Rodolfo Valentino: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Famiglia ===
Terzo di quattro figli (Beatrice, Alberto e Maria erano i suoi fratelli), era nato a [[Castellaneta]], invicino [[Taranto]], nell'allora [[provincia di TarantoLecce]], da padre italiano, Giovanni Guglielmi, un [[Medicina veterinaria|veterinario]] ex capitano di cavalleria, originario di [[Martina Franca]], appassionato d'[[araldica]] (i suoi studi lo convinsero di essere imparentato a certi nobili papalini e decise, di conseguenza, di aggiungere al proprio cognome il titolo ''"di Valentina D'Antonguella''"), e da madre francese di origine torinese, Marie Gabrielle Bardin (Bardini poi francesizzato in Bardin), [[dama di compagnia]] della [[marchese|marchesa]] del posto.
 
=== Studi ===
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Dopo qualche mese a Taranto partì in vacanza per [[Parigi]]. Qui si diede alla vita frivola: ben presto rimase senza denaro e fu costretto a chiedere aiuto economico alla famiglia per tornare a casa. Questa esperienza non fu del tutto infruttuosa, poiché gli permise di affinare le sue doti di ballerino. Ritornato a Taranto, decise di partire per gli Stati Uniti in cerca di fortuna. Ad aumentare il fascino del Nord America su Rodolfo contribuirono anche i racconti dei successi del musicista tarantino [[Domenico Savino]], che anni prima era partito: i Guglielmi conoscevano bene la famiglia Savino e la sorella di Domenico talvolta raccontava a Rodolfo della fama del fratello.
 
Nel 1913, così, si imbarcò sul mercantile <nowiki>''Cleveland''</nowiki> e raggiunse [[New York]] il 23 dicembre dello stesso anno<ref>{{Cita news|autore=Nicola Antonio Imperiale|titolo=Storie di Puglia – Rodolfo Valentino, l’attore del cinema americano che veniva dalla Puglia|pubblicazione=https://www.bari-e.it/storie-di-puglia/storie-di-puglia-rodolfo-valentino-lattore-del-cinema-americano-che-venne-dalla-puglia/}}</ref>. Nuovamente Rodolfo rimase in breve tempo al verde e iniziò a intraprendere mestieri di fortuna, come il cameriere e il giardiniere. Grazie all'amico [[Domenico Savino]], che gli regalò un [[tight]], si presentò al [[Maxim|Night-Club Maxim]], dove riuscì a fare una buona impressione e venne immediatamente assunto come ''taxi dancer'' (partner a pagamento per balli di coppia). Con le mance cospicue ricevute dalle signore riuscì a superare il periodo di crisi economica nel quale era incappato.
 
Nel frattempo ebbe dapprima una relazione con la nota ballerina [[Bonnie Glass]], che si era appena separata dal compagno [[Clifton Webb]]. Da questa relazione Rodolfo ebbe anche vantaggi economici, poiché fu [[Gigolò|ingaggiato]] dalla stessa per 50 dollari alla settimana.
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Sia Valentino che Rambova erano [[Spiritismo|spiritisti]], e condividevano innumerevoli interessi tra cui l'arte e la scrittura. Valentino scrisse un libro di poesie, ''Daydreams'', molte delle quali ispirate alla Rambova<ref>{{cita| Leider|2003, pp. 241–2}}.</ref>. La vita domestica dei due fu invece travagliata da concezioni del tutto contrastanti: Valentino era ancorato agli [[Tradizionalismo cattolico|ideali tradizionali]] che vedevano la donna come moglie e madre, mentre Natasha non era disposta a rinunciare alla propria carriera per essere relegata al ruolo di moglie. Lui desiderava figli, lei non era interessata a diventare madre<ref>{{cita|Morris|p. 177}}.</ref><ref>{{cita|Jorgensen & Scoggins|p. 30}}.</ref><ref name="silentology"/>.
 
La delusione del film ''[[Il giovane Rajah]]'' portò alla rottura definitiva di Valentino con la [[Paramount Pictures|Paramount]]. Fu ingaggiato poi dalla [[United Artists]], che vietò per contratto alla Rambova di intervenire sulle scelte artistiche del marito. Anche per questo motivo i due si separarono. Nell'ultimo periodo della sua vita Valentino ebbe una relazione con l'attrice [[Pola Negri]].
 
La sceneggiatrice [[June Mathis]] intuì per prima il fascino che Rodolfo Valentino esercitava sulle donne e fu, in sostanza, l'artefice del suo mito. La [[Metro-Goldwyn-Mayer|Metro]] le aveva affidato il compito di sceneggiare ''I quattro cavalieri dell'Apocalisse'' di [[Vicente Blasco Ibáñez]], un romanzo di successo, considerato, tuttavia, poco adatto allo schermo, dal quale, contro ogni previsione, riuscì a trarre un'eccellente sceneggiatura. Richard Rowland, direttore dello Studio, decise allora di ricorrere al suo intuito per la scelta del regista e del protagonista maschile. June Mathis indicò [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] per la regia e impose Rodolfo Valentino per il ruolo di Julio, malgrado le resistenze della Metro, riluttante ad affidare il ruolo di protagonista ad uno sconosciuto. Il 6 marzo 1921 il film uscì nelle sale di New York, riscuotendo un enorme successo. Valentino entrò a passo di tango nella storia del cinema mondiale e nell'immaginario femminile, consolidando il mito dell'amante latino, del cavaliere senza macchia e senza paura che muore giovane, come tragicamente accadde, a soli trentuno anni, all'apice di un successo per molti versi ancora insuperato. Nemmeno il genio dissacrante di [[Ken Russell]], nel film ''[[Valentino (film 1977)|Valentino]]'' (1977), interpretato da [[Rudol'f Nureev]], riuscì a scalfire il suo mito.
 
June Mathis contribuì alla sua folgorante e breve carriera anche dopo il successo dei ''Quattro cavalieri''. Firmò, infatti, la sceneggiatura di ''La signora delle camelie'', dove Valentino interpretava il ruolo di Armand al fianco di [[Alla Nazimova]], regina della Metro e stella delle scene teatrali. Valentino, conscio del richiamo commerciale legato al suo nome, decise, malgrado il diverso parere della Mathis, di firmare un contratto con la Famous Players-Lasky (futura [[Paramount Pictures|Paramount]]), che gli proponeva un considerevole aumento retributivo per interpretare ''[[Lo sceicco (film)|Lo sceicco]]'', un film che avrebbe immortalato l'immagine esotica dell'attore, connotandolo, tuttavia, in modo non sempre positivo. L'anno successivo sceneggiò ''[[Sangue e arena (film 1922)|Sangue e arena]]'', un altro romanzo di Vicente Blasco Ibáñez intriso d'amore, di fatalità e di morte. Il soggetto calzava molto bene con il temperamento di Valentino, che riuscì a trasformarsi realisticamente nel torero Gallardo. Un'interpretazione che lo confermò attore di talento oltre che divo di successo, agevolato in questo dalla duttile regia di [[Fred Niblo]], che assecondò la sua recitazione.
 
Dopo aver girato ''L'aquila'' (1925), diretto da [[Clarence Brown]], considerata una delle sue migliori interpretazioni, Valentino ritornò ad interpretare lo “Sceicco”, il ruolo che tanto aveva contribuito alla sua immagine. ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'' (1926), amplificato dalla sua scomparsa a soli trentuno anni all'apice del successo, diretto da [[George Fitzmaurice]], con [[Vilma Bánky]] come attrice protagonista, uscì nelle sale il 6 settembre 1926, pochi giorni dopo la morte del suo protagonista, scatenando scene d'isteria collettiva che non hanno più avuto uguali nella storia del cinema statunitense.
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* Nella sua [[Castellaneta|città natale]] si trovano il "Museo Rodolfo Valentino" e (posta al termine della passeggiata, nel pieno centro cittadino) una scultura (1961) in maiolica che richiama la sua interpretazione nel film ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'', a tinte molto forti, dello scultore Gheno. Sul prospetto della casa natale è ricordato mediante una targa bronzea donata da un suo fan club di [[Cincinnati]], [[Ohio]].
* In occasione del centenario della nascita, nel 1995, [[Castellaneta]] gli ha dedicato una serie di manifestazioni culturali ed eventi, compreso un annullo postale, sotto la direzione artistica dell'attore pugliese [[Michele Placido]]. Per l'occasione era stata preparata una produzione originale, con musica dal vivo composta e diretta dal compositore [[jazz]] [[Bruno Tommaso]] e l'intervento dell'orchestra da lui messa insieme per quella particolare data. Per un problema tecnico dell'organizzazione l'evento non poté essere portato a termine. Si sarebbe trattato della ''sonorizzazione dal vivo'' di due film, tra cui ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'', con musiche originali composte proprio per celebrare la ricorrenza.
* Alla sua vita è ispirata la commedia musicale di [[Garinei e Giovannini]] ''[[Ciao, Rudy]]'' (1966), interpretata da [[Marcello Mastroianni]] e musicata da [[Armando Trovajoli]].
* Nel 1972 venne istituito da Carlo Apollonio il "[[Premio Rodolfo Valentino]]", che venne organizzato in Puglia per i nove anni successivi. Dal 1982 al 1995 il premio fu trasferito a Los Angeles per ritornare l'anno successivo in Europa in varie città, tra cui Parigi, Londra e Berlino. Il premio vede protagonisti gli attori che, come Valentino, si distinguono nella costruzione del personaggio che è poi, secondo lo spirito del premio, l'anima dell'essere un divo.
* La Fondazione Rodolfo Valentino di Castellaneta ha istituito a sua volta il "Premio Rodolfo Valentino Italian Excellence" e il "Premio Città di Rodolfo Valentino".
* L'attore è citato nella canzone ''[[Manic Monday]]'' delle [[The Bangles|Bangles]]<ref>{{Cita web|url=https://www.azlyrics.com/lyrics/bangles/manicmonday.html|titolo=The Bangles Lyrics - Manic Monday|lingua=en|accesso=5 novembre 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.infinititesti.com/2011/10/28/bangles-manic-monday-testo-e-traduzione/|titolo=Bangles - Manic Monday (testo e traduzione) - InfinitiTesti|accesso=5 novembre 2017}}</ref>.
* L'attore è menzionato nel brano [[Right Before Your Eyes|''Right'' ''Before Your Eyes'']], originariamente scritto e interpretato da [[Ian Campbell Thomas|Ian Thomas]] e successivamente riproposto dal gruppo musicale [[America (gruppo musicale)|America]].
* Nel 2015 l'attore apparve come personaggio nella [[Episodi di American Horror Story (quinta stagione)|quinta stagione]] della serie televisiva ''[[American Horror Story]]'', interpretato da [[Finn Wittrock]].
* Nel 2016 il fisarmonicista Renzo Ruggieri ha pubblicato un disco jazz, con recitazione dell'attore Umberto Fabi, intitolato "Valentino è Tango". In questo format disc ha ripercorso il mito di Valentino attraverso musica e parole, con traduzioni delle poesie originali di quest'ultimo<ref>{{Cita web|url=http://www.jazzitalia.net/recensioni/valentinoetango.asp#.Wf7SPmjWzIU|titolo=Jazzitalia - Recensioni - Renzo Ruggieri: Valentino è Tango!|accesso=5 novembre 2017}}</ref>.
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* ''[[L'amante fatale]]'' (''Once to Every Woman''), regia di [[Allen Holubar]] (1920)
* ''[[The Wonderful Chance]]'', regia di [[George Archainbaud]] (1920)
* ''[[Stolen Moments (film 1920)|Stolen Moments]]'', regia di [[James Vincent (attore)|James Vincent]] (1920)
* ''[[I quattro cavalieri dell'Apocalisse (film 1921)|I quattro cavalieri dell'Apocalisse]]'' (''The Four Horsemen of the Apocalypse''), regia di [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] (1921)
* ''[[Uncharted Seas]]'', conosciuto anche come ''[[Uncharted Seas|Uncharted Sea]]'', regia di [[Wesley Ruggles]] (1921)
* ''[[La commedia umana (film 1921)|La commedia umana]]'' (''The Conquering Power'', conosciuto anche come ''Eugenie Grandet)'', regia di [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] (1921)
* ''[[La signora delle camelie (film 1921)|La signora delle camelie]]'' (''Camille''), regia di [[Ray C. Smallwood]] (1921) con [[Alla Nazimova]], [[Rex Cherryman]] e [[Patsy Ruth Miller]]
* ''[[Lo sceicco (film)|Lo sceicco]]'' (''The Sheik''), regia di [[George Melford]] (1921)
* ''[[Il mozzo dell'Albatros]]'' (''Moran of the Lady Letty''), regia di [[George Melford]] (1922)
* ''[[L'età di amare]]'' (''Beyond the Rocks''), regia di [[Sam Wood]] (1922)