Goito: differenze tra le versioni
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|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Calliera, [[Cerlongo]], [[Maglio (Goito)|Maglio]], [[Massimbona]], Marsiletti, [[Sacca (Goito)|Sacca]], [[Solarolo (Goito)|Solarolo]], Torre, Vasto<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/goito.pdf Comune di Goito - Statuto].</ref>
|Divisioni confinanti = [[Cavriana]], [[Ceresara]], [[Guidizzolo]], [[Marmirolo]], [[Piubega]], [[Porto Mantovano]], [[Rodigo]], [[Volta Mantovana]]
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}}
'''Goito''' (''Gùit'' in [[dialetto alto mantovano]]<ref>{{cita libro|Pierino|Pelati|Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica|1996|Cassa rurale ed artigiana|Castel Goffredo}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
La località è sempre stata un importante snodo viario, vista la sua posizione strategica sulla sponda destra del [[Mincio]], lungo tre direttrici principali: la "strada napoleonica interprovinciale [[Mantova]]-[[Brescia]]" (poi [[strada statale 236 Goitese]]), il percorso che collega Mantova (16 km a sud) e il [[lago di Garda]] (26 km a nord) e il tracciato dell'antica [[via Postumia]] fra [[Cremona]] (65 km a sud-ovest) e [[Verona]] (40 km a nord-est).
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Stando alle fonti tradizionali, Goito venne fondata dai Romani all'inizio del [[II secolo a.C.]] (le colonie romane di Mantova e [[Cremona]] risalgono rispettivamente al 214 e 218 a.C.) come insediamento difensivo per l'attraversamento del Mincio lungo la [[via Postumia]] (che collegava Cremona a [[Verona]]).
Sul finire del [[V secolo]], dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], divenne una fortezza dei Goti ([[Ostrogoti]], [[Visigoti]] o entrambi), {{
La sua cruciale ubicazione geografica lungo il Mincio e la via Postumia ne determinò l'importanza anche in epoca medievale, prima sotto il dominio imperiale (rappresentato dalla potente [[Canossa (famiglia)|famiglia Canossa]]) e poi come [[Comune medievale|libero comune]]. Nel [[XV secolo]] Goito fu contesa da [[Visconti]] e [[Gonzaga]] finché, dopo la battaglia del 14 giugno [[1453]], entrò a far parte stabile dei possedimenti del marchese di Mantova [[Ludovico III Gonzaga]], che diede notevole impulso al rilancio dell'economia locale (la costruzione del cosiddetto Naviglio di Goito, il ponte in mattoni sul Mincio e il restauro delle fortificazioni) e vi eresse una propria residenza (cui lavorò anche il [[Andrea Mantegna|Mantegna]] nel 1463-64) dove morì di peste nel 1478. Nella seconda metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] la città conobbe nuova prosperità con i duchi [[Guglielmo Gonzaga|Guglielmo]] e [[Vincenzo I Gonzaga]].
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== Bibliografia ==
* Marco Dallabella, ''Itinerari
*{{cita libro|Renato|Bonaglia|Mantova, paese che vai...|1985|Mantova}} {{NoISBN}}.
*{{cita libro|Pierino|Pelati|Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica|1996||Asola}}
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