Elizabeth Short: differenze tra le versioni

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George Hodel: Corretto di colore con afroamericana. Di colore include essere bianchi
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[[File:ElizabethShortGrave.jpg|thumb|La tomba di Elizabeth Short]]
 
Elizabeth Short nacque il 29 luglio 1924 nel quartiere di [[Hyde Park (Massachusetts)|Hyde Park]] a [[Boston]]. Dopo che suo padre nell'ottobre 1930 abbandonò la famiglia, la madre Phoebe Mae si trasferì a [[Medford (Massachusetts)|Medford]] ([[Massachusetts]]) con le sue cinque figlie. Sofferente di [[asma]], Elizabeth passava l'estate con la famiglia a Medford, e l'inverno in [[Florida]]. Abbandonò presto gli studi e cominciò a lavorare come cameriera. A diciannove anni decise di lasciare la madre, e di andare a vivere con il padre a [[Los Angeles]] in [[California]]. La loro coabitazione durò poco: dopo un litigio Elizabeth se ne andò di casa e trovò lavoro in un ufficio postale a [[Camp Cooke]].
 
In seguito si trasferì a [[Santa Barbara (California)|Santa Barbara]], dove il 23 settembre 1943 fu arrestata per [[ebbrezza]]; per la legge della California era ancora minorenne, e fu quindi riaccompagnata dalle autorità dalla madre, nuovamente a Medford. Dopo aver lavorato per un periodo alla mensa dell'[[Università Harvard]], si spostò in Florida, dove conobbe il maggiore dell'[[United States Army Air Force|Aeronautica statunitense]] Matthew M. Gordon Jr., all'epoca in procinto di essere trasferito nel [[Sud-est asiatico|Sud Est Asiatico]].
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== Il delitto ==
=== Le indagini ===
Le indagini sul "delitto della Dalia Nera" furono fra le più vaste nella storia del [[Los Angeles Police Department|Dipartimento di Polizia]] di Los Angeles e coinvolsero centinaia di agenti e ispettori, anche di altri divisioni. I sospettati furono centinaia, e venne ascoltato circa un migliaio di persone. Fu il primo caso criminale di interesse nazionale, sul quale tutti i giornali degli Stati Uniti si gettarono a capofitto, a causa delle modalità particolarmente perverse del delitto, e per il fatto che Los Angeles era all'epoca un luogo 'particolare', dove si intrecciavano i sogni degli aspiranti artisti, gli interessi mafiosi che disi disputavano enormi proprietà terriere da trasformare in una metropoli, e i soliti 'politicanti' dalle mani sporche<ref>{{Cita libro|titolo=True confessions}}</ref>.
 
Secondo alcuni le indagini non furono svolte correttamente, dato che ufficialmente non furono mai ritrovate impronte di macchine o di scarpe. La polizia non raccolse neanche le fibre nel campo. Se lo avesse fatto avrebbe potuto trovare il numero di scarpa dell'assassino o, se fossero state trovate impronte di pneumatici, capire quali erano e cercare riscontri con le auto dei sospettati. Dell'omicidio furono accusate o si auto-accusarono almeno sessanta persone, di cui la maggior parte uomini. Dai documenti ufficiali degli investigatori della Polizia di Los Angeles risultarono ventidue sospettati "principali".
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Nel rapporto finale dell'accusa al Grand Jury di Los Angeles, consegnato allo stesso il 20 febbraio 1951, si legge:
{{Citazione|Il dottor George Hodel [...] al momento dell'omicidio aveva una clinica sulla East 1st Street, vicino Alameda. Lillian Lenorak (una delle sue pazienti con problemi mentali, successivamente trasferita in un altro ospedale), che viveva con il dottor Hodel, ha affermato di aver trascorso con lui del tempo nei paraggi dell'Hotel Biltmore (il luogo dove Elizabeth Short è stata trovata morta, ''ndr'') e di aver identificato la Short come una delle fidanzate del dottore.<br />Tamara Hodel, la figlia di quindici anni, ha dichiarato che sua madre Dorothy le ha confidato che, la notte dell'omicidio, suo padre è stato fuori tutta la notte per un party e che le ha detto: "Non saranno mai capaci di provare che l'ho uccisa io". Due microfoni sono stati piazzati nella casa del sospetto.<br />L'informatrice Lillian Lenorak è stata trasferita all'Istituto Statale per cure mentali di Camarillo. Joe Barrett, che vive nello stesso residence del dottor Hodel, ha cooperato come informatore. È stata sequestrata dagli effetti personali del dottor Hodel una foto dell'accusato, dove era ritratto nudo assieme a una modella di coloreafroamericana, anch'essa nuda e successivamente identificata come Mattie Comfort [...]. La Confort ha affermato che è stata con il dottor Hodel prima del delitto e che non sapeva assolutamente che l'accusato fosse in qualche modo collegato alla vittima.<br />Rudolph Waters, che si sa abbia conosciuto sia la vittima che il sospettato, ha asserito che non ha mai visto la vittima ed Hodel assieme e che non crede alla possibilità che i due si conoscessero. Le seguenti persone, interrogate, non hanno saputo fornire nessun dato capace di collegare il sospetto alla vittima [...]. Cfr. anche i rapporti supplementari, i resoconti e le registrazioni, tutte tendenti a eliminare Hodel dalla lista dei sospetti.}}
 
Nel 2003 [[Steve Hodel]] (figlio del dottor Hodel, ed ex-detective della Sezione Omicidi della Polizia di Los Angeles) ha pubblicato un libro in cui afferma che il padre, deceduto nel 1999, è il responsabile sia dell'omicidio della "Dalia Nera" sia di numerosi altri omicidi irrisolti commessi lungo un ventennio. L'ex-detective Steve Hodel afferma di aver maturato questa ipotesi dopo aver trovato due foto del padre in compagnia di una ragazza simile a Elizabeth Short, anche se la famiglia della Short insiste nel negare ogni somiglianza fra la ragazza nella foto e la vittima.
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* {{cita libro|lingua=en|cognome=Underwood|nome=Agness|titolo=Newspaperwoman|città=New York|editore=Harper and Brothers|anno=1949|id={{no ISBN}}}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Wagner|nome=Rob Leicester|titolo=Red Ink, White Lies: The Rise and Fall of Los Angeles Newspapers, 1920–1962|città=Upland, Calif.|editore=Dragonflyer Press|anno=2000|isbn=0-944933-80-7}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Webb|nome=Jack|wkautore=Jack Webb|titolo=The Badge: The Inside Story of One of America's Great Police Departments|url=https://archive.org/details/badgeinsidestory0000jack|città=Upper Saddle River, NJ|editore=Prentice-Hall|anno=1958|isbn=0-09-949973-8}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Wolfe|nome=Donald H.|titolo=The Black Dahlia Files: The Mob, the Mogul, and the Murder That Transfixed Los Angeles|url=https://archive.org/details/blackdahliafiles00wolf|città=New York|editore=ReganBooks|anno=2005|isbn=0-06-058249-9}}