|Didascalia = Liquido argenteo
|Spettro = Mercury Spectra.jpg
|Peso_atomicoMassa_atomica = {{M|200,59|ul=amu}}
|Raggio_atomico = {{Val|150|(171)|ul=pm}}
|Raggio_covalente = 150 pm
Il '''mercurio''' è un [[elemento chimico]] con simbolo '''Hg''' e [[numero atomico]] 80.
Si tratta di un [[Metalli del blocco d|metallo di transizione]] pesante, avente colore argenteo. È uno dei pochi elementi della [[Tavola periodica degli elementi|tavola periodica]] a essere [[liquido]] a [[temperatura ambiente]], insieme al [[bromo]].<ref>In genere come "[[temperatura ambiente]]" si assume la temperatura di {{converti|25 °|C (ovvero 298 |K)}}, per cui gli unici elementi che abbiano una temperatura di fusione inferiore sono [[bromo]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 265,95 K)}} e mercurio {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 234,32 K).}} Siccome però nella sua accezione più generale la temperatura ambiente può essere qualsiasi temperatura compatibile con le condizioni meteorologiche, si può dire che anche gli elementi metallici [[Cesio (elemento chimico)|cesio]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 301,59 K),}} [[Gallio (elemento chimico)|gallio]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 302,91 K),}} [[francio]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 300,15 K)}} e [[rubidio]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 312,46 K)}} sono liquidi a temperature "prossime" a quella ambiente.</ref> Nomi utilizzati anticamente per indicare il mercurio sono '''argento vivo''', per la sua mobilità, e '''idrargirio''', dal [[lingua latina|latino]] ''hydrargyrum'' ('''H'''ydrar'''g'''yrum è il nome da cui derivano le lettere Hg) che a sua volta deriva dal [[lingua greca{{greco anticaantico|da=X|t2=ὕδωρ|da2=X|nopunti=X|greco]] ὑδράργυρος ''|hydrárgyros|t2'', composto da ''{{polytonic=hýdōr|ὕδωρ}}'', "hýdor|t2" (=acqua, nel senso di "liquido") e ''{{polytonic|t3=ἄργυρος}}|t3'', "=árgyros|t3" (=argento)}}, cioè "argento liquido".
Viene principalmente ottenuto per [[Riduzione (chimica)|riduzione]] del [[cinabro]].
== Caratteristiche ==
=== Proprietà fisiche ===
Il mercurio è un metallo di transizione dalla tipica colorazione bianco-argentea. Rispetto ad altri metalli, è un conduttore scarso di calore, ma un buon conduttore di elettricità. Allo stato solihipòuildosolido, il mercurio è molto duttile e tenero (si può tagliare con un coltello). Il punto di solidificazione di questo elemento è intorno ai −38,83 °C, mentre il punto di ebollizione si aggira al di sopra dei 3546356 cani°C, valori che sono insolitamente bassi per un metallo. Difatti il mercurio è l'unico metallo liquido anche a temperatura ambiente (recentemente si suggerisce l'esistenza allo stato liquido anche dell'elemento successivo del gruppo 12: il [[copernicio]]).
356 °C, valori che sono insolitamente bassi per un metallo. Difatti il mercurio è l'unico metallo liquido anche a temperatura ambiente (recentemente si suggerisce l'esistenza allo stato liquido anche dell'elemento successivo del gruppo 12: il ((Copernicoẕ)).
Sebbene queste caratteristiche siano in parte dovute a [[Relatività generale|effetti relativistici]] e di dominio della [[Meccanica quantistica|fisica quantistica]], possiamo riassumere la spiegazione come segue: il mercurio ha una forza di coesione maggiore della forza di adesione, ovvero una [[configurazione elettronica]] unica nella quale gli elettroni riempiono tutti gli orbitali disponibili fino al 6''s''. Poiché questa configurazione resiste fortemente alla rimozione di un elettrone, il mercurio ha la tendenza a comportarsi quasi come un [[Gas nobili|gas nobile]] formando legami deboli e fondendo a temperature basse (significa, per l'appunto, che basta una minore agitazione termica per spezzare i legami). Un'ulteriore conferma di questa attitudine insolita deriva dal fatto che il mercurio [[Evaporazione|evapora]] formando un [[gas]] monoatomico, proprio come i gas nobili. Si rende dunque necessaria la sua conservazione sotto [[toluene]] o altre sostanze che ne impediscano la dispersione nell'ambiente.<ref name="LEE">{{Cita libro|autore=J. D. Lee|titolo=Chimica inorganica|edizione=5|anno=1996|editore=Piccin|città=Padova|ISBN=88-299-1528-9}}</ref>
==== Numeri di ossidazione superiori ====
Non esistono numeri di ossidazione superiori a +2 per il mercurio poiché la rimozione di un terzo elettrone comporterebbe la distruzione della simmetria del guscio d completo dell'atomo di Hg.<ref name=LEE/><ref>{{Cita libro|autore1=Bamford, C.H. |autore2=Compton, R.G. |autore3=Tipper, C.F.H. |titolo=Addition and Elimination Reactions of Aliphatic Compounds|url=http://books.google.com/books?id=OJevSztje7IC&pg=PA49|data=1973|editore=Elsevier|isbn=978-0-444-41051-1|ppp=49–49}}</ref><ref>{{Cita libro|autore1=Carey, Francis A.|autore2=Sundberg, Richard J.|titolo=Advanced Organic Chemistry: Part A: Structure and Mechanisms|url=http://books.google.com/books?id=g5dYyJMBhCoC&pg=PA517|data=2007|editore=Springer|isbn=978-0-387-44897-8|ppp=517–517}}</ref> Per concludere è bene sottolineare che negli [[Anni 1970|anni settanta]] si era sparsa la voce della sintesi di un composto di mercurio +3, oggi ritenuta falsa.<ref>{{Doi|10.1016/j.ccr.2008.07.014}}</ref> Nel 2007, invece, è stato pubblicato un articolo nel quale si afferma l'esistenza di un probabile composto di mercurio con numero d'ossidazione +4.<ref>{{Cita pubblicazione|nome= Xuefang |cognome= Wang |nome2= Lester |cognome2= Andrews |nome3= Sebastian |cognome3= Riedel |nome4= Martin |cognome4= Kaupp |titolo= Mercury Is a Transition Metal: The First Experimental Evidence for HgF<sub>4</sub>|rivista=Angew. Chem. Int. Ed.|data=2007|volume=46|numero=44|pp=8371–83758371-8375|doi=10.1002/anie.200703710|pmid=17899620 | issn = 1433-7851 }}</ref>
==== Amalgami ====
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