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| Riga 66: ==Cesare Rodini== {{militare |Nome =  |Immagine = Cesare Rodini.jpeg |Didascalia =  |Soprannome = |Data_di_nascita = |Nato_a = [[ |Data_di_morte =3  |Morto_a = |Cause_della_morte = [[Morto in combattimento|Caduto in combattimento]] |Luogo_di_sepoltura =  |Nazione_servita ={{ITA 1861-1946}} |Forza_armata = [[Regio Esercito]]<br/>[[Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale]]<br/>[[Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera]] |Arma =[[Arma di Fanteria|Fanteria]] |Corpo = | |Unità =  |Reparto= [[16ª Legione CC.NN.da montagna "Alpina"]], [[Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera|I Legione GNR di Frontiera "Monviso"]] |Anni_di_servizio = |Grado = [[ |Ferite =  |Comandanti =  |Guerre = [[Guerra d'Etiopia]]-[[Seconda guerra mondiale]] |Campagne = |Battaglie =[[Prima battaglia del Tembien]] |Comandante_di =  |Decorazioni = |Studi_militari = |Pubblicazioni = |Frase_celebre =  |Altro_lavoro =  Riga 103: |Altro =  |Note =  |Ref =</ref> }} {{Bio |Nome = |Cognome = |Sesso = M |LuogoNascita =Erba  |GiornoMeseNascita = |AnnoNascita =  |LuogoMorte =Torre  |LuogoMorteLink = |GiornoMeseMorte =3 febbraio | |Attività =  |Nazionalità = italiano |PostNazionalità = }} == '''Cesare Rodini''' nacque a [[Erba-Incino]] ed era figlio di Agostino e di Dossena Clelia. Rodini, con il grado di [[capomanipolo]] della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|MVSN]]<ref>http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1938%20vol_2/e-1938%20vol_2_00000125.JPG</ref>, prese parte come [[volontario di guerra]] in Etiopia nella [[16ª Legione CC.NN.da montagna "Alpina"|116ª legione CCNN “Alpina” ]]<ref> Leonardo Malatesta, "La 16 legione CC.NN", Tralerighe libri, Lucca 2022 pp 139-140</ref> ottenendo una prima decorazione nel corso della [[prima battaglia del Tembien]]. Prese parte alla [[Campagna italiana di Grecia|campagna di Grecia]] e il 15 febbraio 1941 presso Quota 1178 fu gravemente ferito per ben tre volte, a causa delle gravi ferite fu ospedalizzato<ref>Leonardo Malatesta, "La 16 legione CC.NN", Tralerighe libri, Lucca 2022 p 437</ref> rimanendo mutilato<ref>https://www.scuoleasso.edu.it/inclusione/wp-content/uploads/2014/10/17-TESI-Cap.4-Par.-4.1.pdf</ref> ===L'armistizio=== Dopo l'[[armistizio dell'8 settembre 1943]] il 19 settembre seguente l'[[avvocato]] [[Paolo Porta]] riaprì la [[Casa del Fascio (Como)|sede del Partito Fascista di Como]], Rodini fu nominato da Porta vice-federale ed entrò a far parte del [[triumvirato]] chiamato a reggerne la Federazione dei Fasci Repubblicani.<ref>https://www.scuoleasso.edu.it/inclusione/wp-content/uploads/2014/10/17-TESI-Cap.4-Par.-4.1.pdf</ref> ===I fatti della val Pellice=== Nel gennaio 1944 Rodini, nel frattempo promosso [[Capitano]] ([[Centurione]]), era stato trasferito in forza alla [[Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera|I Legione GNR di Frontiera "Monviso"]] a [[Moncalieri]] La notte del 31 gennaio posero l'assedio alla caserma "Monte Granero" di [[Bobbio Pellice]]<ref>http://www.sentieripartigianivalpellice.it/caserma_bobbio_pellice.html</ref> riuscendo ad ottenerne la resa il 3 febbraio e prendendo prigionieri quarantuno "confinari".<ref>http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/TORRE%20PELLICE,%2004.02.1944.pdf</ref> Il 3 febbraio il comando tedesco predispose una colonna di soccorso diretta a Bobbio<ref>Michele tosca, I ribelli siamo noi, edizioni Roberto Chiaramonte, Vol. 1 p. 107</ref> che operò anche un vasto [[rastrellamento]] cui prese parte anche un battaglione GNR della "confinaria". Rodini nonostante le gravi ferite riportate sul [[Fronte greco-albanese]] si offrì [[Volontario di guerra|volontario]] per partecipare alle operazioni di soccorso al presidio di [[Bobbio Pellice]] che si trovava assediato dalle forze partigiane. In vista della città, mentre si trovava sull'autocarro che precedeva la colonna cadde in una imboscata venendo ucciso da una raffica di mitragliatrice.<ref>[[Giorgio Pisanò]], ''Gli ultimi in grigio verde'', CDL Edizioni, Milano Vol III p. 1865.</ref> Cadono con lui i legionari Camillo Campanelli e Filippo Sannino.<ref>[[Giorgio Pisanò]], ''Gli ultimi in grigio verde'', CDL Edizioni, Milano Vol III pp. 1883-1884.</ref> [[File:Cesare Rodini manifesto funebre.jpg|left|miniatura|Cesare Rodini manifesto funebre]] Il giornale fascista “[[La Provincia di Como]]”, il 9 febbraio 1944, giorno del [[funerale]], che si tenne ad [[Erba (Italia)|Erba]], diede la notizia: ''“[…] Cesare Rodini, mutilato di guerra, volontario, decorato tre volte al valore militare, già vice‐federale, membro del Triunvirato della Federazione comasca dei Fasci Repubblicani, […], è caduto in val Pellice (Torino) in un’operazione contro i ribelli, venduti al nemico”''.<ref>https://halleyweb.com/c013095/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/16</ref> ==Intitolazioni== Nell'estate 1944, con l'istituzione del [[Corpo Ausiliario delle Squadre d'Azione delle Camicie Nere]] il [[Capo della Provincia]] di [[Como]] [[Paolo Porta]] gli intitolò la neocostituita [[XI Brigata Nera "Cesare Rodini"]]. Il 12 luglio 1950, con decreto presidenziale, fu decorato con la [[Medaglia d'argento al Valor Militare]] dalla [[Italia|Repubblica Italiana]].<ref>http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1950%20vol_4/e-1950%20vol_4_00000119.JPG</ref> ==Onorificenze== {{Onorificenze |immagine=Croce di guerra al valor militare BAR.svg |nome_onorificenza=Croce di guerra al valor militare |collegamento_onorificenza=Croce di guerra al valor militare |motivazione=Capomanipolo 116ª legione CC NN. In combattimento dava prova di ardire e sprezzo del pericolo, personalmente trasmettendo gli ordini del Comandante del battaglione ed assumendo il comando di un plotone durante un aspro attacco. Zeban Kerketà-Monte Lata, 20-24 gennaio 1936<ref>http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1938%20vol_2/e-1938%20vol_2_00000125.JPG</ref><ref> Leonardo Malatesta, "La 16 legione CC.NN",Tralerighe libri, Lucca 2022 pp 139-140</ref> }} {{Onorificenze |immagine=Valor militare silver medal BAR.svg |nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor militare |collegamento_onorificenza= |motivazione=Capomanipolo  }} ==Dino Fantozzi== {{Carica pubblica |nome = Dino Fantozzi |immagine = Fantozzi-dino.jpg |didascalia =  |carica = [[Camera dei Fasci e delle Corporazioni|Consigliere nazionale del Regno d'Italia]] |mandatoinizio =  |mandatofine =  |legislatura = [[XXX legislatura del Regno d'Italia|XXX]] |gruppo parlamentare =  |coalizione =  |circoscrizione =  |collegio =  |tipo nomina =  |incarichi =  |partito = [[Partito Nazionale Fascista|PNF]] |titolo di studio =  |alma mater =  |professione = Politico |firma =  }} {{Bio |Nome = Dino  |Cognome = Fantozzi |ForzaOrdinamento = |Sesso = M |LuogoNascita =  Pescia  |GiornoMeseNascita =20 aprile |AnnoNascita = 1899 |LuogoMorte = Prato |GiornoMeseMorte = 23 settembre |AnnoMorte = 1967 |Attività = militare |Attività2 = politico |Attività3 = prefetto |Nazionalità = italiano |PostNazionalità = }} ===Biografia=== [[Tenente]] degli [[Arditi]] durante la [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]] e nella concomitante [[Campagna di Albania]] fu decorato con una [[Croce di guerra al valor militare]].<ref>https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona</ref> Il 10 Novembre 1920 aderisce ai [[Fasci italiani di combattimento]] venendo nominato vicesegretario del Fascio di Pescia dal dicembre 1920 fino al febbraio 1921 e assume il comando della [[Squadre d'azione|Squadra d'Azione "Dante Rossi"]] costituitasi immediatamente dopo la [[La Disperata|Squadra "La Disperata"]], che guida anche durante la [[Marcia su Roma]].<ref>https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona</ref> Con l'avvento del [[fascismo]] entra nella [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] col grado di [[Primo seniore]] e dal 1923 al novembre 1924 fu vicesegretario del Fascio di Firenze.<ref>https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona</ref> Nel 1925 prende parte alle violenze seguite all'uccisione del vicesegretario del Fascio [[Giovanni Luporini]], in particolare nelle spedizioni che porteranno alla morte dell'avvocato Gustavo Console e del deputato [[Gaetano Pilati]]. Processato per questi fatti Fantozzi fu comunque assolto da tutte le accuse, ciononostante prudentemente lasciò la città e per breve tempo si trasferì a [[Savona]] dove lavorò come ferroviere.<ref>https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona</ref> Ritornato a Firenze lascò anche la politica finchè nel 1936 divenne Fiduciario del [[Casa del Fascio (Firenze)|Gruppo rionale Fascista "Dante Rossi"]] di [[Firenze]], nel 1939 divenne commissario straordinario del Fascio di Empoli e nel dicembre dello stesso anno fino al 4 aprile 1940 Commissario straordinario della Federazione dei Fasci di Combattimento di Catania.  Dal 6 Aprile 1940 Segretario della Federazione dei Fasci di Combattimento di Reggio Emilia diventando anche [[Camera dei Fasci e delle Corporazioni|Consigliere nazionale]] nella [[XXX legislatura del Regno d'Italia]]<ref>https://storia.camera.it/deputato/dino-fantozzi-18990420</ref> Dal Gennaio 1944 all’Aprile 1945 fu incaricato direttamente da Pavolini ad assumere il ruolo di Prefetto a Bologna e fu coinvolto nell’occultamento del massacro di Monte Sole. Fu chiamato a ricoprire l'incarico di [[Capo della Provincia]] di [[Bologna]]. Esponente dell'area moderata<ref>https://www.ildubbio.news/2017/11/20/italia-fascismo-non-mai-veramente-morto/</ref> il 23 dicembre 1944, scrisse al [[Ministero dell'interno]] [[Guido Buffarini Guidi]]: «Chiedo che mi si sostituisca come capo di questa provincia se non interviene l’allontanamento del professore Franz Pagliani e di Pietro Torri».<ref>https://www.storiaememoriadibologna.it/brigate-nere-407-organizzazione</ref> == Onorificenze == {{Onorificenze |immagine = |nome_onorificenza = |collegamento_onorificenza = |motivazione =  |data = <ref>https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona</ref> }} {{Onorificenze |immagine=Croce di guerra al valor militare BAR.svg |nome_onorificenza |collegamento_onorificenza |motivazione <ref>https://www.storiaememoriadibologna.it/fantozzi-dino-520039-persona</ref> }} ==Note== <references/> == Bibliografia == * Giorgio Pisanò, ''Gli ultimi in grigio verde'', CDL Edizioni, Milano, Vol 3. ==Voci correlate== {{Categorie bozza| [[Categoria:Militari della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] }} ==Note== | |||