Camicie rosse: differenze tra le versioni
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[[File:Uniforme garibaldino 1866.jpg|thumb|right|Uniforme originale da garibaldino dalla collezione del [[Museo storico italiano della guerra]], 1866]]
La '''camicia''' o '''giubba rossa'''<ref>{{cita news|titolo=Mentana, per Garibaldi è nata «Eroica»: una
Garibaldi, potendo contare su pochi finanziamenti per questa sua impresa, trovò del panno di lana rosso, in genere usato per i camici dei macellai al fine di nascondere le macchie di sangue animale, per rivestire le sue truppe.
Secondo una tradizione risorgimentale, dopo aver lanciato la sottoscrizione "Un milione di fucili", Garibaldì indicò la camicia rossa come divisa per i volontari. Le prime paia di camicie rosse per la spedizione dei Mille furono cucite con panni di [[stoffa]] colorata di [[Scarlatto|rosso scarlatto]], [[tintura]] prodotta utilizzando le [[cocciniglie]] a Prato dei Servalli, frazione di [[Gandino]], dalla [[Tintoria]] degli Scarlatti, dotata di caldaie stagnate che davano la lucentezza alla tinta scarlatta; dalla tintoria le pezze rosse furono in parte trasportate a Bergamo presso la sartoria di Celestina Belotti, fidanzata di [[Francesco Nullo]] garibaldino e in parte a Milano presso le patriota [[Laura Solera Mantegazza]] e altre dame, ove furono ritagliate e cucite in camicie. Le stime sulla prima quantità di camicie prodotte e rese disponibili per i volontari in partenza da Quarto oscillava fra le 500 e le
Le camicie rosse divennero tra i protagonisti della nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
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