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=Febadio di Agen=
Febadio di Agen è una delle figure minori impegnate nella resistenza contro i filoariani nell'occidente latino, insieme a [[Potamio|Potamio di Lisbona]] e [[Gregorio di Elvira]]. La sua opera è uno dei primi esempi di attività letteraria cristiana in Gallia e Spagna, attività iniziata in quel periodo per la necessità di intervenire nella [[controversia ariana]] e di approfondire la riflessione teologica.
== Vita ==
Le informazioni su Febadio di Agen sono molto scarne, e non permettono di ricostruire con esattezza la sua data di nascita
È originario dell'[[Aquitania]] (forse proprio di [[Agen]]),
# ''Phoebadius, Agenni Galliarum episcopus, edidit Contra Arianos librum. Dicuntur eius et alia esse opuscula, quae necdum legi. 2 Vivit usque hodie decrepita senectute.''
{{Citazione|Febadio, vescovo di Agen in Gallia, pubblicò un libro Contro gli Ariani; si dice che esistano anche altri suoi scritti, ma sinora non sono riuscito a leggerli. Vive tuttora in estrema vecchiaia. }}
Da questa testimonianza si deduce non solo che in quell’anno Febadio era ancora vivo, ma anche che aveva forse composto altre opere, purtroppo non pervenute. Era sicuramente morto nel 405, quando invece è attestato un nuovo vescovo di Agen, Dulcidio, probabilmente suo diretto successore dopo la morte. <ref
I suoi scritti sono pubblicati da [[Jacques-Paul Migne]] nel XX volume della [[Patrologia Latina|''Patrologia Latina'']]<ref>{{Cita libro|nome=Migne, Jacques|cognome=Paul.|titolo=Patrologia Latina.|url=http://worldcat.org/oclc/173749943|accesso=2023-01-02|data=S.D|editore=publisher not identified|OCLC=173749943}}</ref>.
== ''Contra arianos'' ==
''Contra arianos'' è un’opera articolata in 28 capitoli.
Febadio di Agen la scrive con l’intento di confutare la professione sirmiense del 357 e di dimostrare come, dietro le frasi e le parole apparentemente ortodosse in essa contenute, si nasconda in realtà l’eresia ariana.<ref
L’eresia ariana sostiene che il Padre sia dotato di [[
L’opera di Febadio ripercorre passo per passo gli aspetti più importanti della formula del [[concilio di Sirmio]], per poi confutarli e respingerli teologicamente. L’incipit (1,3) esprime chiaramente l’obiettivo che l’autore si pone:<ref>
{{Box citazione
| contenuto = Vere catholici non futuri
si haeresim non repudiamus
Non saremo veramente cattolici se non ripudieremo l'eresia
| allineamento = centro
}}
Avvalendosi di citazioni dalle scritture, Febadio replica punto per punto a quanto affermato a Sirmio, sostenendo il concetto di ''substantia'' in base al quale il Padre e il Figlio devono essere distinti ma non mescolati né separati: entrambi, con lo Spirito Santo costituiscono ''unum'' quanto alla ''substantia''. Il trattato è ricco di citazioni dall’Antico e dal Nuovo Testamento,<ref
▲Avvalendosi di citazioni dalle scritture, Febadio replica punto per punto a quanto affermato a Sirmio, sostenendo il concetto di ''substantia'' in base al quale il Padre e il Figlio devono essere distinti ma non mescolati né separati: entrambi, con lo Spirito Santo costituiscono ''unum'' quanto alla ''substantia''. Il trattato è ricco di citazioni dall’Antico e dal Nuovo Testamento,<ref>Jorg Ulrich,Phoebadius,Contra Arianos,1999,Herder,p.59</ref> dal momento che le scritture sono spesso la base per sostenere una tesi o confutare quella delgli avversari. Grande spazio è dato alle citazioni dal vangelo di Giovanni <ref>Jorg Ulrich,Phoebadius,Contra Arianos,1999,Herder,p.68</ref> molto usato nella disputa ariana dal momento che contiene informazioni utili a determinare il rapporto Padre-Figlio.
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=== La trasmissione dell'opera ===
L’opera ''Contra Arianos'' è pervenuta in un unico manoscritto del IX secolo, oggi conservato nella biblioteca dell’università di Leida. L’''editio princeps'' fu curata da [[Teodoro di Beza]] a Ginevra nel 1570. L’autore lamentava le cattive condizioni del manoscritto, sul quale intervenne con una serie di congetture elencate in appendice. La seconda edizione è contenuta nella raccolta ''Veterum aliquot Galliae Theologorum scripta'', pubblicata da un curatore anonimo a Parigi nel 1586, e si basa sul testo della prima edizione aggiungendo nuove congetture e rifiutando alcune di quelle avanzate da Teodoro di Beza. L’''editio princeps'' e la seconda edizione sono state ristampate più volte ed sono incluse anche nella ''[[Patrologia Latina]]'' del Migne. Fu pubblicata inoltre una terza edizione a Francoforte nel 1623. Solo nel 1985 è stata prodotta la prima vera edizione critica del testo a cura di R. Demeulenaere.<ref>
Nel 1999 Jörg Ulrich ha curato un’edizione dell’opera in lingua tedesca. ==Note==
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== Bibliografia ==
{{Cita libro | nome= Manlio | cognome= Simonetti | titolo= La crisi ariana nel IV secolo | anno=1975 | città= Roma|cid=Simonetti 1975}}
{{Cita libro | nome= Jorg | cognome = Ulrich | titolo= Phoebadius, Contra Arianos | anno=1999 | editore= Herder|cid=Ulrich}}
{{Cita libro | nome= Manlio| cognome = Simonetti | titolo= Il vangelo e la storia| anno= 2010| editore= Carocci}}
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