentre nelle altre 22 parti disegnate sono rappresentate scene della storia della salvezza (Antico e Nuovo Testamento). In seguito vennero aggiunti gli scudi araldici di Goldegg e Vukassovich.<ref>{{Cita web|url=https://www.schlossvelthurns.it/it/la-stufa-in-maiolica/|titolo=La stufa in maiolica|sito=Castel Velturno|lingua=it-IT|accesso=2023-05-11}}</ref>
===La Cappella di Santa Caterina===
[[File: Kapelle im Schloss Velthurns in Feldthurns Südtirol.jpg |thumb|Cappella di Santa Caterina]]
[[Andrea d'Austria|Andrea d’Austria]], vescovo e cardinale che soggiornò al castello di Velturno nel [[1596]], fece realizzare al primo piano della struttura una [[cappella]] di piccole dimensioni, consacrandola a [[Caterina d'Alessandria|santa Caterina d’Alessandria]] in omaggio a Caterina [[Madruzzo]], la madre di Von Spaur.
Nel [[1599]] il pittore Hans Schmid dipinse la scesa del [[martirio]] di Santa [[Caterina d’Alessandria]] nella pala rettangolare del piccolo [[altare]]; ai lati della scena principale si osserva sulla sinistra il momento della [[flagellazione]] della santa e sulla destra la sua prigionia. Altre scene della sua vita erano rappresentate sulla volta: si è conservata quella degli angeli che portano sul [[Monte Sinai (Egitto)|Monte Sinai]] la salma della santa.
La stanza fu arredata con semplicità e nel [[1621]] vennero ritrovati al suo interno solo i seguenti pochi oggetti: una croce da altare, due tavole canoniche, due candelabri fatti di [[Ottone (lega)|ottone]], tre quadri d’[[alabastro]], un [[Calice (bicchiere)|calice]] con lo [[stemma]] del principe Wilhelm von Welsperg e un [[lavabo]] con lo stemma della casata d'Austria.<ref>{{Cita web|url=https://www.schlossvelthurns.it/it/la-cappella-di-santa-caterina/|titolo=La Cappella di Santa Caterina|sito=Castel Velturno|lingua=it-IT|accesso=2023-05-11}}</ref>
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
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* {{de}} Jürgen Schönwälder, ''Das Fürstenzimmer von Schloss Velthurns'', Bolzano, Athesia, 2011. ISBN 978-88-8266-764-1
* {{cita libro| titolo=I castelli del Trentino e Alto Adige | editore=Kina Italia | città=Trento | ISBN=88-8180-032-2}}
* {{Cita libro|titolo=Feldthurns. Ein Südtiroler Dorfbuch|nome=Andreas|cognome=G. Hempel|anno=2013|editore=Weger|lingua=Tedesco|ISBN=8865630779}}
== Voci correlate ==
* [[Bressanone]]
* [[Principato vescovile di Bressanone]]
* [[Alto Adige]]
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.castelvelturno.it/|Castel Velturno: la residenza estiva dei principi vescovi (sito ufficiale)}}
*{{Cita web|url=https://www.dolomiti.it/it/castelli-e-fortezze/castel-velturno|titolo=Castel Velturno|lingua=Italiano|data=2023-02-22}}
{{CastelliBZ}}
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